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10.F Mammiferi
Non ci sono mammiferi troglobi.
Mammiferi troglofili sono i pipistrelli (chirotteri),
e i ghiri, e i topi che si rifugiano nelle grotte.
10.F.1 Chirotteri
I chirotteri
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sono mammiferi capaci di volo proprio.
Hanno gli arti anteriori modificati per il volo, con un ulna rudimentale
e il radio lungo e curvato. Il carpo ha sei ossa che sostengono un pollice
corto e provvisto di unghia,
e quattro dita enormemente allungate. Tra esse e i lati del corpo , fino
alle estremita` posteriori e alla coda si estende la membrana alare
(patagio).
L'apertura alare e' in genere di 20-30 cm, ma puo' arrivare
anche oltre mezzo metro.
L'arto posteriore e molto piu' corto di quello anteriore.
La dentatura e' completa.
Il numero di denti varia tra le varie famiglie.
La formula dentale non supera mai 2.1.3.3/3.1.3.3 .
L'ordine dei chirotteri comprende due sottoordini, i Megachirotteri, con una
sola famiglia, e i Microchirotteri, con 17 famiglie di cui tre presenti in
Italia, i Rinolofdi, i Vespertilionidi e i Molossidi (questi solo con il
genere del Molosso di Cestoni).
Ci sono circa 1000 specie di chirotteri.
Oltre alle dimensioni, al peso e al colore, particolari distintivi sono
- la presenza (Rinolofidi) o assenza della foglia nasale;
- l'assenza o la presenza con lunghezza oltre 10 mm (Molosso di Cestoni)
di una coda sporgente oltre il patagio;
- il fatto che le orecchie siano o meno unite alla base;
- la forma e le dimensioni dell'orecchio;
- la forma del trago (arrotondato, a fungo, appuntito, allungato);
- le dimensioni dell'avambraccio.
Fig. 429. Riconoscimento dei chirotteri
Usano le grotte come rifugio, luogo per svernare e per riprodursi.
Si rifugiano anche sotto i tetti delle case e in alberi cavi,
fenditure di pareti, casolari, chiese e castelli.
Utilizzano differenti rifugi a seconda del periodo dell'anno
(letargo, nursery, transizione, accoppiamento).
Utilizzano la grotta come riparo per via della costante
umidita` che li protegge dalla disidratazione.
Sembra che vadano a svernare nelle zone piu' fredde e umide
(meno di 10°C), e usino le zone piu' calde
e vicine agli ingressi, per la riproduzione.
Vivono fino a 30 anni.
Vanno in letargo da novembre a marzo, circa.
Si accoppiano a fine estate, pero` la fecondazione viene ritardata fino alla
primavera successiva (le cellule seminali maschili sono trattenute in questo
periodo nelle vie genitali femminili), oppure lo sviluppo dell'embrione viene
interrotto durante il letargo.
Si nutrono di insetti (insettivori), soprattutto Ditteri, Lepidotteri e
Coleotteri, che catturano di sera quando escono per
la caccia. Quelli tropicali mangiano anche frutti, fiori, rane, pesci,
e anche altri chirotteri.
Il modo di predazione varia. Alcune specie si nutrono in volo ad alta
quota (un centinaio di metri), altre molto vicino al suolo, o sul pelo
dell'acqua (usando la parte caudale della membrana alare come retino per
pescare larve di insetti), altre ancora predano da appostamento.
Alcuni cacciano in zone aperte, altri in zone strutturate (vegetazione,
o strade di citta`).
Durante l'inverno vanno in letargo, percio' non devono essere
diturbati, altrimenti consumano energie che non possono reintegrare
fino alla primavera successiva (un risveglio durante il letargo
consuma tanto grasso quanto per 68 giorni di torpore [
988] ).
Evitare quindi di avvicinarsi ai pipistrelli che dormono.
Evitare gli stimoli di calore, luce e rumore dove
c'e' una colonia in letargo: luci vicine, flash
fotografici e persino la nostra presenza prolungata.
Evitare disostruzioni. E soprattutto non catturarli.
Evitare anche di disturbare le "nursery", luoghi dove le femmine
partoriscono e allevano i piccoli in primavera.
10.F.1.1 Ecolocazione
Riferimenti:
D.K. Griffin, "Listaning in the dark", 1958
G. Sales, D.Pye, "Ultrasonic communicatin by animals", 1974
v. http://www.howstuffworks.com
Il termine ecolocazione
[
989]
e` stato coniato da D. Grifin che scopri`
la percezione sonar ad ultrasuoni dei pipistrelli.
Differenti specie di pipistrelli usano l'ecolocazione in modi defferenti.
I pipistrelli tropicali poi, che si nutrono di frutta, hanno una buona
visione ottica, e, in casi come il
Rousettus utilizzano una
ecolocazione rudimentale. Il
Rousettus puo` volare anche
nell'oscurita`, emettendo schioccando la lingua dei "click" forti e regolari
e determinando le distanze in base al ritardo dell'eco dei suoni.
I pipistrelli piu` piccoli hanno occhi piccoli e, probabilmente, una
visione ottica limitata. Pero` utilizzano sofisticate tecniche di
ecolocazione ad ultrasuoni: focalizzazione dell'onda sonora,
modulazione di frequenza, variazione
dell'intervallo di ripetizione, aggiustamento della portante,
effetto Doppler, codifica del segnale.
E` difficile immaginare come possa apparire
il mondo ad un pipistrello, anche se ci sono molte analogie con la
nostra visione ottica. La nostra percezione e` passiva: utilizziamo la luce
ambiente diffusa dagli oggetti. La percezione dei pipistrelli e` "attiva":
emettono gli ultrasuoni e ne ascoltano gli echi riflessi dagli oggetti.
E` un po' come noi in grotta, dove l'unica fonte di luce e` quella
che ci portiamo sul casco.
Come noi schermiamo gli occhi dalla visione diretta di una luce intensa,
perche` ci abbaglierebbe, cosi` i pipistrelli devono
tapparsi gli orecchi quando gridano, per non assordarsi da soli.
Il nostro occhio crea una mappa bidimensionale
sulla retina, che ci permette ditistinguere le direzioni da cui proviene
la luce dai vari oggetti.
La direzionalita` acustica e` percepita in base alla differenza di
tempo di arrivo del suono fra i due orecchi (anche noi facciamo cosi`
per distinguere da che parte arriva un suono).
Le diverse lunghezze d'onda della luce ci appaiono come colori.
I pipistrelli usano i ritardi di tempo per determinare le distanze
(tridimensionalita`; noi usiamo la binocularita` per le distanze),
e le frequenze per determinare le velocita` (con cui si avvicinano
ad un ostacolo, oppure di una preda).
La focalizzazione dell'onda sonora e` molto importante.
Un po' come la parabola della lampada elettrica riflette la luce solo
in avanti: piu` luce in avanti vuol dire migliore visione, e la luce
dietro non ci serve, perche` non guardiamo all'indietro.
Per la stessa ragione il pipistrello deve inviare l'onda sonora in avanti
dove sta` "guardando", o meglio "ascoltando".
La particolare forma del muso dei pipistrelli serve ad ottenere questa
focalizzazione. Se non facesse cosi` dovrebbe gridare molto, molto piu`
forte per ottenere lo stesso eco.
Il Myotis, mentre vola normalmente, emette dei "click" ad intervalli
di 0.1 s. La sua immagine del mondo dovrebbe essere un po` come
sfuocata, ma sufficiente per non sbattere contro ostacoli.
Pero` quando vede una preda e va a prenderla aumenta la frequenza di
ripetizione fino a 200 click al secondo: focalizza l'ascolto su un
particolare oggetto per percepirne meglio i dettagli.
Per confronto noi abbiamo una percezione visiva "continua" con una
frequenza di percezione di 1/25 s.
Il pipistrello deve emettere un suono molto forte affinche` gli arrivi
una debole eco (l'intensita` diminuisce con la quarta potenza della
distanza). Percio` deve avere orecchi molto sensibili.
Ma deve tapparseli mentre grida! L'orecchio del pipistrello, come il
nostro, ha tre ossicini, martello, incudine e staffa.
Il pipistrello ha due muscoli attaccati a martello e staffa rispettivamente,
che quando si contraggono inibiscono la percezione.
Il Tadarida riesce a contrarre e rilasciare questi muscoli
50 volte al secondo.
Il suono deve essere impulsato, per evitare la sovrapposizione degli
echi. Inoltre ha una frequenza portante che varia all'interno
di ogni impulso, decrescendo di circa una ottava.
Questo tipo di modulazione di frequenza si chiama "chirp".
Il vantaggio e` quello di determinare la distanza degli oggetti
in base alla frequenza dell'eco. Alta frequenza vuol dire oggetto distante.
Il ferro di cavallo emette un impulso relativamente lungo (meno di
0.1 s) a frequenza costante, con un chirp alla fine (altri pipistrelli
hanno il chirp all'inizio).
Quando la frequenza portante e` costante, una variazione della
frequenza dell'eco e` indice di movimento relativo fra pipistrello e
oggetto: e` l'effetto Doppler. Frequenza piu` alta vuol dire oggetto in
avvicinamento. Lo proviamo anche noi quando si avvicina una
autoambulanza.
Quando il pipistrello sta` inseguendo un insetto la variazione Doppler
indica se si sta` avvicinando o allontanando. Il pipistrello fa di piu`:
aggiusta la frequenza del suono emesso in modo che quella dell'eco
sia costante. In tal modo l'eco resta alla massima sensibilita`
dell'orecchio, e in base all'aggiustamento puo` determinare il
movimento relativo.
Infine il ferro di cavallo muove i padiglioni auricolari avanti e
indietro. Questo produce una ulteriore modulazione dell'effetto Doppler,
probabilmente per migliorare la stima della distanza/velocita`.
L'ultimo problema della visione attiva e` come evitare la confusione
di echi degli altri pipistrelli. Noi non abbiamo questo problema in grotta
perche` la nostra visione e` "passiva":
la luce degli altri ci aumenta la visibilita`, basta non guardare
direttamente le fiammelle degli altri, per non restare abbagliati.
Non e` proprio chiaro come facciano i pipistrelli.
Una parziale soluzione e` la codifica del segnale. Un po' come
noi distinguiamo la voci di differenti persone. Ma probabilmente
non e` solo questo. Anche la continuita` dell'immagine del mondo che
si forma nella mente del pipistrello potrebbe essere una discriminante
per riconoscere echi dei suoni di altri pipistrelli come
incoerenti e quindi da ignorare.
10.F.1.2 Bat-detector
Il batdetector e` uno strumento che ci permette di "ascoltare" gli ultrasuoni
emessi dai pipistrelli [
990] [
991] [
992] [
988] .
E` un ausilio alla identificazione, da utilizzare a supporto di
altri tipi di intervento (cattura, osservazione del volo, etc.).
Certamente il pipistrello preferisce essere "ascoltato" piuttosto che
esser "catturato".
Il bat-detector riceve i suoni dei chirotteri con
un microfono ad ultrasuoni, e li rende "udibili" per il nostro orecchio.
Ci sono tre modi per analizzare i suoni.
Il piu` grezzo e` la divisione in frequenza: riprodurre un suono
con un periodo multiplo (dieci o otto volte)
di quello dell'onda sonora del pipistrello.
Il suono cosi` prodotto e` pero` sgradevole, ed anche se permette
l'analisi delle frequenze, i periodi sono corti da non riuscire a fare
diagrammi tempo-frequenza.
Un secondo metodo, abbastanza comune, e` quello di mescolare il suono
del pipistrello con un altro ad alta frequenza prodotto dallo strumento
(eterodina).
In tal modo si genera un'onda sonora a due componenti, con frequenze
ripettivamente la somma e la differenza delle frequenze dei due suoni.
La componente con frequenza differenza risulta udibile.
I chirotteri non emettono mai una ben precisa frequenza, ma questo
non e` un problema in pratica.
Variando la frequenza di accordo e` possibile ascoltare diverse parti
dei suoni emessi dai chirotteri e con un poco di pratica si possono
anche distinguere i suoni di diverse specie.
Un limite di questo sistema e` l'impossibilita` di compiere successive
analisi di frequenza.
Infine bat detector sofisticati possono registrare completamente i suoni
e replicarli a frequenza ridotta (
espansione temporale),
in modo da ottenere l'intera struttura dei suoni.
I suoni dei chirotteri assomiglia a un breve suono a frequenza costante
seguito da uno piu` lungo a frequenza costante, una veloce variazione
di frequenza e una lunga bassa variazione.
Esempi di suoni di chirotteri si trovano sul sito
della Bat Conservation Trust
http://www.bats.org.uk/batinfo/batdets.htm
.
Naturalmente per poter usare bene il bat-detector occorre molta
esperienza, ed il metodo migliore per imparare e` quello di
affiancarsi a qualcuno che abbia gia` esperienza.
10.F.1.3 Osservazione
Per osservare i chirotteri occorre scoprire dove si riposano
durante il giorno, cioe` trovare quelli che sono chiamati
i loro "roost". Quindi attrezzarsi per osservarli e/o
catturarli senza nuocer loro.
Una prima osservazione e` il conteggio. Esso serve a stimare
la dimensione delle colonie. Perche` sia significativo occorre
effettuare diversi conteggi nell'arco della stagione.
Per ottenere un monitoraggio questi sono poi ripetuti nel corso
degli anni.
In estate si contano gli
individui (femmine) nelle nursery e quelli (maschi e giovani)
in roost temporanei. In inverno si puo` effettuare la conta degli
individui nei siti di ibernazione. Per evitare doppi conteggi,
bisogna programmare i conteggi nei vari posti in un breve lasso
di tempo. Quando si contano gli individui nei roost bisogna cercare
di disturbarli il meno possibile; percio` si usa
una luce elettrica debole. Se ci sono molti individui aggregati
conviene scattare delle foto: disturbano gli animali, ma meno
della nostra presenza prolungata. Ed e` comunque piu` facile contare
su una foto (magari usando un programma).
I conteggi possono essere fatti anche durante la fase di involo dai
roost. Bisogna fare attenzione anche ai pipistrelli che rientrano
(da sottrarre al conto di quelli che escono). Il bat-detector
e` utile per distinguere individui in uscita.
Anche in questo caso il conteggio puo` essere automatizzato usando
barriere fotoelettriche (con una doppia barriera si ha anche la
direzione di volo). Il conteggio deve comunque essere controllato
da un operatore, per evitare errori.
Dal punto di vista legale per effettuare catture
ci vuole un permesso.
Dopodiche` cercare di prenderli la sera quando escono, in modo da non
disturbare il loro riposo, utilizzando specifiche reti (mistnet)
oppure hard-trap.
Le reti sono molto sottili, per non essere rilevate dall'ecolocazione.
Possono essere mobili, azionate da operatori, oppure fisse.
Queste ultime vengono aperte prima dell'imbrunire e lasciate attive
fino a meta` notte, quando l'attivita` di caccia, da parte dei
pipistrelli, inizia a calare [
993] .
Devono essere montate in modo da formare delle tasche in cui cade
l'animale catturato [
988] .
Ci vuole un poco di esperienza per piazzare efficacemente le reti
e anche per maneggiare con delicatezza i pipistrelli, e saper cosa
osservare. Il pipistrello catturato viene messo in un sacchetto di
sfoffa morbida. Per fare le misurazioni si prende in mano, con un
guanto morbido, avvolgendone il corpo con le dita e tenendone la testa
fra pollice ed indice (senza premere troppo).
Le hard-trap sono telai di legno con fili di nylon e un tascone
inferiore in cui sono trattenuti gli animali catturati. Sono meno
stressanti per gli animali.
Le caratteristiche principali sono:
- lunghezza dell'avambraccio: e` una misura caratterizzante delle
specie (si usa un calibro);
- peso (massa corporea);
- sesso;
- classe d'eta`: giovane o adulto. (Nei giovani le ossa non sono
completamente ossificate e questo appare guardando l'ala in
controluce);
Per rilevare la specie puo` essere necessario fare anche altre
misure: altezza del padiglione auricolare, largghezza e lunghezza
del trago, lunghezza del pollice e della sua unghia, etc.
A volte anche fare prelievi di campioni biologici.
Prima di rilasciarlo si puo` applicare all'avambraccio un apposito
anellino provvisto di un codice numerico che non gli arreca
alcun disturbo e ne permettera` l'identificazione in caso di ricattura
(metodo dell'inanellinamento).
Questo permette di determinare spostamenti ed eta` degli esemplari.
La marcatura puo` esser fatta anche iniettando sottopelle un microchip
(con in codice): bisogna essere veterinari per poter fare cio`.
Altre osservazioni provengono da campioni osteologici (ossa) raccolti
nei luoghi di rifugio.
10.F.1.4 Alcune specie dei generi piu` comuni
In italia ci sono circa 30 specie di pipistrelli.
Appartengono a quattro famiglie.
I piu` comuni sono descritti nella tabella sottostante
[
983] [
994] [
995] [
996] .
Il primo nome e` il genere, il secondo la specie;
la famiglia e` riportata nelle intestazioni.
Si distiguono dalle altre famiglie per la appendice cutanea
(detta foglia nasale), composta da una lancetta, una cresta, una sella
e un ferro di cavallo. L'orecchio e` privo di trago.
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Rhinolophidae
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Rhinolophus euryale
Di medie dimensioni, lungo da 43 a 58 mm, ha apertura alare di 30-32 cm.
La pelliccia e` marrone-grigiastra, con punte rossiccie; la parte
addominale bianco-grigio.
Molto gregario.
Fino a 1000 m di quota.
Si rifugia in grotte, miniere, e vecchi edifici rurali.
Predilige zone calde e con aree umide.
Il volo e` lento e farfalleggiante, basso sul terreno.
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Rhinolophus ferrumequinum.
E` il piu` grande rinolofo.
Si distingue dagli altri per la forma della foglia nasale
a ferro di cavallo da cui dipende il suo sistema di ecolocazione.
Emettono ultrasuoni dal naso.
Quando e` appeso si avvolge completamente con le ali.
Lungo circa 65 mm, ha una apertura alare di 35-40 cm.
Da giovane e` di color grigio, adulto e` marrone.
Vive in colonie da 50 a 200 individui.
Vive fino a 30 anni, in media 3-4 anni.
Il periodo dell'accoppiamento va da settembre a ottobre.
Il suono e` quasi costante a 82 kHz. Sul batdetector si sente una serie
di continui trilli.
Solitamente sotto gli 800 m di quota, arriva fino a 2000 m.
Si rifugia in grotte e vecchi edifici rurali, cavi di alberi.
Volo lento e farfalleggiante a circa 3-6 m dal suolo.
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Rhinolophus hypposideros
E` il piu` piccolo rinolofo europeo; lungo 37-45 mm, con apertura alare
19-25 cm. La pelliccia e` marrone chiaro-grigio, con la parte
addominale grigio chiaro.
L"eta` massima e` 21 anni, ma mediamente vive 3-4 anni.
Arriva fino a 1800-2000 m di quota.
Si rifugia in grotte, miniere, e vecchi edifici rurali (soffitte e cantine).
Volo veloce con movimenti delle ali frullanti, basso (5 m)
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Muso di forma sempice e coda libera dall'uropatagio.
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Molossidae
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Tadarida teniotis (Molosso di Cestoni)
Di grossa taglia, dall'aspetto particolare del capo, con grandi orecchie
parzialemente unite alla base e dirette in avanti, e con coda sporgente.
Di color grigio-bruno. Lungo 80-92 mm, apertura alare 40-44 cm.
Peso 25-50 gr. Colonie piccole da 5 a 50 esemplari.
Vive fino a oltre 10 anni.
Gli accoppiamenti si verificano nel periodo tardo invernale,
e i piccoli sono partoriti a giugno-luglio.
Arriva fino a 1100 m (2500 m durante peregrinazioni) di quota.
Rifugi in crepe di pareti rocciose, raramente in grotta.
Si rifugia anche in edifici.
velo veloce, rettilineo, con planate, o con rapidi ed energici battiti
d'ala. In genere a 10-20 m dal suolo.
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Muso di forma semplice. Coda (quasi) completamente inclusa
nell'uropatagio.
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Miniopteridae
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Miniopterus schreibersii
Lungo 50-62 mm, con apertura alare 30-34 cm.
La pelliccia e` folta, eretta, di color grigio; piu` chiara sull'addome.
Muso piccolo e corto, ali lunghe e strette.
Eta` massima 16 anni.
Arriva fino a 1000-1500 m di quota.
E` legato a cavita` sotterranee, dove forma colonie consistenti.
Ha volo veloce, simile a quello delle rondini, a 10-20 m d'altezza.
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Muso di forma semplice, coda (quasi) completamente inclusa
nell'uropatagio.
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Vespertilionidae
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Amblyotus nilsonii
In italia e` noto solo nel nord-est.
Frequenta foreste e boscaglie, ma e` frequente anche in ambienti umani.
Nelle Alpi arriva a 2300 m.
Rifugi estivi in fessure di rocce e muri, cavi di alberi.
Invernali in edifici, talora grotte e miniere.
Volo moderatamente veloce, rettilineo o dolcemente curvo,
a 5-10 m d'altezza.
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Barbastella
Orecchi uniti sulla fronte, di grandezza media.
Arriva fino a 2000 m di quota.
Rifugi estivi prevalentemente in edifici. Invernali in ambienti sotterranei
naturali o artificiali.
Caccia a 4-5 m dal suolo oppure sopra le chiome degli alberi.
Il volo e`agile e con facilita` di manovra, variabile da lento, a pesante,
a veloce, a stazionario.
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Eptesicus serotinus.
Lungo da 60 a 80 mm, con apertura alare 32-38 cm.
Il pelo e` marrone scuro sul dorso, e chiaro sul ventre.
Il viso e le orecchie sono nere.
Vive fino a 19 anni, in colonie da 15 a 30 individui.
Il periodo dell'accoppiamento e` settembre-ottobre.
Il suono va da 15 a 65 kHz con un picco a 25-30 kHz.
Col batdetector appare come una serie di "clap" irregolari.
Arriva fino a 1800 m di quota.
Si rifugia in edifici, di rado in cavi di alberi e in grotta.
Caccia con volo lento in ampi cerchi a 6-10 m dal suolo.
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Hypsugo savii (Pipistrello di Savi)
Di piccola taglia, bruno scuro sul dorso, grigio chiaro sull'addome, con punte
dei peli giallastre. Muso orecchie e membrane alari sono brune.
Lungo circa 50 mm, apertura alare 22-25 cm. Vive in colonie da 5 a 70
esemplari. Gli accoppiamenti hanno luogo a fine estate, e i piccoli
nascono a giugno-luglio.
Legato ad ambienti urbani, si rifugia in fessure e interstizi.
Volo lento rettilineo, intervallato da planate.
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Myotis bechsteinii
Lungo 45-55 mm, apertura alare 25-28 cm.
Gli orecchi sono grandi, la pelliccia abbastanza lunga di color
marrone, piu` chiara sull'addome.
Vive fino a 21 anni.
Si rifugia nelle cavita` degli alberi, e d'inverno in grotta.
Volo farfalleggiante, in genere basso, all'occorrenza agile.
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Myotis blythii
Simile al Myotis myotis, ma poco piu` piccolo.
Lungo 62-71 mm, apertura alare 38-40 cm.
La pelliccia e` densa corta di color grigio chiaro.
Vive in media 2-3 anni (massima 30 anni).
Arriva fino a 1000 m di quota.
Si rifugia soprattutto nelle grotte.
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Myotis capaccinii
Di medie dimensioni; lungo circa 50 mm, apertura alare 23-26 cm.
Ha lunghe setole sui piedi e narici sono sporgenti.
La pelliccia e` di color grigio scura con punte chiare.
Grigio chiaro sull'addome.
Si rifugia soprattutto in grotte, dove puo` formare colonie
numerose.
Volo rapido, agile. Rettilineo con rapide variazioni, oppure
ondulato. Ad ali tesi oppure con frequenti battiti.
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Myotis daubentonii (Vespertilio di Daubenton).
Lunghi circa 50 mm con apertura alare da 24 a 27 cm.
Con pelo marrone, chiaro sotto, viso roseo.
Ha il trago lungo e sottile.
Il periodo di accoppiamento va dall'autunno all'inverno.
Vive fino a 22 anni. Forma colonia di 25-50 individui.
Il suono varia da 35 a 85 kHz, con un picco attorno a 48 kHz.
Sul bat detector sono come click di un fucile automatico, con
durata di 5-10 s.
Si spinge fino a 1800 m di quota, di regola arriva a 700-800 m.
Si rifugia in grotte e tunnel d'inverno, in alberi ed edifici d'estate.
Il volo e` veloce ed agile.
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Myotis emarginatus
Di medie dimensioni, lungo 41-53 mm, apertura alare 22-24 cm.
La meta` superiore dell'orecchio ha una evidente smarginatura.
La pelliccia e` lanosa, di color marrone rossiccio, giallastra sull'addome.
Vive fino a 16 anni, mediamente 3-4 anni.
Arriva fino a 1800 m di quota.
Si rifugia in edifici, cavi di muri ed alberi, e grotte.
Sverna in cavita` sotterranee.
Volo agile e manovrato, perlopiu` rettilineo, simile a quello delle
rondini.
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Myotis myotis
Lungo 67-79 mm, apertura alare 35-43 cm.
La pelliccia e` densa e corta, di color grigio chiaro. Piu` chiara
sull'addome. Vive in media 4-5 anni, massimo 22.
Di regola fino a 600 m, arriva anche a 2000 m di quota.
Si rifugia in grotte, fabbricati, di rado in alberi.
Sverna in ambienti sotterranei.
Vive in media 4-5 anni (massimo 22).
Volo lento con ampi colpi d'ala remeggianti, tra il suolo e i 10 m.
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Myotis mystacinus
Il pelo e` leggermente arruffato, grigio scuro o marrone. Grigiastro sul
ventre. Viso e orecchie sono marrone scuro o nere (nel brandtii il viso
e rosa).
Lungo 35-50 mm, con apertura alare 20-25 cm.
Vive fino a 24 anni il mystacinus.
In colonie di 30-200 individui.
Il periodo dell'accoppiamento e` l'autunno-inverno.
Il suono va da 35 a 80 kHz.
Col batdetector sembra una serie regolare di click lungo l'intero range
di frequenze.
Arriva fino a 2400 m di quota.
Si rifugia principalmente in edifici. D'inverno in grotte.
Volo rapido e agile, talvolta farfalleggiante, di solito vicino a
terra, fino a 6 m. Frequenti virate, picchiate, e voli radenti.
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Myotis nattereri.
E` una specie di medie dimensioni con orecchie sottili, lunghe e leggermente
curve all'indietro in punta, rosa alla base. Il trago e lungo e appuntito.
Lungo circa 45 mm, con apertura alare da 24 a 30 cm.
Il pelo e` marrone chiaro sul dorso bianco sul ventre. Il viso e` rosa
senza pelo.
Vive fino a 20 anni in colonie da 20 a oltre 100 individui.
Il periodo dell'accoppiamento e` l'autunno e l'inverno.
Il suono e` basso e va da 35 a 80 kHz, con un picco a 50 kHz.
Col batdetector sembra una serie irregolare di rapidi click.
Arriva fino a 2000 m di quota.
Rifugi estivi in cavi di alberi, edifici, e ambineti sotterranei.
Invernali in ambienti sotterranei.
Vola basso (1-6 m), con buona capacita` di manovra, battito d'ali lento.
A tratti stazionario.
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Nyctalus lasiopterus
Lungo 84-104 mm, apertura alare 41-46 cm.
La pelliccia e` densa e relativamente lunga, di color marrone-rosso,
e marrone-giallastro sull'addome.
Arriva fino a 1300 m (occasionalemente 2000 m) di quota.
Si rifugia nelle foreste, in cavita` di alberi.
Il volo e` veloce con rapide virate,
simile a quallo del Nyctalus noctula.
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Nyctalus leisleri.
Simile alla noctula, ma piu` piccolo e con pelo piu` lungo sulle spalle
e sul dorso. Come per la nottula il trago ha un punta arrotondata e larga.
Il pelo e` marrone dorato sulle punte.
Lungo circa 60 mm, con apertura alare da 26 a 32 cm.
Vive fino a 16 anni, in colonie di 20-50 individui.
Il periodo dell'accoppiamento e` da fine agosto a ottobre.
Il suono varia da 15 a 45 kHz e percio` occasionalmente udibile dall'orecchio
umano. Sul bat detector e` un caratteristico "chip-chop" con clicks
ma meno stridente che quello della nottula.
Arriva fino a 2000 m di quota.
Si rifugia in foreste, e d'inverno in edifici.
Volo simile a quallo del Nyctalus noctula, ma piu` lento, piu` basso (15 m)
e piu` irregolare.
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Nyctalus noctula.
Ha orecchie larghe e marroni con un trago a forma di fungo.
Il pelo e` corto e dorato negli adulti, color cioccolato nei giovani
e in alcune femmine.
Lungo 60-82 mm, con apertura alare 32-40 cm.
Vive fino a 12 anni, in colonie di 15-50 individui.
Il periodo dell'accoppiamento va da agosto ad ottobre.
Il suono va da 20 a 45 kHz con un picco a 25 kHz.
Col batdetector sembra un "chip-chop" con occasionali click.
Arriva fino a 500-1000 m di quota.
Si rifugia in cavita` di alberi di boschi e parchi.
Vola usualmente sopra le chiome degli alberi (tra 10 e 40 m),
veloce, talora planare, con lunghi tratti rettilinei, picchiate e
brusche virate.
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Pipistrellus kuhlii
Lungo 40-47 mm, con apertura alare 21 cm circa.
La pelliccia ha color variabile dal marrone chiaro el marrone scuro,
piu` chiara sull'addome.
Vive fino a 8 anni.
Arriva fino a 1000-1200 m di quota.
Legato ad ambienti urbani.
Volo agile rapido, con tratti planari e percorsi ad anello e a otto.
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Pipistrellus mathusii
Vive fino a 11 anni.
Arriva fino a 2000 m di quota.
Si rifugia in cavita` e fessure di alberi.
In inverno anche in edifici, muri e grotte.
Volo rapido e regolare, non di rado ondulante,
interrotto da scarti laterali e tratti rettilinei.
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Pipistrellus pipistrellus.
Di colore marrone, marrone scuro sul dorso, piu` chiaro sul ventre.
Lungo circa 40 mm, con apertura alare 19-25 cm.
Vive fino a 16 anni, in colonie da 25 a 100 individui.
Il periodo dell'accoppiamento e` l'autunno.
Il suono va da 40 a 80 kHz. Col batdetector i click sembrano "slap"
alle basse frequenze. Il richiamo "sociale", a 20-30 kHz, sembra un "chonk".
Si rifugia in edifici.
Volo rapido egile a 2-10 m dal suolo.
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Plecotus auritus (Orecchione) [997] .
Hanno lunghe orecchi uniti tre loro sulla fronte.
Di dimensioni medie (43 mm circa).
Di colore marrone chiaro, pallido di sotto.
La larghezza delle ali varia da 23 a 29 cm.
Vivono in colonie da 10 a 20 individui. Il periodo dell'accoppiamento
va da ottobre ad aprile. L'eta` massima e` sui 30 anni.
I suoni di ecolocazione variano da 25 a 50 kHz. Sembrano una serie di
click sul bat detector.
Simile e` il Plecotus austriacus (Orecchione meridionale).
Arriva fino a 2300 m di quota.
Si rifugia d'estate in cavi di alberi, e fessure di rocce e muri.
In inverno in grotte e miniere.
Volo lento con frequenti cambiamenti di direzione a 2-7 m dal suolo.
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Plecotus austriacus
Lungo 41-58 mm, apertura alare 25-29 cm.
La pelliccia e` lunga di color grigio, chiara sull'addome.
Caratterizzato da orecchie enormi, che a riposo tiene piegate
sotto le ali.
Vive fino a 14 anni.
Arriva fino a 2000 m di quota.
Si rifugia in costruzioni umane, e, durante il letargo, in cavita`
sotterranee.
Ha volo lento e farfalleggiante.
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Vespertilis murinus
Presente in italia nel nord-est, arriva fino a 2000 m di quota.
In estate si rifugia in edifici e di rado cavi di alberi.
In inverno in edifici, e di rado cavita` sotterranee,
Vive fino a 12 anni.
Volo rapido e rettilineo a 10-40 m dal suolo.
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10.F.1.5 Conservazione
La protezione dei siti sotterranei per i pipistrelli
riguarda non solo le grotte, ma anche altre cavita`
artificiali (tunnel, miniere, cantine, fortificazioni)
[
998] .
La grotte si differenziano riguardo le necessita` di
protezione dei pipistrelli, in vari gradi,
grado |
chirotteri protezione
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1 |
assenti
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nessuna restrizione d'accesso.
Segnalare eventuali rinvenimenti di pipistrelli
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2 |
pochi
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nessuna restrizione.
Seguire un codice comportamentale di non-disturbo
nei riguardi dei chirotteri
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3 |
molti, stagionalemente
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accesso vietato in determinati periodi,
e/o in determinate zone della cavita`
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3 |
molti, tutto l'anno
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accesso generalmente vietato.
Consentito solo a piccoli gruppi, in casi
particolari
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Il codice comportamentale comprende
- non toccare i pipistrelli;
- non fotografare i roost, specialmente con i flash;
- non riscaldare i pipistrelli in ibernazione;
- non illuminare direttamente i pipistrelli;
- non usare fonti di calore;
- non fumare;
- non fare eccessivo rumore;
- non visitare i roost in gruppi numerosi;
- non accendere fuochi presso l'ingersso della cavita`;
- praticare disostruzioni con precauzione.
La principale protezione contro eccessivi disturbi e`
una grata all'ingresso, con aperture abbastanza ampie
da permettere il passagio ai chirotteri, ma da
impedirlo alle persone.
Nel caso di installazione di una grata bisogna monitorare
il numero di pipistrelli prima e dopo l'installazione, al
fine di valutare eventuali effetti avversi.
In carti casi, una griglia d'ingresso puo` risultare
non idonea; per esempio in un sito estivo, in cui si hanno
frequenti passaggi (mentre lo sarebbe in un sito invernale
in cui gli animali sono in ibernazione).
Le barre della griglia devono essere orizzontali, con uno
spazio libero di 13 cm (abbastanza piccolo anche per un
bambino). Per certe specie tuttavia e` necesario lasciare
un maggior spazio (15 cm almeno). Supporti verticali per le
barre devono essere previsti ogni 45-75 cm.
La griglia deve poter essere aperta per l'accesso del
personale di manutenzione. Il lucchetto deve essere la parte
piu` debole della struttura (meglio perdere un lucchetto
che dover sistemare la griglia). La griglia non deve limitare
la circolazione d'aria.
Se non e` possibile posizionare una griglia all'ingresso
si puo` ricorrere ad una recinzione, anche se questa e`
meno efficace contro intrusioni.
10.F.2 L'orso delle caverne
L'ursus speleus [
999] [
1000] [
1001] [
1002]
si estinse circa 12000 anni fa.
Era distribuito nelle zone del sud europa
libere dai ghiacci che durante le glaciazioni di Riss e Wurm
coprirono tutto il nord europa.
L'estinzione avvenne in corrispondenza con l'espansione dell'uomo
(di Cromagnon) e la fine della glaciazione Wurmiana.
Pesava circa una tonnellata, alto poco sopra il metro e largo
circa un metro e mezzo. Doveva avere una forte muscolatura a giudicare
dai segni delle unghiate su pareti di grotte.
La grotta non era solo un riparo per il letargo ma anche una tana.
I piccoli venivano partoriti nella grotta e uscivano in primavera
con la madre. Restavano con la madre per due o tre anni.
Si rinvengono ossa di questi animali in caverne in cui
andava a rifugiarsi e ritornava in punto di morte.
Era vegetariano, come appare dai larghi molari,
dal ridotto numero di premolari (uno per semiarcata),
dalle cuspidi con vertici arrotondati.
La cause dell'estinzione non sono completamente chiare.
Possono essere state la competizione con
l'uomo per l'insediamento nei migliori ripari, condizioni
climatiche, e la esasperata territorialita' che inibiva lo scambio
genetico all'interno della specie.
marco corvi - Tue Sep 23 19:10:05 2008
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