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Gottfried Wilhelm Leibniz |
Perché c'é qualcosa piuttosto che niente? Il nostro è il migliore dei mondi possibili Per VERCELLESE (1994,137) è da citare solo con ironia, perché nell'opinione pubblica è passato il discorso di Voltaire, che critica l'illusione ottimistica del nostro filosofo. |
(Lipsia 1646 - Hannover 1716) |
Per
Leibniz non si può rifiutare la filosofia antica, classica, che anzi
costituisce la FILOSOFIA PERENNE. Oggetto
della SCIENZA sono le affezioni dei corpi, cioè i fenomeni: tutte le proprietà
della materia sono fenomeni. Estensione e impenetrabilità sono caratteristiche
non della sostanza dei corpi ma del FENOMENO, così come SPAZIO e TEMPO sono
relazioni tra i corpi, non sono cioè assoluti, come per Cartesio e Galileo.
QUALITA' PRIMARIE e QUALITA' SECONDARIE sono relative alla sensibilità umana. I
fenomeni della FISICA vengono spiegati meccanicisticamente
con grandezza figura movimento. L'intelletto
viene PRIMA dei sensi. L'unico modello della logica e filosofia è la
MATEMATICA, mentre oggetto della METAFISICA sono i principi primi e l'essenza
(metafisica) della sostanza, che è la FORMA. La SOSTANZA è un ente avente una
nozione così perfetta da dedurne tutti i predicati. Ciò
che si conserva costante - nel movimento di corpi - è la FORZA
VIVA. I corpi sono sostanze materiali composte da sostanze semplici
immateriali (=forme) chiamate monadi. Il
mondo segue sempre la più rigorosa necessità: le VERITÀ DI FATTO (basate sul
principio di ragion sufficiente) sono necessaire, mentre sono VERE oltre che
necessarie le VERITA' di RAGIONE, che si basano sul principio di identità (A=A) Il solo criterio di verità è
l'identità Soggetto-Predicato. Solo dal punto di vista di Dio vi è coincidenza
tra verità di fatto (contingenti) e di ragione (necessarie). Dio ha creato il
MIGLIORE dei mondi possibili. In NATURA non possono darsi due cose singolari
differenti unicamente per numero -cioè identiche (principio dell'identità
degli indiscernibili). Ciascun individuo non può differire da un altro solo per
materia: deve anche differire per FORMA. |
Nel 1675 (ma edito nel 1684) scopre i principi del calcolo infinitesimale (Newton li scopre autonomamente nel 1687). Ma - secondo HARDY 1940 - la matematica reale è quella che si scopre nelle dimostrazione di teoremi, senza cioè ricadute immediate nell'utile tecnico (come è il caso del calcolo infinitesimale, che si addice a geometri, ingegneri, calcolatori, non a menti votate alla riflessione senza secondi fini). Nel 1672 ideò la prima machina calcolatrice in grado anche di estrarre le radici quadrate. |
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Gottfried Leibniz incisione di fine '600 di Jean-Louis Charmet, Parigi:Bibl. Nazionale |
Un esempio di matematico puro, che si inquadra in quella che potremmo dire la visione (con termine ripreso dalla scolastica sugli universali) "realistica" dei numeri è stato l'indiano Ramanujan scoperto in occidente dal suo contemporaneo Hardy (1877-1947) - v. KANIGEL 1991 - che spiegò più di 4000 teoremi (in parte non ancora pubblicati). Mi fa venire in mente la concezione platonica della visione dei numeri (reali) come visione di armonie universali.
Logica
Ogni sostanza (monade) - in mente Dei - cioè dal punto di vista del possibile, è perfetta, ma nel passaggio alla realtà attuale (e contingente) perde parte ella sua perfezione. Solo in Dio, cioè nella monade perfetta, sussistente, solo in Dio - che fa passare dalla potenza all'atto - tutte le idee, tutte le sostanze sono presenti in modo perfetto, in base al principio di IDENTITA' (autoevidente) cioè come VERITA' DI RAGIONE. Invece nelle verità di fatto, che accadono nella realtà, deducibili quindi solo a posteriori, si ricorre al principio di ragion sufficiente (che - a differenza del principio di non contraddizione - ammette anche spiegazioni probabili). P.e. nel principio di identità degli indiscernibili si indica che in natura non esisteranno mai due oggetti uguali (critica a Spinoza). |
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La "macchina speculativa"immaginata da Swift nei "Viaggi di Gulliver" riflette in modo parodistico la "macchina univerale" di Leibniz. Si tratta nel caso di Swift di una macchina che produce casualmente tutte le combinazioni possibili di parole, basta girare la manovella. Leggendo le varie parole casuali uscite, si poteva ottenere una serie infinita di "trattati speculativi". |
ms del 1705 nel quale L. definisce il calcolo binario |
poco raccomandabile per il
poeta
Hans Magnus Enzensberger raccolta Mausoleum) gli dedica i seguenti versi: Dai nostri dossier risulta quanto segue: |
Fonti
HARDY 1940 Godfrey H. Hardy, Apologia di un matematico (1940), TO:Garzanti, 1988
KANIGEL 1991 Robert Kanigel,The man who knew the Infinity. a life of the genius Ramanujan, Abacus
1991
VERCELLESE 1994 Michele Vercellese, Cogito ergo sum. Breve storia della filosofia, MI:Garzanti, 1994 (un giro guidato nell'universo filosofico in 50 massime commentate)
multimediale (vhs)
Linkografia
www.geocities.com/Athens/Delpji/4398/leibnizbio.html biografia
http://mally.stanford.edu/leiubniz.html notizie varie.
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