Il Maestro Cheng Ting Hua

Cheng Ting Hua, era nato nel 1848 a Cheng Jia Zhuang, un villaggio nella contea Shen della provincia Hebei che prendeva nome dalla sua famiglia.

Cheng Ting Hua era dunque nato in un territorio e in una congiuntura storica assai attenti alle tradizioni marziali autoctone, che riempirono le sue fantasie di bambino fin dalla più tenera età.

Si era inoltre in un tempo che in Cina non aveva ancora visto il tramonto dell’uso in battaglia delle armi bianche, cosicché il combattente in erba Cheng Ting Hua occupò la maggior parte dei suoi allenamenti con il maneggio del Bastone Lungo e della Sciabola.

Intanto, grazie soprattutto al corredo genetico ereditario, con l’adolescenza egli andò sviluppando un corpo massiccio, quasi tarchiato, che albergava grande vigore fisico.

E tale forza esuberante era accompagnata da un carattere focoso, diretto e molto socievole.

Intorno ai 18 anni Cheng Ting Hua si trasferì in cerca di lavoro nella grande Pechino, dove trovò impiego come apprendista in una fabbrica di lenti.

Diventerà un ottico apprezzato e perciò, qualche tempo dopo aver aperto nella capitale un suo negozio di occhiali, verrà soprannominato Yan Jing Cheng, Cheng occhiali ; un secondo soprannome sarà Cheng il Cobra, perché in cinese, come in italiano, il Cobra si chiama Yan Jing Shi, "Serpente dagli occhiali", per via del disegno che appare sul suo dorso quando viene gonfiato.

Anni dopo, quando Cheng Ting Hua era il campione della scuola di Dong Hai Chuan, a celebrare le sue numerose vittorie si aggiunse al suo vecchio soprannome l’altisonante aggettivo "invincibile" e Cheng Ting Hua divenne noto come Cheng il Cobra Invincibile.

A Pechino la sua sfrenata passione per le Arti Marziali trovò occasioni di apprendimento straordinarie, che lo indirizzarono verso lo studio dello Shaolin Chuan e soprattutto dello Shuai Jiao, la forma tradizionale di lotta cinese.

Sebbene avesse appreso in profondità anche le tecniche della scuola di lotta mongola dei tre sistemi di Shuai Jiao, Cheng Ting Hua prediligeva il Pao Ting, che si basa su tecniche di proiezione esplosive e immediate, rapide e potenti.

Il giovane Cheng Ting Hua sentiva che il Pao Ting Shuai Jiao si confaceva alla sua personalità risoluta e impulsiva e nel giro di cinque anni ne diventò un lottatore assai famoso.

Tuttavia Cheng Ting Hua rifiutava di rinchiudersi nel suo mondo di vittorie, e si manteneva curioso e ben informato sul mondo del Kung Fu di Pechino.

Così, continuando da qualche tempo a sentir parlare in toni altisonanti di Dong Hai Chuan e del suo Kung Fu, cercò una raccomandazione che gli consentisse di essere accettato nella sua scuola.

A quell’epoca, Dong Hai Chuan aveva avuto solo tre discepoli di Pa Kua Chang: il primo era stato Yin Fu, il secondo Ma Wei Qi e il terzo era un cugino di Yin Fu, Shi Ji Dong.

Sarà proprio costui a intercedere perché Dong Hai Chuan incontrasse Cheng Ting Hua.

Al momento dell’incontro il Maestro approcciò il giovane lottatore con il suo solito fare brusco: "Se proprio ci tieni a studiare con me le Arti Marziali, mostrami prima ciò che sai fare: attaccami !". Cheng Ting Hua esitò un poco, quindi cedette alle esortazioni e con movimenti aggressivi accorciò la distanza che lo separava dall’illustre avversario.

Egli confidava che il fulminante Pao Ting Shuai Jiao avrebbe giocato col corpo del pur imponente Dong Hai Chuan come un Leone con la palla, ma non appena era convinto di aver preso contatto con l’avversario, le sue mosse trovavano il vuoto: Dong Hai Chuan sembrava scomparire improvvisamente dal punto in cui si trovava.

I due roteavano su se stessi come Draghi nel cielo, ma Cheng Ting Hua continuava a mancare il bersaglio, finché, con un misto di frustrazione e ammirazione, si inginocchiò senza fiato ai piedi di Dong Hai Chuan e gli chiese umilmente di diventare suo allievo.

Cheng Ting Hua divenne così il quarto discepolo di Dong Hai Chuan; aveva 28 anni e da allora si dedicò all’allenamento del Kung Fu con passione, se possibile, ancor maggiore.

Dong Hai Chuan era un Maestro molto intelligente e sapeva che per sfruttare appieno le già notevoli capacità marziali del suo nuovo studente, doveva progettare per lui un addestramento che in qualche modo proseguisse e compendiasse le abilità già acquisite; in altre parole voleva "confezionare" un Pa Kua Chang su misura per Cheng Ting Hua e per il suo Shuai Jiao, come probabilmente aveva già fatto per Yin Fu.

Prima, però, Cheng Ting Hua doveva imparare per bene le fondamenta dello Stile, acquisizione che egli ottenne in breve tempo proprio grazie alle sue esperienze precedenti.

I metodi di allenamento basilari che praticava in questo periodo sono passati alla leggenda: appese nel retro del suo negozio un cesto riempito con 135 chili di sabbia e contro di esso allenava con migliaia di colpi le sue tecniche di palmo.

Poi riempiva d’acqua una tinozza di legno, legava ai suoi manici una corda e per ore ed ore praticava la classica camminata circolare del Pa Kua Chang reggendo la tinozza per la corda col braccio disteso verso l’interno dell’ipotetico cerchio; ogni volta che effettuava un cambio di direzione la tinozza passava da una mano all’altra.

Si racconta che da quel secchio non cadde mai una sola goccia d’acqua.

Anche mentre lavorava, Cheng Ting Hua pensava all’allenamento delle Arti Marziali: gli operai del suo laboratorio d’ottica avevano l’abitudine di sedere con una gamba accavallata sull’altra e anche Cheng Ting Hua teneva quella posizione, ma sotto i suoi glutei non c’era alcuna sedia: rimaneva accucciato su una sola gamba, la cui coscia era parallela al suolo.

Ogni giorno, per tutta la sua vita, egli lavorò in quella posizione faticosissima, addirittura indossando, a un certo punto, un giubino imbottito con 45 chili di pesi.

Era il modo assolutamente eccezionale di Cheng Ting Hua di fare Zhan Zhuang, l’esercizio del Palo Eretto .

I risultati di un allenamento del genere non tardano venire e ben presto Cheng Ting Hua divenne l’allievo più capace di Dong Hai Chuan.

Va comunque ricordato che Yin Fu era stato cacciato dalla scuola di Dong Hai Chuan nel 1876, per esservi riammesso solo quando quest’ultimo era in punto di morte.

Allora , durante l’incontro di Dong Hai Chuan con Yin Fu e Cheng Ting Hua, per evitare diatribe future tra i due su chi sarebbe stato il suo successore, il Maestro assegnò a Yin Fu per lo sviluppo della sua scuola l’area Est di Pechino, e a Cheng Ting Hua quella Sud.

Ma questa decisione illuminata non fu sufficiente a evitare le ambiguità tra le due branche, motivate, tra l’altro, dal fatto che, quando nel 1882 Dong Hai Chuan spirò, Cheng Ting Hua aveva studiato il Pa Kua Chang con lui per quasi sette anni, mentre Yin Fu per due decenni.

Nel frattempo, Cheng Ting Hua aveva ricevuto l’incarico importantissimo di combattere con gli sfidanti per difendere il nome del suo Maestro e del suo Stile; una scelta guadagnata sul campo e indiscutibile, dato che nessuno riuscì mai a sconfiggerlo e che Cheng Ting Hua vinse la maggior parte dei combattimenti con un solo colpo, il suo preferito e più temibile: il "singolo palmo che polverizza".

Tuttavia, non di rado Cheng Ting Hua riusciva, alla fine della sfida, a trasformare lo scontro in spunto e occasione d’amicizia.

Egli strinse ottimi rapporti soprattutto con esperti Maestri di Pechino dello Stile Hsing I Chuan, verso i quali evidentemente provava una certa affinità.

La vita di Cheng Ting Hua giunse a termine in odore di eroismo: morì nel 1900 combattendo, a 52 anni, con quel Kung Fu che aveva tanto amato.

Il 1900 fu un anno di fuoco per il celeste Impero, che vide proprio a Pechino gli scontri più sanguinosi tra i fanatici militari nel movimento xenofobo Yi He Tuan e gli eserciti alleati degli otto paesi stranieri che avevano occupato la Cina.

Probabilmente Cheng Ting Hua era completamente estraneo a questi scontri, dato che il Pa Kua Chang aveva sempre mantenuto dei contatti con la corte imperiale.

Tuttavia il pomeriggio del suo ultimo giorno, rincasando, vide che una torma di soldati tedeschi, appartenenti al contingente europeo, durante i sommovimenti aveva messo a ferro e fuoco il suo quartiere, dandosi alla razzia e agli stupri.

Senza esitare, afferrò la sua arma preferita, i "coltelli a gomito" e si scagliò tra i soldati stranieri roteando vorticosamente tra loro con i movimenti tipici del Pa Kua Chang e squartando dodici soldati prima di cedere al potere della polvere da sparo.

Il metodo di Cheng Ting Hua si diffuse ampiamente ed egli ebbe un gran numero di allievi, i più famosi furono Liu Feng Chun, Zhang Zhan Kui, Liu De Kuan e Li Cun I. 1

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