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6.4 Osservazioni speleologiche
Ribadire l'importanza di raccogliere dati e documentare l'attivita`
speleologica, non e` mai troppo.
Una esplorazione speleologica, che vada oltre un livello amatoriale,
non puo` dipendere solo dalla comunicazione orale e dalle
memoria dei singoli speleologi, ma
necessita di avere una documentazione scritta che forma il patrimonio
di conoscenze di un gruppo, di una associazione nazionale, e a livello
internazionale.
Raccogliere dati significa
- fare osservazioni sul campo (in grotta come all'esterno);
- validare i dati raccolti;
- scrivere un resoconto e diffonderlo.
Sono tutte e tre cose difficili da fare bene.
La raccolta dei dati deve esser fatta con metodo ed ortodossia,
senza la pretesa di sostituirsi agli specialisti (scienziati).
6.4.1 Fare osservazioni
Fare osservazioni non e` facile come sembra.
Non basta avere gli occhi. Bisogna possedere anche le conoscenze
necessarie per riconoscere i segni sul terreno, e per valutarne
l'entita`. Bisogna sapere quali sono le informazioni che serviranno
poi per la stesura del resoconto, quindi sapere cosa osservare.
Ci sono vari tipologie di osservazioni che si possono effettuare:
Naturalmente solo un "esperto" nel settore e` in grado di avere tali
conoscenze, e del resto molti speleologhi non possiedono le
conoscenze specifiche, e comunque anche se "esperti" in qualche campo
non lo sono in altri campi.
Le "schede di osservazione" sono degli strumenti utili per guidare
uno speleologo poco esperto (ma anche come promemoria per uno esperto)
nel prendere i dati in una osservazione.
Il tacquino di topografia e` un esempio di scheda d'osservazione.
E` l'esempio piu` comune, perche` le osservazioni topografiche sono
quelle che solitamente vengono sempre fatte.
Esso riporta le cose pricipali da rilevare:
luogo, ora, e partecipanti,
distanza, inclinazione,
direzione Nord, schizzo e dimensioni trasversali, informazioni
complementari quali flussi d'acqua, di aria, speleotemi, etc.,
precisione delle misure, e cosi` via.
Un bravo topografo lo sapra` usare al meglio aggiungendo tante
annotazioni utili, che renderanno il resoconto (il rilievo) piu`
completo. Ma anche uno speleologo inesperto riuscira` a prendere
quei dati essenziali a stendere un rilievo benche` minimale.
Simili schede dovrebbero essere preparate per le altre tipologie
di osservazioni.
Alcune considerazioni pero` valgono in generale.
Cercare di quantificare le proprie osservazioni.
Una cosa e` osservare degli animaletti di lunghezza millimetrica,
una altra e` notare che la lunghezza degli animali osservati varia
tra 4 e 7 millimetri.
Una cosa e` dire che c'e` una forte corrente d'aria, una altra
e` stimare la velocita` (tra 10 e 20 cm/s) e descrivere la sezione
del condotto (es. circolare, con diametro medio 80-90 cm).
Una cosa e` dire che la ghiaia di questo deposito ha grani di circa
un centimetro, un'altra e` dire che la distrubuzione della dimensione
dei ciotoli e` "30% <6 mm, 50% tra 6 e 10 mm, e 20% >10 mm".
Il grado di accuratezza con cui riportare i dati osservati
dipende dall'uso che se ne puo` fare.
E` inutile fornire le distanze di una topografia accurate al centimetro
quando la posizione dei capisaldi e` accurata al decimetro.
Le dimensioni precise degli animali non serve da sola a caratterizzarli
e a sapere di che specie si tratta.
La conoscenza della distribuzione delle dimensioni dei ciotoli
di un deposito ghiaioso e` inutile quando non e` complementata
da adeguata conoscenza di altri dati che permettano di estrapolare
conclusioni sulla speleogenesi del condotto.
6.4.2 Misurazioni
Fare le misure bene non e` una cosa facile.
Bisogna applicare delle precise metodologie:
sapere cosa misurare, come fare operativamente le misurazioni,
quali materiali e strumenti usare.
Le misure possono essere affette da errori sistematici ed errori casuali.
I secondi sono inevitabili, e dovrebbero essere considerati in ogni
misura. I primi sono quelli che rendono i dati inservibili.
Possono essere di vario tipo:
- individuali: non saper usare con correttezza le metodiche,
eccessiva fretta;
- operativi: scarsa cura prestata dall'operatore duranze l'esecuzione
della misurazione;
- metodologici: strumenti inadeguati, oppure non tarati.
Gli errori casuali sono sempre presenti, e corrsipondono a piccole differenze
nei valori rilevati.
Vengono trattati con metodi statistici.
E` quindi abbastanza difficile saper fare misurazioni; in genere
e` una cosa che si acquista con l'esperienza (e ce ne vuole molto di piu`
che per andar su corda). In particolare si acquisisce il metodo,
cioe` il modo di eseguire le misure, oltre che le competenze tecniche
necessarie per le specifiche misure (conoscenza degli strumenti,
comprensione dei fenomeni coinvolti, ...).
Una cosa da chiarire e` la differenxza fra risoluzione di
uno strumento di misura e accuratezza di una misurazione.
La prima e` la minima differenza che lo strumento puo` indicare.
Per esempio, la bindella metrica, utilizzata nei rilievi, ha una
precisione di 1 cm perche` ha tacche ogni centimetro.
La seconda e` la precisione con cui si riesce a rifare la stessa
misura piu` volte: se ripeto la misura della distanza fra due caposaldi
piu` volte, ogni volta scrivendo il risultato preciso al centimetro,
non ottengo sempre lo stezzo valore perche` cambiano un poco il
posizionamento della bindella sul caposaldo (anche la definizione del
punto del caposaldo ha una sua imprecisione), la tensione con cui viene
tesa la bindella, etc. Scientificamente si prende il valore medio
come indicatore del valore vero, e lo scostamento della misure dal
valore medio (deviazione standard) come indicatore della accuratezza
con cui si esegue la misurazione.
Vediamo un elenco di misurazioni che e` possibile effettuare
senza sofisticati strumenti. Per ogni misurazione si annotano
la data, la grotta, il luogo, il rilevatore e le modalita` operative.
- Temperatura e umidita`.
Si misurano con termometro e psicometro.
Il termometro deve avere una accuratezza di almeno 0.1 °C,
e un intervallo di misura da -20 a +50 °C.
Nella misura della temperature occorre cercare di non influenzare lo
strumento con la presenza dell'osservatore, con fonti di calore, o
con correnti d'aria.
Un problema nella misurazione delle temperature sono le possibili
differenze fra diverse zone della sezione di galleria/sala, per
esempio fra pavimento e soffitto [503] .
Queste differenze possono essere anche di alcuni decimi di grado.
Annotare il tipo di strumento, ed eventuali osservazioni rilevanti.
Misure di temperatura con termometri min/max lasciati per periodi
prolungati in grotta, per quanto poco accuarte possono dare risultati
interessanti.
La misurazione dell'umidita` e` descritta nella
app. 10.G
.
- Velocita` di acqua.
La velocita` dell'acqua viene stimata tramite la velocita` di un
galleggiante nel centro del flusso (usare la bindella e un orologio,
ripetere la misurazione piu` volte).
Annotare le misure di sezione del condotto, la tipologia delle pareti,
e del fondale.
- Velocita` di aria.
Si stima con la velocita` di un fumo raffreddato (usare bindella
e orologio, mettersi lungo un condotto di sezione uniforme, ripetere
la misurazione piu` volte).
Annotare le misure di sezione del condotto e la tipologia delle pareti.
Annotare la presenza di condensa, neve e/o ghiaccio, e la morfologia
e idrologia.
- Strutture geologiche.
Per gli strati misurare direzione, immersione, e potenza (spessore).
Se si riesce annotare informazioni litologiche, e periodo geologico
(uasre carte geologiche), presenza di fossili e altre inclusioni.
Per le fratture si misura la direzione (intersezione col piano orizzontale)
e l'inclinazione.
- Epicarso.
Sulla superficie annotare la presenza di affioramenti, tipo di ricopertura,
forme carsiche epigee (doline, inghiottitoi, karren, pozzi, etc.).
- Idrologia.
All'esterno segnare la presenza di corsi d'acqua (temporanei o perenni)
di laghi, sorgenti, perdite, etc.
Annotare la funzione idrologica dell'ingresso.
All'interno annotare flussi d'acqua, pozze, laghi, sifoni, cascate,
stillicidio.
Stimare l'entita` e i meccanismi di piene.
- Grotta.
Segnare dimensione, forma e posizione dell'ingresso, l'appartenenza ad un
sistema carsico, le parti attive, semiattive, e fossili.
Annotare la forma, sezione ed andamento di condotti e gallerie, e
la forma, sezione e tipo di fondo dei pozzi.
Annotare l'aspetto delle pareti (microforme), la composizione del
pavimento ed altre morfologie interne.
Segnare la presenza di ammassi di crollo, di depositi (argille, sabbie,
ghiaie, guano), depositi di piena, depositi minerali (mineralizzazioni
e concrezioni).
- Flora e fauna.
La flora e` solitamente limitata agli ingressi, a parte funghi e muffe.
Per la fauna, annotare la presenza di animali, la loro forma, dimensioni
colore, etc. Cercare di darne una descrizione il piu particolareggiata
possibile. Se possibile fare una fotografia.
Annotare la presenza di pipistrelli (isolati o in colonia).
6.4.3 Validare i dati
...
6.4.4 Stendere il resoconto
Un resoconto e` una comunicazione.
Il tipo di resoconto e quindi la modalita` di stesura dipende
da come si intende comunicare le informazioni raccolte.
I vari modi vanno dal bollettino del gruppo,
a un messaggio in rete, un articolo su una pubblicazione,
una presentazione ad un convegno.
Dipende dalla importanza dei dati, dal grado di completezza delle
informazioni esposte, e dalla estensione della collettivita`
speleologica che potrebbe essere interessata ad esse.
...
marco corvi - Thu Sep 11 22:23:59 2008
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