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J.G.Fichte 1762-1814 |
"L'io
crea il non-io, nell'io, per essere io"
Per VERCELLESE 1994, 178 la citazione si potrebbe usare "per dimostrare che i filosofi sono dei mangiapane a tradimento, ma sarebbe come sparare sulla crocerossa". |
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Fichte dà origine all'idealismo tedesco, che culminerà con il pensiero di Hegel |
Secondo
l'IDEALISMO è il PENSIERO a produrre la REALTA':
l'IO-pensiero autodetermina l'Oggetto; dunque fuori dall’IO-Soggetto (sostiene
l’idealista Fichte) non esiste
nessun oggetto (come invece teorizzava il realismo). IDEALISMO
ETICO DI FICHTE FICHTE
identifica filosofia e dottrina della scienza, perché la scienza non
si limita solo all'ambito della sensibilità e dell’appercezione
trascendentale kantiana, ma arriva a dominare la TOTALITA' dell'essere. Non è
l'oggetto che determina il soggetto -ma è il pensiero/IO/IDEA ad
autodeterminare l'Oggetto. PRIMO momento (tesi) della dottrina della scienza è
il porsi dell'IO (che come tesi corrisponde in logica al principio di identità
A=A); il secondo momento (antitesi) è costituito dall’ EGOITA' (=appercezione
trascendentale kantiana) che pone
la REALTA' ESTERNA come dottrina della scienza. La CONTRAPPOSIZIONE INFINITA
IO/NON-IO è posta infine come TERZO momento (sintesi): in quest’ultima fase
della scienza l'IO arriva a conoscere se stesso e la sua attività (intuizione
intellettuale). Lo
Stato ha una funzione ETICA in quanto deve porsi come educatore: l’educazione
è necessario strumento dello STATO per portare l'uomo alla ragione. STATO e
DIRITTO sono necessari finché l'umanità non si realizzerà secondo libertà-ragione,
a quel punto, quando ogni uomo agirà per il dovere morale, si raggiungerà
l'ultimo stadio della LIBERTA', e non ci sarà più bisogno dello Stato.
L'estinzione dello stato è CHIARAMENTE prevista come necessario sviluppo della
ragione da Fichte (Kant non arriva a questo punto, fermandosi
all’ipotesi di una federazione mondiale di stati che si ponga come obiettivo
la pace universale perpetua, mentre Hegel arriverà al contrario a eternizzare
lo Stato come espressione piena dello Spirito). Il PIANO del MONDO che i
filosofi devono realizzare (per Fichte) prevede una quinta e ultima tappa in cui
l'umanità si realizza come libertà e ragione - si tratta dell'età della redenzione: DIO è qui posto come il fine
ultimo dell'agire morale. |
Parte dall'entusiastica propaganda del criticismo di Kant. Si pone alla ricerca del principio base che unifichi le tre critiche kantiane,e lo trova nel considerare l'Io penso come IO PURO: l'uomo è parte attiva nella conoscenza e determinazione del mondo, fino ad arrivare a sostenere che l'IO puro costituisce di fatto il mondo. Va ben oltre l'idealismo di Berkekey (negazione della materia), sostenendo che il fine della creazione del mondo da parte dell'Io è la realizzazione della libertà dell'essere: per essere libero infatti bisogna fare o non fare qualcosa. E siccome nell'IO è solo l'io stesso che esiste, l'Io prende se stesso come oggetto del fare (questo oggetto - in quanto posto di fronte all'io - si può chiamare non-io e si esplica nei vari soggetti o "io-empirici"). Per Fichte, idealista radicale, c'è solo l'IO (neanche Dio può essere concepito al di fuori dell'Io).
In quanto attività pratica, l'IO si pone mediante la libertà, che è potere assoluto di determinare sia l'azione reale (l'esere-nel-mondo-sensibile) sia la legge morale (che costituisce il nostro essere-nel-mondo-intelligibile).
FONTI
FICHTE 1793 Sulla rivoluzione francese (1793), tr. it. BA:Laterza 1966
VERCELLESE 1994 Michele Vercellese, Cogito ergo sum. Breve storia della filosofia, MI:Garzanti, 1994 (un giro guidato nell'universo filosofico in 50 massime commentate)
Multimedia (vhs)
Fichte e la politica (a c. M.Buhr, Enc.Multimediale Sc.Filosofiche - Rai)
Fichte e la politica (a c. A. Philonenko, Enc.Multimediale Sc.Filosofiche - Rai)
L'opera di Fichte (a c. P. Salvucci, Enc.Multimediale Sc.Filosofiche - Rai)
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