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Zenone cizio

[336/5-264/3: da elementi cinici trasse le fondamenta dello stoicismo]  

(Cizio, Cipro 333- Atene 263 a. C.) di origine e lingua fenicia, seguì ad Atene lezioni del cinico Cratete di Tebe. Fondatore dello stoicismo. Perdute tutte le opere (La repubblica di tenore cinico, e una ventina di libri tra i quali I Segni, Le passioni, Il discorso, tutti perduti), il suo pensiero poi conosciuto attraverso la rielaborazione di Crisippo .

Tripartì la filosofia in Fisica Logica Etica. Elaborò soprattutto la gnoseologia e la filosofia del linguaggio. Il mondo fisico è un insieme di punti tutti in interscambio energetico al fine di conseguire un equilibrio individui-mondo. L'etica - su influsso cinico - parte dalla considerazione che le passioni umane ( specie se definite in convenzioni sociali) hanno un debole legame con la costituzione naturale: è pertanto necessario che il saggio se ne distacchi. D'altro lato i vincoli sociali istituzionali sono lontani dal vivere naturale, costituito dall'autarchia all'interno di un ideale comunistico e cosmopolitico 

Zenone Cizio, bronzetto dalla villa dei Pisoni di Ercolano

Ne parla analiticamente  Diogene Laerzio nel .VII libro delle sue "Vite dei filosofi".

 

Una ricostruzione dei contenuti delle sue opere è tentata da Festa 1932.

Dante (Inf., IV,136-138) lo colloca tra i precursori del cristianesimo

Democrito, che il mondo a caso pone,
Diiogenès, Anassagora e Tale,
Empedoclés, Eraclito e Zenone:

FONTI

FESTA 1932: N. Festa, I frammenti degli stoici antichi, I: Zenone, BA:1932

Multimediale (vhs)

 

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