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6.3 L'esplorazione

L'esplorazione di un sistema carsico e` una attivita` che, solitamente, si protrae su un lungo arco di tempo. L'esplorazione viene organizzate secondo la disponibilita` di tempo e le condizioni [197] :
l'attivita` esplorativa puo` essere limitata ad una sola uscita in grotta oppure

6.3.1 I campi

Il campo speleo e` necessario quando si svolge una attivita` che perdura per piu` giorni consecutivi. Esso e` il centro della attivita` di campagna e offre protezione dagli agenti atmosferici (pioggia, vento, sole, freddo). Il campo deve disporre di un tendone centrale in cui riunirsi, organizzare le attivita` e tenere i dati del campo.
Al campo ci deve essere una persona che prende nota delle presenze, della attivita', e dei risultati e scrive i dati sul tacquino del campo. Questo sara' utile per stendere la relazione del campo e per pianificare meglio i prossimi campi (tempi, attivita`, materiali, etc.) [87] .
Una delle principali cose da tener in conto nel posizionarlo e` la vicinanza agli ingressi. Bisogna evitare, per quanto possibile, lunghe marce di avvicinamento dal campo alle grotte. L'accessibilita` al campo e` altresi` importante per il trasporto dei materiali e dei viveri. Se l'accessibilita` e` difficoltosa i materiali devono essere accuratamente selezionati e i viveri devono essere calcolati preventivamente. In certi casi si rende necessario organizzare il trasporto con animali da soma o con l'elicottero. In ogni caso bisogna predisporre anche il recupero di tutto il materiale e dei rifiuti dal campo.
Il problema dei rifiuti deve essere attentamente considerato [499] . Le alternative a disposizione sono A seconda del tipo di rifiuto, e delle possibilita`, si deve usare una o l'altra alternativa. Materiale organico facilmente degradabile (resti di minestre e paste, frutta e verdura) possono essere dispersi nell'ambiente, se questo e` in grado di assorbirli. Quindi se e` possibile interrarli, in modo da favorirne la decomposizione. Comunque non concentrati, ma sparsi o diffusi in piccole quantita`. Il materiale cartaceo puo` essere bruciato, assieme a molto materiale di plastica (borsette, bottiglie). Lattine, e barattoli di vetro devono essere riportati a valle.
Tempo di decomposizione dei rifiuti
bucce di banana, bucce di arancia 2-3 settimane
filtri di sigarette, calze di lana 1-5 anni
carta igienica 2-3 anni
carta plastificata 5 anni
sacchetti di plastica 10 anni
contenitori di plastica 20-30 anni
pelle e cuoio 50 anni
calze di nylon 30-40 anni
suole di gomma 50-80 anni
barattolo di alluminio 80-100 anni
bottiglia di vetro oltre 100000 anni
La presenza di telefoni cellulari e` indispensabile per comunicare in caso di necessita` (incidente, mancanza di materiale, necessita` di viveri) ed e` utile per organizzare l'arrivo e la permanenza di persone al campo.
Al campo e` indispensabile il materiale per stendere i rilievi sul posto: goniometro (a 360 gradi), squadretta o righello (di plastica), fogli di carta millimetrata, matite e gomme, tavoletta di lavoro. Eventualmente anche personal computer con software per la restituzione dei rilievi, se c'e` la possibilita` di ricaricarne le batterie.
La scelta del posto e` influenzata da molti fattori.
Il tempo, inteso come "ora", in un dato posto, e` meno semplice di quel che si potrebbe pensare [498] . La durata del giorno non e` esattamente costante, poiche` la terra segue un orbita ellittica e quindi si muove con velocita` variabile. Quindi si usa la durata media del giorno, che viene suddivisa in 24 ore. Il tempo solare ts vero a volte e` un po' in anticipo sul tempo solare medio, tsm, a volte un po' in ritardo; la differenza e` detta equazioen del tempo: et=tsm - ts. Ha un valore massimo di circa 14 minuti e minimo di circa 16 min. Comunemente, per praticita`, usiamo il tempo "nazionale", anziche` il tempo locale. La differenza fra i due dipende dalla longitudine del posto (15 gradi di longitudine corrsipondono ad una ora), c=ts,naz - ts. Quindi
ts = tsm,naz - et - c - Oleg
L'ultimo termine e` l'ora legale: vale 1 se e` in vigore. L'ora legale e` in vigore dall'ultima domenica di marzo (compresa) fino all'ultima di ottobre (esclusa).


Altezza del sole
Fig. 215. Altezza del sole
Non e` difficile ricavare le formule che esprimono l'altezza del sole sull'orizzonte in funzione di latitudine, giorno dell'anno, e ora del giorno. L'altezza del sole sul piano equatoriale si chiama declinazione solare, e approssimativamente vale
d = (23° 45') sin( 360 (284+N) / 365 )
dove N e` il giorno dell'anno (il primo gennaio ha N=1). Se a denota il giorno dell'anno contato a partire dal 21 marzo (equinozio di primavera), e k=23.5°l'inclinazione dell'asse della terra sul piano dell'orbita, l'angolo fra l'asse terrrestre ed il sole risulta
b = arccos( sin(k) sin(360 a/365) )
Se l denota la latitudine e t l'ora della giornata (nelle formule questa e` riportata in gradi T = 360 t/24), l'altezza del sole sull'orizzonte e`
c = 90 - arccos( sin(b) cos(l) cos(T) + cos(b) sin(l) )
In figura sono riportate la altezza del sole sull'orizzonte, in gradi per una latitudine di 45° nord.


Meridiana
Fig. 216. Meridiana
Si puo` calcolare anche la direzione del sole (che serve per costruire una meridiana), cioe` l'angolo che forma sul piano con la direzione Sud:
tan( X ) = (cos(b) cos(l) - sin(b) sin(l) cos(T) ) / (sin(b) sin(T) )
La figura riporta una meridiana. Per utilizzarla deve essere posta orizzontale e orientata in modo che la riga orizzontale grigia sia in direzione est-ovest. Occorre procurarsi una sbarretta lunga quanto la riga scura al centro e posizionarla verticalmente all'incrocio con la riga orizzontale grigia. Le linee dei mesi corrispondono al 21 di ciascun mese. In realta` le meridiane che puoi osservare sui muri di vecchie costruzioni hanno la sbarra inclinata a 45° verso sud. In tal modo le linee delle ore divergono molto meno, e l'indicazione delle ore risulta piu` precisa.
L'angolo (orario) dell'alba e del tramonto e`
w = arccos( - tg(d) tg(l) ) 15 °/h
L'ora dell'alba e` ha = 12 - w, e quella del tramonto ht = 12 + w. Si puo` stimare la temperatura minima che verra` raggiunta durante la notte, sapendo che la temperatura decresce (approssimativamente) in modo lineare, a partira da un'ora dopo il tramonto e il minimo viene raggiunto un'ora prima dell'alba. Basta quindi misurara la temperatura una e due ore dopo il tramonto ed estrapolare per trovare il minimo.
Bisognerebbe tener conto anche della rifrazione astronomica, che riduce l'altezza del sole sull'orizzonte. Questa correzione diventa molto importante quando il sole e` quasi all'orizzonte. Dipende dalla pressione e dalla temperatura. Una formula (approssimata) e` (Strawell-Ball)
ra = 21".7 cotg(a) P/T
dove la pressione e` misurata in mmHg e la temperatura in °K.

Le tende e la rugiada (in alta montagna)
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6.3.2 I campi interni

I campi interni richiedono il trasporto di molto materiale all'interno della grotta: circa due sacchi a testa, tra saccoletto, materassino (o amaca), cambio di vestiti, cibo, e materiale da grotta. Pertanto sono giustificati solo da vaste esplorazioni a molte ore dall'ingresso della grotta.
Perche` fare i campi interni ?
Vantaggi di un campo interno.
Svantaggi di un campo interno:
L'istallazione di un campo richiede un posto, possibilmente in una zona abbastanza fossile, al riparo da stillicidi, e soprattutto "sicura" da caduta di sassi. Il posto deve essere pianeggiante, o reso tale spianandolo, e possibilmente con il fondo sabbioso. La cura spesa nel rendere orizzontale il piano di riposo ripaghera` con un riposo piu` efficace. Dei teli impermeabili stesi sul fondo permettono di camminare liberamente senza calzature.

6.3.2.1 L'amaca da grotta


Amaca
Fig. 217. Amaca
Per dormire e riposare in grotta si usa un saccoletto con un materassino (gonfiabile o un dormiben) oppure un'amaca. Il saccoletto deve essere adeguato alle condizioni ambientali (temperatura) e deve essere in fibra cava, poiche` il piumino assorbe molto piu` facilemente l'umidita`. Il materassino serve ad isolare dal suolo; richiede un fondo piano, possibilmente sabbioso. L'amaca ha il vantaggio di essere utilizzabile anche se il posto non e` pianeggiante, e ricoperto di argilla asciutta, occupa meno volume nel trasporto. Ha lo svantaggio di isolare meno, soprattutto se e` fatta a rete poiche` il saccoletto si schiaccia contro i fili delle maglie.
Le amache per alpinismo sono fatte per consentire un certo riposo in parete, percio` hanno due punti d'ancoraggio e avvolgono la persona come un salsicciotto: devono impedire che rigirandosi questo caschi fuori. In grotta non c'e` questa esigenza. Se possibile conviene dormire in un posto col fondo piatto (sabbioso o di argilla secca) utilizzando un materassino isolante per il freddo.
Se non si trova un posto comodo e occorre utilizzare una amaca, si puo` cercare di mitigarne la scomodita` aprendola e facendone un'amaca a quattro punti d'ancoraggio. A tal fine basta disfarne gli anelli per appenderla e passare un cordino con due gasse ai capi, nelle maglie finali. Si appende il cordino teso fra due punti distanti circa un metro e mezzo. Bisogna fissare le maglie al cordino, cucendole o legandole con un filo, per evitare che vadano a mettersi tutte al centro nel punto piu` basso quando si entra nell'amaca, poiche` il cordino si abbassa al centro sotto il peso della persona. Conviene anche tener conto dell'abbassamento del cordino e legare le maglie a distanze variabili dal termine, in modo che l'amaca resti piu` piatta possibile. E` possibile fare una variante a tre punti di ancoraggio, stretta dalla parte dei piedi e allargata dalla parte delle spalle. I punti di ancoraggio dell'amaca devono essere alla stessa altezza. Se questo non e` possibile si possono fare degli ancoraggi doppi con uno spit alto e uno sottostante piu` in basso dell'amaca. Si collega l'amaca a questi ancoraggi con uno spezzone di corda, tirato con un nodo mezzo-barcaiolo e bloccato con la chiave.
Un altro modo per rendere l'amaca piu` comoda e` quello di appenderla ad un solo ancoraggio alto, con piu` coppie di cordini di lunghezza regolabile [500] . Ci vuole una coppia per il capo, una per le spalle, una per il bacino ed una per i piedi. Meglio ancora se si mettono dei distanziatori per tenere separati i due cordini di ogni coppia.
Per ridurre le perdite di calore verso il basso si mette un telo termico tra amaca e saccoletto. Sia che si usi l'amaca o il materassino si stende sopra un telo termico a mo' di tenda su un cordino, in modo da ridurre la dispersione di calore. Il telo termico non deve toccare il saccoletto, altrimenti impedisce la traspirazione e questo si bagna.
Per diminuire l'umidita` (e far asciugare sottotuta, calze ad altro) si puo` ricorrere all'amaca con riscaldamento. Si tratta di una amaca con una fonte di calore (candela o fornelletto ad alcool appesa sotto).

6.3.2.2 Tenda da grotta

I vantaggi della tenda sono la miglior protezione dallo stillicidio, e la creazione di uno spazio piu` caldo e confortevole [501] .
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Mentre e` abbastanza semplice "smaltire" i rifiuti che produciamo all'esterno grazie al sistema di raccolta immondizia, altrettanto non e` vero in grotta, dove non c'e` tale sistema, e dobbiamo farci carico di riportare all'esterno i nostri rifiuti.
Se si deve abbandonare rifiuti in grotta e` importante tenere separati rifiurti organici da rifiuti metalli per prevenire la formazione di composti organometallici che sono piu` facilmente assimilabili e quindi maggiormente tossici [502] .
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6.3.3 Il disarmo

Quando l'esplorazione di una grotta e` finita occorre disarmarla per recuperare tutto il materiale (corde, moschettoni, etc.) [197] .
Le uscite di disarmo non sono cosi` belle come quelle di esplorazione. Si puo` entrare in una folta squadra e man mano che un sacchi e` pieno di materiale uno lo prende ed esce. Bisogna essere in numero sufficiente per trasportare tutto (oppure si portano due sacchi a testa). Il problema e` se ci sono strettoie e altri passaggi difficoltosi in cui sarebbe bene essere in due (o tre) ed aiutarsi col passasacco. Ci si puo` allora dividere in squadre da due ed uscire due alla volta.
Per evitare di disarmare completamente in una volta una grande cavita` si puo` organizzare l'esplorazione minimizzando i materiali in grotta, evitando di armare rami indipendenti della grotta, ma esplorandoli accuratamento uno alla volta. Inoltre durante le uscite si provvede a trasportare il materiale un poco alla volta nei punti ove si pensa verra` a servire.
Quando si disarma e` una occasione per compilare (o controllare) la scheda d'armo della grotta. Se le corde vengono portate fuori si lasciano i nodi e gli attacchi, in modo da risalire alle lunghezze dei tiri e al numero e tipo (fix o spit) di ancoraggi. Se invece si porta la corda da un'altra parte nella stessa grotta si sciolgono i nodi e si recuperano moschettoni e piastrine. In tal caso si annotano i dati della scheda d'armo stimando le lunghezze dei tiri (o misurandole con la bindella). La scheda d'armo dovrebbe essere presente anche nei dati del rilievo.

marco corvi - Thu Sep 11 22:15:29 2008
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