Il più sistematico tra gli spiritualisti cristiani [ESISTENZIALISMO 1993, 435], ha seguito le lezioni di Aliotta a Padova e ne risente l'influsso anti-attualistico e pro-scienza [GARIN 1966, 1349]; si differenzia dall'esistenzialismo, al quale riconosce  (specie in Heidegger) la consequenzialità dell'assioma "L'essere si risolve senza residuo nel Dasein, l'essenza nell'esistenza mondana" [L.S., L'esistenzialismo di M. Heidegger, PD,1942,55]. Riduce però la sua filosofia al personalismo, che riconquista la dimensione del valore dell'uomo dopo aver attraversato la svalutazione esistenzialistica. L'attimo esistenzialistico è non momento del tempo ma specchio dell'eternità. Questa visione cristiana è già in Agostino. In una presentazione della tesi agostiniana, L.S. ne fa il conciliatore di idealismo ed esistenzialismo: "il primo ipostatizza la ragione contro la persona, il secondo isola la persona dalla ragione... S.Ag. invece personifica il rapporto uomo-Dio e quello conoscitivo uomo-cose, personifica infine il rapporto tra le facoltà dello spirito. Il tutto avviene nella storia, regno del contingente ma anche regno della libertà dell'uomo (cui secondo Sartre siamo condannati): l'uomo non è automa ma attore della storia, come lo è Dio che regola la storia come un poema.[Centro Culturale S.Fedele, MI s.d. ma 1959].

Luigi Stefanini illustra al Centro S. Fedele MI nel 1954 la visione agostiniana di superamento della antinomia idealismo-esistenzialismo