Sei uscito di grotta dopo aver preso freddo per fare una lunga serie di
misure e molte pagine di schizzi sul tuo quaderno, e te ne torni a casetta.
Il giorno successivo, perche` non devi lasciar passare troppo tempo,
raccatti il tuo quadernetto e ti siedi davanti ad un tavolo per vedere
cosa si riesce a tirarne fuori.
Nota.
L'impiego di programmi per la restituzione delle poligonali (v.
App. 5.A
) ha reso obsolete le tecniche grafiche di elaborazione dei dati di
rilievo e costruzione delle
poligonali. Tuttavia e` bene conoscere i principi che stanno
alla base del lavoro di restituzione del rilievo.
Ci sono anche programmi per tracciare il disegno della restituzione
del rilievo (pianta e sezione), includendo anche tutte quelle informazioni
accesorie che completano un rilievo ben fatto.
4.3.1 Attrezzatura
Ti procuri, comprandoli ad esempio, gli attrezzi necessari a trasformare
i numeri in un disegno, che sono:
- un goniometro;
fai attenzione che sia suddiviso in 360 gradi, e non in 400;
un buon goniometro e` un cerchio intero (non meta')
e NON e` piccolo;
- una squadretta; come la vuoi tu, meglio se piccola;
- un foglio di carta millimetrata; in vendita in diversi formati, quello
consigliabile e` il formato A3 (42 per 30 centimetri circa);
- un nastro adesivo;
- una matita con la mina (durezza H) e qualcosa per appuntirla di frequente
(un temperino, un grattino, o un affilamine);
- una gomma per matita di buona qualita`;
- un quadernetto su cui ricopiare, con molta attenzione, i dati del tuo
quaderno da grotta che solitamente e` sporco e bagnato. Conserva comunque
il quaderno da grotta, puo' servire a chiarire dei dubbi.
4.3.2 Prepari il foglio
Scrivi cosa stai per disegnare, da chi e quando e` stato fatto il
rilievo e in che scala lo disegni. Esempio
Grotta Maddalena - Ramo delle Eccentriche
31 Luglio 1989
Friesen Gonzaga Sules
SCALA 1:500
Le scale di norma utilizzate per disegnare le grotte sono due:
- la scala 1:200 (un centimetro della squadretta = 2 metri);
un metro di grotta equivale a mezzo centimetro; utilizzerai questa
scala per grotte di modeste dimensioni;
- la scala 1:500 (un centimetro della squadretta = 5 metri);
un metro di grotta equivale a due millimetri; questa e`
la scala in cui disegnerai quasi tutte le grotte;
Scale piu' dettagliate servono solo per far sembrare piu'
grandi grotte che non lo sono; scale piu` grandi (1:1000)
servono per far stare in un foglio grotte molto grandi. Dei due
espedienti il primo e` per sciocchi, il secondo per i baciati dalla
Sorte.
4.3.3 Disegni il profilo
Prendi un foglio di carta millimetrata, attaccalo al tavolo con il nastro
adesivo e scegli un punto da cui vuoi partire a disegnare, quel punto
sara` il primo caposaldo del tuo rilievo e ci scrivi vicino lo
stesso numero che gli hai dato sul quaderno in grotta (ad
esempio "1"). All'interno di ogni caposaldo segnato in nerofumo
scrivi con una matita il numero del caposaldo: e` piccolo ma risulta
in genere molto nitido.
Appoggia il goniometro sul foglio e fai coincidere il centro del goniometro
con il punto "1". Ruota il goniometro sino ad allineare con le righette
della carta millimetrata le tacche poste in corrispondenza dei valori:
0, 90, 180, 270, tenendo lo zero in lato, ti sara` facile
perche' sono marcate in modo evidente.
Il tuo foglio che tu tieni orizzontale, devi immaginare che si trovi
in verticale e che quindi spostandoti in alto sul foglio e`
come se tu salissi e, viceversa, spostandoti in basso e` come se tu
scendessi. Esempio
Fig. 171. Riferimento per la sezione longitudinale
Guarda il primo valore dell'inclinazione che hai sul quaderno, ad esempio
quello da 1 a 2. Se e` un valore positivo, ad es. +15, parti dal
valore 90 e conta 15 tacche verso l'alto. Se e` negativo, ad
esempio -7, parti dal valore 90 e conta sette tacche verso il basso.
Quando sei arrivato alla tacca giusta fai un puntino sul foglio, con la
matita, togli il goniometro, prendi la squadra e posala sul foglio in modo
che tu possa disegnare una riga che passa per il punto 1 e per quello
che hai trovato col goniometro.
Ora fai coincidere lo zero della squadretta con il punto 1 e lungo
la riga che hai disegnato riporta, nella scala che hai scelto, la distanza
che hai rilevato in grotta fra il caposaldo 1 e il caposaldo 2.
In questo modo hai trovato il caposaldo 2. Misurando con la squadretta
quando sei sceso o salito rispetto alla linea della carta millimetrata
che va da sinistra a destra su cui si trova il punto 1.
Fatto questo cancelli il tratto di riga che non ti serve, metti il centro
del goniometro sul punto 2 e ripeti tutte quante le operazioni, sino a
trovare il punto 3. E cosi' via.
Quando hai trovato anche l'ultimo punto hai disegnato la poligonale
del profilo della grotta o galleria che hai rilevato.
Ora devi solo aggiungere intorno a questo scheletro il disegno del
pavimento e del soffitto, copiandoli dallo schizzo che hai fatto in grotta
sul tuo quaderno.
Il profilo ti mostra se e quanto scende o sale la galleria e ti consente
di calcolare il dislivello che hai percorso. Per saperlo e` sufficiente
che tu legga con la tua squadretta la distanza tra le righe della carta
millimetrata che vanno da destra a sinistra (le orizzontali nella
realta`) su cui si trovano il primo e l'ultimo punto del disegno
(il primo e l'ultimo caposaldo nella realta`).
Confronta il valore che hai letto con la scala del disegno e ora sai
quello che desideri tanto conoscere: il Dislivello.
Fig. 172. Poligonale in sezione longitudinale
Nel disegno se misuri in scala la riga "h" puoi conoscere il
dislivello. Ad esempio, se il disegno e` in scala 1:500 e con la
squadretta leggi 5,7 cm il dislivello reale e` 28 metri.
Hai disegnato l'andamento del pavimento e del soffitto di ogni singolo
tratto che hai misurato, uno di seguito all'altro, senza preoccuparti
se la galleria fa delle curve verso destra o verso sinistra; in pratica
non hai fatto un disegno che copia la realta` ma l'operazione che
puoi vedere nel disegno qua sotto.
Fig. 173. Sezione longitudinale
Il risultato, se credi, e` quello che avresti potuto fotografare
da un lato ogni singolo tratto di galleria del tuo rilievo e mettendo
le foto una accanto all'altra. O meglio, hai proiettato ogni singolo
tratto del rilievo su un diverso piano verticale e poi hai accostato
fra loro le proiezioni. Questo modo di disegnare il profilo
e` accettato da tutti (che sia un'altra convenzione? E si`)
e TUTTI i rilievi delle grotte sono fatti in questo modo, in tutto
il mondo.
Concludendo: il profilo non ti da' NESSUNA in formazione sulle curve
che la grotta fa, per questo la tua fatica non e` ancora finita.
D. Sottocorno Mon Nov 19 11:34:13 2007
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