L'Esodo e gli zoppi
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Iakov Levi il
October 19, 2002 at 03:22:13:
A Fiuggi , subito dopo la sua relazione, la dottoressa Marzi mi
ha chiesto se il nome Pesah fosse collegato a zoppo. Sul momento le
ho risposto come sapevo, e cioè che il nome Pesah non ha nessuna
connotazione che si riferisca a zoppo o a zoppicare. Pesah
significa saltare o soprassedere, ma non zoppicare. Dopo
qualche giorno, però, mi è venuta in mente una barzelletta che avrò
sentito almeno trent’anni fa, e che da allora non mi era più
venuta alla mente. E in questi ultimi giorni ritorna ad alternanza,
e ogni volta mi metto a ridere. La barzelletta è la seguente:
“Un famoso scienziato tedesco fa degli esperimenti in laboratorio
con una pulce. Mette la pulce sul tavolo e le ordina: “Salta!” La
pulce salta circa metro. Allora le taglia una zampa e le ordina
nuovamente: “Salta!” La pulce salta 70 cm. Le taglia un’altra
zampa e grida: “Salta!”. La pulce salta 50 cm. Le taglia la terza
zamba, e di nuovo: “Salta!”. La pulce salta 20 cm. Tagliata l’ultima
zampa e gridato “Salta!”, la pulce non si muove. Allora lo
scienziato annota sul suo quaderno: “E’ scientificamente provato che
dopo che alla pulce sono state tagliate tutte e quattro le zampe,
questa è diventata completamente sorda” “
Ogni volta che mi veniva in mente questa barzelletta, la catena
associativa mi portava al convegno di Fiuggi. Fino a che oggi mi è
venuta in mente anche la questione della dottoressa Marzi alla quale
non avevo attribuito alcun significato. Ma dietro ad ogni
associazione c’è sempre un significato. La barzelletta conteneva un
senso rimosso che cominciava a premere per un riconoscimento. La
pulce ogni volta saltava, ma mentre le tagliavano le gambe, ovvio
sinonimo di evirazione, diventava zoppa , non sorda. Quindi
aveva ragione la dottoressa Marzi: quando si salta, si diventa anche
zoppi. Associazione confermataci nell’opera “Le Nozze di Figaro”
quando Cherubino salta dalla finestra, e Figaro, che finge di
essere lui colui che è saltato, si finge anche zoppo. Come
sappiamo, lo zoppo è Edipo. Un Edipo che salta, dunque, e nel processo
diventa anche zoppo. L’associazione della dottoresa Marzi era Pesah
= zoppo. La mia era Pesah = saltare, e attraverso la
barzelletta: saltare = zoppo. Quindi Pesah = saltare =
zoppo. Ma saltare ha anche un significato latente. Come ha provato
Lloyd deMause, saltare significa nascere ( Foundations of
Psychohistory, Creative Roots, New York 1982, p.98 ). Platone,
nella parabola della caverna (Resp., VII) parla di
saltimbanchi, similitudine che ho interpretato come “nascituri”,
in quanto la parabola platonica è stata da me interpretata come una
fantasia intrauterina e di nascita. In gergo militare, i saltatori
sono i paracadutisti poichè, buttandosi dall’aereo nel vuoto
saltano = nascono.
Abbiamo visto che tutta la storia dell’Esodo è una fantasia di
nascita, quindi giustamente fu chiamata Pesah, la festa del salto.
Pesah = salto = nascita = zoppo = Edipo.
A questo punto diventa facile, perché la micropsicoanalisi ci
insegna che esiste un Edipo intrauterino. E finalmente possiamo
decodificare il senso latente dell’associazione di Freud: Mosè =
circoncisione. Naturalmente non fu Mosè ad imporre agli ebrei la
circoncisione. Le tribù ebraiche che vagavano nel Sinai, nel
Neghev e in Transgiordania si circoncidevano nel contesto dei riti
della pubertà, di cui la storia biblica degli eventi sulla
montagna sacra è una traccia mnestica. Il senso latente dell’intuizione
freudiana è Mosè = Esodo = nascita = Edipo intrauterino = zoppo =
evirazione – circoncisione. Mosè, che come abbiamo visto è
paragonato dal testo biblico alla puerpera d'Israele,
rappresentando nell'elaborazione posteriore del testo biblico (e
in quella di Freud) l'istanza paterna e inibitrice, ha preso il posto
della madre in quanto colui che fa nascere, come avviene durante i
riti della pubertà iniziatici, dove i novizi rinascono dal padre e non
più dalla madre. Da qui l'intuizione (sbagliata) di Freud che sia
stato il Mosè egizio ad imporre la circoncisione.
Ho sostenuto che l’Esodo sia stato un evento fantasmatico e non
reale. Ovvero, una fantasia di nascita senza una nascita. E questa
fantasia è una produzione a posteriori. Non è l’evento che ha
prodotto questa fantasia, poichè evento non ci fu, bensì fu la
fantasia posteriore a creare l’evento. Se dopo la distruzione
d’Israele, i giudei fantasticavano di ritornare nell’utero materno
d’Egitto, la libido non può essersi fissata nascendo, poiché
nascita non ci fu, bensì fantasticando la nascita e l'utero
materno. Alla stessa maniera, l’Edipo intrauterino non può essere
una fantasia intrauterina, bensì una fantasia posteriore, attraverso
la quale la libido si fissa sull’utero materno, e ci proietta lì
sé stessi - il proprio gemello. Come la regressione dallo stadio
edipico (regressione dalla Terra, dal Tempio e da Asherah , la
prostituta sacra) ha creato la fantasia intrauterina dell’Esodo, così
la regressione dallo stadio edipico crea la fantasia dell’Edipo
intrauterino e del proprio gemello nell’utero materno. Con questo
non voglio dire che lo stadio intrauterino non sia caratterizzato,
come tutti gli altri stadi psicosessuali, da investimento
libidico, al contrario, ma che la fissazione non avvenga
durante la progressione da uno stadio verso un altro, bensì solo in
funzione di una regressione. Secondo me, chi nasce e non
regredisce (credo che questa sia una supposizione puramente teoretica)
non lascia neanche gemelli nell'utero materno.
L'illustrazione che fino a poco fa poppava cliccando sul sito di
Scienza e psicoanalisi, e che così tanto ci manca, rappresentava gente
che corre verso... Esattamente come i saltimbanchi della parabola
platonica della caverna. Era una rappresentazione di nascita. Ci
manca perché abbiamo una certa parte di libido fissata su questa
fantasia.
Iakov Levi
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