L'opera [Tratto dalla scheda
originale delle edizioni Dedalo].
Nel periodo di dominio formale, il capitale non arriva ad
assoggettare a sé e dunque ad incorporare la forza-lavoro, che
gli è restia, gli si ribella al punto da mettere in pericolo lo
sviluppo del suo processo, dal momento che esso ne dipende
totalmente.
Ma l'introduzione delle macchine modifica
tutto. Il capitale si impadronisce allora di tutta l'attività
che il proletario dispiega nella fabbrica.
Con lo sviluppo della cibernetica
si constata che il capitale si appropria, incorpora il cervello
umano; con l'informatica, crea il proprio linguaggio sul quale
deve modellarsi il linguaggio umano, ecc. A questo livello, non
sono più unicamente i proletari - coloro che producono il
plusvalore - ad essere sottomessi al capitale, ma tutti gli
uomini.
È il dominio reale sulla società,
dominio nel quale tutti gli uomini diventano schiavi del
capitale. In tal modo non è più il lavoro, come momento definito
e particolare dell'attività umana, ad essere sottomesso e
incorporato al capitale, bensì tutto il processo vitale degli
uomini. Il capitale è ormai l'essere comune (Gemeinwesen)
oppressore degli uomini.
Il capitale è diventato la
rappresentazione (Darstellung) assoluta: tutto quello
che gli uomini possono fare si rispecchia in esso.
Non è più possibile una data attività con
la sua rappresentazione che, sul terreno della società del
capitale, possa essergli antagonista, minacciarlo.
Il movimento di negazione deve
realizzarsi al di fuori della società, il gran rifiuto deve
essere rifiuto del capitale e rifiuto del lavoro.
È vano attendere ancora la
rivoluzione.
Essa è già in atto. La perdita sempre più
spinta della nostra sottomissione reale al capitale ci
permetterà di affrontare il vero problema della rivoluzione: non
quello di cambiare la vita, dal momento che ogni vita è da
millenni asservita, addomesticata e deviata dall'esistenza delle
classi, ma, quello di creare la stessa vita umana..
LEGGI QUEST'OPERA SU GOOGLE LIBRI
|