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PIAGGIO VESPA 125 PRIMAVERA ET3 (VMB1T)
Testi e fotografie pubblicati il 20 febbraio 2003 da Paolo Brigo.


Sommario:


 
 


Introduzione

Tra tutte le "Vespa 125" prodotte, la "Primavera ET3" è stata sicuramente una delle più apprezzate. Dotata di una carrozzeria compatta ed essenziale, abbinava  l'agilità di  un "50" alle prestazioni  di un "125",  regalando una maneggevolezza sconosciuta ai classici "vesponi"  di analoga cilindrata.  L'esemplare qui riprodotto è una "prima serie"colore "blu-marine" del 1977, il cui restauro totale è stato appena portato a termine. La serie VMB1T di cui fa parte è considerata ufficialmente  "di interesse storico", e compare nelle apposite liste della F.M.I.  La tinta è originale, la meccanica e la ciclistica sono in perfetta efficienza e il mezzo è stato completato con l'adozione di serrature per sella e sportellino motore (dato che circola regolarmente...) e con il montaggio della ruota di scorta.

La "125 Primavera ET3" è l'evoluzione in chiave sportiva del modello base  "125 Primavera",  a sua  volta imparentato con le serie 50  e 90.    Le differenze  a  livello  estetico con la  "Primavera" base,  sono   la presenza  della  serratura  d'accensione  sul manubrio,  la sella più comoda  e  di nuovo disegno,  le  bandine adesive laterali recanti la dicitura "electronic" ( simili a quelle del contemporaneo modello  "200 Rally" ,    pure esso dotato di accensione elettronica ), lo scarico di forma allungata e la verniciatura in nero opaco del copri  volano e del coprimozzo anteriore. Ma le differenze più importanti risiedono nella meccanica.   Questa Vespa è  munita infatti di accensione elettronica Ducati "a scarica di condensatore" (E..)   e di un nuovo cilindro a 3 luci di travaso  (..T3), che  uniti  ad  un  rapporto  di  compressione   più  spinto, alla maggiorazione   del  getto   del   massimo  del  carburatore,  alla  modifica  dell'anticipo  dell'accensione  e  ad  uno  scarico  più sportivo ( di tipo allungato,  simile a quello della vespa  "90 SS" )  consentono  al  mezzo  di accelerare prontamente e di raggiungere - grazie anche al peso  estremamente contenuto  e alla carrozzeria compatta - una velocità massima prossima ai 100 Km/h.

Come noto, l'adozione dell'accensione elettronica permette la concentrazione della scarica elettrica d'accensione entro un intervallo di tempo inferiore rispetto a quanto accade mediante puntine e condensatore (lo standard degli scooters dell'epoca), favorendo peraltro il raggiungimento di una punta di tensione nettamente superiore.    Questo  si  traduce  in  una  serie  di  vantaggi pratici non trascurabili, sia di natura elettrica che meccanica, tra cui: regolatità di funzionamento (in particolare agli elevati regimi di rotazione, o con candela sporca o con regolazione imprecisa della distanza tra gli elettrodi ), facilità di avviamento (anche dopo lunga inattività o in presenza di eventi atmosferici sfavorevoli), inalterabilità dell'anticipo nel tempo e assenza di usura meccanica ( manutenzione dell'accensione ridotta alla sola candela).

Per concludere, queste importanti novità venivano per la prima volta introdotte su un veicolo di fascia economica medio-bassa, cosa impensabile fino a qualche anno prima. In pratica vennero introdotte sulla "125 Primavera" soluzioni analoghe a quelle adottate solo qualche anno prima sul modello "200 Rally Electronic", che all'epoca rappresentava il vertice della gamma "Vespa".

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Caratteristiche tecniche della "Vespa 125 Primavera ET3 (VMB1T)"

Telaio: carrozzeria portante, a guscio, in lamiera di acciaio stampato a forma aperta e carenata.
Manubrio fuso in lega leggera, a comandi interni.
Dimensioni: Interasse 1180 mm; larghezza max.680 mm; lunghezza max.1655 mm; altezza max.1005 mm; altezza pedana da terra:225 mm
Sospensioni: forcella anteriore a braccetto oscillante con ammortizzatore idraulico (monobraccio) ; motore con funzione portante (forcellone oscillante monobraccio) e ammortizzatore idraulico.
Ruote: cerchi in lamiera di acciaio divisibili (2.10 - 10"), con pneumatici da 3.00 x 10".
Pressione di gonfiaggio (atm) : 1,25 l'anteriore; 1,6 il posteriore (2,5 con passeggero).
Freni: anteriore (comandato dalla leva destra al manubrio) e posteriore (comando a pedale sulla pedana di destra) a tamburo.
Impianto elettrico: alimentato da volano magnete in alternata (6V / 50 W).
faro anteriore: 1 lampada da 5W (posizione) e una lampada da 25W + 25 W (anabbagliante + abbagliante); illuminazione tachimetro: 1 lampada da 0,6 W;
fanalino posteriore: 1 lampada da 10 W (stop) e 1 lampada da 5 W (posizione).
Motore: tipo VMB1M a due tempi alimentato da miscela al 2% (con alimentazione a benzina senza piombo è consigliabile il 3%; specialmente se ad andature veloci);
raffreddamento ad aria forzata (realizzato mediante alettatura del volano).
Cilindro in ghisa inclinato a tre luci di travaso,alesaggio x corsa (mm): 55 x 51 (121,16 cc).
Rapporto di compressione 9,5:1.
Distribuzione "rotante" regolata dall'albero motore.
Carburatore: Dell'orto SHB 19/19 (diffusore 19 mm - getto min 42, getto max 76)  inserito nel carter.
Accensione: elettronica Ducati con centralina esterna alloggiata nel cofano di sinistra; candela Champion L 82 o equivalente; anticipo : 20° (+/- 2°) prima del P.M.S..
Cambio a 4 rapporti  ( Rapporti trasmissione motore/ruota: 1°) 1:14,74     2°) 1:9,80     3°) 1:7,06     4°) 1:5,31 ). Quantità olio cambio: circa 250 g (riempire fino a sfiorare il foro di carico)
Prestazioni dichiarate dalla Casa Costruttrice:
Peso a vuoto: Kg 78.
Potenza massima: 5,5 Kw a 5500 Giri/min.
Consumi:2,1 litri di miscela al 2%  x 100 Km; autonomia oltre 265 Km;
Capacità serbatoio: circa 5,6 litri ( di cui circa 1 litro di riserva)
Velocità max : superiore a 90 Km/h (*)
 

(*) l'esemplare qui riprodotto raggiunge i 100 Km/h indicati)

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Manutenzione periodica (Ogni 4000 Km)

Motore: disincrostazione gruppo termico (pistone, fasce elastiche, testa e luci cilindro).
Candela d'accensione: pulitura e regolazione distanza elettrodi a 0,6 mm.
Scarico: smontaggio e pulitura dell' anima del silenziatore; disincrostazione collettore di scarico.
Olio del cambio: verifica ed eventuale ripristino del livello fino a sfiorare - a moto orizzontale - il foro di carico (sostituire completamente ogni 8000 Km).
Filtro aria: smontaggio e pulitura (lavaggio in benzina; se possibile asciugatura mediante getto di aria compressa).
Manubrio: ingrassaggio leve freno ant. e frizione (lubrificazione asse comando cambio e asse comando acceleratore se necessario).
Asse ruota anteriore: lubrificazione cuscinetto asse ruota e perno della sospensione (gabbie a rulli); lubrificazione camera rinvio contachilometri .
Freni: verificare efficienza (sostituzione ganasce se necessario).
Sospensioni: verificare efficienza (sostituzione se necessario).
Trasmissioni flessibili: registrare (ingrassaggio ogni 8000 Km); periodicamente è consigliabile la sostituzione dei cavetti comando cambio.
Sterzo: verifica serraggio cuscinetti (eventuale ingrassaggio).
Bulloneria: verificare serraggio.

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Pregi e difetti

Pregi: la "125 Primavera ET3" è un mezzo dotato di un propulsore che pur essendo in grado di fornire buone prestazioni si rivela estremamente robusto (l'esemplare riprodotto ha superato i 40.000 Km, ha 26 anni e raggiunge ancora i 100 Km/h indicati!). La ridottissima manutenzione richiesta consente di percorrere chilometri a costi da ciclomotore. La protezione offerta dalla carrozzeria in caso di pioggia (specialmente se abbinata a quella offerta da un buon parabrezza) si rivela più che buona, e difficilmente riscontrabile nei moderni scooters di simili dimensioni. La posizione di guida risulta comoda e naturale. La pedana consente agevolmente di trasportare la "spesa" o anche oggetti di un certo ingombro. Si dimostra estremamente maneggevole e divertente, grazie al peso contenuto e alla brillantezza del propulsore. Le vivaci partenze da fermo - favorite da un motore in grado di prendere giri velocemente - la hanno resa particolarmente gradita ai più giovani, che spesso l'hanno preferita ai classici "Vesponi 125". Come tutti i modelli "Vespa" offre inoltre la possibilità di montare la ruota di scorta (dietro lo scudo, o mediante l'applicazione di un portapacchi sulla parte posteriore). Le forature sono facilmente riparabili "in casa", dato che i cerchi divisibili consentono rapidamente di sostituire la camera forata o il copertone danneggiato mediante una semplice chiave da 13 e 17 mm. La grande diffusione di questo veicolo rende ancora oggi relativamente semplice il reperimento di tutti i ricambi. Per concludere, a livello estetico l' "ET3" è a nostro parere una delle più belle "Vespa" mai realizzate: la sua linea semplice, sportiva ed elegante al tempo stesso, fa ben capire le ragioni del successo "Vespa" nel mondo!

Difetti:Le ruote di piccole dimensioni non sono l'ideale nelle brusche frenate e per la stabilità alle alte velocità; in caso di sede stradale dissestata e/o in presenza di fondo stradale bagnato si rivela indispensabile ridurre la velocità. Nelle frenate più decise la sospensione anteriore tende ad affondare fino al fondo corsa dell' ammortizzatore, mentre il posteriore tende a bloccare. Peso e interasse ridotti fanno ondeggiare la vespa, specialmente in presenza di spostamenti d'aria causati da altri veicoli o da condizioni meteorologiche sfavorevoli. L'anteriore inoltre tende ad alleggerire in maniera vistosa, consigliando di ridurre la velocità, specialmente in caso di curve e controcurve. Il comando del cambio talvolta rende difficoltosa la ricerca del folle da fermo, e non è il massimo della velocità di azionamento; i cavi flessibili tra l'altro, vanno sostituiti periodicamente per limitare al massimo il rischio di rotture (la cui conseguenza è l'impossibilità di cambiare il rapporto). Lo spazio a disposizione del passeggero è limitato: i lunghi tragitti in coppia richiedono notevole spirito di adattamento! L'insolita collocazione degli organi meccanici, rende gli interventi di meccanica più laboriosi rispetto ai motoveicoli tradizionali. La sostituzione della ruota posteriore comporta lo smontaggio della marmitta, cosa che sulla "125 Primavera" base non era necessaria (la sportività si paga!). Il cuscinetto di banco dell'albero motore lato volano è del tipo "a rulli", ed essendo lubrificato praticamente solo dall’olio contenuto nella miscela, specialmente negli esemplari più "vissuti" talvolta è causa di  fastidiosi (anche se "innocui") rumorii .
 

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Usare oggi una "ET3"

Mentre le prestazioni garantite dal motore sono ancora "attuali", l'assenza degli indicatori di direzione rende poco visibili le intenzioni del conducente (costretto ad indicare "a mano" le svolte che intende effettuare). Essendo sparite dai distributori di carburante le colonnine della "miscela", per "dissetare" la vespa si deve preparare artigianalmente il "mix" ( cosa che d'altra parte gli appassionati hanno sempre fatto, data la scarsa qualità della miscela venduta presso i distributori ). Pur garantendo ancora oggi un discreto raggio d'azione, rispetto ai moderni scooters ( dotati di sospensioni ed impianti frenanti sicuramente più efficienti )  l' "ET3" richiede qualche cautela in più quando si superano i 70 Km/h.  L'affidabilità è comunque rimasta proverbiale, e se sarà trattata  bene difficilmente  vi lascerà appiedati. Ottima in città (...forse suo terreno ideale), si è rivelata in grado di effettuare escursioni anche a medio raggio, portando a termine percorsi "impegnativi" (passi montani) e destando talvolta l'interesse di curiosi.
 

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Attenzione: sono disponibili anche le pagine della Vespa 50 Special e della 
Vespa Rally 200 Electronic


 
 
 
 
 
 

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