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Isaac Newton
Lincolnshire 25 dicembre 1642 - Kensington 20 marzo 1727 |
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Kneller lo ritrae nel 1689 (Hurstbourne Park, residenza di N.) e nel 1702 (Londra, National Portrait Gallery). E' stato ritratto anche da John Vanderbanck nel 1725 (Cambridge:Trinity College) e da Enoch Seeman (1726,). Il romantico William Blake lo idealizza in un dipinto come un giovane che traccia formule matematiche sulla sabbia. |
Nel
‘600 la rivoluzione SCIENTIFICA si realizza in un’area limitata del mondo:
precisamente nell’ambiente in cui si è sviluppata la borghesia commerciale
(spinta a intensificare i commerci sulle rotte oceaniche verso le Indie
orientali e verso le Indie occidentali cioè le Americhe): Inghilterra, Olanda,
Francia. Dopo
Galilei NEWTON inquadra filosoficamente le nuove esigenze scientifiche: la verità
di un fatto è documentabile solo attraverso l’esperimento (azione ripetibile
e misurabile): è dunque la matematica il sistema di riferimento per la verità
oggettiva. MATEMATIZZARE un fenomeno significa non tanto cercane i principi o le
qualità o l’essenza, quanto piuttosto spiegarlo solo in termini di necessità
matematica. KEPLERO aveva matematizzato l' ASTRONOMIA, GALILEI la FISICA, ora la matematizzazione dell'UNIVERSO è operata da Newton. FILOSOFIA e SCIENZA PROCEDONO CON LO STESSO METODO Newton
semplifica le leggi della natura, sostenendo che le cause
fisiche (=del movimento) sono tutte riducibili alla FORZA DI GRAVITA’. Le
leggi fisiche generali si ricavano con induzione da molti casi tramite
esperimento. Per lui il compito di DIO nel regolare la natura è limitato al
solo istante dell'avvio del movimento (cioè al momento della creazione): dopo
quel momento tutto è regolato dalle leggi matematiche della fisica e
dell’astronomia. Per questo grande filosofo della scienza SPAZIO e TEMPO sono
termini assoluti per tutto l'universo, sono misurabili e quindi dominabili
dall’uomo attraverso la conoscenza scientifica. Mentre Cartesio escludeva come
proprietà fondamentale dei corpi il VUOTO sostenendo che
- per la trasmissione del movimento- ogni corpo deve essere in contatto
con un altro corpo (può essere anche l’aria), Newton
teorizza la necessità del Vuoto. |
Cenni biografici
Ammesso al Trinity College come "studente povero" di Cambridge, studia ventenne ottica, matematica, gravitazione sui testi di Descartes, Boyle, Hobbes, Galilei. Lui stesso confessa che tutte le sue intuizioni (sul calcolo infinitesimale, sulla teoria dei colori, sulla gravità "che si estende all'orbita della luna") avvennero nel periodo 1665-66 in cui fu costretto - causa la peste - a ritirarsi "in ozio" nella casa natale a Woolsthorpe. Ottenuta la cattedra di matematica sempre a Cambridge, nel De Analysi 1669 imposta per la prima volta (ma non pubblica) la sua teoria delle "flussioni". Nel 1672, ammesso nella Royal Society vi presenta la sua teoria sulla luce e i colori. Quattro anni dopo invia a Leibniz due lettere concernenti il calcolo. Svolge quindi vari studi sul moto dei pianeti. I risultati finali della sua teoria del calcolo infinitesimale viene pubblicata nel De Quadratura 1704. Muore il 20 marzo 1727 tra le una e le due del mattino.
Opere principali
Fonti
GUICCIARDINI 1998 Niccolò Guicciardini, Newton, un filosofo della natura e il sistema del mondo, I grandi della Scienza, - supplemento alla rivista mensile "Le Scienze" - Milano (www.lescienze.it)
VERCELLESE 1994 Michele Vercellese, Cogito ergo sum. Breve storia della filosofia, MI:Garzanti, 1994 (un giro guidato nell'universo filosofico in 50 massime commentate)
Linkografia
www.newton.org.uk sito completo. Contiene anche le opere di N. nell'originale latino e nella traduzione inglese.