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L'Osservatore europeo

 

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ALLA VIGILIA DEL VERTICE DI LAEKEN

Testo raccolto dal forum di discussione sull'Unione europea di PoliticaOnLine:

http://212.110.13.44/forum/forumdisplay.php?s=&forumid=12

 

Oltre alla Gran Bretagna, fuori della zona euro ci sono la Danimarca e la Svezia.
Ma ci sono altri Stati (Spagna, Grecia, ecc.) che non hanno alcuna intenzione di aumentare i legami politici: alla federazione europea non ci pensano proprio. Per loro l'integrazione significa scambio commerciale, allineamento dei livelli economici e degli standard di vita (cultura, socialità, welfare, ...).
Figuriamoci come sarà la situazione dopo il 2004 con l'allargamento a molti altri Stati ancor meno ... "integrabili".

Il Vertice di Nizza doveva riformare la UE in modo da irrobustirla a sufficienza per far fronte all'allargamento. Ma è stato un fiasco in tal senso.
Proprio per non esser stato all'altezza della necessità, in extremis in quel vertice fu solennemente preso l'impegno di lanciare in tutta l'UE il "dibattito sul futuro dell'Europa".
E così sono usciti i piani di Schröder (Europa federale), di Jospin (Federazione di Stati-Nazione) e di Blair ("Mi va bene così. Non serve alcuna riforma profonda").
Il Belgio, l'Olanda ed il Lussemburgo sono favorevoli (sulla carta adesso! Chissà al prossimo vertice!) al piano tedesco.
L'Italia ... non se ne cura e non segue nemmeno la situazione (tranne Ciampi che quasi ogni mese richiama il tema, con implicito –quanto vano– invito al Governo a darsi una mossa).
Ma a Laeken (castello di Bruxelles, sede del prossimo vertice il 14-15 dicembre, in chiusura della presidenza belga) che succederà?
Se si continua col metodo intergovernativo non si fa altro che rinviare i problemi.
Ma i nodi arrivano al pettine.

Il problema vero è che non tutti gli Stati sono allo stesso livello virtuale di integrazione, non hanno tutti la stessa volontà (e non hanno la stessa storia).
I sei fondatori avevano già una loro storia ben distinta: e perciò son potuti partire per primi già 50 anni fa con la CECA.

La soluzione sta in quello che disse Delors: "Federazione nella Confederazione».

Un nucleo di Stati pionieri può partire per una integrazione federale.
Nascerebbe una Federazione europea, interna alla UE, degli Stati che se la sentono da subito e aperta a chi vuole.
In fondo anche la CECA era una maggiore integrazione entro la più larga OECE del dopo guerra (alleanza economica, che si riconosceva nel Consiglio d'Europa, tuttora esistente anche se superato dalla storia).

Vedremo che succederà a Laeken. Ci saranno forti contrasti.
A Nizza i contrasti condussero ad un trattato insignificante per non aver il coraggio di "rompere" l'unità, per accordarsi su un compromesso di ... acqua calda.

Ma a Laeken non sarà così. Con tutta probabilità si accorderanno per dar vita ad una Convenzione con l'incarico di studiare una riforma sostanziale. Allora vedremo se davvero Germania, Olanda e Belgio sono per la Federazione (e magari, all'ultimo momento anche l'Italia) e come la Francia porterà avanti il suo progetto di Federazione di Stati-nazione.

La Convenzione, sarà una Costituente o solo un gruppo di studio che fa proposte?
E' là che ci sarà battaglia.

Quello che potrebbe succedere nella Convenzione (che lavorerà ad euro già circolante) è l'emergere d'un gruppo che abbia il coraggio di dire pane al pane e vino al vino: che cioè l'Europa c'è, è già insieme e quindi è ora di mettere nero su bianco: Costituzione!

Può avvenire un pronunciamento della Convenzione che rivendica di essere Costituente.
Oppure la rottura tra Stati e Stati con il coraggio di alcuni di dar vita ad una federazione ristretta aperta a chi vuole e dentro alla UE.
Un'Europa a 3 cerchi concentrici.
Il minore, centrale: la Federazione (per esempio dei sei fondatori, o di altri in più: Austria? Finlandia?)
Un secondo cerchio concentrico, più grande: tutta la UE (di 15 Paesi ora e progressivamente fino a 26).
Un terzo cerchio: gli Stati limitrofi che stabiliranno con l'UE patti speciali (Svizzera, Norvegia, Russia, Paesi ex-candidati che non hanno superato l'esame di idoneità o che ci hanno ripensato).

Il dibattito sul futuro dell'UE c'è, ed è anche appassionato: ma è qui in Italia che non sembra esistere perché i nostri politici... dormono!

Mai come ora la politica europea dell’Italia è caduta tanto in basso!
Ma che dico? Ormai di politica europea in Italia non ce n'è più...

Erasmus

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