PRIMO RAGIONAMENTO



La tattica, come comportamento politico, ha funzione contingente, ma quando viene elevata a metodo, "teorizzata" fino a farne l'apologia, si traduce in uno stravolgimento della strategia e, quindi, del fine proposto. Già Bordiga riteneva necessario ridurre o limitare la tattica per meglio incanalarla nella strategia.

In quanto furbizia elevata a metodo, la tattica è intrinseca degenerazione.

La tattica è anche acquisizione di vantaggi effimeri, perché‚ elude la chiarezza e produce imbroglio.

La tattica, come metodo corruttivo, è l'ideologia che serve al Capitale2 per procedere all'accumulazione.

È assurdo combattere il capitalismo, auspicarne il superamento, se poi si ripropongono stessi metodi e finalità.

La tattica prevede spostamenti continui di obiettivi parziali, fino al raggiungimento di risultati deviati dal fine annunciato.

Per la tattica si rendono necessarie forme organizzative gerarchiche e segrete, "per meglio funzionare", ottenendo pseudo-vantaggi.

La tattica tende a schiacciare le voci di chiarificazione, svelatrici di imbrogli, condiziona l'informazione e la cultura per vincere sul piano del contingente e si sforza di mantenere il segreto.

Lenin fu il primo ad introdurre la tattica nella prassi della "metodologia marxiana", poi, il leninismo, spacciando3 per marxismo e per obiettivi comunisti metodi e finalità che appartengono alla storia ed alla filosofia dell'evoluzione borghese... ha fatto il resto.

Il risultato è sotto i nostri occhi.

Il cosiddetto marxismo-leninismo pone Marx come mito onnisciente4 e Lenin come metodo pratico per vincere ed imporre il simbolo comunista nelle rivoluzioni nazionali borghesi.


Tutto ciò è lo stravolgimento dei fini che l'umanità si pone per il raggiungimento di una società più godibile come superamento della Società del Capitale nelle zone altamente sviluppate.

Il tentativo scientifico di analizzare la società attuale esposto nel I Libro de "IL CAPITALE" di Marx, è metodo da tutti adoperato: finanzieri, industriali, commercianti, economisti, specialisti in statistica, governanti, politici e Papi-bottegai... ed anche noi lo accettiamo come metro di analisi (perfettibile), in quanto ci consente di definire:

Società Borghese, la società ove regna e vige il rapporto di produzione Capitale-salario.
Società pre-capitalista, ove pur regnando il Capitale, il rapporto di produzione Capitale-salario non è ancora pienamente affermato e si notano, ancora, scambi semplici fra beni.
Società Feudale, ove non vi è l'alienazione della terra (compra-vendita dei terreni), evidente scambio dffuso di beni, vi è solo la salarizzazione dell'esercito e dei funzionari.
La società schiavistica, le società primitive (dove vi è la mancanza di moneta e, quindi, le sue intuibili conseguenze), ed altre società così definibili: comunità agricole, pastorizie, di cacciatori, ecc.


L'acquisizione che la determinante economica condizioni le vicende storiche e sociali dei popoli, permette di cogliere la molto probabile essenza dei fatti passati ed odierni.

Non siamo adoratori di un Dio, tanto meno del Capitale e delle sue conseguenze sociali. Siamo contro l'uso tattico del Capitale, pur riconoscendo al Capitale5 la sua funzione storica, gli neghiamo, però, la ben minima utilità nella emancipazione futura dell'uomo.

Con ciò poniamo la
PRIMA DIVARICAZIONE* [*= separarsi radicalmente da certe vecchie posizioni per assumerne altre nuove e chiarificatrici.) RADICALE DI POSIZIONE nei confronti delle funzioni di finanzieri, industriali, manager, commercianti, economisti, specialisti in statistica, governanti, politici (bianchi, rossi, verdi...) e papi-bottegai, le quali determinano, oggettivamente, ideologicamente, culturalmente e repressivamente, il processo dell'integrazione dell'umano agire, nelle leggi determinate dal Capitale, che costituisce una socialit… alienata con fini meramente accumulativi di valore monetario.

L'interiorizzazione delle Sue leggi nel cerebrale umano (s.n.c. vedi anticritica) comporta uno stravolgimento violento e totale che alla fine sostituisce il comune ragionamento espressivo corrispondente alle esigenze umane con un insieme di significazioni6 funzionali alle esigenze economiche capitalistiche.


Quando il processo di interiorizzazione del Capitale giunge alla quasi totalità abbiamo un processo di addomesticamento ove la parte umana è ridotta a lumicino, ciò si verifica nella maggior parte dei funzionari gestenti le gerarchie capitalistiche esposte (finanzieri, manager, industriali...), i quali
tramite i mezzi a loro disposizione irradiano tale processo nel sottostante subalterno sociale.

 

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2] Capitale = quando si incontra questo nome bisogna ricordare che esso va inteso in tutta la sua espressione, quindi nei suoi tre aspetti fondamentali: Capitale Finanziario; Capitale Industriale; Capitale Commerciale. Aspetti che implicano sempre un rapporto economico-sociale di capitale-salario, per un maggior processo accumulativo, che produce zone territoriali separate da confini e gradi di sviluppo; con ulteriore suddivisione di strati sociali subalterni e gerarchici (classi e sotto-classi sociali). Il Capitale, esistente come separatezza e continua mediazione, ostacola, con progressiva invadenza, l'evoluzione umana (della specie) rendendo s‚ stesso immediato (non mediato), quindi fautore di Storia... e gli uomini mediati e perciò dipendenti oggettivati da esso.

[3] Tra le tesi sostenute da Tensione due sono le più importanti:
1) Non esiste ancora angolo del mondo che abbia conosciuto il comunismo.
2) Il leninismo è anticomunismo.
Lasciamo alle fronti basse l'articolazione dell'antitesi.

[4] (Onnisciente = che sa tutto riguardo ad ogni cosa, qualità della perfezione Deica)

[5] Riconoscere al Capitale di avere assolto una funzione storica rivoluzionaria, nell'arco del secondo millennio, non vuol dire farne l'apologia o proporne dei correttivi o che tale funzione rappresenti qualcosa di eterno e di inesauribile.

[6]Basti pensare al termine "interesse" che originariamente significava "essere in mezzo", "partecipare", quindi con la propria persona; oggi assume il preponderante significato di amore di guadagno, profitto, tornaconto...).