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9.E Speleogenesi
La genesi delle grotte e` un processo divergente in cui un sistema di
fratture in sviluppo supera tre soglie: quella cinetica, quella del
moto in regime di turbolenza, e quella del trasporto di sedimenti
clastici. La dimensione tipica per cui si superano queste soglie
e` di circa un centimetro [
677] .
9.E.1 Incezione
La dissoluzione della roccia dipende da due fattori, il flusso di acqua e
la cinetica chimica
[
869] [
734] .
Inizialmente, quando la cavita` non e` sviluppata,
l'acqua ha tempo sufficiente perche` la soluzione di CaCO
3
sia in equilibrio, e la dissoluzione non dipende dalla cinetica chimica.
La concentrazione di saturazione dipende dai minerali presenti, dalla
CO
2 disciolta, dalla temperatura, dal tipo di sistema (chiuso o aperto),
e dalla presenza di altri soluti.
La principale differenza fra i diversi percorsi (nelle microfratture)
dell'acqua e` quindi la quantita` di flusso.
La maggior parte della dissoluzione lungo una
microfrattura ha luogo nella parte iniziale; quando la saturazione arriva al 60-90% la dissoluzione rallenta di parecchi ordini di grandezza. Questo permette
che si formano microfratture abbastanza lunghe.
La dimensione iniziale di una microfrattura speleogenetica e` di circa
0.01 mm (dipende dalla pressione idraulica, dalla chimica, e dalla lunghezza).
Fig. 371. Dissoluzione e saturazione
Orizzonti di incezione sono i contatti e i giunti di strato, che risultano
favorevoli alla formazione di cavita`. La presenza di pirite o solfati
favorisce la dissoluzione iniziale.
Il punto di svolta si ha quando la fessura diviene larga abbastanza da
permettere un flusso d'acqua senza che questi si saturi. Da questo momento
la fessura cresce di circa 0.001-0.01 cm/anno.
Il tempo perche` cio` accada e` detto tempo di "breakthruogh",
tBT = w-3 (L/P)1/4 PCO2-1
dove
w e` l'ampiezza della fessura,
P il gradiente idraulico
(
H/L), e
L la lunghezza della fessura.
La dipendenza del tempo di breakthrough dalla temperatura e` complessa.
Quando si ha raggiunto il "breakthrough", la dissoluzione dipende dalla
natura dell'acqua,
S = 11.7 K (1 - c/cs)n [cm/anno]
dove
K=0.015 e
n=1.7 circa se la concentrazione relativa
c/cs <0.7, mentre valgono
K=0.24 e
n=4 se
e` maggiore.
L'acqua raccolta su rocce insolubili ha una PCO2
0.001-0.005 atm (nell'aria PCO2=0.00036), che produce una
concentrazione relativa di CaCO3=0.1-0.5.
Il tempo per fare un condotto di due o tre metri di diametro risulta
di soli 1000 anni.
Se invece PCO2=0.01-0.05 (acqua infiltrata attraverso il suolo)
si ha CaCO3=0.75-0.95 e la crescita risulta rallentata, 0.02 cm/anno.
Il tempo per un condotto di due metri e` di 10000 anni.
Cavita` possono formarsi solo in corrispondenza di percorsi il cui flusso
cresce col tempo, o perche` cresce la conduttivita` idraulica
oppure perche` cresce l'area di raccolta. Una cavita` che si sviluppa per
gradi richiede meno tempo di un singolo condotto. Questo perche` il
tempo di breakthrough dipende dalla lunghezza come L1/4.
Al breakthrough il flusso diviene turbolento (e` quindi dissolve un poco
di piu`) e riesce a trasportare sedimenti: si ha quindi anche abrasione
della roccia, ma pure ricopertura con sedimenti.
9.E.2 Evoluzione delle fratture
Il piu` semplice modello di una frattura [
898]
e` quello di un condotto a
sezione rettangolare (o ellittica) di apertura
a, larghezza
b,
e lunghezza
L. Fra le due estremita` si assume ci sia una differenza
di carico idraulico
h. L'evoluzione della frattura e` governata dalle
leggi dei fluidi e dalla chimica della dissoluzione.
Fig. 372. Modello di frattura
La portata e`
Q = h/R, dove l'espressione della resistenza idraulica
R varia e seconda che il flusso sia laminare (Hagen-Poiseuille,
R = 12 u/(d g) L/(a
3 b M) ) oppure turbolento (Darcy-Weissbach
R = |h| ( (L/h) f/(2 g A
2 D ) )
1/2. Vedi Sez 7.f.
In queste formule
u e` la viscosita` dinamica dell'acqua,
d
la densita`,
M e` un fattore geometrico che varia da 0.6-1 a/b
(sezione rettangolare) a 0.3-0.6 a/b (sezione ellittica).
g e` l'accelerazione di gravita` 981 cm/s
2.
A e` l'area della sezione A=ab,
D e` il diametro idraulico
D=2ab/(a+b), ed
f e` il coefficiente di attrito (equazione
di Colebrook-White)
1/(f)1/2 = 1.14 - 2 log10( r/(3.71 D) + 2.51 u /( Re (f)1/2 ) )
r e` la rugosita` e
Re e` il numero di Reynolds
Re = a v d / u = Q d /(u b) dove
v e` la velocita` del flusso.
La velocita` di dissoluzione e` descritta da una legge lineare (
n=1)
per concentrazioni
c inferiori ad una soglia c
s, e da una
equazione non lineare al di sopra (
n compreso fra 3 e 6, in genere 4)
F = kn ( 1 - c/ceq )n
Per il calcare
k1 e` controllato dalle reazioni chimiche alla superficie,
dalla conversione di CO
2 e dal trasporto di massa. In condizioni laminari
il parametro principale e` il rapporto fra il volume e l'area superficiale V/A.
Tipici valori di
k/sub{1} sono 4 10
-11 [mol/cm
-2s].
Al crescere della apertura (sopra 0.1 cm) il parametro determinante diviene
il trasporto di massa, e si usa
kD = k1 ( 1 + a k1 /( 3 D ceq ) )-1
dove
D e` la costante di diffusione degli ioni Ca
2+ (e vale
10
-5 cm
2/s per l'acqua).
Se il flusso e` turbolento la soluzione viene mescolata dai vortici.
La parte mescolata e` separata dalla superficie dallo strato limite
diffusivo (DBL) di spessore
e dipendente dalle condizioni
idrodinamiche. Il trasporto di massa dipende dalla diffusione
molecolare attraverso questo strato,
e=a/Sh, dove
Sh e`
il numero di Sherwood,
Sh = (f/8)(Re - 1000) Sc /( 1 + 12.7 (f/8)1/2 (Sc2/3 - 1) )
Sc e` il numero di Schmidt,
Sc=u/(d D), che per l'acqua vale
circa 1000.
All'inizio, quando il flusso e` laminare, la soluzione e`
quasi in equilibrio
dopo una breve distanza dall'ingresso. Dopo la velocita` di dissoluzione
diminuisce di parecchi ordini di grandezza. La concentrazione di soglia
varia fra 0.7 e 0.9
ceq. Valori tipici di
kn
sono 4 10
-8. Se il flusso e` laminare la velocita` di dissoluzione
puo` essere limitata dalla velodita di diffusione
FD = (D/a) ( ceq - c )
La dissoluzione del gesso segue leggi simili, dove pero`
k1,gesso = k1 D ceq /( k1 e + D ceq )
Per il gesso
n=4.5,
kn=3 10
-3,
c
s=0.95 c
eq, e c
eq=15.4 10
-6 [mol cm
-3].
L'allargamento della frattura e` descritto dalla legge del bilancio di
massa
F P dx = v A dc = Q dc
dove
P e` il perimetro della frattura. La soluzione di questa
equazione e` esponenziale, dove la disoluzione e` lineare, e
polinomiale, nella parte non-lineare
F(x) = kn (1 - c/ceq)n
( 1 + (x-xs)/yn )n/(1-n)
dove
yn= Q c
eq (1 - c
s/c
eq)
1-n /
(P k
n (n-1) ).
La formula nella regione lineare (
n=1) ha l'esponenziale
exp(-x/y
1) invece del polinomio
(con
y1=Q c
eq/( P k
1 ) ).
Questo cambiamento da esponenziale
a polinomiale e` quello che permette la dissoluzione della frattura anche
a grandi distanze dal punto di ingresso, cosicche` si ha allargamento
anche dell'uscita e quindi aumento del flusso. Questo meccanismo
di feedback positivo porta al breakthrough, cioe` al momento in cui
il flusso aumenta velocemente di parecchi ordini di grandezza, e la
concentrazione in uscita e` quasi uguale a quella in ingresso.
Dopo la frattura continua a crescere uniformemente.
Assumendo che la velocita` di dissoluzione sia costante lungo tutta
la lunghezza della frattura,
da(t)/dt = 2 g F(t)
= 2 g kn (1 - cs/ceq)n
[ L/y (a(0)/a(t))3 + 1 ]n/(1-n)
Il coefficiente
g tien conto della conversione da mol(/cm
-2 s)
a cm/anno: vale 1.17 10
9 per il calcare, 1.72 10
9 per il
gesso. Con qualche approssimazione questa equazione si integra
a(t) = a(0) (1 - t/tB)(1-n)/(2n+1)
dove
tB e` il tempo di breakthrough,
(2g)
-1 (n-1)/(2n+1) a(0)/F(0).
9.E.3 Diagramma di Palmer
Il diagramma di Palmer rappresenta la relazione fra il raggio della
frattura (microcanale) e la dissoluzione, in dipendenza dal flusso
[
899] .
Il limite superiore e` determinato dalla cinetica della reazione di
dissoluzione all'interfaccia solido/liquido, e vale 0.01-0.1 cm/anno.
Fig. 373. Diagramma di Palmer
Questo diagramma non va bene per le evaporiti, la cui dissoluzione e`
dominata dal flusso idrico.
9.E.4 Dissoluzione
La velocita` di dissoluzione della calcite e` misurata in
mol/cm
2s = 1.17 10
9 cm/anno
[
676] [
687] .
Il flusso e la dissoluzione sono accoppiati.
Il flusso in una frattura di larghezza
a, ampiezza
w
e lunghezza
L, in regime laminare e`
Q=
H/R dove
H e` la pressione idraulica ed
R= (12
n/
dg) (
L/
a3wM) la
resistenza (legge di Hagen-Poiseville,
M e` un fattore
geometrico: se
a e` comparabile con
w,
M=0.3,
se
a e` molto maggiore di
w,
M=1).
In regime turbolento (numero di Reynold
Re=
avdn>2000)
il flusso e` (legge di Darcy-Weisbach)
Q=a(2gdh/fL)
1/2.
La dissoluzione risulta (Plummer) 10-4 mMol/cm3 in assenza di
CO2, mentre in presenza di CO2 la concentrazione di equilibrio
e` Ceq=10.75( 1 - 0.139 T) PCO21/3 [mMol/cm3]
in un sistema aperto. Se il sistema e` chiuso la concentrazione di CO2
diminuisce con la soluzione di Ca2+, e l'equilibrio viene raggiunto con
una concentrazione di dissoluzione inferiore.
Fig. 374. Dissoluzione
La dissoluzione e` controllata da
- velocita` di dissoluzione Fs=K3 - K4(Ca2+)s
(HCO3-)s (il primo termine e` la costante di dissoluzione,
il secondo e` la reazione inversa alla superficie);
- trasporto di ioni (diffusione);
- presenza di CO2.
La variazione di CO
2 disciolta nel volume e` uguale al flusso di
dissoluzione,
V d[CO2]/dt = A F
dove
V e` il volume ed
A l'area superficiale. Per una frattura
aperta
V/A=
d e` la semiapertura.
Per le microfratture il fattore limitante e` la concentrazioe di CO
2.
Quando
d>1 cm la diffusione diventa il fattore limitante.
Quando la concentrazione di Ca2+ arriva quasi all'equilibrio si ha
inibizione della dissoluzione e il fenomeno diviene non-lineare. In tal caso
la dissoluzione e` il fattore limitante.
In regime di flusso turbolento c'e` uno strato limite, di spessore e,
attraverso cui diffonde la Ca2+. e=a/Sh dove Sh e` il numero
di Sherwood, (f/8)(Re-1000)Sc/[1+12.7(f/8)1/2(Sc2/3-1)], ed
Sc=n/(dD) (numero di Schmidt) vale circa 1000 per l'acqua.
La concentrazione di equilibrio risulta 10-4 mMol/cm3 in zone
di carso denudato, e 2 10-3 mMol/cm3 in zone vegetative.
9.E.5 Denudazione
La denudazione carsica, cioe` l'altezza dello strato superficiale
di roccia erosa/disciolta dall'acqua,
ha un valore variabile da 15 a 40 mm/1000 anni per il carbonato di calcio,
[
709] [
685] [
825] [
900]
(da 20 a 70 mm/1000 anni secondo [
686] , 25-100 nelle nostre regioni,
15 nelle zone desertiche, e fino a 400 in quelle equatoriali [
420] ),
e cresce al crescere della quota.
La dissoluzione del gesso e` molto maggiore, in media
da 0.2 a 1 mm/anno [
901] .
La denudazione e` un processo chimico di soluzione della roccia
superficiale. Lo spessore di roccia dissolta e`
dh = 10-3 Kc q/A, dove il coefficiente di
denudazione vale Kc v = 0.007 - 0.014 m/anno
(v e` la previpitazione meno l'evapotraspirazione).
Kc e` legato alla chimica della dissoluzione del carbonato
di calcio (Dreybrodt), Kc = 40 103 [Ca2+]eq
/ d, dove 40 e` il peso molare del calcio, e d la densita`
della calcite, 2700 Kg/m3.
La concentrazione d'equilibrio dello ione calcio e` data da
(PCO2 K1 Kc KH / 4 K2 gCa
gHCO32 )1/3.
Il coefficiente di denudazione dipende quindi dalla pressione parziale
dell'anidride carbonica, PCO2, che e` variabile da 10-3.5
a 10-2.5 atm, e della temperatura.
I parametri che influenzano l'erosione fluviale sono
la precipitazione annua (p dell'ordine di 400 mm/anno),
il coefficiente di diffusione, Kd = 0.2 m2/anno,
che descrive l'influenza del gradiente altimetrico sul
trasporto del materiale, Kd D2h = (dh/dt)diffusione, e
il coefficiente di erosione (che vale circa Ke (p - e) = 0.01 m/anno).
Il flusso di discarica e` pari a quello a-monte piu` l'apporto
di precipitazione (meno l'evapotraspirazione),
q = qa-monte + (p - e) A.
La quantita` di materiale eroso e` proporzionale alla pendenza
dh e al flusso di discarica, Q = Ke dh q.
Se Q e` superiore alla capacita` di traporto Qt
si ha deposizione di sedimenti. Se e` inferiore si ha erosione.
marco corvi - Tue Jan 22 12:56:57 2008
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