..Approfondimenti

L'Osservatore europeo

 

Pagina iniziale Europa apparente Europa reale Europa futuribile Approfondimenti Segnalibri Mappa sito

 

IL CICLONE LE PEN DIA UNA SCOSSA SALUTARE ALLA CONVENZIONE

Pavia, 24 aprile 2002

 

C'è un rapporto tra il sistema elettorale, in particolare il sistema presidenziale, e la posizione internazionale della Francia.

Il declino del sistema presidenziale riflette fedelmente il declino delle ambizioni francesi di grandeur in politica estera.De Gaulle
De Gaulle era riuscito, molto abilmente, a ridare un ruolo mondiale alla Francia sfruttando, da un lato, il prestigio che essa aveva saputo conquistare nel corso della Resistenza - prestigio che si è tradotto nel seggio francese nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU - e dall'altro, la forza economica dell'Europa del Mercato comune.

La Francia, con la sua force de frappe nucleare, poteva pretendere di fare politica estera anche per conto degli altri Paesi della Comunità.

Nel mondo della guerra fredda, poteva così apparire che la Francia riuscisse veramente a svolgere il ruolo di 'media potenza'.
In alcuni casi, era apparentemente riuscita a mettere in difficoltà la potenza economica degli USA (come in occasione della minaccia di convertire le proprie riserve di dollari in oro statunitense, decenni or sono).

Il regime presidenziale (che accorda al Presidente della Repubblica poteri speciali in politica estera) sembrava consentire alla Francia di giocare nel mondo un ruolo da protagonista.

Il settennato garantiva ad un capo di Stato francese di restare al potere per un periodo pari a quasi due mandati di un presidente degli USA.

Con la fine della guerra fredda e l'affermazione del processo di globalizzazione, la grandeur francese si è rapidamente rivelata una costruzione ideologica senza alcuna base materiale.

Oggi, anche alcuni Paesi del Terzo mondo, come il Pakistan, hanno la bomba atomica.
La Francia riesce ad agire in politica estera solo come una potenza dell'Unione europea e nel quadro di una politica estera europea.

La coabitazione ha, infine, costretto il Presidente ad agire sempre di più in accordo con il Primo ministro. I poteri del Presidente sono stati messi in discussione. La durata del mandato presidenziale è stata ridotta a cinque anni, pari alla durata del mandato del Primo Ministro.

Se a questa riforma si aggiunge il fatto che l'elezione presidenziale si svolge con un leggero anticipo sulle legislative, diventa sempre più evidente che le presidenziali non sono altro che 'elezioni primarie' rispetto alle elezioni legislative.

I candidati sono cresciuti a dismisura (16) e anche il candidato più votato non è riuscito a raggiungere la percentuale del 20%.
La campagna elettorale si è personalizzata e svilita. I tempi in cui De Gaulle superava disinvoltamente la soglia del 50% al primo turno sono lontanissimi.

Il sistema politico francese, sebbene differente nella forma, è ormai molto simile nella sostanza a quello italiano.
La crisi della politica francese è in verità la crisi irreversibile dello Stato nazionale francese.

Rapporto tra crisi della democrazia e costruzione dell'Europa.

Nel passato, solo i federalisti denunciavano il fatto che con l'Europa intergovernativa si umiliava la democrazia, perché le decisioni venivano prese al livello europeo dove mancava un governo democratico, mentre al livello nazionale la politica si svuotava di contenuti e si trasformava in semplice lotta per la conquista del potere.

I federalisti sono stati per questo considerati delle inopportune Cassandre.

Ora la situazione sta rapidamente mutando. Già nel corso della campagna elettorale, dopo il Consiglio europeo di Barcellona (in cui si era deciso di ridurre l'età pensionabile nell'Unione), François Bayrou, che qualche organo di stampa ha definito 'federalista europeo', ha criticato Chirac e Jospin perché hanno preso quella posizione, di comune accordo, senza un reale dibattito coi cittadini francesi e nell'Assemblea nazionale.

L'Europa intergovernativa viene sempre più utilizzata dai governi nazionali per far digerire ai cittadini posizioni impopolari.

In questo modo si accresce la sfiducia nella democrazia (nazionale) e si forniscono armi all'euroscetticismo.

Finalmente, dopo i risultati delle elezioni francesi, qualche commentatore intelligente comincia a denunciare le vere ragioni della protesta popolare contro la classe politica.

Scrive Bernard Guetta su Repubblica (23 aprile):
'La democrazia europea è malata.
Si disgrega perché, visto che le elezioni nazionali non hanno più molto senso, i partiti e i candidati passano per bugiardi, profittatori, e spacciatori di illusioni, bersagli perfetti per l'accusa di 'tutti corrotti' sulla quale rinasce l'estrema destra.
Non è la marcia su Roma, ma non possiamo rimanere più in mezzo al guado, troppo deboli se presi separatamente, ma non ancora abbastanza uniti da essere forti insieme.

Se vogliamo maggioranze responsabili, elezioni che tornino ad avere senso, partiti all'altezza delle poste in gioco in questo secolo, se vogliamo che le nostre nazioni abbiano peso in seno all'Europa, si deve passare al federalismo - un corpo elettorale europeo che elegga il potere legislativo europeo e quello esecutivo europeo.
E' urgente.
E' ora di farlo
'

Occorre aggiungere che la Convenzione europea potrebbe rappresentare l'ultima spiaggia per salvare la democrazia europea?

Lo ha detto molto efficacemente Barbara Spinelli su La Stampa (23 aprile) rivolgendo una lettera aperta alla Convenzione europea.

I membri della Convenzione, sostiene Barbara Spinelli, dovrebbero dire:
'Delibereremo, ma sappiamo che il tempo non è dalla nostra parte.
Sappiamo che bisogna sbrigarsi a costruire l'Europa politica, visto che anche i Le Pen, come l'attacco alle Torri in America, hanno prodotto uno stato d'urgenza
.
'

E così conclude:

'Gli Stati Uniti d'Europa, che dobbiamo fare al più presto, saranno l'argine per evitare che le forze più pericolose del continente tornino a minacciare le sue conquiste di civiltà, le sue leggi, il suo ordine liberale.

Altrimenti non perirà solo l'Europa, ma le tradizioni democratiche e le libertà civili con cui i nostri fragili Stati nazionali hanno cercato di proteggersi, di generazione in generazione, dai propri stessi mostri'.

Ruolo dei partiti politici (che potrebbe essere decisivo nel determinare i risultati finali della Convenzione).

Le Pen ha dichiarato, dopo il suo successo elettorale, di voler far uscire la Francia dall'Unione e ripristinare il franco come moneta nazionale.Le Pen
 
'Sono favorevole all'Europa delle nazioni, un'Europa delle patrie, ma sono un deciso avversario di un'Europa sovranazionale e federale', ha detto.

Si tratta di un'affermazione molto chiara che dovrebbe convincere molti uomini di partito e di governo che il tempo delle mezze misure è finito.

Non vi è più spazio per l'europeismo.
I partiti politici, sino ad ora, si sono pavoneggiati con grandi dichiarazioni ideali sulla loro fede europea (e anche recentemente in Italia siamo stati nauseati dalle professioni di fede europeistica, sia da parte delle forze di governo che di quelle dell'opposizione), a cui non corrispondevano poi decisioni effettive sui passi necessari per costruire la Federazione europea.

Alla richiesta di 'Federazione europea subito', veniva risposto che i tempi non erano ancora maturi, ma che si doveva lavorare per le future generazioni.

Ebbene, Le Pen non concede più dilazioni ed alibi per sottrarsi alle proprie responsabilità.

Se la Convenzione europea non riuscirà a produrre un progetto di Costituzione federale, in Europa si moltiplicheranno i Le Pen (che già esistono, del resto, in Austria, in Belgio, in Olanda e... in Italia).

Chi non vuole cadere nella rete del populismo (un nome pudico per indicare le nuove forme del nazionalismo nell'età della globalizzazione) deve compiere il passo decisivo.

Una via di mezzo non esiste più.
Per gli europei è venuto il tempo di decidere: o la Federazione oppure il ritorno al più bieco nazionalismo.

Guido Montani

 Pagina iniziale - Europa apparente - Europa reale - Europa futuribile - Segnalibri - Mappa sito

Hosted by www.Geocities.ws

1