A buon diritto si potrebbero ascrivere questi studi di Del Pelo Pardi nella
"protostoria della speleologia in cavita` artificiali". Successivamente, sia in ambito
speleologico che archeologico, le cavita` artificiali vengono suddivise, talvolta
per tipi, talvolta per funzioni. Ma non si perviene a una precisa classificazione.
Nel 1994, al XVII Congresso Nazionale di Speleologia, si presenta la prima
"Bibliografia delle Cavit� Artificiali Italiane"
[
1063] (pp. 79-174).
in cui le cavita` artificiali sono suddivise per tipologie in base alla funzione.
Solo lo sviluppo delle indagini, supportato dalla metodologia speleologica, ha
portato a riconoscere e a catalogare una vasta gamma di ambienti. In poche parole,
indagando opere non destinate alla medesima funzione, in differenti terreni
geologici e in diverse regioni italiane e straniere, ha consentito la stesura
di una catalogazione accettabile.
Un primo schema si e` presentato al "Convegno Internazionale di Studi su
Metodologie per lo studio della scienza idraulica antica"
e al "V Convegno sulle Cavit� Artificiali", organizzato dal Club Alpinistico
Triestino e tenutosi ad Osoppo (Udine) nel 2002
[
1064] (pp. 327-352).
Tale schema e` stato inoltre pubblicato nel lavoro "Civita di Tarquinia:
indagini Speleologiche"
[
1065]
Nel 2005 si � cercato di dare una impostazione scientifica alla ricerca, alla
catalogazione e allo studio delle opere ipogee riunendo in un volume le varie
competenze. Si � pubblicato un manuale, frutto del lavoro di ben diciannove
ricercatori: "Archeologia del sottosuolo. Lettura e studio delle Cavita`
Artificiali"
[
1066] (pp. 11-72).
La collaborazione, la prosecuzione dei lavori e lo sviluppo della disciplina
porteranno auspicabilmente ad ampliare questo elenco, il quale desidera essere
una semplice, ma solida, base di partenza.
1
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OPERE DI ESTRAZIONE
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cava,
miniera.
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2
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OPERE IDRAULICHE
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2 a
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Presa e trasporto delle acque
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acquedotto,
canale artificiale sotterraneo,
canale artificiale voltato,
condotto di drenaggio,
corso d'acqua naturale voltato,
emissario sotterraneo,
galleria filtrante,
pozzo di collegamento.
|
2 b
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Perforazioni ad asse verticale di presa
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pozzo artesiano,
pozzo ordinario,
pozzo ordinario a raggiera.
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2 c
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Conserva
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cisterna,
ghiacciaia,
neviera.
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2 d
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Smaltimento
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fognatura,
pozzo chiarificatore (o biologico),
pozzo di drenaggio,
pozzo nero,
pozzo perdente.
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3
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OPERE DI CULTO
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cripta,
eremo rupestre,
eremo sotterraneo,
favissa,
luogo di culto rupestre,
luogo di culto sotterraneo,
mitreo.
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4
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OPERE DI USO FUNERARIO
|
catacomba,
cimitero,
colombario,
domus de janas,
foiba,
morgue,
necropoli,
ossario,
tomba.
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5
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OPERE DI USO CIVILE
|
abitazione rupestre,
abitazione sotterranea,
apiario rupestre,
butto,
cantina,
carcere,
camera dello scirocco,
colombaia,
cripta,
criptoportico,
frantoio ipogeo,
fungaia,
galleria ferroviaria,
galleria pedonale,
galleria stradale,
granaio a fossa,
insediamento rupestre,
insediamento sotterraneo,
magazzino,
ninfeo,
palmento ipogeo,
polveriera,
sotterraneo,
strada in trincea.
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6
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OPERE DI USO MILITARE
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bastione,
capponiera,
casamatta,
cofano,
contromina,
cunicolo di demolizione,
cupola,
forte,
galleria,
galleria di controscarpa,
galleria di demolizione,
galleria stradale,
grotta di guerra,
grotta fortificata,
mina,
opera in caverna,
polveriera,
pusterla,
ridotta,
ridotto,
rifugio,
riservetta,
rivellino,
sotterraneo,
tamburo difensivo,
traditore.
|
7
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OPERE NON IDENTIFICATE
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opere o strutture di cui s'ignora l'esatta funzione.
|
Presa visione di quali siano le sette tipologie identificate si andranno a
suddividere, distribuire e classificare una vasta gamma di opere sia nate
sotterranee, sia divenute tali, sia considerate come tali, riunendole a seconda
della funzione a cui erano originariamente destinate. Questo non sara` sempre
possibile e in fase di catalogazione occorrera` tenere presente i seguenti punti:
- se per talune cavita` artificiali non e` possibile stabilirne l'originaria
funzione e il loro eventuale riutilizzo non e` palese, le si assegna sempre
e comunque alla tipologia n. 7;
- se l'originaria funzione non e` palese, ma lo e` invece il riutilizzo,
la cavita` artificiale viene assegnata alla tipologia di appartenenza
di quest'ultimo, pur indicando nella scheda catastale che l'originaria
funzione e` sconosciuta;
- una catacomba, chiaramente derivata dalla coltivazione di una cava sotterranea,
che va semplicemente ad adattare i vuoti ricavati dalla coltivazione, viene
catalogata come "opera di estrazione", ovvero appartenente alla tipologia n. 1
e nella scheda catastale si deve indicare il successivo riutilizzo,
come tipologia n. 4;
- una catacomba scavata ex novo partendo da una coltivazione sotterranea,
o da un acquedotto, appartiene alla tipologia n. 4;
- una tomba rupestre (chiaramente identificabile come tale) riutilizzata
come stalla, appartiene comunque alla tipologia n. 4;
- qualora non si abbiano elementi sufficienti per determinare l'uso
funerario di un ipogeo, ma all'atto pratico risulti destinato a stalla,
deve essere classificato nella tipologia n. 5;
- un pozzo artesiano puo` essere collocato tanto nella piazza di un paese
quanto all'interno di un castello, ma viene sempre catalogato come opera
idraulica, quindi appartenente alla tipologia n. 2 b;
- un "cunicolo di percorrenza" rinvenuto in citta` rientra nella tipologia n. 5,
ma se interno a un eremo rupestre nella tipologia n. 3, fermo restando che non
si tratti del riutilizzo di un ramo d'acquedotto, nel qual caso rientra
nella tipologia n. 2 a.
In buona sostanza, non sempre e` comprensibile la destinazione di un ipogeo
e non sempre lo si rinviene in uno specifico contesto, oppure puo` mancare
il supporto di documenti d'archivio che ne chiariscano con certezza il
momento di scavo e la funzione. Per l'assegnazione tipologica occorrera`
attenersi alla documentazione raccolta. In linea di principio tutti gli
elementi costituenti una data opera andranno catalogati nella tipologia
a cui l'opera stessa appartiene.