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Media Spunti sulla filosofia della comunicazione di massa, su informatica, su internet , sui motori di ricerca e portali alla luce di questioni d'attualità. |
Quadrone - una fermata XIX sec. |
Dati Nielsen su tutta la rete Internet USA (GLOBAL INTERNET INDEX AVERAGE USAGE)
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31/08/97 Gabriel LEVY (n.1957, doc. ipermedia Univ. Paris-VIII-St.Denis) dipinge l'universo informativo di oggi come un "diluvio" da cui il singolo si salva organizzando l'arca che individua esattamente cos'è utile salvare nel mare della ridondanza e della complessità informativa. Definisce così l'Intelligenza Collettiva: "intelligenza distribuita ovunque, valorizzata in maniera continua ovunque, coordinata e mobilitata in tempo reale, caratterizzata da democrazia in tempo reale, inventiva estetica ed economia di qualità umane; multidimensionale e multisensuale, legata al corpo e alla terra, tratta di rimaterializzazione e non di smaterializzazione". Nel cyberspazio ognuno si aggrega secondo individuale punto di vista, per cui la particolarità della rete è che ognuno porta argomentazione assolutamente singolare.[LEVY 1996]
09/10/97 Cyberspazio: (OUEAU 1986 e 1993) Philippe
Queau, direttore dell'
Institut National de l'Audiovisuel riprende il concetto theilardiano di
noosfera: "la trasparenza assoluta di tutti i calcolatori della
terra". Ha le 5 proprietà di -ubiquità -istanteneità -accessibilità
-trasparenza -replicazione. La virtualità si distingue dall'aristotelica
potenza (dynamis, embrione di realtà) perché è progettualità di tutto
l'uomo, e contiene non solo potenzialità ma finalità profonda tipica di ciò
che va verso la realizzazione in modo necessario (non solo astratto o teorico
i). P.e. è virtualità connessa con il reale tutto o quasi (il 99%)
il movimento giornaliero di capitale finanziario mondiale (3000 mld). Non
esiste cioè un' opposizione virtualità-realtà bensì una compenetrazione: è
realtà che ci si muove mediante segnali che
stanno al posto della realtà e che "preparano" la realtà. Il
segnale elettronico è immateriale e non costa niente riprodurlo e spostarlo, nè
è per sua natura soggetto a proprietà privata (legata alla
territorializzazioni: caratteri questi del capitale e dei beni materiali delle
precedenti rivoluzioni industriali), se non nel senso (per verità molto debole
rispetto ai precedenti vincoli di brevetto e copyright) di "look and feel"
(windows95 vs Macintosh). Difficile distinguere nel mondo dei bit ciò che è
nuovo da ciò che è creazione piena di uno spirito: l'ultima
"creazione" non è che un nano forse necessario dello sviluppo del
gigante massa dati e informazioni precedentemente acquisito nel cyberspazio, il
bit è naturalmente per il copyleft (diritto all'utenza partecipata immediata)
più che per il copyright. Steve Woznak fondatore di Apple ha ammesso: dovevamo
vendere il sistema apple per 25 cents a Microsoft con l'impegno di usarlo,
piuttosto che fare una causa per il copyright. La fine degli stati-nazione è
decretata dalla rivoluzione
mediatica. Al limite, si potrà lavorare su diritti mondiali vs diritti
galattici, ma non al di sotto.
30/11/97 Federico FAGGIN (ideatore del primo
microprocessore per PC - intervista "Repubblica-CV-
27.11.97): "La multimedialità avrà un ruolo importantissimo
dell'educazione, complementare a quello degli insegnanti. L'insegnante potrà
lasciare al computer il compito di ripetitore e di illustratore di esempi ed
userà la sua saggezza, il suo amore per la materia e la sua esperienza per dare
un'impronta personale alla formazione d egli studenti. Il computer può
dare quell'attenzione individuale a ciascuno studente che non sarebbe
economicamente possibile con l'insegnante. L'insegnante invece potrà usare il
proprio tempo in maniera molto più efficace
concentrandosi sull'integrazione dei vari concetti e sull'integrazione della
materia nel tessuto della vita. Nell'applicazione delle tecnologie informatiche
all'educazione c'è una grossa opportunità di dare un contributo sociale di
grande valore, e anche la possibilità di creare un enorme business. Nel sistema
educativo del futuro io vedo un ruolo importantissimo per le persone alle soglie
della pensione. L'esperienza di una persona valida con alle spalle una vita
lavorativa crea una saggezza particolare che è un grosso peccato non sfruttare.
Proprio questa saggezza è l'aspetto umano che il computer non saprà mai
comunicare.
- Secondo
Jean Baudrillard ("Le paroxyste indifférent", Grasset pp.204)
il mondo dei media ha determinato lo "sciopero degli eventi": il mondo
reale inghiottito dal virtuale, sostituito da simboli e segni, privato di
contesto, referente, storia. Il Tempo reale abolisce proprio la dimensione reale
del tempo. Non fine della storia, ma della linearità (sequenzializzazione i)
che ne dava il senso. I media hanno veicolato la mondializzazione economica,
tabula rasa di tutte le differenze, cui si contrappone vanamente la reazione
nazionalistica attuale. Io penso che tale analisi non tenga conto delle
potenzialità offerte da più punti di vista con cui operare le conoscenze. Si
arriva a nuove modalità di pensiero, non vedo niente di negativo. Si può
sempre riproporre la gestione lineare degli eventi e parimenti, come in un
ipertesto, si ha la possibilità di costruire libere organizzazioni-
associazioni di idee. Bisogna però arrivare a costruire sistemi di archivio
elettronico che non facciano perdere tempo: le associazioni elettroniche devono
avere la stessa rapidità delle associazioni mentali mediate dalla volontà,
obiettivo ancora da raggiungere.
08/12/97 Di fronte alla ridondanza dell'informazione e
alla frammentazione/parcellizzazione conoscitiva, alla perdita di coscienza sia
cognitiva che affettiva e fisica,
si ha un contraccolpo nella psicologia dell'individuo spersonalizzato: la
ricerca reattiva, inconscia, di radici generazionali e locali, con il rischio -
se manca la riflessione critica - di un rifugio nella nicchia localistica, nel
rifiuto del diverso, del problematico, e nella chiusura in una rigidità
mentale.
Idee emerse nell'intervento di Michele Pellerey a Bologna
giovedì 4 dicembre sulla multimedialità nelle scuole Em Romagna. Bisogna
premettere (DE ROSA 1994)[i]la
distinzione tra multimedialità (=interdisciplinarietà, cioè permanere in
parallelo di più media - ognuno
col proprio obiettivo - finalizzati ad un unico disegno educativo; e
IPERMEDIALITA in cui l'output di più media confluisce in un unico supporto
mediatico che riconosce il linguaggio degli altri media e ne rielabora le
informazioni. Tale supporto elaboratore mediatico è il PCM. Qui il processo di
trasmissione delle informazioni non è più unidirezionale, ma reversibile
(siamo nella vera comunicazione).
Nel nostro caso è multimediale l'attività di
elettrificazione-digitalizzazione di testi documenti o immagini d'archivio. In
un secondo tempo possono essere tali documenti interfacciati su supporto
multimediale al fine di creare un prodotto ipermediale.
P. ha trattato il tema della rete dal pdv.
dell'educazione. Ha ricordato le tappe storiche: '69 ARPANET, '90 Il CERN
progetta il WWW -prodotto europeo quindi; '92 primo browser grafico
(Netscape i), '95 Java (linguaggio orientato agli oggetti oggi accettato come
multipiattaforma da MS Sun e Netscape e Oracle).
1.Aspetti scolastici:
-ipertestualità --multimedialità (suono immagine movimento testo)
-distribuibilità (ultra-piattaforma) -integrabilità (da più fonti e da
più luoghi) -aggiornabilità (ogni doc su memoria di massa viene aggiornato con
datazione sempre esplicita).
2a.Opportunità didattiche: -facile accesso
-in molteplice formato -molte funzioni disponibili solo su rete
-possibilità di lavoro collaborativo di ricerca: un testo scritto a più
mani da più posti (DREYFUS-DREYFUS 1995)
-alta motivazione iniziale da parte alunni.
2b. Rischi educativi: -complessità delle risorse
-complessità siti (URL per accedere alla singola pg) -tempi (connessione
trasmissione interazione) -effetti
psicologici di deconcentrazione e stanchezza
-privacy (e-mail non proteggibile) -non è biblioteca
ma piazza di mercato con molta spazzatura. I ragazzi operano un
trasferimento indebito di credibilità su Internet COME SE fosse biblioteca,
fonte garantita e affidabile come garanzia sui contenuti. Le tecniche di ricerca
per descrittori (prime parole,, parole centrali, contenuti...) essendo
proprietarie dal pdv del browser, non garantiscono esaustività-completezza, per
cui bisogna usare almeno due browser (Yahoo e Altavista p.e.) per ogni ricerca.
-sono richieste abilità di tipo nuovo, anche rispetto alle ricerche
bibliografiche -mancanza di
organizzazione logica: divario tra reti concettuali (oggettivamente date fuori
di noi) e reti cognitive (p.e. associazioni mentali, tipicamente casuali), per
cui è richiesta una definizione di principi
META-APPRENDIMENTO. D'altro canto tale varietà e complessità pluri-logica
favorisce nell'individuo l'AUTO-ORGANIZZAZIONE che servirà nella vita (sia dal
pdv del lavoro che della ricerca che del tempo libero).
3. Controllo qualità educative delle risorse su rete
(modello ora usato dall' Univ. Georgia). Criteri di selezione: -accessibilità
del sito -identificazione chiara sulla risorsa -identificazione chiara degli
autori -autorevolezza/credibilità dell'autore -pertinenza/rilevanza del
contenuto -accuratezza/equilibrio del prodotto (sovrabbondanza o carenza di
informazioni del documento) -navigabilità
del documento (qualità dei link) -aspetti estetici/motivazionali.
4.Obiettivi educativi:
a)rendere protagonisti (autoformazione,
responsabilizzazione, protagonismo personale [Non ci resta
che l'orgoglio direbbe don Milani i]). Non è possibile controllare il
soggetto (nè da parte dei genitori nè da parte della scuola). Due criteri
meta-cognitivi per memorizzare: 1-focalizzazione/concentrazione dell'ATTENZIONE 2-competenza nell'elaborare il contenuto (COMPRENSIONE:
netta prevalenza dell'elaborazione iconica-visiva rispetto all'elaborazione
testuale).
b)costruire la propria competenza/conoscenza: non multa
sed multum. Nella comunicazione mm l'effetto- alone visivo limita la
penetrabilità concettuale, l'acquisizione dei concetti- chiave. Per cui bisogna
concentrarsi su progetti definiti, p.e. - produrre un documento insieme (metodo
don Milani, cioè con alta motivazione) -indagine/ricerca
in collaborazione con group-discussion, chat-line forum da ricondurre
all'immediato scambio produttivo (non finalizzato allo scrivere "per i
posteri", ma richiedente abilità di lettura ed espressive- scritte) -
opportunità formative multiple (siti dedicati all' auto-formazione)
12/19/99
Non mi sembra
un’interpretazione platonica della mimesi, ma Marina D’amato (Computer
Valley di giovedì ultimo scorso) chiama con tale nome secondo la quale la
comunicazione (i media) in quanto rappresentazione simbolica della realtà induce
ad un processo imitativo; l’altra tesi sarebbe quella aristotelica: attraverso
la parola si potenzia la critica e si “esorcizzano” gli eventi della vita, o
meglio si padroneggia la realtà (catarsi).
Secondo Olson, 1976 (citato dalla dir. Ist.Psicol. Univ
PV Ornella Andreani Dentici) il bombardamento mediatico a fini persuasivi
potrebbe mutare non solo atteggiamenti-opinioni, ma anche i sistemi di valori
(collaborazione o competizione, pace o guerra, localismo io o transcultura).
Alla luce dell’era mediatica,
pare più funzionale e utilizzabile la teoria cognitivista (intelligenza dovuta
a varietà di strategie di
codifica-trattamento-recupero informazioni), rispetto alla tradizione
psicometrica che fa risalire le differenze intellettive a differenze di livello
nelle abilità. 08/04/98
02/01/99
18.39 Paul Virilio nel brano “la terza rivoluzione tecnologica” (preso forse
sul PC della scuola) individua quest’ultima nel fatto che si è passati dalla
velocità relativa [(rivoluz. dei trasporti generata dalla riv. industriale,
seguita dalla seconda riv. Tecnologica, quella delle comunicazioni a distanza (radio tv tf)] alla velocità
assoluta costituita dalle onde elettromagnetiche: su queste ultime si basa il
“live” il tempo reale, tempo unico-mondiale, per la prima volta. Questo
“live” prende il sopravvento sulle coordinate tempo-spazio precedentemente
viste come reali. La terza riv. Consente la modifica da parte dell’uomo non
solo della natura (tipica della I e II riv.) ma anche del corpo, ad opera della
micro-tecnica. Marvin Minsky prevede stimolatori della memoria alla stregua
degli stimolatori cardiaci che oggi regolano il tempo cardiaco di milioni di
persone. La terza rivoluz. porterà
alla fusione-confusione mente-corpo.
03/01/99 20.20 : con la generazione dei videogiochi si è passati da un pubblico di teledipendenti-spettatori a uno di tele-manipolatori: è cambiata conseguentemente la struttura operativa mentale del giovane, che ad ogni azione di scelta su tastiera si aspetta in una sorta di rapporto causale, una modifica dello schermo. Secondo me risulta potenziata la capacità elaborativa di tipo eidetico. Cfr. HERZ 1998.
http://www.sbn.it/opac/
:promosso dal Ministero Beni
Culturali con cooperazione Enti Locali e Università, il SNB (Servizio
Bibliotecario Nazionale) ha l’obiettivo di costituire un catalogo online del
patrimonio delle biblioteche italiane (per ora 700 in rete). L’elaboratore
centrale dell’ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico) funge da indice
nazionale. Ci sono le due Biblioteche Nazionali Centrali (FI e Roma). Otto
banche dati bibliografiche: libro antico (= pre-1830), beni musicali e Discoteca
di Stato; spoglio periodici e letteratura grigia; banca DOBIS (biblioteche della
Camera Deputati, Ist.Sup.Sanità, Enea), libro Moderno (attualmente 2,7mln di
titoli e 1 mln di indicazioni d’autore. L’Ariostea ha riversato 160mila
notizie-titolo e 70mila intestazioni autori (articolo di M.G.Guidetti e Filippo
Secchieri su “Ateneo” “/97 e sgg – rivista dell’Univ.FE).
L’informatica non è una disciplina, ma un
atteggiamento mentale, necessario per porsi nella strada della condivisione
delle informazioni e dell’approccio. ad
un sapere no esclusivo: la rete è modello non
tanto mediatico quanto mentale e cognitivo.
06/01/99 21.52 Medialab (www.media.mit.edu)
di Negroponte al MIT: è corso universitario nel campo “Scienze e Arte dei
massmedia” con questa presentazione ufficiale per chi si vuole iscrivere:
“Le tecnologie informatiche sono solo ai primi livelli della loro moderna
evoluzione; sono ancora crude, spersonalizzate, poco consone ai bisogni umani.
Il loro pieno sviluppo in questi termini sta emergendo come una delle sfide
tecniche e filosofiche della nascente era dell’informazione”.
Il medialab è strutturato in 3 dipartimenti o programmi: “Information
& Entertainment”(con Walter Bender, il vero gestore, dietro l’uomo
immagine Negroponte, pensa che il prodotto notevole sarà il “Daily Me”, cioè
il giornale elettronico personalizzato, con legami appunto perché motivati,
molto forti con il personale orizzonte di interessi, ricerca, conoscenza) ,
“Learning & Common sense”(con Seymour Papert e Mitchel Resnik),
“Perceptual Computing”. Ma tutti i responsabili convergono nei “Research
Consortium” (ove è garantito l’aspetto budgetario, ovviamente tramite
sponsor, su progetti finalizzati) che sono: “Digital Life”(interconnessione
di bits-persone-cose, dove si studia p.e. la scuola senza mura), l’ “essere
altrove”, la tv persona-a-persona ), “News in the Future” [(electonic
publishing, cinema interattivo, micromedia (inchiostro elettronico), computer e
comprensione], “Things that Think”(slogan: “In passato le scarpe
potevano puzzare, oggi brillare, domani potranno pensare”), “Toys of
tomorrow” (il tempo del gioco è il tempo a più alta produttività
individuale, i giochi intelligenti aumenteranno l’ideatività, secondo Reznick).
La filosofia del Mit è quella di Marvin Minsky, che parte da Kant, che vede
in modo unitario mente-realtà e oggi vede l’Intelligenza Artificiale come
prosecuzione del pensiero dell’uomo. Gli esseri umani possono aggiungere
“sapere” agli oggetti di tutti giorni, e vivere meglio la vita
“liberata” ad opera della tecnica. In questo senso, dico io, viene esaltata
la differenza tra uomo e tecnica (intesa come automazione del ripetitivo). Il
Medialab opera però nella produzione e nel mercato, cioè produce beni di
consumo (primariamente l’informazione, essendo essa un bene di consumo di
prima necessità oggi).
13/01/99 17.51 Levy (“Il virtuale”) pone le 4 modalità dell’essere in relazione tra di loro nel seguente modo:
POLO LATENTE |
Rapporti
|
POLO DI CIO’ CHE E’
MANIFESTO |
|||
Il POTENZIALE: Sostanze = insieme di possibili predeterminati |
|
|
|||
|
àtramite
istituzionalizzazione il Virtuale diventa Reale-à
|
|
|||
Il VIRTUALE: Eventi = problemi, nodi di tendenze, di vincoli, di forze, di fini
|
--à
tramite processi di risoluzione problemi diventa ---à ß------ tramite creatività che dalla risoluzione riporta
alla problematicizzazione incrementa ß--------------------
|
L’ATTUALE: soluzione specifica ad un determinato problema qui ed ora
|
In questo modo gruppi umani possono essere
collettivamente intelligenti, più saggi delle persone che li
costituiscono. Internet, rappresentando una mente molteplice, eterogenea,
distribuita, cooperativa, competitiva ed organizzata, può essere un tramite,
uno strumento per far crescere un’intelligenza collettiva.
17/01/99 23.39 Da
un testo di Pietro Trupia docente Luiss in “Sistema Previdenza”,
aprile 98: Il linguaggio della
propaganda e della pubblicità è efficace… in quanto atto linguistico
performativo. “ Cioè quando il discorso denota un potere del locutore e
stimola un fare del locutario. Ogni annuncio deve esprimere un impegno, un dire
commissivo, e indurre un fare, essere perciò performativo: questo deve essere
il fine del comunicassero pubblico, del suo artefatto comunicazionale compiuto.
03/04/99 15.40 Secondo
LEVY 1997 in Cybercultura, la cui versione francese è di due
anni fa (ma nella recensione di Barbara Caputo su Il diario
99, n.13, forse ci si
sbaglia non indicando Gabriel ma Pierre? -i) le scienze sociali si devono
interessare proprio della ricaduta in atto sulla società da parte delle nuove
tecniche di comunicazione, che delineano nuove strategie discorsive, tipologie
di testo, scambio di informazioni personalizzato (newsgroup ed e-mail) che è
necessaria risposta alla massificazione
dei media unidirezionali.
29.5.2000 Uno dei primi medium è la moneta (anzi, multimedium: immagine e simboli), ma c'è anche il MERCATO come medium secondo la Efficient Market Hypothesis: unico mezzo che consente alle INFORMAZIONI di trasformarsi in prezzi. (Edward Chancellor, Un mondo di bolle, Carocci ed.)
15/6/2000 Sull'oralità v. ONG (oralità e scrittura), LANTERNARI Vittorio, dal tempo mitico dell'oralità al tempo storico escatologico della scrittura, in "Atti convegno Oralità, vissuto, scrittura", Roma 1987.
20/1/2000 Hans Magnus Enzensberger (Repubblica di ieri) delinea la nuova società del capitale digitale. Premette che non è la rete l'unico sistema di comunicazione interattiva di massa: il primo sistema è stato quello della moneta: partiva da un vertice di potere (ben rappresentato nelle banconote) ma assumeva un diritto di circolazione proprio in base alla quantità effettiva di lavoro che rappresentava.
CAMALEONTI | Al vertice i camaleonti (flessibili, si impongono, pronti ad apprendere per tutta la vita - tipo definito negli anni '50 circa da David Riesman come "teleguidato") costituiti da agenti, consulenti, intermediari, avvocati, manager di scienza finanza e informazione, regno del puro sw: qs forma di sviluppo dei rapporti produttivi è rappresentato dalle società finanziarie, informatiche, di tlc e indotto: trattano know how, brevetti, non mezzi materiali. |
PORCOSPINI | Elementi poco flessibili ma tipicamente sedentari e permanenti: Operano nelle strutture burocratiche dove vedono riconfermato il potere in quanto garanti e/o regolamentanti (in rapporto all'aumento della complessità o entropia informativa) delle informazioni a nome di gruppi o collettività. La forma è quella degli uffici statali, internazionali, locali, organismi di associazionismo, sindacato, partiti. |
CASTORI | i lavoratori del secondario e del primario, destinati ad una inevitabile sostituzione da parte di macchine automatiche e per le delocalizzazioni nei paesi a bassi salari messi a disposizione dall'economia globale) |
SUPERFLUI | 2/3 della popolazione mondiale: disoccupati, extracomunitari, emigrati, non qualificati, e la generalità delle donne con figli. Esclusi dall'integrazione nel ciclo economico globale. Rimangono solo come consumatori |
17.10.2000 Jeremy Rifkin "La proprieta' vale sempre meno" (intervista in http://www.ais.it/hitaliainvest.htm) nota l'assunzione di valore del "capitale invisibile" costituito dalla conoscenza, potenziata oggi dagli strumenti elettronici.
Questo spiega anche l'opposizione preannunciata da BIFO (Berardi -Bologna) all' economia del "SemioKapitale": "Auto-organizzazione del lavoro cognitivo contro il comando capitalistico sul lavoro cognitivo stesso. Qual è il campo di battaglia? Il campo di battaglia è il sistema tecnoproduttivo e tecnocomunicativo. Non c'è altra battaglia che questa. Dobbiamo essere capaci di decostruire la SemioKapitale "
7/10/01 Rifkin (intervista su "Unità"di oggi) individua nell'attacco terroristico alla Twin Towers il punto di svolta nei rapporti tra il mondo tecnologico e le moltitudini deprivate dello stesso diritto alla vita. Bisogna secondo lui fare convergere le critiche all'attuale assetto produttivo e comunicativo emergenti dal movimento no-global e gli sforzi istituzionali delle organizzazioni soprannazionali per eliminare "digital divide". Fa presente che manca a livello mondiale un momento istituzionale di avvicinamento delle culture, mentre esistono meccanismi di governo politico (ONU) ed economico (WTO).
Secondo Chomsky ormai (intevista sull'Unità maggio 2002) i portali sono tutti in mano alle grandi multinazionali (Times, Warner e altre) a conferma che oggi il tema della globalizzazione coincide con il Corporate-State, vale a dire con il controllo dei mercati globali, utilizzando lo strumento internet (attraverso i gruppi si può indivuare il target preciso, con lo spamming si arriva ovunque.
11.11.2002 Howard Rheingold (che già con il suo "The Virtual Community" 1993 aveva previsto la nascita e lo sviluppo delle comunità - secondo quella che poi fu detta la legge di Metcalfe) sostiene che - dopo il crollo della dot.economy degli ultimi 3 anni - il futuro è in mano alle "smart mobs" (RHEINGOLD 2002) vale a dire alle masse digitalizzate interattive secondo le potenzialità consentite dalle nuove tecniche wi-fi (wireless fidelity) dello standard IEEE 802.11, cioè su connessione ad onde radio, dagli sms e dall'opensource.
TESTI
BRETON 1995 Philippe Breton, “L’utopia della comunicazione”,
TO:Utet 1995 pp 161: il sociologo traccia una storia della comunicazione (vista
come ricchezza) per arrivare ad ipotizzare il rischio della società spaccata in
due: i detentori e fruitori attivi di comunicazione, e gli analfabeti
informatici, gli have not della comunicazione.
CAPRA-VESCO 1998 Luigi Capra e Riccardo
Vesco,
Come si fa una tesi di laurea al
computer, MI:Bompiani, pp.217, divulgativo segue passo passo una tesi
agganciata a Internet. (CV fine sett.98)
DE ROSA 1994 De Rosa, Ipermedialità nel modello informatico, in "Informatica e Scuola", dicembre 1994, 48-51
DREYFUS-DREYFYS
1955 Mind and machine,1995
HERZ 1998 J.C.Herz, Il popolo del Joystick,
MI:Feltrinelli, 1998? (pp.229)
LEVY 1996 Gabriel Levy, "L'intelligenza collettiva", MI:Feltrinelli, 1996
LEVY 1997 Pierre Levy 1999 , Cybercultura (Gli usi sociali delle tecnologie - rapporto al Consiglio d'Europa), (tr. it MI:Feltrinelli, 1999 - pp. 248)
MARGIOTTA 1997 Pensare in rete: la formazione del multialfabeta (antologia a c.Umberto Margiotta) , Clueb 1997, pp. 437
OUEAU 1986 "Eloge de la simulation - de la vie de languages a la synthés des images", 1986
OUEAU 1993 "Le virtuel: vertus et vertiges", 1993
ROSNAY Joel de Rosnay, “L’uomo,
Gaia e il cibionte”: secondo l'A. (già docente di IA al MIT) nel futuro prossimo si prospetta una produttività
sinergica mente-macchina (intendendo per quest’ultima la rete informatica). La
mente ( e il sentimento) vivrebbe in simbiosi con il complicato organismo
costituito dall’intelligenza di milioni di calcolatori intercorressi.
Quest’individuo collegato sarebbe il cibionte, l’uomo simbiotico, con
biochip.