Prev Up Top Next Contents
4.4 Il Disegno della pianta
4.4.1 Disegni la pianta
Tieni a portata di mano il profilo che hai gia` disegnato
e preparati a stendere la pianta. Innanitutto devi sapere cosa si
intende per pianta. E' una visione dall'alto di un oggetto fatta
da grande distanza. Una cartina geografica e` la pianta di un
territorio molto esteso, come tu lo dresti da un aereo standoci
proprio sopra, in cui non riesci a distinguere l'altezza degli oggetti.
Per ottenere questo effetto di visione dall'alto, devi immaginare di
schiacciare la grotta sul piano del tuo tavolo, cioe' di proiettarla
su un piano orizzontale (eccoti un'altra convenzione), come nel
disegno che segue:
Fig. 174. Proiezione in pianta
Sullo stesso foglio che hai usato per il profilo, o su un altro,
fissa la direzione del nord magnetico tracciando una linea bella
lunga con una freccia dalla parte del nord, che
non potrai cambiare per tutto il rilievo,
Normalmente il nord si sceglie orientato verso l'alto,
non e` obbligatorio ma facilita la comprensione della pianta
a colpo d'occhio. Comunque sceglierai il tuo nord
lungo una linea della carta millimetrata.
Scegli sul foglio un punto, che sara` il primo caposaldo
del tuo rilievo, ed esempio 1, e metti il goniometro sul foglio in modo che
il centro sia nel punto 1 e lo zero verso la direzione del nord che
hai scelto.
A questo punto leggi il valore del nord che hai rilevato in grotta e,
ruotando in senso orario (verso destra), trovalo sul goniometro.
Facci un puntino, e traccia con la squadretta la riga che congiunge
il punto 1 col puntino.
Ora devi trovare la distanza in pianta fra il caposaldo 1 e il caposaldo 2.
A meno che i due caposaldi in grotta non fossero alla stessa quota, la
misura che ti serve
NON e` quella che hai misurato in grotta.
Per trovarla devi fare con la tua matita quello che in realta`
puoi fare solo con la tua immaginazione: schiacciare la grotta su un piano
orizzontale, ed e` facilissimo.
Torna sul profilo. Se rammenti lo hai disegnato tenendolo sul tavolo
ma fingendo che fosse verticale e le righe della carta millimetrata
che vanno da destra verso sinistra sono in realta` linee
orizzontali.
Traccia una riga dall'alto in basso del tuo foglio (ti e` facile perche`
bastera` seguire quelle della carta millimetrata) che passa dal punto 2.
A questo punto vai sul punto 1 con lo zero della squadretta e mettila
lungo l'orizzontale (la linea della carta che va da sinistra a destra)
e leggi il valore dove incontra la verticale che passa per 2, questa e`
la misura della projezione sull'orizzontale che devi usare per la pianta.
Fig. 175. Distanze in pianta
A e` la distanza in pianta fra 0 ed 1, B quella fra 1 e 2. La distanza
in pianta fra 2 e 3 (tratto verticale) e` uguale a zero.
Avrai notato che piu` la galleria e` inclinata, maggiore e` la
differenza fra la misura che
hai fatto in grotta e la sua proiezione in pianta. I tratti di poligonale
verticali diventano in pianta un punto, che vuol dire che hanno lunghezza
uguale a zero, cioe` che in pianta non esistono; per questo non
puoi misurare la direzione di un pozzo, ma solo la sua inclinazione.
Ritorna sul disegno della pianta e riporta sulla linea la misura che
hai trovato, partendo chiaramente da 1. Hai trovato la posizione in pianta
del punto 2. Quindi ci scrivi vicino "2".
Cancella la parte di riga che non ti serve.
Fig. 176. Pianta: disegno
Ripeti le stesse cose con tutti gli altri capisaldi del tuo rilievo
ed avrai disegnato la poligonale della pianta.
Disegnaci intorno l'andamento delle pareti copiandolo dallo schizzo che hai
fatto in grotta ed il gioco e` fatto.
Ti stupirai di quanti siano sbagliati gli schizzi che facciamo sottoterra
e quindi di quanto siamo incapaci di renderci conto di come e` fatta
la grotta in cui ci muoviamo.
4.4.2 Le sezioni trasversali
Ci dicono la forma che hanno le gallerie: condotta, meandro, forra,
galleria franata, e spesso servono a far capire come sono fatti gli
ambienti vasti od altre situazioni particolari.
Queste informazioni NON possiamo dedurle ne` dalla pianta ne` dal
profilo, come puoi vedere da questo esempio, in cui una qualsiasi delle
sezioni disegnate potrebbe essere quella giusta:
Fig. 177. Sezioni trasversali: disegno
in realta` le sezioni trasversali son un poco passate di moda, e
spesso vedrai rilievi che non le riportano, comunque sono
molto utili per fare i disegni della pianta e del profilo.
E` comunque opportuno disegnare almeno qualcuna sullo stesso foglio
su cui hai steso il rilievo, dando un numero ad ogni sezione segnandone la
posizione sia sulla pianta che sulla sezione.
4.4.3 Le altre informazioni
TUTTE le altre informazioni che hai segnato sul tuo quaderno in grotta
devono essere riportate anche sul rilievo, per alcune di esse
(ad es. concrezioni, corsi d'acqua, etc.) esistono dei simboli piu'
o meno accettati da tutti, o comunque in uso. Eccoti quelli piu'
importanti e frequenti; usali
[
344] [
345] [
346] .
L'iconografia speleologica utilizza simboli per la morfologia
(pozzi, camini, etc.), per l'aria e l'acqua,
per i diversi depositi (concrezioni, guano, neve, ghiaccio, ...),
per opere per la progressione (armi, scalette, etc.),
ed altro.
Fig. 178. Simboli: morfologia
Fig. 179. Simboli: aria e acqua
Fig. 180. Simboli: depositi
Quando userai questi simboli, se ti e` possibile, segnali dentro
il disegno della grotta, altrimenti va benissimo anche disegnarli
di fianco.
4.4.4 Per completare il disegno
Il disegno (cioe` la restituzione) del rilievo e` completa,
pero` se non scrivi di quale grotta si tratta dopo un po'
non saprai piu` racapezzarti fra i tuoi rilievi.
Gia` che ci sei scrivi anche altre utili informazioni sulla
restituzione:
- nome della grotta, ed eventualmente del ramo di essa;
- data delle rilevazione dei dati;
- autori del rilievo (chi ha fatto le misure) ed autori della
restituzione;
- indicazione della scala corredata da una barra grafica di scala;
- indicazione grafica della direzione del Nord, per la pianta.
Solitamente si indicano anche il dislivello e lo sviluppo planimetrico.
Il disegno della pianta puo` essere corredato da una griglia spaziale
per facilitare la comprensione dello spostamento in pianta della grotta.
Quello della sezione longitudinale puo` avere delle linee (trattaggiate)
a quote di riferimento, oppure a determinate profondita` dall'ingresso
per lo stesso motivo.
Fig. 181. Direzione Nord
L'indicazione grafica del nord viene fatta con una freccia in cui
la linea di mezzeria sia ben chiara. Solitamente si aggiunge anche la
lettera "N" (o "Ng") per il nord geografico oppure "Nm" per quello
magnetico. La barra di scala grafica serve per preservare l'informazione di
scala del disegno nel; caso questo venga riporodotto riscalato.
Deve indicare chiaramente la dimensione e riportare il valore dello
"0" e dalla dimensione della barra (comprensiva di unita` di misura),
per esempio "10m". Due esempi sono riportati nella figura sotto.
Fig. 182. Barra di scala
Ora sei in grado di rilevare e stendere un rilievo.
Sei andato coi tuoi amici nel ramo di grotta che state esplorando, avete
rilevato mezzo chilometro, con strettoie, cunicoli bagnati,
meandrini infangati, e, tornato a casa hai steso il tuo bel rilievo.
Stai per consegnare tutto al "topografo" di gruppo (quella persona che
si prende la briga di raccogliere i rilievi e unirli a fare il
rilievo complessivo delle grotte).
Fermati !
Il "topografo" prendera` i tuoi preziosi fogli e li
buttera` con noncuranza sul sedile posteriore della sua auto, da dove
scivoleranno sul fondo, sotto ai sedili e li`
giaceranno per settimane, fino a che il "topografo" li mettera`
nello scatolone per la raccolta differenziata della carta (perche` e`
sensibile ai problemi ambientali).
Poi verra` a dirti che "non gli hai mai dato quel pezzo di rilievo".
Prima di consegnargli qualsiasi rilievo, anche il piu` insignificante
rilievo di un buchetto senza speranze, fai una (o piu`) fotocopie
di tutto, proprio tutto: dati originali, eventuali elaborazioni (conti) e
schizzi, e soprattutto del rilievo finale.
Consegnagli l'originale del rilievo, e le fotocopie dei dati e delle
elaborazioni.
Tieni e custodisci gelosamente, gli originali dei dati, e una fotocopia
del rilievo (che non darai mai a nessuno).
Non sai quando, ma e` probabile che te lo chiedera`.
Se te chiedera` il rilievo, non gli consegni la tua copia, ma ne fai una
fotocopia e gli dai quest'ultima.
4.4.5 Note di rilievo
Non occorre essere un esperto per effettuare alcune osservazioni
mentre si prendono i dati del rilievo ed annotarle sul tacquino.
Anche semplici osservazioni sono molto importanti per la descrizione del
fenomeno carsico, e sono parte integrante di un buon rilievo
[
347] .
4.4.5.1 Indicazioni di flusso
Diversi sono i segni lasciati da paleoflussi, che ci permettono di
fare ipotesi sul ruolo della cavita` nel passato.
Gli scallops indicano la direzione del flusso (dal bordo ripido a
quello dolce) e la velocita` (piu` sono piccoli piu` il flusso e` veloce).
Sono abbastanza chiari in condizioni vadose, un poco meno in quelle
freatiche. Per evitare errori dovuti a turbolenze locali bisogna fare
osservazioni su diverse aree e valutare decine di scallops.
Eseguendo una sezione parallela al flusso in una stratificazione di sedimenti
di sabbia fine, gli strati sembrano immergere nella direzione di flusso.
Sedimenti con ghiaia e ciotoli presentano imbriciatura, cioe` i ciotoli sono
piegati nella direzione del flusso. Infine si possono rilevare segni
come quelli delle onde marine sui fondali bassi sabbiosi, su sedimenti di
sabbia e argilla. Come gli scallops anche questi presentano il bordo
ripido dalla parte da cui viene il flusso.
4.4.5.2 Indicazioni morfologiche
Le indicazioni morfologiche sono forse le piu` facili da osservare.
Una galleria e` vadosa se ha la forma a trincea e presenta scallops marcati.
E` freatica se ha una forma rotondeggiante. Quando sul fondo della
galleria si depositano sedimenti, l'erosione freatica avviene verso l'alto
e si forma una galleria paragenetica. Questa e` caratterizzata da
semitubi scavati sul soffitto e sulle pareti (canali di volta) e da tracce
del riempimento di sedimenti.
Questa suddivisione non e` netta.
Gallerie freatiche possono presentare un approfondimento vadoso.
Gallerie vadose possono avere un allargamento.
4.4.5.3 Strutture geologiche
Delle strutture geologiche possiamo annotare la direzione ed immersione degli
strati, la presenza di fratture e faglie, e di pieghe.
Le fratture sono interruzioni negli strati senza spostamento apparente
dei due lembi e sono spesso riempite sa cristallizzazione di calcite.
Le faglie sono meno comuni, la separazione presenta uno spostamento
e sono caratterizzate da rocce rotte, con grosse vene di calcite.
Le pieghe sono di solito dedotte da molte misure di immersione
e direzione degli strati.
4.4.5.4 Altre annotazioni
Altre cose che possiamo annotare sul rilievo sono
- livello di attivita` della cavita` (stillicio sparso, acque correnti,
pozze);
- bruschi cambiamenti nella dimensione dei passaggi,
- riempimenti (tipo, materiale, se cementati o erosi, etc.),
- depositi (concrezioni, minerali, guano, altro materiale organico),
- litologia (tipo di roccia, contatti),
- altre morfologie carsiche ipogee (forma delle pareti e del soffitto,
forma dei pozzi, fratture generatrici),
- fauna
- fossili
4.4.6 Indici morfometrici
L'uso di indici numerici per descrivere
la tipologia delle cavita` deve essere considerato come
indicativo, in quanto la porzione di cavita` esplorata
in un massiccio carsico e` limitata dalla possibilita`
di accesso speleologico.
Vengono utilizzati i parametri riportati nella tabella sottostante.
Dn
|
Dislivello negativo
|
Differenza di quota fra l'ingresso e il punto piu` basso raggiunto.
|
Dp
|
Dislivello positivo
|
Differenza di quota fra il punto piu` alto raggiunto e l'ingresso.
|
Dt
|
Dislivello totale
|
Somma Dt + Dp.
|
Ss
|
Sviluppo spaziale
|
Sviluppo esplorato della cavita`, comprese le diramazioni e i pozzi.
|
Sp
|
Sviluppo planimetrico
|
Sviluppo della proiezione in pianta.
|
Es
|
Estenzione
|
Distanza in pianta fra i due punti piu` distanti (in pianta) della grotta.
|
A partire da questi parametri si calcolano alcuni indici.
Questi indici si prestano a valutare la relativa importanza
dei controlli strutturale e idrogeologico (Iv, Io, Il), e
le caratteristiche idrodinamiche (Il, Ico).
Iv = Dt / Ss
|
Indice di verticalita`
|
Varia fra 0 ed 1.
Piu` e` alto piu` la grotta e a prevalenza di pozzi.
E` applicabile a grotte senza diramazioni significative
oppure su rami di un grosso complesso.
|
Io = Sp / Ss
|
Indice di orizzontalita`
|
Varia fra 0 ed 1.
Valori alti sono tipici di cavita` di interstrato (con
strati quasi orizzontali) o di cavita` al livello piezometrico.
|
Il = (Es2 + Dt2)1/2 / Ss.
|
Indice di linearita`
|
Varia fra 0 ed 1.
E` elevato per grotte superficiali di interstrato o trafori idrogeologici.
|
Ico = Sp / Es
|
Indice di complessita` orizzontale
|
Varia fra 1 ed infinito.
Valori elevati (superiori a 10) indicano un andamento
labirintico. Valori intermedi sono tipici di grossi complessi
con struttura gerarchizzata, mentre valori bassi indicano
cavita` di attraversamento.
|
D. Sottocorno (con modifiche) Tue Jan 22 12:56:07 2008
Prev Up Top Next Contents
This work is licensed under a Creative Commons
Attribution-Commercial-ShareAlike 2.0 Italy License.