Rifugio
Carlo Franchetti
2433 m. |
Rif.
Franchetti |
Si
trova a 2433. m, sotto la morena del ghiacciaio del
Calderone, proprio al culmine dl uno sperone che divide in due il Vallone delle Cornacchie.
E' costruito sopra un piccolo spalto roccioso.
Si tratta di una piccola costruzione, edificata nel 1959 con la stessa pietra che
si trova nel vallone, a opera della Sezione di Roma del CAI e dedicato al
barone Carlo Franchetti, alpinista .e speleologo. |
Inaugurato il 2
ottobre 1960, dispone di c. 20 posti letto ed e regolarmente gestito nei mesi estivi
Tel..0861/959634. Per la chiave (d'inverno) e per altre informazioni,
rivolgersi alla Sezione di Roma del CAI. La bellissima posizione consente un colpo
d'occhio magnifico su tutte le pareti che si affacciano sul Vallone delle
Cornacchie: la parete E del Corno
Piccolo, il versante O dell' Anticima
nord, la Vetta Occidentale del Corno
Grande. Costituisce punto di
passaggio e di partenza per le ascensioni alle vette che gli fanno corona. |
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Accessi |
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Dalla Madonnina per il Passo delle Scalette; ore 1.10. Buon
sentiero comodo e frequentato, presenta un breve tratto esposto
attrezzato. Dislivello:
420 m. Difficoltà: E (salvo
un tratto). Dall.a
stazione sup. della seggiovia 2015 m, si prende la mulattiera in direzione del Corno Piccolo, costeggiando sulla sinistra la Pietra
di Luna 2028 m, ove
è l'edicola della Madonna del Gran Sasso (la Madonnina). Raggiunta la base di un
ghiaioncino si sale per la
mulattiera che fa un'ampia curva; dalla 2' curva si stacca sulla destra,
poco evidente, il sentiero attrezzato Pierpaolo Ventricini (ore 0; 10).
Si prosegue verso Sinistra e dopo alcune ripide svolte si raggiunge
il Passo delle Scalette 2100 m (ore 0.05; ore 0.15), entrando cosi
nel Vallone delle Cornacchie. Si costeggia per un tratto la parete E del Corno
Piccolo, da cui piano piano ci si stacca, per attraversare una selva
di massi (due pietroni formano arco sul sentiero). Raggiunto così
lo sperone che divide in due il Vallone delle Cornacchie, un breve
tratto attrezzato e leggermente esposto porta sul filo. Si prosegue dapprima per questo, poi sul fianco
destro con numerose svolte. Giunti ai margini di un pianoro erboso (a
Sinistra una stele ricorda Silvio Scatozza, perito in sci l'8 maggio 1966), si vede il rifugio che sorge sopra un salto
roccioso, e lo si raggiunge compiendo un largo giro sulla destra
attraversando una foresta di massi, e salendo infine un comodo pendio
ghiaioso (ore 0.55; ore 1.10).
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