Abruzzo  Mountains  

Alpinismo

Gran Sasso - Monti della Laga

Cresta Nord
(parte alta)
Corno Grande Vetta Orientale 2903 m

Relazione

Cresta Nord della Vetta Orientale del Corno Grande
Indice delle difficoltà alpinistiche

Cartografia e Bibliografia

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ORARIO
ore 6.00 escluso avvicinamento

Sviluppo
780 m

Difficoltà
D-; III+, un passaggio di IV+

Punto di Partenza
Prati di Tivo

 

La cresta che dal versante teramano, dopo un lungo percorso sale in vetta, corre a cavallo tra il Paretone a est e la parete ovest dell'Anticima Nord.
Il percorso integrale, effettuato nel 1931 dalla fortissima cordata dei fratelli D' Armi, costituisce ancora una salita severa in ambiente grandioso, sebbene oggi molte vie di gran lunga più difficoltose superano più a est lo stesso Paretone.
Il percorso che suggeriamo, sensibilmente meno impegnativo di quello integrale, costituisce comunque la prima salita parziale della cresta, effettuata nel lontano 1924.
La
Cresta Nord, dalla sua base, presenta un dislivello complessivo di 1150 metri e I'arrampicata, mai veramente sostenuta, si sviluppa in maniera discontinua. Le difficoltà sono valutate con passaggi fino al IV+, ma il tratto impegnativo è costituito dal primo risalto roccioso. Data la notevole lunghezza della via, è possibile considerare un 'alternativa che consente di percorrerne solo la parte alta, con una consistente riduzione del dislivello e quindi un ridimensionamento dell'impegno complessivo.
Un accesso dal
Passo delle Scalette (2100 m), attraverso la cosidetta Cengia dei Fiori, permette di accedere alla via nella sua parte alta, a quota 2120 circa, riducendo così il dislivello da superare a 780 metri ed evitando il primo terzo della parete con i tiri più difficili.
Dal
Rifugio Franchetti si discende lungo il sentiero per il Passo delle Scalette, fino a quota 2100 circa dove, attraversando a mezza costa i ripidi pendii erbosi che scendono dal Vallone delle Cornacchie, ci si dirige verso il filo della Cresta. Dopo aver attraversato un colatoio, rampe rocciose e un caminetto (III), si guadagna la cengia. ( ore 2.00). Ci si immette sul tracciato dell'itinerario, attaccando a sinistra della cresta per un diedrino che vince il salto sovrastante, (III e III+); un successivo salto si supera tramite una fessura e un caminetto ( dal III al IV, un passo di IV+), raggiungendo infine il filo di cresta, ora distinto. La via, su roccia discreta, continua con percorso evidente, con inclinazioni via via più modeste. Con facile arrampicata si supera ancora un risalto, ormai al termine delle difficoltà.
In ultimo si percorre un tratto comune alla via normale, che presenta un colpo d'occhio eccezionale sul vuoto del Paretone e, perché no, sul mare Adriatico.

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