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10.3 Bioclassificazione

10.3.1 Classificazione trofica delle grotte

10.3.1.1 Grotte oligotrofiche

Sono quelle caratterizzate da scarsa disponibilita` di risorse trofiche. La sostanza organica e` estremamente ridotta sia nel suolo che nelle raccolte o corsi di acqua. La fauna e` molto rarefatta. La temperatura e` generalmente bassa. Questa categoria di grotte e` largamente diffusa nelle zone temperate dove rappresenta il tipo piu` frequente.

10.3.1.2 Grotte eutrofiche

Sono caratterizzate dalla presenza di cospicui depositi di sostanza organica di origine animale, in special modo di guano, che ricopre significative porzioni della cavita`. Le grotte eutrofiche sono popolate durante tutto l'anno da grandi colonie di chirotteri, ma rientrano nella categoria anche grotte piccole interessate dalle deiezioni di pochi chirotteri. Il numero delle specie presenti e` generalmente elevato (e spesso alcune dominano sulle altre). La temperatura e` elevata. Questo tipo di grotta e` particolarmente diffusa nelle regioni tropicali, e la loro temperatura supera di qualche grado quella media annua esterna.

10.3.1.3 Grotte distrofiche

Si possono includere in questa categoria le grotte ricche di accumuli di detrito vegetale e povere invece di guano o di altre risorse di origine animale. Sono grotte il cui regime idrico e` caratterizzato da piene che apportano il materiale organico. Il numero delle specie puo` essere alto, ma l'indice di diversita` biotica e` solitamente basso.

10.3.1.4 Grotte mesotrofiche

Rappresentano una via di mezzo tra le tre categorie precedenti. Sono caratterizzate da un modesto apporto di sostanza organica di origine animale, o vegetale, o di entrambi. Sono piu` frequenti nelle regioni tropicali.

10.3.1.5 Grotte pecilotrofiche

Sono grotte con un grande sviluppo planimetrico e che presentano un settore nettamente eutrofico e un ramo, topograficamente separato, spiccatamente oligotrofico. Anche questo tipo di grotta e` particolarmente diffuso nelle regioni tropicali. Il numero delle specie e` generalmente molto alto, ed e` proprio in questo tipo di grotte che ci si puo` aspettare di rinvenire specie troglobie.


Risultano chiari alcuni limiti di questa classificazione. In primo luogo la vastita` della casistica esistente in natura, con numerose situazioni intermedie che e` difficile ordinare. In secondo luogo ha un valore relativo in quanto, almeno per il momento poggia su metodi di misura imprecisi, soprattutto per la difficolta` di campionamento, data la distribuzione irregolare di sostanza organica in grotta. La classificazione e` affidata all'esperienza del biospeleologo che conosce gli estremi della scala. Tuttavia, nonostante le limitazioni, la classificazione trofica delle grotte risulta utile quando si desidera studiare gli effetti selettivi che il grado di trofismo svolge sulle popolazioni cavernicole, ed e` proprio questo tipo di approccio che ha permesso di prospettare nuove soluzioni al problema della "evoluzione regressiva" degli animali cavernicoli.
Le specie troglobie sono presenti perlopiu` nelle grotte oligotrofiche, dove cioe` e` richiesta una elevata specializzazione e adattamento per sopravvivere. Le grotte eutrofiche offrono una maggior varieta` e abbondanza di materiale organico, quindi sono facilmente colonizzabili anche da specie troglofile. Nelle grotte eutrofiche la pressione selettiva e` ridotta.

Giorgio ... Mon Nov 19 11:34:13 2007
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