Il Maestro Sun Lu Tang

Sun Lu Tang è uno dei Maestri di Kung Fu più noti del nostro vecchio secolo e il suo ritratto assunse toni semi leggendari già quando egli era in vita.

Un giorno del 1861, in una cadente fattoria della provincia di Hopei nasceva un bimbo cui fu dato nome Lu Tang. Per tutta l’infanzia, il suo corpo fu caratterizzato da dimensioni inferiori alla norma e da un aspetto assai gracile; tuttavia la mancanza di robustezza e compensata dal dono di una grande intelligenza, che spinse il padre contadino, nonostante la povertà che regnava in casa, ad avviarlo agli studi. Il destino, però, si accaniva contro la famiglia Sun, e dopo soli due anni di istruzione, i progetti dell’uomo sul piccolo Sun Lu Tang naufragarono a causa di un raccolto andato a male, che, complici le tasse esagerate imposte dai crudeli regnanti Ching, provocò la perdita di ogni bene famigliare. Di lì a poco, il signor Sun avrebbe anche abbandonato la vita sulla terra.

Le avverse condizioni economiche costrinsero la madre di Sun Lu Tang a mandarlo a lavorare per un uomo crudele, che ridusse il piccolo praticamente in condizione di schiavitù, battendolo ad ogni occasione. Il giovinetto non poteva far altro che abbassare il capo e sopportare: quel lavoro gli serviva. Finché un giorno, mentre Sun Lu Tang vagava nei boschi badando ad un gregge al pascolo, notò un gruppo di uomini che praticava le Arti Marziali. Quel momento, quella visione, avrebbero cambiato la sua vita per sempre.

L’iniziazione al Kung Fu avvenne nell’ottima scuola di Hung Ch’uan del Maestro Wu, che pare avesse studiato per due anni nel tempio di Shaolin nell’Honan. Wu insegnò a Sun Lu Tang il Chi Kung, la capacità di modificare il peso del proprio corpo rendendolo più leggero o più pesante; e con tre anni di addestramento ebbe il merito di irrobustire parecchio il fisico del giovane.

Durante l’occupazione giapponese, tre soldati dell’esercito invasore di stanza a Shanghai avevano sentito parlare di Shih Fu Sun Lu Tang e un giorno fecero irruzione in casa sua, intimandogli di insegnar loro il suo Kung Fu. Quegli uomini erano non solo esperti di Arti Marziali, ma anche di corporatura decisamente massiccia. Sun Lu Tang, per nulla intimorito, si rifiutava comunque di dar loro retta, continuando a ripetere che dovevano essersi sbagliati, dal momento che lui non sapeva nulla di Kung Fu. Alla fine, poiché i suoi ospiti non accennavano ad andarsene, il Maestro, che sedeva per terra, proclamò: "E va bene, se riuscirete a sollevarmi e a portarmi fuori da questa stanza, vi insegnerò tutto quello che so!". I tre forzuti risero del vecchio e si accinsero a sollevarlo, ma nessuno dei loro intensi sforzi ottenne alcun risultato: Sun Lu Tang rimase comodamente seduto dove si trovava (in queste prove è anche d’aiuto la capacità, attraverso il rilassamento e la flessibilità, di rendere il proprio corpo sfuggente alle prese degli avversari).

Non appena apprese la nuova passione del figlio, la signora Sun cercò di distoglierlo da un’attività che ella riteneva troppo pericolosa, ma furono proprio i risultati palesi che questi otteneva a renderla forse altrettanto entusiasta.

Finché un giorno, Sun Lu Tang decise di dare una severa lezione al figlio del suo padrone (o forse ad un altro membro della famiglia), un bullo che in quanto a rozza violenza e prevaricazione era degno di suo padre; e com’era prevedibile, perse il lavoro. Questo avvenimento funesto provocò a Sun Lu Tang un costante e profondo senso di colpa, avvertendo egli il proprio mantenimento come un grave peso per la madre. Così Sun Lu Tang cercava in ogni modo di alleggerire quel gravame economico, spesso accontentandosi di pasteggiare con frutti selvatici. Ma la situazione andava peggiorando, finché un giorno due passanti trovarono il corpo smagrito di un ragazzino appeso ad un albero. Fortunatamente erano passati solo pochi secondi da quando il cappio della corda si era stretto intorno al collo di Sun Lu Tang e i due provvidenziali salvatori poterono rendere il suo suicidio niente di più che un tentativo malriuscito.

Ma la loro opera assunse tinte di mirabile pietas quando essi, venuti a conoscenza delle motivazioni del gesto, consegnarono al piccolo una discreta somma di denaro, sottolineando il valore della vita, al di là dei rovesci di fortuna. Così, grazie a quell’inaspettata donazione, madre e figlio poterono lasciare la vecchia cascina a vita e trasferirsi nel negozio di calligrafia di uno zio di Sun Lu Tang; qui il giovane ebbe modo di apprendere la superba, armonica Arte dello Shuo Tao (la via della scrittura). E fu lo zio stesso, conquistato da quel ragazzino sveglio, a volersi occupare della sua istruzione, procurandogli sia un precettore, soprannominato signor Chang (che sarebbe diventato per lui una sorta di padrino), che, attraverso i suoi amici, un nuovo Maestro di Kung Fu, l’esperto di Hsing I Ch’uan Li Kuei Yuan.

Questi a sua volta studiava l’arte con uno dei suoi più famosi Maestri, il leggendario Kuo Yun Shen. Ancora una volta Sun Lu Tang si dimostrò un allievo assai dotato, tanto che Li Kuei Yuan decise di portarlo con sé ad allenarsi con Lao Shih Kuo. Quindi lo stesso Kuo Yun Shen in persona istruì Sun Lu Tang per otto anni, alla fine dei quali donò, in segno dell’avvenuto completamento dell’addestramento, il manuale sullo Hsing I Chuan che aveva ereditato dal suo Maestro Li Neng Jan.

Sun Lu Tang scrisse a sua volta alcuni testi sulle atri marziali interne e uno dei primi libri sull’argomento destinati all’ampio pubblico fu proprio il suo Hsing I Chuan Shue (Studio del pugilato della forma e della mente); oltre a rivelare una conoscenza profonda dei tre stili interni Hsing I Chuan, Pa Kua Chang e Tai Chi Chuan, brillava in esso per importanza l’Associazione tra Arti Marziali, taoismo e I Ching. Kuo Yun Shen esortò infine il proprio discepolo a dedicarsi allo studio dello stile Pa Kua Chang, presentandogli il suo amico Cheng T’ing Hua (?–1900). Anche quest’ultimo fu un Maestro di altissima levatura, avendo appreso il Pa Kua Chang dal suo fondatore Dong Hai Chuan (1813–1882).

Sun Lu Tang, tuttavia, aveva di che essere sicuro di sé, cosicché decise di testare direttamente l’abilità di Cheng T'ing Hua, uscendone sconfitto. La conseguenza era prevedibile: per i tre anni seguenti un trentenne Sun Lu Tang avrebbe studiato il Pa Kua Chang, acquisendo un’agilità sorprendente nelle gambe e di conseguenza nell’uso degli spostamenti. Da allora Sun Lu Tang si dedicò con impegno ancora maggiore nell’approfondimento delle Arti Marziali, ricercando continuamente Maestri con cui confrontarsi e che fossero degni di scambiare con lui le proprie conoscenze.

Così, non appena venne a sapere che il noto esperto Hao Wei Chen (1849–1920) era di passaggio a Pechino, decise di recarsi alla locanda in cui il Maestro risiedeva, dove lo trovò a letto ammalato. Pareva che Hao Wei Chen non conoscesse nessuno in città, per cui il magnanimo Sun Lu Tang si preoccupò di procurare immediatamente un buon medico al suo capezzale, assistendolo di persona. Tutto si risolse al meglio e in cambio del suo prezioso aiuto, un grato Hao Wei Chen decise di insegnare a Sun Lu Tang il proprio sistema di Kung Fu. Si realizzava in tal modo la possibilità per quest’ultimo di apprendere, a cinquant’anni di età, il terzo dei tre principali stili interni; il Maestro Hao Wei Chen, infatti, aveva appreso il Tai Chi Chuan soprattutto da Li I Yu (1832–1892); famoso anche per alcuni scritti sul Kung Fu come (Formula dei cinque caratteri), nipote dei fondatore dello Stile Wu di Tai Chi Chuan, Wu Yu Hsiang(1813–1880).

A partire da questa importante esperienza, e integrandola con le precedenti conoscenze di Hsing I Chuan e Pa Kua Chang, Sun Lu Tang codificò il proprio stile di Tai Chi Chuan la cui sequenza di movimenti o le caratteristiche generali (le posizioni alte e confortevoli ad esempio) non cambiano rispetto allo stile Wu. Sun Lu Tang, in più, conformò il lavoro di piedi del proprio Tai Chi Chuan al Pa Kua Chang e quello delle gambe e della vita allo Hsing  I Chuan, col risultato che le posizioni dello stile sono più piccole e gli spostamenti più veloci.

Per questo lo Stile Sun è stato soprannominato Hou Pu Chia, intelaiatura con passi agili. Anche le tecniche con gli arti superiori, sempre accompagnate da uno spostamento, sono corte (contrariamente a quanto si può pensare, i movimenti corti possono essere più difficili, e spesso più adatti al combattimento, di quelli ampi). Il praticante tende a far fluire l’energia dal Tan T’ien soprattutto nella parte frontale del busto, mentre i colpi preferiti sono quelli di palmo, che, perché siano realmente efficaci, deve essere ben carico di Ch’i.

Nononstante il Maestro stesso fosse un grande esperto delle applicazioni marziali del Tai Chi Chuan – l’arte a cui si dedicò maggiormente negli anni della vecchiaia – Sun Lu Tang insistette sempre su una pratica dalle caratteristiche salutari e volta al miglioramento di sé stessi. Con queste idee fisse in mente, Sun Lu Tang si prodigò per diffondere una corretta e utile pratica del Kung Fu. Finché, grazie alle sue capacità e ai suoi meriti, si cominciò a dire di lui che i suoi occhi erano in alto, cioè che egli era superiore alla maggior parte degli esperti della sua epoca.

Tuttavia, non solo la statura etica dell’uomo, ma anche la congiuntura storica nella quale egli si trovò a vivere, influenzarono il suo insegnamento: per anni, l’Arte Marziale era sovente rimasta gelosamente occultata all’interno della singola famiglia o villaggio, tramandata oralmente da Maestro a discepolo; poi era arrivata la dinastia Ching, con le sue dure repressioni dei movimenti religiosi, sociali e culturali. Con essa, il Kung Fu si era ancora più occultato nell’ombra di sette segrete e gruppi rivoluzionari. Se aggiungiamo le condizioni di povertà imperante del popolo e le nefandezze perpetrate dagli stranieri, come la schiavitù dell’oppio adottata dagli europei, si comprende più facilmente perché i cinesi fossero all’epoca soprannominati "gli uomini malati dell’Asia".

Finalmente, con l’arrivo della Repubblica, le Arti Marziali Cinesi avevano iniziato a godere di un’importante fioritura a livello pubblico e Sun Lu Tang, unitamente ad un buon numero di altri Maestri, fu invitato ad insegnare in scuole pubbliche. Egli ne diresse in città importanti come Pechino, Nanchino, Shanghai, Sujou e Hangjou e qualcuno gli attribuisce pure il merito di avere insegnato per primo il Kung Fu apertamente ad allievi di sesso femminile (in realtà l’autentica cultura cinese, un tempo come oggi, è molto meno sciovinista nei confronti delle donne di quanto certi luoghi comuni lascino supporre). E la pratica a scopi salutari e di miglioramento della società era decisamente un’esigenza sentita.

Sun Lu Tang contribuì così ad elevare le Arti Marziali a un livello morale superiore, tornando a coniugare in armonia i due elementi tradizionali Wu e Wen, cultura e marzialità. Oggi il mondo marziale può ancora godere dell’opera immane del Maestro Sun Lu Tang attraverso sua figlia Sun Chian Yun, tuttora attiva nell’insegnamento sia in Cina che all’estero. 1

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