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Avicenna

(Abu Ali al Hosain Ibn Abdallah Ibn Sina) il "Terzo Aristotele"

(Bokhara 980 - Hamadan 1037 filosofo arabo d’Oriente) Medico alla corte di molti principi persiani, influenzò la medicina fino al 1600. Aristotelico con influssi neoplatonici (18 volumi di opere filosofiche divise nella  tradizionale partizione: Logica Fisica Matematica Metafisica).

Siede nella "filosofica famiglia" descritta nel limbo da Dante:
Euclide geomètra, e Tolomeo,
Ippocrate, Avicenna, e Galieno:
Averroìs, che 'l gran comento feo
. (Inf., IV, 142-4)

Avicenna  concilia la fede islamica con la filosofia ARISTOTELICA.

Con le sue parafrasi e citazioni aristoteliche, passate poi in Occidente attraverso traduzioni latine, influenzò (spesso per opposizione) Alberto Magno e Tommaso. Per l'avventura intellettuale e umana del "principe dei medici" v. SINOUE' 2001

La materia esiste ab aeterno, nel senso che a tale livello è esistente come principio di individuazione. 

Distingue l'universale logico dall'ontologico, in quanto quest'ultimo non ha la  vera natura di forma nel composto. 

L'universale esiste:
 in Dio  ante rem
come natura universale degli individui in rebus
nella mente umana per mezzo dell'astrazione post rem

FONTI

SINOUE' 2001  Gilbert Sinouè. La via per Isfahan, Neri Pozza 2001

 

Linkografia:

http://users.erols.com/zenithco/ sito su pensatori arabi, specialmente Avicenna ed Averroè.

 

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