OVVERO L’ORIGINE DELL’IGNORANZA

L’apparizione del monolite

Nella primavera del 2001 un monolite nero compare improvvisamente a Bologna nel cuore della Grande Pianura: è un parallelepipedo nero, eretto, di media grandezza. Il capo del branco delle scimmie, il primo a svegliarsi - ma non il più sveglio - nota la sua presenza.

Le scimmie lo accerchiano con grida acute, alcune vorrebbero toccarlo: non hanno mai visto niente di simile.. Il monolite scardina la normalità della loro esistenza: la sua forma perfetta si staglia in una landa desolata, punteggiata da qualche forma irregolare e indefinibile (due scodelle, uno scudo, la dentiera di Palumbi, la tibia di De Pol, poca roba).

Le scimmie mugolano, si lamentano, sono annichilite dal mistero dell’oggetto enigmatico: preannuncia un attacco? una minaccia? oppure è l’avvisaglia di una manifestazione del sacro?



"Anche noi abbiamo Grande Osso Sacro" (nel culo, NdCBN)

Il monolite scompare (il mistero venne svelato solo nell’estate del 2003: Madrigali lo aveva portato nel suo ufficio in CTO). Il capo clan continua a pensare: impiega un paio d’anni, ha i suoi tempi... quand’ecco che, improvvisamente, frugando tra ossa di braciola residuate dall’ultimo raduno della Fossa, ha l’idea di prenderne una per servirsene come strumento per colpire altre ossa, farle saltare, poi distruggerle. Non serve a nulla, ci pensa già la Hera, antica dea dell’immondizia.. Lo scimmione prova allora a usare l’osso come mazza primitiva per battere uno strike con una rudimentale palla di pietra... anche lui capisce che non funzionerà mai. Allora ha l’idea, suggerita da un originale blocco di Skelin su Jenkins (che, attapirato, si accascia) di servirsene come arma per uccidere i nemici! Funziona!


(NdCBN: non sempre: un’impasse nell’evoluzione si verifica nel maggio dello stesso anno, con la batosta nello scontro con una specie più evoluta, guidata da tre omini piccini che hanno già perso molto pelo (ma non il vizio)).

Le scimmie si servono dell’osso/arma per procacciarsi il cibo, conquistare una fonte d’acqua e il passaggio al turno successivo: si scontrano con un clan rivale, violentemente. La tribù usa l'osso-arma per prendere vantaggio sugli avversari e stordire il loro capo.

Il capo clan compie allora un gesto di trionfo: lancia in aria l’osso/arma/preghiera.


Ha inventato il tiro ignorante!!!


Repesa: "E´ stato un errore di concentrazione. In quei casi non hai bisogno dell’allenatore. Sei a +3, con 7 secondi: devi fare fallo e basta è una regola in tutto il mondo. L´avevo chiesto a Basile, ma c´è stato un errore di comunicazione". (..) "Sì, Repesa me l´aveva chiesto - ammette Gianluca - ma io ho fatto di testa mia e non ho detto niente a Guyton. In quei momenti, hai il 20% di possibilità di segnare da 8 metri, con le mani in faccia. E´ andata male, bravo Wheeler che ha messo un tiro impossibile. Ragionandoci sopra, poi, non è automatico che facendo fallo vinci. Comunque siamo stati bravi a chiuderla, con due tiri di assoluta ignoranza, mio e di Pozzecco". "Credo che a questo punto e a questo livello devi giocare, senza pensare troppo: se ti senti di tirare, prendi e tira".

(22/05/2003, La Repubblica, F.Forni su gara 3 di semifinale scudetto Cantù-Piccioni)


L’apparizione del monolite ha segnato un passaggio fondamentale: il primitivo si è trasformato, e il primo segno dell’evoluzione è un’intuizione, la geniale associazione mentale che gli ha fatto scoprire l’uso dello strumento ignorante per aggredire più efficacemente, per essere vincente nella lotta per l’esistenza e affermare il proprio predominio sulle altre specie dell’universo! La scimmia si sente potente!

Da quel momento in poi è il trionfo dell’ignoranza.


Anche le abitudini sessuali del branco sono oggetto, a partire dallo storico momento, di significativa evoluzione.

Solo alcuni appartenenti al clan continuano a praticare i maschi riti delle scimmie bonobo:

Nell’anfiteatro naturale denominato "curva Nannetti", a petto nudo e in piedi, schiena contro schiena, un maschio adulto - ma che entra con un abbonamento ridotto- strofina velocemente il suo scroto contro il fondoschiena dell'altro. Praticano anche il cosiddetto penis-fencing, in cui due maschi si fronteggiano appesi ai rami o alle balaustre strofinando insieme i loro membri eretti. La varietà dei contatti erotici tra i bonobo include sporadicamente il sesso orale, il massaggio dei genitali altrui e intensi baci di lingua. Tutto questo potrebbe dare l'impressione di una specie patologicamente ipersessuata, ma gli antropologi tengono a precisare, dopo centinaia di ore passate ad osservare i bonobo in casa e in trasferta, che la loro attività sessuale è piuttosto casuale. Sembra trattarsi di un completamento naturale della loro vita di gruppo. I bonobo fanno sesso occasionalmente, non certo in continuazione. Per di più, con una durata media per accoppiamento di appena 24", il contatto sessuale tra i bonobo è molto rapido secondo gli standard umani.



Frenetica attività sessuale "à la bonobo" in Curva Nannetti

Penis fencing fra maschi bonobo adulti


Il capo clan enuncia fieramente il mutamento delle abitudini sessuali:

Intanto, il capitano ha parlato forte e chiaro. Si parte senza la Virtus, gli avevano buttato lì. "Chi non paga (..) - ha risposto -, deve star fuori. Dev´essere chiaro e uguale per tutti e non transigo. So che le mie parole hanno dato fastidio, tra gli altri a Sabatini e a Cazzola, ma questi sono i fatti. Io e tutti gli azzurri abbiamo avuto un incontro con Maifredi, dicendogli che non era giusto riammetterla. E sapete cosa vi dico dopo queste polemiche? Godo come un riccio che adesso stanno in A2...". (La Repubblica, 3/10/2003)


Nota scientifica: l’amore tra i ricci

Il periodo degli amori sopraggiunge in estate. Per manifestare i propri gradimenti, il riccio emette allora dei mormorii soffocati, suoni rauchi e balbettii. Il riccio si accoppia due volte all’anno, dopo un corteggiamento lungo e insistente a causa dei ripetuti rifiuti della femmina, che è costretta a posizionarsi con il ventre a terra , in modo da appiattire gli aculei sul dorso e non ferire il maschio: tutto ciò dura al massimo un paio di minuti. Più soddisfacenti e meno pericolose sono le manifestazioni di autoerotismo della simpatica bestiola. Caratteristici parassiti del riccio sono le pulci, più grandi di quelle dei gatti, e le zecche; forse legate alla presenza di questi parassiti sono le curiose abitudini sessuali del riccio: quando si imbatte in qualcosa che ha un sapore o un odore nuovo o insolito, dopo averlo "assaggiato", produce una abbondante schiuma per ipersalivazione, e poi se ne cosparge il dorso. E così gode. "Come un riccio", appunto.


Parassiti e odori insoliti: tempi d’oro in Fortitudo con Galanda e Meneghin

Non c`e` piu` l`aria di una volta


Il capo clan è sempre più sicuro di sé e assume atteggiamenti spavaldi.

Si fa intervistare da "Stadio (evolutivo)" con la sua cucciolotta, un incrocio con un apalide di taglia nana, dato che è presentata da Irene Govoni come "un furetto di 2 anni e mezzo", "un topino di neanche mezzo metro" (27.2.2002)

Non sa che almeno cinque maschi più giovani del branco sono pagati più di lui e infierisce sul vecchio e spelacchiato ex capobranco, prima emarginato e poi condannato ad un mesto esilio:

E Myers che vuol rientrare in Nazionale? Ecco Basile: "Carlton lo sa e l´ha detto. Ha la precedenza il gruppo di Svezia, compresi quelli rimasti a casa: Carraretto, Abbio, Meneghin. La porta non è chiusa per nessuno, ma nessuno deve pretendere. Joel vorrebbe vedere il papà ad Atene? Perché abbiamo vinto una medaglia, ma se fossimo andati fuori con la Bosnia...". (La Repubblica, 3/10/2003)

La replica dell’ex capobranco è un trattato di antropologia culturale, di etologia zoologica, di neurologia applicata ad un solo neurone, e costituisce a tutt’oggi la lastra tombale (NdCBN: siamo pur sempre all’età della pietra) sulle velleità di evoluzione di questa specie di primati (rectius: "secondati"):

"Sono rimasto colpito dalle dichiarazioni di un giocatore che per colpire me ha tirato in ballo mio figlio. Gli consiglio di pensare soltanto a tirare la palla nel cesto, perché fare entrambe le cose è lontano anni luce dalle sue possibilità". (Carlton Myers, 4/10/2003)


La strada dell’evoluzione è ancora lunga: Basile il capo clan desidera penetrare il Mistero dello Stare al Mondo, ma la sua mente si arresta sulla soglia...

Dopo aver tentato invano di relazionarsi con Basile, Konrad Lorenz ottenne straordinari risultati con questo ocarotto


Il Pianeta delle Scimmie
- Le Scimmie di Smodis

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