Un tuo socio di spedizione, o tu stesso, terra` nelle mani un quadernetto
su cui scrivera` tutte le misure che prenderete.
Per scrivere usa una matita: le biro non van bene con l'umidita`.
Porta sempre due o tre matite, un temperamatite, e una gomma.
Prima di iniziare a scrivere i dati del rilievo scrivi SEMPRE
la grotta in cui ti trovi, la diramazione, la data ed il nome
dei rilevatori. Per esempio
Grotta Maddalena
Ramo delle Eccentriche
31 Luglio 1989
Friesen Gonzaga Sules
Questo perche` in un quaderno di rilievo ritrovato dopo molto tempo tutte
le grotte si somigliano, o meglio i tuoi disegni, come gli identikit
della polizia, non sono mai abbastanza somiglianti da permettere
un riconoscimento univoco.
Quando hai letto uno strumento (bindella, bussola o clinometro)
pronuncia chiaramente ad alta voce
il valore della misura e preoccupati che
chi scrive l'abbia sentita, e ripetuta correttamente.
Quando tieni il tacquino, scrivi i valori delle misure
e poi ripetili al tuo compagno per confermargli cio` che
hai annotato.
Quando scrivi le inclinazioni scrivi sempre il segno '+' oppure '-'.
Se l'accuratezza dei dati puo` avere cifre decimali (per esempio
il mezzo grado), scrivi sempre la cifra decimale anche quando e`
zero (per esempio scrivi sia 25.0 e non solamente 25).
La vostra conversazione sara` del tipo:
speleo A (legge): "tredici metri"
speleo B (scrive): "tredici metri"
speleo A: "sessantaquattro nord"
speleo B: "settantaquattro nord"
speleo A: "SESSANTAQUATTRO nord, SEI-QUATTRO"
speleo B: "sessantaquattro nord"
speleo A: "piu` quindici"
speleo B: "piu` quindici"
speleo A: "laterali a duecentoquarantacinque: piu` uno virgola quattro, meno zero"
speleo B: "laterali a duecentoquarantacinque: piu` uno virgola quattro, meno zero"
speleo A: "verticali: piu` due, meno uno virgola due"
speleo B: "verticali: piu` due, meno uno virgola due"
e cosi' discorrendo.
La qualita` dei rapporti umani e` bassissima ma avrete tempo al bar di
confessarvi vicendevolmente i fatti vostri, o come piu` spesso succede,
quelli altrui.
Questi numeri sono riportati sul blocchetto in modo che siano
perfettamente comprensibili
una volta arrivati a casa, e non mi riferisco soltanto
alla calligrafia. Mi spiego: sul quaderno scriverai le misure relative
a ciascun punto sulla stessa riga e quelle dei punti successivi bene in
colonna. Per esempio
Punti Nord Distanza Inclinazione Laterali Verticali
1 - 2 64 13.00 + 15 245 +1.4 -0.0 -- +2.0 -1.2
2 - 3 14 7.45 + 30 195 +0.0 -1.2 -- +1.0 -1.4
3 - 4 121 19.60 - 5 300 +1.0 -0.8 120/45 +3.2 -0.9
4 - 5 - 12.20 + 90 280 +2.0 -2.4 100/0 +4.0 -0.7
I numeri che scriverai prima delle misure sono quelli che darai ai
capisaldi, ed hanno un preciso significato (attento! e` un'altra
convenzione), cioe` il primo e` quello in cui si trovano gli strumenti
il secondo quello verso cui si guarda per fare le misure. Ad esempio
"3 - 4" vuol dire che bussola e clinometro si trovano sul caposaldo "3"
e guardano il caposaldo "4". Sii sempre molto chiaro nell'utilizzare questa
convenzione ed evita invece annotazioni di fantasia del tipo
"da 5 a 12 letture in avanti".
Se per un qualsiasi motivo dovessi invertire la posizione degli strumenti
scrivi semplicemente:
Punti Nord Distanza Inclinazione ...
5 - 4 31 12.00 + 7 ...
cioe` che le letture sono effettuate con gli strumenti che si trovano
in "5" e guardano verso "4".
La scelta di dove mettere i caposaldi e` molto delicata.
Dovrebbe essere fatta da colui che scrive i dati sul tacquino.
Ci sono alcuni criteri:
- i capisaldi devono stare su elementi prominenti.
- un modo per posizionare un elemento significativo sul rilievo
e` di metterci sopra un caposaldo.
- devono facilitare la lettura degli strumenti.
Evita pareti piatte, e il suolo. Se e` necessario
fare un caposaldo al suolo, metti una pila di sassi per facilitare
la lettura degli strumenti.
- i capisaldi devono essere utilizzabili per letture in entrambi
i versi, avanti e indietro.
- evita tiri troppo lunghi. E` difficile fare uno schizzo accurato.
- metti un caposaldo stabile (permanente e ben identificato))
dove c'e` possibilita` di dover attaccare un altro rilievo.
Scrivi anche le dimensioni (destra, sinistra, sopra e sotto) della
galleria rispetto al primo caposaldo.
Queste dimensioni sono intese trasversali al tiro (cioe` in un piano
perpendicolare).
Destra e sinistra sono riferite alla direzione in cui guardano
gli strumenti. Se non e` il caso fanne una nota.
Si possono seguire diverse convenzioni.
Queste dimensioni possono essere le dimensioni medie della grotta
lungo quel tratto di poligonale. Oppure possono essere le dimensioni
nel caposaldo di arrivo riferite alla direzione della tratta.
Sono molto qualitative, pero` in una grande cavita` permettono a
programmi di visualizzare l'andamento tridimensionale della cavita`
mostrandone anche il volume.
E se la bussola sta' su caposaldo e il clinometro sull'altro?
Quando ti trovi di fronte ad un tratto di grotta verticale puoi avere
difficolta` a misurarne la direzione, ma nessun problema: non esiste.
Vedremo piu` avanti perche`.
Ma non basta. Come faresti misurando una stanza di casa tua, dovrai
fare uno schizzo per ricordarti a che parte di grotta si riferiscono
le misure che hai preso. Il modo piu` semplice di fare degli schizzi
delle grotte e` quello di disegnare una pianta e un profilo (vedrai che
ti saranno utili) e scriverci dentro i numeri dei capisaldi.
Fig. 167. Schizzi
Una pianta (ne riparleremo) e` grossomodo l'andamento delle
pareti della grotta; un profilo
e` invece l'andamento del pavimento e del soffitto.
Con frequenza, e sempre quando la galleria cambia forma, fanne anche uno
schizzo, con misure approssimate, della sezione trasversale,
che e`
la forma che avrebbe una fetta di galleria tagliata come un salame,
ricordandoti anche di segnare dove si trova il posto che tu disegni
e in che verso lo guardi. Ecco un esempio di cosa sono le sezioni
trasversali:
Fig. 168. Sezioni trasversali
Se e` in corrispondenza di un caposaldo, scrivi accanto al disegno
il numero del caposaldo; se si trova fra due capisaldi indicali entrambi e
segna sugli schizzi della pianta e del profilo la posizione di quello
che hai disegnato. Per esempio
Fig. 169. Sezioni trasversali: disegni
Se un dato che hai scritto e` errato o poco comprensibile e`
molto meglio riscriverlo piuttosto che tentare di correzioni che potrebbero
risultarti non chiare una volta a casa.
Non e` mai successo che si dovesse smettere di rilevare per
aver finito la carta: hai in mano un quaderno di decine di pagine, usale!
Fig. 170. Poligonale di una sala
Quando stai rilevando in un ambiente ampio, dopo aver fatto la misura
puoi lasciar cadere a terra la bindella, cosi` chi deve fare lo schizzo
ha qualche riferimento. Se l'ambiente e` molto grande (una sala)
dovrai rilevare tutto il suo perimetro.
Riporta anche tutte le osservazioni che ti sembrano utili: sempre le
correnti d'aria e la loro intensita`,
concrezioni, fango, ghiaia, frane, pericoli, armi,
pozze e scorrimenti d'acqua, e se
ti infili in una diramazione che non rilevi scrivi una breve
descrizione di quello che hai visto (per es. "ramo stretto, 20 metri,
continua, occorre scavare, aria forte", oppure "galleria, 50 metri,
chiude su fango, senz'aria").
Questo servira` a te e agli altri per tornare con le attrezzature
necessarie.
Se nella medesima spedizione esegui due rilievi differenti, utilizza due
numerazioni per i capisaldi ben distinte, che non si possano confondere.
Per esempio: primo rilievo da 1 a 27, secondo rilievo da 101 a 143.
Il compito di chi scrive i dati sul tacquino e` il piu`
importante nella squadra di rilievo, non tanto perche` il tacquino
conterra` le informazioni che una volta fuori dalla grotta ti
permettono di stendere il rilievo (come vedremo dopo), ma perche`
quando scrivi i dati puoi controllare che le misure lette dai tuoi
compagni siano plausibili.
Per esempio se la galleria curva a sinistra, una letture 60°N
non puo` essere seguita da una 90°N (supponendo di
leggere le misure nel verso della galleria)!
La verifica sul posto dei dati rilevati permette di correggere gli errori
grossolani, che sono poi quelli che "sballano" il rilievo!
Questa verifica e` una abilita` che viene sviluppata con
l'esperienza: esperienza a stimare le distanze in grotta, esperienza a farti
aspettative sui valori di inclinazione che il tuo compagno sta` misurando,
a anche esperienza a costruirti mentre scrivi i dati un modello mentale
in tre dimensioni del ramo di grotta che rilievi (e magari inserirlo
assieme al resto della grotta che gia` conosci).
Non pretendiamo di insegnarti queste abilita`, pero' ti suggeriamo una
semplice tecnica grafica (hai tacquino e matita in mano, o no?) per
la verifica delle orientazioni.
Traccia una linea che rappresenta la direzione Nord e
fai uno schizzo della poligonale, cioe`
della linee misurate (la poligonale e` spiegata dopo):
cerca
di rappresentare fedelmente non solo le distanze ma anche le direzioni.
Questo schizzo puo` essere lo stesso che usi per disegnare
la pianta della grotta.
Un errore di direzione diventa subito apparente.
Per ridurre la possibilita` di trascrizioni errate, o non leggibili,
si puo` scrivere i dati in due, su due tacquini differenti.
Quando si e` in tre, uno legge gli strumenti, uno legge le bussola
e scrive i dati, e il terzo esegue lo schizzo e scrive i dati.
In due uno legge gli strumenti, l'altro la bussola, ed entrambi
scrivete i dati.
4.2.2 Lasciare un segno
Spesso non riesci a rilevare tutto quello che c'e`, oppure puoi
scoprire nuove prosecuzioni che iniziano in una galleria gia`
rilevata, allora e` importante che tornando la volta seguente
tu possa sapere dove attaccarti al vecchio rilievo con quello nuovo.
Risolvere questo problema e` facilissimo:
segna SEMPRE
con il pennarello a vernice
TUTTI i capisaldi, ma non con una
macchiolina, che spesso si confonde con quelle lasciate accidentalmente
o con le ombre, fai una bella croce, e se gia` prevedi che
il caposaldo servira` per successivi rilievi (ad esempio in
corrispondenza di una diramazione) scrivici di fianco il numero che gli hai
dato.
Questo evitera` errori di collegamento tra rilievi e costituisce una
rete di punti di riferimento per chi si muove dentro la grotta.
Quando fai il rilievo di una nuova diramazione
parti SEMPRE da un caposaldo del rilievo precedente e SCRIVILO
sul tuo rilievo. Per esempio:
Cap. 1 coincide con il cap. 38 del rilievo della Sala Moana
Fai la stessa cosa se con un caposaldo del tuo rilievo hai la possibilta`
di collegarti con un altro rilievo fatto in precedenza, e` una cosa
molto importante che permette di poter correggere gli errori di
entrambi i rilievi.
4.2.3 Accuratezza
Tieni conto che gli strumenti che usi non sono molto precisi e se non sei
molto attento a come fai le cose puoi spendere tante energie per portare
a casa una schifezza.
Sii preciso nel prendere le misure. Ricorda anche che con il rilievo
non vogliamo riprodurre con precisione ogni particolare di una grotta,
quindi quando fai gli schizzi non essere maniaco del dettaglio.
In ultimo se a causa della stanchezza o della insufficiente esperienza
del tuo compagno, o per qualsiasi altro motivo, pensi che il rilievo che
hai eseguito non sia preciso, SCRIVILO, questo evitera`
di impazzire nel caso in cui non coincida con altri rilievi della stessa
grotta.
4.2.4 Manutenzione minima
Quando esci da grotta recupera subito il quaderno da rilievo e proteggilo
(per esempio mettendolo in un sacchetto di plastica se piove) in modo
che non rischi di danneggiarsi.
Quando sei a casa togli gli strumenti da rilievo dal sacco del materiale
sporco e mettili all'aria in modo che possano asciugarsi.
La bindella deve esser svolta e lavata, per togliere tutto il fango,
quindi fatta asciugare al sole. Controllane la leggibilita` dei numeri.
Se le cifre (specialmente quelle dei primi metri) cominciano a divenire
ileggibili, comprane una nuova per sostituirla [
340] .
Bussola e cliometro devono essere lavati e fatti asciugare.
D. Sottocorno Thu Aug 28 22:49:52 2008
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