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4.A Programmi di rilievo

Molto e` stato e viene fatto per definire le metodologie di topografia ipogea in un contesto tradizionale. Questi lavori sono giustamente orientati alla presa dei dati (in modo da garantire l'oggetivita` di un approccio scientifico), e alle convenzioni grafiche nella resa dei rilievi (per facilitare lo scambio delle informazioni).
L'Unione Speleologica Internazionale ha cercato di arrivare alla definizione di standard per l'interscambio dei dati e delle informazioni a livello internazionale. Purtroppo (o perfortuna) manca quella forte spinta commerciale che sostiene i tentativi di standardizzazione in molti altri campi; percio` queste iniziative procedono lentamente e con una impostazione semi-amatoriale.
E` in fase di definizione uno standard per l'interscambio dei dati di rilievo basato su XML, http://www.karto.ethz.ch/neumann/caving/cavexml/ , denominato CaveXML.

4.A.1 Elaborazione dei dati

I conti necessari per stendere un rilievo sono abbastanza semplici e facilmente codificabili in un programma, [377] [378] [379] [380] [381] [382] [383] .
Quello che segue e` un tentativo di elenco, non esaustivo, delle problematiche che possono essere affrontate in un programma di rilievo [384] , oltre le necessarie operazioni di computazione dei dati della poligonale. In realta` si tratta di questioni che vanno oltre la semplice presa ed elaborazione dei dati, ma concernono spesso la gestione e integrazione di collezioni di rilievi (una intera grotta, o una area carsica). In effetti stiamo andando verso sistemi informativi speleologici (CIS, Cave Information System) analoghi ai GIS [385] .

4.A.2 Programmi di calcolo

In internet sono disponibili parecchi programmi per l'elaborazione e la resa dei dati di rilievo [387] . La tabella che segue e` un elenco di programmi con i nomi degli autori e i link internet. Si riportano anche l'anno dell'ultima versione verificata (potrebbero esserci versioni piu` recenti), il tipo di distribuzione e il sistema operativo su cui e` utilizzabile.

Survex Olly Betts http://www.survex.com 1.0.39 (2008) OpenSource Linux, Windows, MacOS
Compass Larry Fish http://www.fountainware.com/compass 1 Giugno 2007 free (25-40 $) Windows
TopoRobot Martin Heller http://www.geo.unizh.ch/~heller/toporobot (ftp.geo.unizh.ch) 9.1.7 (2 Giugno 2006) free MacOS
VisualTopo Eric David http://vtopo.free.fr/index.htm 5.01 (8 Maggio 2008) share Windows
Walls Dave McKenzie http://www.utexas.edu/tmm/sponsored_sites/tss/Walls/index.html 2-B7 (28 Sett. 2007) free Windows
WinKarst Garry Petrie http://www.resurgentsoftware.com/winkarst.html 12.3 (?) share (25 $) Windows
Hades-2000 Jean-Pierre Cassou http://membres.lycos.fr/siliconcavings/SC_Hades.htm 2001 OpenSource Windows
GHTopo Jean-Pierre Cassou http://siliconcavings.chez-alice.fr/ (24 Apr. 2008) sources Windows
Smaps ...     ...
Carto Ralph Hartley http://www.psc-cavers.org/carto/ (2 Ago. 2004) OpenSource Java
CAPS Hubert Crowell http://www.hucosystems.com/CAPS.html 6.0.0 (?) free (40 $) Windows
CaveRender Jochen Hartig http://caverender.de/caverend/caverend.htm 21.0.6 (27 Ago. 2007) 10 E Windows
OnStation Taco van Ieperen ... 3.1 (2000) sources Windows
CyberTopo Sibert Eric http://eric.sibert.fr/article19.html 2 (14 Feb. 2005) sources Windows
Top ?? http://www2.uca.es/huesped/giex/top.htm (2001) free Windows
Speleoliti Matej Dular http://www.speleo.net/speleoliti/inter.html 4.2 (dopo 2006) free Windows
Auriga Luc Le Blanc http://www.speleo.qc.ca/auriga 1.11 (24 Apr. 2008) free PalmOS
Tunnel Julian Todd http://www.freesteel.co.uk/wiki/index.php/Tunnel ... OpenSource Java
Therion Stacho Mudrak, Martin Budaj http://therion.speleo.sk 5.0.2 (Apr. 2008) OpenSource Linux, Windows, MacOS
Gli ultimi due, Tunnel e Therion, sono programmi per il disegno dei rilievi. Sono inclusi in questo elenco poiche` oltre a permettere di fare il disegno con il PC, fanno anche l'elaborazione dei dati delle poligonali.
Ricordo anche CaveScript (http://www.speleonics.com.au/cavescript/), un programma per la conversione dei dati dei rilievi in formato XML, e Rosetta Stal (http://www.resurgentsoftware.com/rosettastal.htm OpenSource) un insieme di programmi per la conversione dei dati tra i formati dei vari programmi di elaborazione.
Alcuni di questi programmi sono distribuiti OpenSource, altri sono freeware, altri shareware, altri, infine, richiedono l'acquisto di una licenza (ma permettono di scaricare una versione dimostrativa). Quasi tutti questi programmi sono disponibili per Windows; quelli OpenSource sono disponibili anche per Linux a MacOS. Considerazione ed uso di qualsiasi programma che non sia OpenSource (o almeno distribuito in formato sorgente) e` deprecata.
Il livello di documentazione dei programmi e` vario: manuali, help (associato al programma), tutorial, FAQ, mailing list, esempi, wiki, e articoli. I diversi programmi si differenziano anche riguardo alle caratteristiche di interfaccia utente e di elaborazione dati. Ma soprattutto la maggior varieta` e` nel formato dei dati, che limita l'interoperabilita` fra i diversi programmi.

4.A.3 Programmi di disegno dei rilievi

Il passo successivo e` la creazione di programmi che permettano di stendere i rilievi, completi di poligonale, disegni e simboli, a partire dagli schizzi di grotta e dagli elaborati della poligonale [388] . I programmi di editing di immagini possono essere utilizzati a tale scopo. Sovrapponendo gli schizzi acquisiti con scanner alla poligonale si puo` tracciare il disegno ed aggiungere i simboli creati con gli strumenti che il programma mette a disposizione [389] . Meglio ancora se si usa un programma di grafica vettoriale: i desegni non sono bitmap ma immagini vettorializate.
Il problema principale nella creazione di rilievi al computer e` quello di mantenere la connessione logica fra gli elementi del disegno (contorno della grotta, simboli, scritte, etc.) e le posizioni spaziali dei punti misurati (la poligonale) in modo da poter aggiornare automaticamente il disegno, quando intervengono correzioni dovute alle chiusura di anelli.
Un secondo problema e` l'organizzazione del rilievo nel caso di grotte complesse, sia per la pianta (per esempio una cavita` suborizzontale a molti livelli sovrapponentesi), che per la sezione longitudinale, in cui gli anelli una volta espansi "non si chiudono piu`".
Anche se programmi che esportano i dati in formati SVG (grafica vettoriale) possono essere utilizzati per produrre i disegni dei rilievi [390] . Il formato SVG si presta come mezzo di scambio fra programmi di grafica vettoriale (per il disegno) e programmi di elaborazione dati (per la restituzione della poligonale). Questo processo di interazione viene denominato "SVG roundtrip": Walls oltre ad esportare i dati in formato SVG, e` in grado di importare disegni SVG, comprensivi di poligonale, e aggiornare sia la poligonale che gli elementi vettoriali del disegno sulla base di nuovi dati [391] . Quindi permette di correggere automaticamente anche i disegni.
Attualmente ci sono due programmi scritti espressamente per il disegno dei rilievi di grotte: tunnel e therion . Il primo usa la sintassi dei dati di rilievo di survex, il secondo usa una sintassi molto simile, anche se leggermente diversa. Tunnel, e` piu` semplice, ma, al momento permette di disegnare solo la pianta della grotta. Therion e` decisamente piu` complesso ma anche completo: permette di disegnare anche le sezioni longitudinali, e produce output in formato pdf (oltre ad altri formati).
Il prossimo passo sara` la stesura dei rilievi direttamente in grotta su un palmare (o un tablet), in modo da avere subito un riscontro sul posto di eventuali errori. Questo avrebbe anche il vantaggio di fornire immediatamente l'informazione dell'andamento della grotta, mentre si e` ancora dentro, con la possibilita` di indirizzare l'esplorazione nei punti piu` significativi.
I dati saranno presi da un dispositivo elettronico che integra un distanziometro laser con una bussola ed un ecclimetro (come per esempio Kombi [392] ), e trasferiti direttamente ad un palmare dove vengono memorizzati ed elaborati, mostrando l'andamento della cavita` [393] . Il progetto Auriga e` il primo in tale direzione.

4.A.4 Programmi cartografici

L'elaborazione del rilievo, risultante in una poligonale, oppure in una mappa della cavita` completa di informazioni accessorie, e` gia` utile per comprendere l'andamento della cavita` ed indirizzare le esplorazioni. Diventa ancor piu` utile quando integrato con una cartografia in modo da fornire la visualizzazione della grotta riferita alla orografia superficiale e alle strutture idrogeologiche, oltre che integrata con i dati delle altre grotte e fenomeni carsici (doline, etc.).
La visualizzazione in 3D di orografia (con curve di livello oppure la tessitura di una ortofoto), andamento delle grotte, e posizioni dei fenomeni carsici rappresenta il maggior ausilio dei programmi di rilievo alla comprensione del fenomeno carsico, in quanto presenta il fenomeno nella sua tridimensionalita`.
Quindi affinche` i risultati della elaborazione dei rilievi diventino piu` fruibili e` necessario collegarli alla cartografia e alla orografia (modelli digitali del terreno).

Karto G. Fernandes, E. Madelaine http://karto.free.fr OpenSource Java
KartoMNT J. Bresson, R. Derhi http://kartomnt.free.fr OpenSource Java
HadesGL J.P. Cassou http://siliconcavings.chez-alice.fr/HadesGL.htm free Windows
HaDigimap J.P. Cassou http://siliconcavings.chez-alice.fr/Hadigimap.htm free Windows
Dem3D ... http://www.oregonexplorer.info/craterlake/dem3d.html free Windows
Due programmi specificatamente scritti per questo sono Karto e KartoMNT [394] [395] [396] [397] . Il primo serve a posizionare punti significativi su una carta. I punti devono essere specificati (georeferenziati) nel sistama di riferimento della carta, ed e` possibile associare ad ogni punto un commento (nome) e uno tra diversi tipi (speelologici: grotta, abisso, dolina, inghiottitoio, etc.; geografici o geometrici). Il programma gestisce l'insieme delle carte e dei punti sopra esse posizionate.
KartoMNT serve per sviluppare modelli digitali del terreno a partire da una carta topografica, con isoipse e punti quotati. La definizione (manuale) delle isoipse e dai punti e` facilitata da una interfaccia grafica. Alla fine calcola il DTM (come griglia di valori di quota) e permette di salvarlo. Esegue anche il ricampionamento e la fusione di DTM. Infine c'e` la possibilita` di visualizzare in 3D il DTM con sovraimpressa una tessitura (eg, una ortofoto) e salvare immagini o sequenze di immagini della visualizzazione.
Per analisi piu` complesse occorre utilizzare un programma di GIS vero e proprio. In quest'area grass, http://grass.itc.it/ , e` il programma di riferimento.

4.A.5 Calcoli topografici

Puo' succedere di aver fatto un rilievo, e di non aver gli strumenti per stenderlo graficamente (la carta millimetrata, il goniometro, la squadretta, etc.), eppure di voler saper quanta si e` scesi oppure quanto ci si e` spostati in pianta. Con un po' d'esperienza si riesce a fare una stima grossolana dell'andamento della grotta solo guardando le misurazioni. Se pero' si vuole una valutazione piu` precisa, occorre fare qualche conto numerico. Questi conti non sono difficili: traducono numericamente le operazioni che vangono effettuate graficamente durante la stesura del rilievo, e sono alla base di tutti i programmi per la stesura automatica dei rilievi. Si basano su semplici formule di trigonometria piana (spiegate piu` sotto). Questa sezione include, come riferimento, una tabella dei valori delle funzioni trigonometriche.
A partire dai dati di Distanza (bindella), e Inclinazione (clinometro), si possono calcolare le componenti Orizzontale e Verticale della sezione utilizando le formule:

Verticale e orizzontale
Fig. 193. Verticale e orizzontale
Orizzontale = Distanza cos(Inclinazione) Verticale = Distanza sen(Inclinazione)
"cos" (coseno) e "sen" (seno) sono due funzioni trigonometriche i cui valori, per angoli compresi fra 0 e 90 gradi, sono riportati nella tabella alla fine di questa sezione. E se una inclinazione e` negativa? Devi ricordarti che
cos(- Angolo) = cos(Angolo)
sen(- Angolo) = - sen(Angolo)
Con queste formule si trovano le coordinate in sezione dei punti (caposaldi), ricorsivamente. Per esempio se abbiamo misurato
PUNTI  Bussola  Distanza  Inclinazione
1 - 2      64      13.00           +15
2 - 3      14       7.45           +30
3 - 4     121      19.60           - 5
4 - 5       -      12.20           +90
le distanze Orizzontale e Verticale fra i capisaldi in sezione sono (espresse in metri)
PUNTI   Orizzontale  Verticale
1 - 2         12.56       3.36
2 - 3          6.45       3.72
3 - 4         19.13     - 1.67
4 - 5          0.00      12.20
Attenzione al segno: nell'esempio la misurazione 3-4 ha Inclinazione negativa (percio` il caposaldo 4 si trova piu` in basso rispetto al caposaldo 3), quindi la componente Verticale e` negativa. La componente Orizzontale e` "sempre" positiva. (Perche`?). Da notare che quando l'inclinazione e' 90 gradi l'Orizzontale e` zero (nell'esempio la misurazione 4-5).
Questi numeri rappresentano la posizione, in sezione, relativa dei capisaldi, due a due. Con questi dati si puo` valutare le posizioni dei vari capisaldi relativamente ad uno di essi, per esempio il primo, numero 1: per il 2 non occorre fare nulla; per il 3 basta sommare la sua posizione relativa a 2 a quella di 2 rispetto a 1. Per il 4 si procede analogamente, stando attenti al segno! Ecco il risultato:
.       Spostamento  Spostamento
PUNTI   Orizzontale    Verticale
1 - 2         12.56         3.36
2 - 3         19.01         7.08
3 - 4         38.14         5.41
4 - 5         38.14        17.61
Quindi complessivamente siamo saliti di 17.61 metri.
La componente Orizzontale non ci dice molto; tuttalpiu` serve per valutare quanto deve essere grande il foglio di carta millimetrata su cui disegneremo poi la sezione. Per sapere quanto ci siamo spostati in pianta, dobbiamo riprodurre numericamente le operazioni che si eseguono disegnando la pianta. A tale scopo usiamo la distanze Orizzontali e la Bussola.

Nord e Est
Fig. 194. Nord e Est
Nord = Orizzontale cos(Bussola) Est = Orizzontale sen(Bussola)
"cos" e "sen" sono le stesse funzioni trigonometriche di prima. Pero' ora c'e` un'altra complicazione: le misure della bussola vanno da 0 a 360 gradi, e nelle tabelle le funzioni sono elencate solo per angoli fra 0 e 90 gradi. Il motivo di cio` e` dovuto alle seguenti relazioni, che permettono di trovare i valori delle funzioni per tutti i gradi (se non fosse per i segni sarebbero facili da ricordare):
cos( 90 + Angolo) = - sen(Angolo)
cos(180 + Angolo) = - cos(Angolo)
cos(270 + Angolo) = + sen(Angolo)
sen( 90 + Angolo) = + cos(Angolo)
sen(180 + Angolo) = - sen(Angolo)
sen(270 + Angolo) = - cos(Angolo)
Dunque riprendiamo il nostro esempio e calcoliamo le distanze nelle componenti Nord ed Est della pianta:
PUNTI     Nord      Est
1 - 2     5.51    11.29
2 - 3     6.26     1.56
3 - 4   - 9.85    16.40
4 - 5     0.00     0.00
Da notare che 3-4 ha una componente Nord negativa: la direzione 121-Nord indica che la galleria sta' andando verso sud-est! Ancora: 4-5 ha entrambe le componenti zero: infatti e` un pozzo, e non da` alcun spostamento in pianta.
Adesso valutiamo gli spostamenti relativamente al caposaldo 1:
.       Spostamento  Spostamento
PUNTI          Nord          Est
1 - 2          5.51        11.29
2 - 3         11.77        12.85
3 - 4          1.89        29.25
4 - 5          1.89        29.25
Finalmente possiamo dire che ci siamo spostati di poco meno di due metri verso nord, ma di quasi trenta (29,25 per l'esattezza) verso est.
Tabella dei valori delle funzioni trigonometriche.
 Ang  Sen    Cos    Tan         Ang  Sen    Cos    Tan
  0   0.00   1.00   0.00        45   0.71   0.71   1.00
  1   0.02   1.00   0.02        46   0.72   0.69   1.04
  2   0.03   1.00   0.03        47   0.73   0.68   1.07
  3   0.05   1.00   0.05        48   0.74   0.67   1.11
  4   0.07   1.00   0.07        49   0.75   0.66   1.15
  5   0.09   1.00   0.09        50   0.77   0.64   1.19
  6   0.10   0.99   0.11        51   0.78   0.63   1.23
  7   0.12   0.99   0.12        52   0.79   0.62   1.28
  8   0.14   0.99   0.14        53   0.80   0.60   1.33
  9   0.16   0.99   0.16        54   0.81   0.59   1.38
 10   0.17   0.98   0.18        55   0.82   0.57   1.43
 11   0.19   0.98   0.19        56   0.83   0.56   1.48
 12   0.21   0.98   0.21        57   0.84   0.54   1.54
 13   0.22   0.97   0.23        58   0.85   0.53   1.60
 14   0.24   0.97   0.25        59   0.86   0.52   1.66
 15   0.26   0.97   0.27        60   0.87   0.50   1.73
 16   0.28   0.96   0.29        61   0.87   0.48   1.80
 17   0.29   0.96   0.31        62   0.88   0.47   1.88
 18   0.31   0.95   0.32        63   0.89   0.45   1.96
 19   0.33   0.95   0.34        64   0.90   0.44   2.05
 20   0.34   0.94   0.36        65   0.91   0.42   2.14
 21   0.36   0.93   0.38        66   0.91   0.41   2.25
 22   0.37   0.93   0.40        67   0.92   0.39   2.36
 23   0.39   0.92   0.42        68   0.93   0.37   2.48
 24   0.41   0.91   0.45        69   0.93   0.36   2.61
 25   0.42   0.91   0.47        70   0.94   0.34   2.75
 26   0.44   0.90   0.49        71   0.95   0.33   2.90
 27   0.45   0.89   0.51        72   0.95   0.31   3.08
 28   0.47   0.88   0.53        73   0.96   0.29   3.27
 29   0.48   0.87   0.55        74   0.96   0.28   3.49
 30   0.50   0.87   0.58        75   0.97   0.26   3.73
 31   0.52   0.86   0.60        76   0.97   0.24   4.01
 32   0.53   0.85   0.62        77   0.97   0.22   4.33
 33   0.54   0.84   0.65        78   0.98   0.21   4.70
 34   0.56   0.83   0.67        79   0.98   0.19   5.14
 35   0.57   0.82   0.70        80   0.98   0.17   5.67
 36   0.59   0.81   0.73        81   0.99   0.16   6.31
 37   0.60   0.80   0.75        82   0.99   0.14   7.12
 38   0.62   0.79   0.78        83   0.99   0.12   8.14
 39   0.63   0.78   0.81        84   0.99   0.10   9.51
 40   0.64   0.77   0.84        85   1.00   0.09  11.43
 41   0.66   0.75   0.87        86   1.00   0.07  14.30
 42   0.67   0.74   0.90        87   1.00   0.05  19.08
 43   0.68   0.73   0.93        88   1.00   0.03  28.64
 44   0.69   0.72   0.97        89   1.00   0.02  57.29
 45   0.71   0.71   1.00        90   1.00   0.00   ---

4.A.6 Trattazione degli anelli multipli

Il problema degli anelli chiusi nella topografia ipogea e` che quando c'e` un anello si arriva allo stesso punto seguendo due percorsi differenti, e in generale le poligonali dei due percorsi portano a due punti distinti sulla carta, ma che corrispondono allo stesso punto nella realta` [398] [399] [351] [349] .
Questo e` dovuto alla presenza di errori nelle misurazioni: Una valutazione degli errori delle letture con gli strumenti [400] e` Ebussola = (1.2 + c/30)/deg , Eclinometro = (0.5 + c/40)/deg , dove c e` l'angolo di inclinazione in valore assoluto, e Ebindella = (2 + d/200) cm, dove d e` la distanza misurata in centimetri.
Per cui le poligonali sono affette da errori. Quando non ci sono cicli questo viene solitamente ignorato (in topografia ipogea); pero` quando ci sono anelli risulta che le poligonali non si chiudono, percio` occorre distribuire l'errore per far tornare il rilievo. Nel far cio` non si imbrogliano i dati, ma si tiene in effetti conto dell'ulteriore informazione che due punti su due pezzi di poligonale differenti devono coincidere.
Il metodo dei minimi quadrati e` una procedura sofisticata e rigorosa per compensare gli errori in anelli non affetti da sviste. Esso permette di trovare la posizione statisticamente piu` significativa quando ci sono piu` percorsi che portano allo stesso punto e consiste nel scegliere il valore che minimizza l'errore quadratico medio delle misure. Prima di passare ad esaminarlo nei dettagli notiamo che esso e` sovente superfluo viste le accuratezze che solitamente si ottengono nei rilievi di grotta. Tra parentesi certi errori sistematici sono irrilevanti alla non-chiusura di anelli poiche` ne modificano solo la disposizione spaziale; per esempio un errore sistematico sulle direzioni ruota l'anello, mentre uno sulle distanze lo espande o rimpicciolisce. Per l'inclinazione un errore sistematico produce in genere una non-chiusura.
Il metodo dei minimi quadrati e` molto semplificato nel rilievo ipogeo, poiche` in genere tali rilievi contengono solo traversamenti e non triangolazioni ne` trilaterizzazioni. Percio` la matrice che esprime la geometria e` molto semplificata e contiene, in genere, solo due elementi non nulli per ogni riga, e precisamente con valori +1 e -1.
Una distribuzione degli errori, simile alla compensazione nella chiusura dei cicli, si ha quando per piu` di un caposaldo del rilievo sono note le coordinate GPS (per esempio una cavita` con piu` ingressi), e si vuole localizzare la grotta sulla carta. In tal caso bisogna tener conto dell'errore nelle tratte di rilievo e di quello dei dati GPS [401] . Anche in questo caso si puo` utilizzare il metodo dei minimi quadrati per distribuire l'errore. Se Xi sono le posizioni (da trovare) dei capisaldi e xi sono quelle date dal GPS, mentre lij e` la lunghezza del rilievo fra i capisaldi, l'errore quadratico e`
E = ∑wi (Xi - xi)2 + ∑vij (Xi - Xj - lij)2
dove la prima somma e` sui capisaldi, e la seconda sui rilievi che li congiungono. wi e vij sono dei pesi, che dovrebbero essere proporzionali all'inverso delle incertezze delle misure.

4.A.6.1 La media pesata

La media pesata e` una procedura per stabilire che valore assegnare ad una certa quantita` avendo a disposizione piu` misurazioni di essa, ognuna con un certo grado di precisione [402] . Nel caso di un anello chiuso, che coordinate assegnare al punto finale avendo due poligonali che lo raggiungono.
La covarianza e` l'espressione numerica del grado di precisione quando la quantita` e` un vettore X. Nel caso ad una componente (un solo numero) la covarianza si riduce alla varianza, che e` pari al quadrato della deviazione standard. Il peso associato ad una misura e` l'inverso della covarianza:
W = C-1
Date n misure di X, X1, ..., Xn, con covarianze C1, ..., Cn, e pesi Wk espressi come sopra, il valore di X che minimizza l'errore quadratico medio,
E = (X1 - X)2 + ... + (Xn - X)2
risulta la media ponderata:
X = ( W1 + ... + Wn )/sup{-1} ( W1 X1 + ... + Wn Xn )
Un traversamento (senza giunzioni) si comporta come una singola misura
X = X1 + ... + Xn
con covarianza (supponendo le misure indipendenti)
C = C1 + ... + Cn
La soluzione del problema dei minimi quadrati e` dunque una media pesata.

4.A.6.2 Distribuzione proporzionale

Si tratta di distribuire una certa quantita` D in n gruppi, ognuno con una capacita` mk Questo serve per distribuire l'errore fra le varie tratte che compongono un ramo di poligonale. La soluzione e` simile alla media pesata: il gruppo k riceva una parte
Dk = ( m1 + ... + mn )-1 mk D

4.A.6.3 Linearizzazione

I dati sono misurati con coordinate distanza D, azimuth A, e inclinazione I. Quando sono resi sulla carta si trasformano in coordinate ortogonali (est X, nord Y, e quota Z)
X = D cos( I ) sin ( A )
Y = D cos( I ) cos ( A )
Z = D sin( I )
Questa trasformazione non e` lineare. Invece il metodo di aggiornamento dei minimi quadrati presuppone un probelma lineare. Questo significa che se i dati non sono vicini al problema originale la soluzione puo` essere molto diversa dalla posizione reale.
Conoscendo gli errori su D, A ed I si possono valutare quelli di X, Y e Z. Le covarianze nei due sistemi di coordinate misure sono legate dallo Jacobiano, J = d(X,Y,Z) / d(D,A,I) della trasformazione:
CXYZ = J CDAI Jt
Lo Jacobiano risulta (questa espressione presuppone gli angoli espressi in radianti)
cos(I) sin(A) D cos(I) cos(A) - D sin(I) sin(A)
cos(I) cos(A) - D cos(I) sin(A) - D sin(I) cos(A)
sin(I) 0 D cos(I)
Tuuto cio` e` importante perche` quando calcolo la covarianza di un pezzo di poligonale posso sommare le covarianze delle singole tratte se queste sono espresse in un sistema ortogonale.
Da notare che lo Jacobiano diventa singolare quando l'inclinazione e` verticale (+/- 90°). Infatti in tal caso l'azimuth risulta indeterminato. Ne segue che in tal caso si hanno matrici di covarianza singolari. l'errore in Z e` pari a quello sulla distanza, mentre gli errori in X e Y restano incerti (anche se proporzionali a D e all'errore su I) poiche` A e` indefinito. Mediando sui valori dell'azimuth possimao usare la covarianza
CXYZ = diag( D2 dI2 / 2, D2 dI2 / 2, dD2 )
Uno dei problemi nella trattazione automatica dei cicli [403] e` la determinazione dell'insieme dei cicli fondamentali [404] , cioe` del minimo insieme di cicli indipendenti. Questo insieme puo` essere scelto in molti modi differenti, e matematicamente equivalenti. Tuttavia, dal punto di vista del rilievo ipogeo i cicli fondamentali dovrebbero avere due carattersitiche: perche` questo rende piu` probabile la detezione di sviste. Inoltre quando viene rilevato un errore in un ciclo corto e` piu` facile da ritopografare in grotta. La determinazione dell'insieme ottimale di cicli fondamentali, richiede l'analisi di tutte le combinazioni, e percio` non e` fattibile (in un tempo ragionevole), se non per grotte semplici. Invece si determina un insieme subottimale, con opportune strategie di ricerca, che non richiedono troppo tempo anche per sistemi complessi.
Supponiamo di avere N cicli fondamentali, contenenti K+1 punti (capisaldi). I punti indipendenti sono K dato che uno di essi puo` essere arbitrariamente posizionato. Esiste una relazione (di Eulero) fra il numero di cicli, il numero di punti e il munero T di tratte (supponendo che ogni punto appartenga a due o a tre tratte):
T = K + N
L'impostazione del sistema di equazioni non e` complicata, ma solo laboriosa. Esso si riduce alla forma
Mij Xj = ∑in Wk Tk - ∑out Wk Tk
dove la prima somma e` estesa a tutte le tratte entranti nel punto Xj, e la seconda e` estesa alle tratte uscenti da esso. Il coefficiente Mjj e` la somma dei pesi delle tratte entranti ed uscenti da Xj. Quando gli indici sono differenti il coefficiente Mij e` pari a -Wk, l'opposto del peso della tratta che collega il punto Xi al punto Xj, ed e` nullo se i due punti non sono direttamente collegati.

Anelli multipli
Fig. 195. Anelli multipli
A titolo di esempio consideriamo la situazione in figura a destra. L'errore quadratico e`
E = W1 (T1 - X1)2 + W2 (T2 - X2)2 + W3 (T3 - X3)2 + W4 (T4 + X1 - X3)2 + W5 (T5 + X1 - X2)2 + W6 (T6 + X3 - X2)2

Quindi il sistema diventa
 | W1+W5+W4  - W5     - W4    | | X1 |   | W1 T1 - W4 T4 - W5 T5 |
 |  - W5    W2+W5+W6  - W6    | | X2 | = | W2 T2 + W6 T6 + W5 T5 |
 |  - W4     - W6    W3+W4+W6 | | X3 |   | W3 T3 + W4 T4 - W6 T6 |

4.A.6.4 Determinazione e correzione di sviste

Il metodo dei minimi quadrati stima le correzioni delle singole misure in base ai loro pesi (che sono stimati o calcolati a partire dalle precisioni delle misure). Se la discrepanza di chiusura di un anello eccede la precizione delle misurazioni (cioe` l'errore statistico) allora c'e` un errore macroscopico nei dati: nella lettura degli strumenti, o nella scrittura dei valori, o nel collegare piu` rilievi. In tal caso si dovrebbe rifare il rilievo. In alternativa si puo` cercare di trovare qual e` il dato affetto da errore macroscopico e modificarlo in modo da chiudere il ciclo.

Correzione sviste
Fig. 196. Correzione sviste
La detezione degli errori grossolani cioe` delle sviste e la loro correzione e` possibile in fase di restituzione del rilievo qualora l'errore grossolano coinvolge un tiro di un ciclo chiuso [405] [406] [407] .
Certe sviste hanno una caratteristica distintiva, che permette di riconoscerne il tipo. Per esempio un errore di direzione non ha effetti sulla chiusura del ciclo in sezione. Percio` se il ciclo non si chiude solo in pianta, si dovrebbe cercare l'errore fra le misure di direzione.
L'idea per correggere un errore grossolano consiste nel provare ad aggiustare una alla volte tutte le misure delle tratte che compongono il ciclo, per vedere se ce n'e` una il cui aggiustamento permette di chiudere il ciclo tenendo in conto l'accuratezza delle misure. Il problema e` come effettuare gli aggiustamenti e avere un criterio di qualita` degli stessi.
Per la direzione variando un angolo il punto finale del ciclo descrive un arco di circonferenza. Si prende come aggiustamento della direzione l'angolo per cui il punto finale e` piu` vicino al punto iniziale del ciclo. La loro distanza e` utilizzata come criterio di qualita` dell'aggiustamento (Figura a sinistra).
Per le distanze, variando una distanza il punto finale descrive una retta. Nuovamente si prende come aggiustamento la distanza per cui il punto finale e` piu` vicino al punto iniziale, e la loro distanza ne rappresenta la qualita`. La complicazione e` che si deve lavorare in 3 dimensioni anziche` nel piano (Figura a destra).
Per le inclinazioni la situazione e` come per le direzioni, ma anche qui occorre lavorare in 3 dimensioni.
Alla fine dopo aver provato con tutte le misure, se ne risulta una sola per il cui aggiustamento la distanza fra punto finale e punto iniziale rientra nei limiti di accuratezza del rilievo, questa e` la svista e l'aggiustamento ne rappresenta il valore corretto.
Questo metodo ha dei limiti. Primo fra tutti l'errore del rilievo: se questo non e` piccolo risulta incerto dire quale sia la svista perche` ci saranno piu` punti il cui aggiustamento rientra nei limiti dell'errore di rilievo. Inoltre puo` accadere che ci siano davvero, in particolari situazioni, due aggiustamenti "equivalenti" e quindi non sia possibile stabilire quale sia l'errore grossolano. In questo caso avere piu` cicli potrebbe essere d'aiuto. Infine in caso di piu` errori grossolani in un solo ciclo la loro presenza potrebbe essere rilevata dalla impossibilita` di chiudere il ciclo con un singolo aggiustamento, pero` la correzzione risulta piu` complessa. E` un problema di segnale/rumore: il rumore e` l'errore intrinseco di rilievo, il segnale sono gli erroro grossolani visti come gli aggiustamenti necessari a chiudere il rilievo. Se il rumore e` troppo alto (errore troppo elevato) risulta difficile "sentire" il segnale, cioe` trovare l'aggiustamento o gli aggiustamenti da fare. Se il rumore e` molto basso, si puo` arrivare a corregere anche due o piu` errori grossolani.
Si dovrebbe anche tener conto di quali sono le piu` probabili cause di sviste (alcune di queste dipendono dalla lingua)
La distribuzione statistica degli errori di chiusura dei cicli chiusi mostra una prima parte decrescente velocemente, seguita da una lunga coda. La coda e` dovuta agli errori grossolani e l'analisi della prima parte della curva fornisce una indicazione della accuratezza [408] . Una valutazione degli errori delle letture con gli strumenti [400] e` Ebussola = (1.2 + c/30)/deg , Eclinometro = (0.5 + c/40)/deg , dove c e` l'angolo di inclinazione in valore assoluto, e Ebindella = (2 + d/200) cm, dove d e` la distanza misurata in centimetri. del rilievo (cioe` degli strumenti e del loro utilizzo) [406] .
Per ogni ciclo di N tratte e con lunghezza totale L, e con errore di chiusura (dx,dy,dz) si possono calcolare i seguenti stimatori [409]

4.A.7 Valutazione dell'anomalia locale

http://www.cc.utah.edu/~nahaj/cave/survey/internal-angles_example.html
Avendo a disposizione misure in eccesso (cioe` sia dal caposaldo A al caposaldo B, che viceversa) e` possibile correggere le misure degli azimuth compensando l'anomalia magnetica locale, a meno di una costante (anomalia media globale). Se il rilievo e` fatto con letture doppie (in entrambe le direzioni) si possono utilizzare cicli chiusi per determinare errori grossolani (poiche` quando si considerano cicli le anomalie locali si cancellano) [410] .

Anomalia magnetica
Fig. 197. Anomalia magnetica
Per esempio consideriamo un triangolo con vertici P1, P2, e P3. Supponiamo che le anomalie (incognite) nei tre punti siano A1, A2, e A3. Pertanto, per esempio, se da P1 a P2 misuriamo m12 l'angolo effettivo con nord magnetico e` b12 = m12 + A1.
L'angolo P2P3P1 vale allora
b32 - b31 = m32 - m31
Utilizzando il fatto che bij-bji= +/- 180°si ottiene un sistema di tre equazioni in tre incognite. Pero` questa tre equazioni non sono indipendenti, essendo la loro somma una relazione che deve sussistere fra le misure.
La valutazione delle somme degli angoli interni dei triangoli permette di rilevare macroscopici errori di lettura dei dati (nell'ipotesi di avere misurazioni sufficientemente ridondanti). Vedi P.R.Wolf e C.D.Ghilani "Adjustment Computations, Statistics and Least Squares in Surveing and GIS", Wiley 1997.
E` possibile quindi trovare la differenza fra anomalie locali in due punti a partire da queste equazioni.

marco corvi - Thu May 29 15:25:39 2008
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