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6.3 L'esplorazione
L'esplorazione di un sistema carsico e` una attivita` che,
solitamente, si protrae su un lungo arco di tempo.
L'esplorazione viene organizzate secondo
la disponibilita` di tempo e le condizioni [
197] :
- uscita giornaliera; per grotte facilmente raggiungibili
e per una attivita` non troppo impegnativa.
- uscita di fine-settimana. Magari con avvicinamento sul posto
al venerdi` sera e pernottamento in rifugio, per essere pronti
e riposati al sabato mattina. L'uscita puo` essere impegnativa
entrando in grotta il sabatao ed uscendo la domenica mattina
(avendo qualche ora per riposare prima di rientrare).
Oppure si puo` fare una uscita in giornata (sabato) uscendo in tarda
serata, per dormire la notte e fare della attivita` leggera (battuta)
la domenica mattina.
- uscita notturna sabato-domenica. Si raggiunge la grotta il sabato
mattina e si entra. Si esce la domenica mattina.
- esplorazione di breve durata (mini-campo); tre o quattro giorni,
con la possibilita` di fare due uscite in grotta, una prima impegnativa
e una seconda (che puo` essere piu` leggera).
Serve per proseguire l'esplorazione in un sistema lontano, per cui
quasi due giornate vanno per il viaggio e l'avvicinamento.
- esplorazione con campo: si resta in zona per diversi giorni
(una o due settimane) con la possibilita` di effettuare uscite in grotta
ogni due giorni. Evitare le esplorazioni notturne, ma entrare in grotta
al mattino per uscirne la sera tardi. Nei giorni di "riposo" si fa
attivita` leggera (battuta, piccole cavita`, etc.)
l'attivita` esplorativa puo` essere limitata ad una sola
uscita in grotta oppure
6.3.1 I campi
Il campo speleo e` necessario quando si svolge una attivita` che
perdura per piu` giorni consecutivi.
Esso e` il centro della attivita` di campagna e offre protezione
dagli agenti atmosferici (pioggia, vento, sole, freddo).
Il campo deve disporre di un tendone centrale in cui riunirsi,
organizzare le attivita` e tenere i dati del campo.
Al campo ci deve essere una persona che prende nota delle
presenze, della attivita',
e dei risultati e scrive i dati sul tacquino del campo.
Questo sara' utile per stendere
la relazione del campo e per pianificare meglio i
prossimi campi (tempi, attivita`, materiali, etc.)
[
87] .
Una delle principali cose da tener in conto nel posizionarlo e` la
vicinanza agli ingressi. Bisogna evitare, per quanto possibile,
lunghe marce di avvicinamento dal campo alle grotte.
L'accessibilita` al campo e` altresi` importante per il trasporto dei
materiali e dei viveri. Se l'accessibilita` e` difficoltosa
i materiali devono essere accuratamente selezionati e i viveri devono
essere calcolati preventivamente.
In certi casi si rende necessario organizzare il
trasporto con animali da soma o con l'elicottero.
In ogni caso bisogna predisporre anche il recupero di tutto il materiale
e dei rifiuti dal campo.
Il problema dei rifiuti deve essere attentamente considerato
[
499] .
Le alternative a disposizione sono
- riporto a valle;
- dispersione nell'ambiente;
- distruzione (incenerimento).
A seconda del tipo di rifiuto, e delle possibilita`, si deve usare una
o l'altra alternativa.
Materiale organico facilmente degradabile (resti di minestre e paste, frutta
e verdura) possono essere dispersi nell'ambiente, se questo e` in grado
di assorbirli. Quindi se e` possibile interrarli, in modo da favorirne
la decomposizione. Comunque non concentrati, ma sparsi o
diffusi in piccole quantita`.
Il materiale cartaceo puo` essere bruciato, assieme a molto materiale
di plastica (borsette, bottiglie).
Lattine, e barattoli di vetro devono essere riportati a valle.
Tempo di decomposizione dei rifiuti
|
bucce di banana, bucce di arancia |
2-3 settimane
|
filtri di sigarette, calze di lana |
1-5 anni
|
carta igienica |
2-3 anni
|
carta plastificata |
5 anni
|
sacchetti di plastica |
10 anni
|
contenitori di plastica |
20-30 anni
|
pelle e cuoio |
50 anni
|
calze di nylon |
30-40 anni
|
suole di gomma |
50-80 anni
|
barattolo di alluminio |
80-100 anni
|
bottiglia di vetro |
oltre 100000 anni
|
La presenza di telefoni cellulari e` indispensabile per comunicare
in caso di necessita` (incidente, mancanza di materiale, necessita` di
viveri) ed e` utile per organizzare l'arrivo e la permanenza di
persone al campo.
Al campo e` indispensabile il materiale per stendere i rilievi sul posto:
goniometro (a 360 gradi), squadretta o righello (di plastica),
fogli di carta millimetrata, matite e gomme, tavoletta di lavoro.
Eventualmente anche personal computer con software per la restituzione
dei rilievi, se c'e` la possibilita` di ricaricarne le batterie.
La scelta del posto e` influenzata da molti fattori.
- La posizione strategica per arrivare sulle aree di battuta e agli
ingressi delle grotte.
- La logistica dell'avvicinamento per il trasporto dei materiali.
- La posizione deve essere riparata dai venti
(evitare le selle) ma non inforrata in una vallecola (resta troppo umida).
Aver molto sole e una posizione aperta ha molta importanza
per una vita di campo piacevole.
- La disponibilita` del posto da parte dei proprietari o delle
autorita` locali.
- La presenza di legna, o la facilita` di approvvigionamento di essa,
e` determinante per poter fare un fuoco attorno cui stare alla sera.
Il tempo, inteso come "ora", in un dato posto, e` meno semplice di
quel che si potrebbe pensare [
498] .
La durata del giorno non e` esattamente costante, poiche` la terra
segue un orbita ellittica e quindi si muove con velocita` variabile.
Quindi si usa la durata media del giorno, che viene suddivisa in 24 ore.
Il tempo solare t
s vero a volte e` un po' in anticipo sul tempo solare medio,
t
sm,
a volte un po' in ritardo; la differenza e` detta equazioen del tempo:
e
t=t
sm - t
s. Ha un valore massimo di circa 14 minuti e
minimo di circa 16 min.
Comunemente, per praticita`, usiamo il tempo "nazionale", anziche` il tempo
locale. La differenza fra i due dipende dalla longitudine del posto
(15 gradi di longitudine corrsipondono ad una ora),
c=t
s,naz - t
s.
Quindi
ts = tsm,naz - et - c - Oleg
L'ultimo termine e` l'ora legale: vale 1 se e` in vigore. L'ora legale e` in
vigore dall'ultima domenica di marzo (compresa) fino all'ultima di ottobre
(esclusa).
Fig. 215. Altezza del sole
Non e` difficile ricavare le formule che esprimono l'altezza
del sole sull'orizzonte in funzione di latitudine,
giorno dell'anno, e ora del giorno.
L'altezza del sole sul piano equatoriale si chiama
declinazione solare,
e approssimativamente vale
d = (23° 45') sin( 360 (284+N) / 365 )
dove
N e` il giorno dell'anno (il primo gennaio ha N=1).
Se
a denota il giorno dell'anno contato a partire dal 21 marzo
(equinozio di primavera), e
k=23.5°l'inclinazione dell'asse
della terra sul piano dell'orbita, l'angolo fra l'asse terrrestre ed il sole
risulta
b = arccos( sin(k) sin(360 a/365) )
Se
l denota la latitudine e
t l'ora della giornata
(nelle formule questa e` riportata in gradi
T = 360
t/24),
l'altezza del sole sull'orizzonte e`
c = 90 - arccos( sin(b) cos(l) cos(T) + cos(b) sin(l) )
In figura sono riportate la altezza del sole sull'orizzonte, in gradi
per una latitudine di 45° nord.
Fig. 216. Meridiana
Si puo` calcolare anche la direzione del sole (che serve per costruire
una meridiana), cioe` l'angolo che forma sul piano con la direzione Sud:
tan( X ) = (cos(b) cos(l) - sin(b) sin(l) cos(T) ) / (sin(b) sin(T) )
La figura riporta una meridiana.
Per utilizzarla deve essere posta orizzontale e orientata in modo che la
riga orizzontale grigia sia in direzione est-ovest.
Occorre procurarsi una sbarretta lunga quanto la riga scura al centro
e posizionarla verticalmente all'incrocio con la riga orizzontale grigia.
Le linee dei mesi corrispondono al 21 di ciascun mese.
In realta` le meridiane che puoi osservare sui muri di vecchie costruzioni
hanno la sbarra inclinata a 45° verso sud.
In tal modo le linee delle ore divergono molto meno, e
l'indicazione delle ore risulta piu` precisa.
L'angolo (orario) dell'alba e del tramonto e`
w = arccos( - tg(d) tg(l) ) 15 °/h
L'ora dell'alba e` h
a = 12 -
w, e quella del tramonto
h
t = 12 +
w.
Si puo` stimare la temperatura minima che verra` raggiunta durante la notte,
sapendo che la temperatura decresce (approssimativamente) in modo lineare,
a partira da un'ora dopo il tramonto e il minimo viene raggiunto un'ora
prima dell'alba. Basta quindi misurara la temperatura una e due ore dopo
il tramonto ed estrapolare per trovare il minimo.
Bisognerebbe tener conto anche della rifrazione astronomica, che riduce
l'altezza del sole sull'orizzonte. Questa correzione diventa molto importante
quando il sole e` quasi all'orizzonte. Dipende dalla pressione e dalla
temperatura.
Una formula (approssimata) e` (Strawell-Ball)
ra = 21".7 cotg(a) P/T
dove la pressione e` misurata in mmHg e la temperatura in °K.
Le tende e la rugiada (in alta montagna)
...
6.3.2 I campi interni
I campi interni richiedono il trasporto di molto materiale all'interno
della grotta: circa due sacchi a testa, tra saccoletto, materassino
(o amaca),
cambio di vestiti, cibo, e materiale da grotta.
Pertanto sono giustificati solo da vaste esplorazioni a molte ore
dall'ingresso della grotta.
Perche` fare i campi interni ?
- Per esplorare con cura una zona profonda della grotta
per utilizzare meglio il tempo di grotta;
- per obiettivi che sarebbero difficilmente raggiungibili,
se non impossibili, senza soste intermedie;
- per riposarsi (anche poche ore) durante una uscita particolarmente
lunga (campo permanente).
Vantaggi di un campo interno.
- possibilita` di riposare in grotta evitando ore di progressione
per entrare / uscire (oltre alla marcia di avvicinamento);
- ...
Svantaggi di un campo interno:
- organizzazione;
- trasporto di materiale per dormire, mangiare, e ricambio
oltre a quello per fare speleologia;
- trasporto di materiale per l'illuminazione (batterie di scorta)
- generazione rifuiti di natura organica e non.
L'istallazione di un campo richiede un posto, possibilmente in una
zona abbastanza fossile, al riparo da stillicidi, e soprattutto
"sicura" da caduta di sassi. Il posto deve essere pianeggiante, o
reso tale spianandolo, e possibilmente con il fondo sabbioso.
La cura spesa nel rendere orizzontale il piano di riposo ripaghera`
con un riposo piu` efficace. Dei teli impermeabili stesi sul fondo
permettono di camminare liberamente senza calzature.
6.3.2.1 L'amaca da grotta
Fig. 217. Amaca
Per dormire e riposare in grotta si usa un saccoletto
con un materassino (gonfiabile o un dormiben) oppure un'amaca.
Il saccoletto deve essere adeguato alle condizioni ambientali
(temperatura) e deve essere in fibra cava, poiche` il piumino
assorbe molto piu` facilemente l'umidita`.
Il materassino serve ad isolare dal suolo; richiede un fondo piano,
possibilmente sabbioso.
L'amaca ha il vantaggio di essere utilizzabile anche se il posto
non e` pianeggiante, e ricoperto di argilla asciutta,
occupa meno volume nel trasporto. Ha lo svantaggio di
isolare meno, soprattutto se e` fatta a rete poiche`
il saccoletto si schiaccia contro i fili delle maglie.
Le amache per alpinismo sono fatte per consentire un certo riposo
in parete, percio` hanno due punti d'ancoraggio e avvolgono la
persona come un salsicciotto: devono impedire che rigirandosi questo
caschi fuori.
In grotta non c'e` questa esigenza. Se possibile conviene dormire in un
posto col fondo piatto (sabbioso o di argilla secca) utilizzando un
materassino isolante per il freddo.
Se non si trova un posto comodo e
occorre utilizzare una amaca, si puo` cercare di mitigarne
la scomodita` aprendola e facendone un'amaca a quattro punti
d'ancoraggio. A tal fine basta disfarne gli anelli per appenderla e
passare un cordino con due gasse ai capi, nelle maglie finali.
Si appende il cordino teso fra due punti distanti circa un metro e mezzo.
Bisogna fissare le maglie al cordino, cucendole o legandole con un filo,
per evitare che vadano a mettersi tutte al centro nel punto piu` basso
quando si entra nell'amaca, poiche`
il cordino si abbassa al centro sotto il peso della persona.
Conviene anche tener conto dell'abbassamento del cordino e legare le maglie
a distanze variabili dal termine, in modo che l'amaca resti piu` piatta
possibile.
E` possibile fare una variante a tre punti di ancoraggio, stretta
dalla parte dei piedi e allargata dalla parte delle spalle.
I punti di ancoraggio dell'amaca devono essere alla stessa altezza.
Se questo non e` possibile si possono fare degli ancoraggi doppi con uno
spit alto e uno sottostante piu` in basso dell'amaca.
Si collega l'amaca a questi ancoraggi
con uno spezzone di corda, tirato con un nodo mezzo-barcaiolo
e bloccato con la chiave.
Un altro modo per rendere l'amaca piu` comoda e` quello di appenderla
ad un solo ancoraggio alto, con piu` coppie di cordini di lunghezza
regolabile [
500] . Ci vuole una
coppia per il capo, una per le spalle, una per il bacino ed una per i
piedi. Meglio ancora se si mettono dei distanziatori per tenere separati
i due cordini di ogni coppia.
Per ridurre le perdite di calore verso il basso si mette un telo
termico tra amaca e saccoletto.
Sia che si usi l'amaca o il materassino si stende sopra un telo termico
a mo' di tenda su un cordino, in modo da ridurre la dispersione
di calore. Il telo termico non deve toccare il saccoletto, altrimenti
impedisce la traspirazione e questo si bagna.
Per diminuire l'umidita` (e far asciugare sottotuta, calze ad altro)
si puo` ricorrere all'amaca con riscaldamento.
Si tratta di una amaca con una fonte di calore (candela o fornelletto ad
alcool appesa sotto).
6.3.2.2 Tenda da grotta
I vantaggi della tenda sono la miglior protezione dallo stillicidio,
e la creazione di uno spazio piu` caldo e confortevole
[
501] .
...
Mentre e` abbastanza semplice "smaltire" i rifiuti che produciamo
all'esterno grazie al sistema di raccolta immondizia, altrettanto non
e` vero in grotta, dove non c'e` tale sistema, e dobbiamo farci carico
di riportare all'esterno i nostri rifiuti.
Se si deve abbandonare rifiuti in grotta e` importante tenere
separati rifiurti organici da rifiuti metalli per prevenire la formazione
di composti organometallici che sono piu` facilmente assimilabili e
quindi maggiormente tossici [
502] .
...
6.3.3 Il disarmo
Quando l'esplorazione di una grotta e` finita occorre disarmarla
per recuperare tutto il materiale (corde, moschettoni, etc.)
[
197] .
Le uscite di disarmo non sono cosi` belle come quelle di esplorazione.
Si puo` entrare in una folta squadra e man mano che un sacchi e` pieno di
materiale uno lo prende ed esce. Bisogna essere in numero sufficiente
per trasportare tutto (oppure si portano due sacchi a testa).
Il problema e` se ci sono strettoie e altri passaggi difficoltosi
in cui sarebbe bene essere in due (o tre) ed aiutarsi col passasacco.
Ci si puo` allora dividere in squadre da due ed uscire due alla volta.
Per evitare di disarmare completamente in una volta una grande cavita`
si puo` organizzare l'esplorazione minimizzando i materiali in grotta,
evitando di armare rami indipendenti della grotta, ma esplorandoli
accuratamento uno alla volta. Inoltre durante le uscite si provvede
a trasportare il materiale un poco alla volta nei punti ove si pensa
verra` a servire.
Quando si disarma e` una occasione per compilare (o controllare)
la scheda d'armo della grotta. Se le corde vengono portate fuori
si lasciano i nodi e gli attacchi, in modo da risalire alle
lunghezze dei tiri e al numero e tipo (fix o spit) di ancoraggi.
Se invece si porta la corda da un'altra parte nella stessa grotta
si sciolgono i nodi e si recuperano moschettoni e piastrine.
In tal caso si annotano i dati della scheda d'armo stimando le lunghezze
dei tiri (o misurandole con la bindella). La scheda d'armo dovrebbe
essere presente anche nei dati del rilievo.
marco corvi - Thu Sep 11 22:15:29 2008
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