Filolao(l'italico) [Crotone 470-inizio IV sec. a.
C.:immigrato a Tebe, maestro di Cebete e Simia,
primo a diffondere in Grecia il pitagorismo, di cui fu il primo a
pubblicare (infrangendo la regola del silenzio): causa del mondo naturale, che
è generato mediante unione di limitato e illimitato, è un' ESSENZA
ETERNA, che sta attorno al mondo come cintura di etere, o anima, o Dio.
Influenzò Platone] |
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A Filolao (o a Empedocle il Siculo) si dovrebbe riferire il Platone del Gorgia (493a) quando riferisce di "un siculo forse o un italico" che rappresentava il destino di coloro che sono incapaci di frenare i propri desideri: condannati nell'Ade a versare acqua con un crivello in un recipiente bucato com'era brucata la loro insaziabile anima. Secondo la tradizione pitagorica, teorizza la coesistenza di due anime, una immortale che tende al divino, l'altra assolutamente legata al corpo di cui segue il destino.
Interessato anche alla medicina, sostiene che il respiro è l'elemento necessario che determina l'equilibrio nel corpo (dotato di 4 qualità: freddo-caldo, umido-secco).
FONTI
PUGLIESE CARRATELLI 1996: Giovanni Pugliese Caratelli, I Greci in Occidente, MI:Bompiani,1996
SASSI 1996: Maria Michela Sassi, La filosofia nel mondo greco d'Occidente, in PUGLIESE CARRATELLI 1996, 515-522