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Gian Domenico Romagnosi

(Salsomaggiore PR 11 dicembre 1761- Milano 8 giugno 1835)

 

Studia al Collegio Alberoni di Piacenza. Nel 1821 al collegio dedica il suo scritto "Dell'insegnamento primitivo delle Matematiche". Studia giurisprudenza a Parma  e pubblica Genesi del diritto penale (1791). Docente a Parma, partecipa nel 1806 alla riforma del codice penale del Regno Italico e insegna nella Scuole Seciali politico-legali da lui fondate a Milano. Tali scuole furono chiuse nel periodo della restaurazione. R. comunque prende parte a tutte le grandi iniziative culturali dell'epoca: collabora al "Conciliartore", alla "Biblioteca italiana" e pubblica gli "Annali di Statistica". Nel 21 fu incarcerato a Innsbruck per l'affare Pellico-Maroncelli, ma poi assolto. Si ritira poi a Carate in Brianza dove coltiva i suoi studi che legano educazione e legislazione.

 Già nel 1807 aveva pubblicato Saggio filosofico-politico sull'istruzione pubblica legale e - anonimo nel 1815 - Della costituzione di una monarchia nazionale rappresentativa, in cui tratta anche dei progetti di organizzazione della pubblica istruzione. 

I suoi concetti basilari (che - per quanto riguarda la centralità e l'attenzione alla psicologia evolutiva - riprendono Rousseau)  emergono in Dell'indole e dei fattori dell'incivilimento (1832): l'ed.- il cui fine è la formazione dell'uomo quale essere razionale - deve essere attenta alla psicologia dell'allievo e ai fini sociali da raggiungere (emancipazione morale materiale e civile del popolo)  Attraverso l'esercizio al quale l'insegnante sottopone l'allievo, dopo averne suscitato l'interesse e attirato l'attenzione, la mente viene messa in grado di svolgere tutte le sue funzioni.

Nella "Costituzione di una monarchia rappresentativa" (1815) propone un piano di studi articolato in tre livelli: 

grado preparatorio apprendimento dei rudimenti di lettura, scrittura e calcolo  -  gratuito e per tutti
insegnamento superiore materie a prevalente carattere scientifico e apprendimento delle arti e dei mestieri
terzo grado  materie di più vasto respiro culturale:  filosofia, la logica, la psicologia.

 

In Che cos'è la mente sana (1827) e in Educazione mentale (1829) indica nell'attività di socializzazione lo strumento per l'apprendimento e per la formazione della mente (le "tecniche per l'incivilimento"). 

Azioni da intraprendere: una scuola di base biennale gratuita per tutti (leggere, scrivere, far di conto, più catechismo nazionale per i maschi  e attività di tessitura per le femmine). 

L'istruzione secondaria viene vista come istruzione scientifica, con metodo empirico, sulla base della  filosofia civile del Genovesi: solo l'istruzione educativa, attraverso lo sviluppo della ragione, salda il rapporto tra individuo e società. Riflessioni metodologiche approfondite e rispettose della democrazia (rispetto alla deriva moraleggiante del contemporaneo filone liberale cattolico, che tuttavia non pesarono nel Risorgimento e nei modelli educativi nazionali  (Giovanni Genovesi [email protected] in "Ricerche pedagogiche", 2002, n. 142)

 

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