Alimentarsi correttamenteVi sono fondamentalmente due problemi nel convincere una persona (o anche sè stessi) ad alimentarsi in maniera differente da come è abituata:
Bisognerebbe utilizzare prodotti freschi (che non sono quelli che si trovano nei frigoriferi, ma quelli appena raccolti o pescati. La carne non è mai fresca in quanto viene lasciata frollire, ovvero decomporsi), per necessità acquistati giornalmente o quasi. E' evidente che per riuscire ad ottenere questo risultato è necessaria una perizia quasi maniacale nella gestione degli acquisti e del "magazzino". Non potendoci affidare ad una schiera di impiegati e di manager, cerchiamo almeno di trovare qualche compromesso che ci consenta di migliorare la nostra condizione senza impazzire.
Prodotti non deperibiliIn natura esistono numerosi organismi in grado di sopravvivere per lunghi periodi in uno stato di riposo o di resistenza. Alcuni di questi si possono utilizzare come alimenti. Tanto per citarne qualcuno abbiamo i cereali, i legumi (i semi in genere), alcune verdure (quelle da radice: carote, cipolle, patate). Tutti questi alimenti si conservano molto a lungo nelle condizioni adatte (generalmente luoghi freschi, asciutti, bui). I semi possono durare anche alcuni anni, mentre le verdure non più di qualche mese (soprattutto durante l'inverno). Per questi alimenti, quindi, l'unico problema riguarda lo spazio per immagazzinarli. Una cantina asciutta sarebbe l'ideale. Uno sgabuzzino può sostituirla degnamente. Questi alcuni consigli:
Alimenti deperibiliSono purtroppo la maggior parte (almeno qualitativamente; quantitavamente dominano i cereali). Frutta, gran parte della verdura, latticini, derivati della soia (e derivati di tutti i semi) sono estremamente labili. Il modo migliore di mangiarli sarebbe preparli appena prima dell'uso. Macinare i cereali per ottenere la farina appena prima di impastarla, fare germogliare i semi giorno per giorno, fare i fiocchi volta per volta. Certo non è semplice, ma con un po' di organizzazione (e di attrezzatura) si può fare. Per quanto riguarda i prodotti più "complicati" come il tofu o il seitan o i formaggi (per quanto esista la possibilità di prepararseli, difficile ma estremamente divertente) è bene acquistarli ed utilizzarli il prima possibile, conservandoli in frigorifero. Per la frutta e la verdura il discorso è più complicato. Non esistono sistemi di conservazione che non alterino le caratteristiche nuterizionali di questi cibi. Anche il freddo non garantisce il mantenimento del contenuto vitaminico (e nemmeno del sapore: avete mai provato a mangiare la frutta dopo che è stata in frigo e confrontarla con quella appena colta?). Forse il modo migliore (secondo alcuni autori) è l'essiccamento. Ci si può fare una certa scorta per l'inverno facendo essiccare al sole la frutta tagliata a fette (esistono anche essiccatori ad aria calda). E' logico che il patrimonio vitaminico viene intaccato dall'ossidazione. E' però vero che il gusto può guadagnerne (ed infatti non mi è mai capitato di arrivare all'inverno con un po' di scorta... finisce sempre pochi giorni dopo la preparazione...). In ogni caso, avendo a disposizione un orto, è sempre bene raccogliere solo quello che si intende mangiare il giorno stesso o il successivo. Lo stesso vale per le erbe aromatiche. Meglio avere del prezzemolo o del basilico in un vaso sul davanzale piuttosto che usarlo surgelato. In questo modo si possono scegliere anche le parti più mature e lasciare quelle un po' acerbe a maturare sulla pianta, pronte per essere raccolte nei giorni seguenti.Per quanto rigurda il pane abbiamo già visto come quello Naturale si conserva per vari giorni in un sacchetto di stoffa. Dopo si può usare per fare delle minestre (o si può grattuggiare per impanare). Se proprio volete farne una grossa scorta (impastare, però, è faticoso...) potete surgelarlo. Dove acquistareBasta sfogliare un ricettario vegetariano (come (3)) per trovare un sacco di ingredienti con nomi strani (come tofu, seitan, gomasio, agar-agar, tahin, tamari, umeboshi) di derivazione spesso asiatica. Se riuscite a superare il primo momento di smarrimento ed il desiderio di accontentarvi di pasta in bianco (che condita con il gomasio è buonissima) potreste sempre avere il problema di dove andare a comprare queste cose. Premesso che quello che si può fare è meglio farselo da soli (come il gomasio da mettere sulla pasta in bianco, di cui vi metto la ricetta sotto) il resto non resta che cercarlo in negozi specializzati in macrobiotica ed alimenti biologici. Ormai ce ne sono parecchi, almeno in città. Ce ne sono anche un paio vicino all'Ospedale di Parma. Uno è una specie di supermarket, dove si può trovare dalla frutta ai prodotti confezionati all'erboristeria. L'altro è un forno delizioso dove preparano squisiti dolci senza uova, zucchero e latte, utilizzando ingredienti biologici. Anche la focaccia non è male.Anche in molti supermercati si possono ormai trovare molti prodotti biologici (come gli olii spremuti a freddo, riso, pasta, zucchero di canna grezzo, ecc.). E di solito si può risparmiare qualcosa. Bisogna solo accertarsi della data di scadenza (sono prodotti con un ridotto turn-over, quindi possono rimanere a lungo sugli scaffali) e delle condizioni di conservazione (gli olii non dovrebbero stare su uno scaffale esposto al sole, ad esempio o riscaldato dalle lampade). Per quanto riguarda i prodotti a lunga conservazione (in primo luogo i cereali) il venditore migliore è chi li produce. Ci sono tante aziende biologiche che coltivano grano, farro, orzo, riso. Un giro sulle nostre colline e potete tornare con il baule pieno di frumento. Pagandolo molto meno dei sacchettini dei negozi. E risparmiando plastica, lavorazioni, camion che vanno su e giù per l'Italia. Meglio di così!
Spero che questi pochi spunti possano servirvi. Cambiare è sempre difficile, specialmente quando dobbiamo (solo in parte per fortuna) abbandonare le nostre "comodità" (come i buonissimi piatti precotti...). La soddisfazione, però, di mangiare un piatto veramente sano fatto da noi non ha prezzo. Provare per credere... Bibliografia:
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