torna all'home page | storiografia

Storia italiana - sistema di potere e apparato forense

Spunti  sulla filosofia della storia e della filologia alla luce di questioni d'attualità.

 

              De Zuazo - azzurro astratto 1969 

Se intendiamo costruire l'identikit del sistema di difesa giudiziaria di Berlusconi, dobbiamo analizzare Cesare Peviti in quanto  "architetto" del sistema (all'interno di una linea definita dal suo diretto superiore "politico").  Nel primo governo Berlusconi si candida a ministro della Giustizia. Mi pare il suo nome sia stato oggetto di veto da parte del capo dello stato Scalfaro. A questo punto accetta il ministero della Difesa. Fu lui a portare in parlamento, assieme a Berlusconi, la schiera degli avvocati berlusconiani. "aggressivi" che presero il posto dei precedenti avvocati "professionali" (che volevano difendersi nel processo e non dal processo), Enrico Amodio e Oreste Dominioni, scegliendo giovani avvocati abili nella procedura penale. All'epoca del primo governo Berlusconi, sottosegretario ala giustizia era l'avv. del capo Domenico "memmo" Contestabile. All'epoca, ministro della giustizia era l'avv. Alfredo Biondi (che aveva proposto il "decreto salvacorrotti") Questi due avvocati avevano difeso Berlusconi a Brescia, quando il premier aveva accusato "mani pulite" di aver fatto cadere il suo governo con una specie di "golpe giudiziario".  Anche Vittorio Dotti fu premiato - con il posto di capogruppo di FI alla camera -per le sue attività forensi (difesa nella vertenza Mondadori: in tale veste lo ricordo anche in una puntata di una trasmissione tv di Santoro). Contemporaneamente al senato era eletto il difensore del fratello di B.,   l'avv. Vittorio Emanuele Falsitta. Michele Saponara prima denuncia in varie occasioni i giudici di mani pulite (e provoca varie ispezioni ministeriali senza seguito), poi assume il ruolo di difensore di Previti. Massimo Berruti viene dal mondo delle istituzioni (guardia di finanza) e passa  dalle investigazioni sulla Fininvest alle dipendenze di B., che lo porta in parlamento come deputato FI (ed evita in tale modo condanne per corruzione). Carlo Taormina, che aveva definito Previti  "indifendibile" (e forse anche per questo non è stato sostenuto nella candidatura politica del '96), entra in parlamento nel 2001 con il seguito di attività doppia (v. link), finché non è costretto alle dimissioni per la netta opposizione di tutte le forze politiche non-fi al suo doppio lavoro ministeriale e professionale (in questa veste aveva chiesto l'arresto dei giudici di mani pulite). 

 Dallo studio di Previti escono gli specialisti nella procedura. Mi pare ci sia anche la moglie di Bruno Vespa (che silenziosamente sta lavorando nello staff del ministero della giustizia nell'attuale governo). Perno di questo plotone è Gaetano Pecorella, assunto ad interim inizialmente, per il processo SME e contemporaneamente posto a presidente della commissione giustizia della Camera. Sullo stile nuova guardia oggi campeggia il veronese Niccolò Ghedini, onorevole FI e in pari tempo difensore del capo (in quest'ultima veste minaccia interpellanze parlamentari contro i giudici, nella prima veste prepara leggi che servono in tribunale a scagionare il suo assistito). 

home page

 

Hosted by www.Geocities.ws

1