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paese del "Cristo" ] |
Un luogo da scoprire L'Altopiano di "S. Antuono"
Salire sull'Altopiano di "S.
Antun" , nome dialettale di S. Antonio abate, in macchina o a piedi, è
sempre un viaggio affascinante tra paesaggi mozzafiato e grandi silenzi interrotti solo
dal suono del vento. Lassenza di una strada asfaltata ha salvaguardato questo luogo da quelle devastazioni che provoca luomo con il suo arrivo. Ancora oggi salendo sull'altopiano non è raro vedere volare il nibbio o correre tra la vegetazione lepri e volpi. Anche la vegetazione presente, nonostante un incendio alcuni anni fa abbia distrutto quasi totalmente lantico bosco lì esistente, è ritornata rigogliosa, mentre una rigogliosa macchia mediterranea sta rioccupando i brulli costoni dellaltipiano. In primavera e in autunno sullaltopiano si sente un odore particolare, formato dalle varie essenze che qui crescono spontanee tra le rocce e vicino alle tante grotte naturali che si aprono nelle asperità del terreno. Le rovine di Altogianni appaiono all'improvviso, a ridosso della strada sterrata che porta al Santuario. Di questo centro fortificato rimane ben poco nella memoria delle nostre genti se non il nome, qualche data e nulla più. Secondo la storiografia ottocentesca labitato fu abbandonato nel 600 in seguito ad un terremoto e ad una terribile pestilenza. Affiorano ancora dal terreno resti di mura, di fortificazioni, di camminamenti e su tutto svetta un resto di fortificazione che, erroneamente, viene indicata come "la torre". Silenziosa testimonianza di una comunità ormai scomparsa. Dai ruderi si gode una vista magnifica sulle valli del Bradano e del Bilioso e "locchio spazia in ogni direzione su un orizzonte sterminato, identico in tutto il suo cerchio. Si è come in mezzo a un mare di terra biancastra, monotona e senzalberi" (Carlo Levi).
Il Santuario di S. Antonio abate si erge sul crinale di fosso Magno a pochi chilometri dai ruderi dell'abitato di Altogianni. Probabilmente è la più antica costruzione religiosa esistente nel territorio del comune di Grottole, dal quale dista 14 chilometri. La storiografia ottocentesca afferma che venne edificato dopo "il 1371 per volere della regina Giovanna I". Più realisticamente questo insediamento faceva parte della complessa rete europea di Ospedale fondati dai Canonici dellOrdine Antoniano di S. Antonio abate di Vienne, un ordine ospedaliero soppresso nel XVIII che si dedicava alla cura delle malattie contagiose e in special modo dellHerpes zoster, che non viene chiamato ancor oggi "fuoco di S. Antonio". Con la soppressione di quest'ordine, a partire dal XVIII sec. fino al 1860, il Santuario fu alle dipendenze dell'Ordine Costantiniano, anche se i suoi Rettori furono sempre di nomina regia su proposta della Curia ecclesiastica; finché nel 1860 il Santuario passò alle dipendenze della diocesi di Matera. La struttura architettonica del Santuario è assai semplice. La chiesa ha una facciata a capanna ingentilita da una finestra circolare, ora murata, mentre sul portone d'entrata troviamo in una piccola nicchia una statua policroma del Santo. L'interno della chiesa è diviso in due navate, in fondo alla navata centrale vi è l'altare maggiore che accoglie in una nicchia la statua di Sant'Antonio Abate. Accanto alla chiesa vi è lantico "conventino" oggi, purtroppo, pericolante.
Il pellegrinaggio e la festa: Da secoli le nostre
genti si recano in pellegrinaggio in questo luogo per chiedere la "grazia", per
fare festa, per devozione. Pellegrini giungevano e giungono da Grottole, Grassano,
Miglionico, Pomarico, Ferrandina a piedi....
Come arrivare. Per giungere sullaltipiano di "S. Antun" partendo da Matera consigliamo di prendere la strada Provinciale che porta a Grassano. Dopo mezz'ora, dopo aver passato il bivio per Grottole, troviamo sulla destra un cartello indicatore (affiancato da un altarino votivo) che segnala la strada comunale che porta al Santuario. La strada è costeggiata da numerose croci devozionali di legno ma, solo dopo aver superato i ruderi dello scomparso abitato di Altojanni, si giunge sull'altopiano... Ai suoi margini, spicca il Santuario. |
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