MATERIALI DI RICERCA MURST 1998-2000   MOBILITA' LOCALE
U. Ricerca TRASPORTI URBANISTICA (resp. G. GOGGI) Gruppo B1  (coord. G.P. CORDA) 
TRASPORTI-URBANISTICA: Unità B1 
Rapporto Finale di Ricerca

TRASPORTI E URBANISTICA: INTERRELAZIONE TRA SINGOLA INFRASTRUTTURA E AMBIENTE URBANO
(sintesi dei risultati di ricerca)

(a cura di G. Di Giampietro,arch., ph.d.,  DST Politecnico di Milano 1/2000)

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Si è appena conclusa una ricerca coordinata a livello nazionale dal Politecnico di Milano sull’evoluzione della mobilità a livello locale.  Tra i temi affrontati, le prospettive della relazione tra infrastrutture di trasporto (strade, ferrovie, e reti di trasporto, con particolare attenzione al ruolo dei nuovi assi stradali interurbani) e sistemi urbani attraversati. I risultati della ricerca, presentati in sintesi, indicano insospettate linee evolutive e l’inversione di una tendenza nell’impiego delle politiche urbanistiche e della mobilità per governare gli effetti degenerativi del traffico sulle città e l’ambiente.  Gli indirizzi delle politiche di pianificazione in Europa ed America a confronto con alcune esperienze italiane che indicano una tendenza.
 

1. Premessa e riferimenti della ricerca. Nell’indagare la relazione tra infrastrutture di trasporto e ambiente urbano attraversato si sono ripercorsi,  nella letteratura italiana e internazionale, una serie di filoni di ricerca, ricchi tra gli anni ’80 e ’90, che hanno indagato in passato in maniera approfondita la relazione tra nuove infrastrutture di trasporto e dinamiche territoriali, analizzando in particolare gli effetti territoriali delle infrastrutture di trasporto (Di Giampietro/CRT 1989, Di Giampietro/ASUR 1986 e 1989, Karrer a cura di 1995). Se ne sono confrontate le indicazioni con gli attuali orientamenti della ricerca e le pratiche di pianificazione nei paesi più avanzati, rilevando un cambio di orientamento rispetto al tema. In sintesi,  il problema sembra essere diventato non tanto quanto i trasporti influenzano il territorio e l’urbanizzazione, quanto piuttosto le politiche urbanistiche influenzano il sistema della mobilità e quindi la domanda di infrastrutture di trasporto. Ma, più in generale, si è manifestata in maniera ancora più stretta e necessaria la reciproca relazione tra politiche dei trasporti e politiche urbanistiche, che debbono essere integrate e coordinate nelle politiche di governo del territorio.

2. I nuovi paradigmi della relazione trasporti usi del suolo. Si è potuta constatare negli ultimi anni un’evoluzione nell’indirizzo delle ricerche e nelle politiche praticate un poco ovunque, dall’Europa all’America e cominciano ad affacciarsi ora anche in Italia, con un cambiamento del punto di vista che ha fatto spostare l’attenzione, potremmo dire in maniera paradossale, “dal paradigma degli effetti indotti dall’infrastruttura di trasporto sull’uso del suolo, a quello inverso dell’influenza delle politiche territoriali sul sistema delle mobilità e degli spostamenti, e quindi sul ruolo delle infrastrutture di trasporto”.  In realtà questo cambiamento di punto di vista ha accompagnato, nelle esperienze più innovative d’Europa ed America, il nascere e l’affermarsi, quasi ovunque, dei nuovi paradigmi della sostenibilità, dell’integrazione tra politiche dei trasporti e politiche territoriali, della riduzione e moderazione del traffico,  della riduzione degli standard dei parcheggi, della integrazione di funzioni e usi del suolo in grado di ridurre la necessità degli spostamenti e la dipendenza dall’auto, della valutazione degli impatti delle opere e degli interventi urbanistici sul traffico e la mobilità e  del “Transport Assessment” (Francia L. 95-101, UK Road Traffic Reduction Act 1997, USA The Ahwahnee Principles 1991 e 1994).

3. La valutazione dei progetti di strade Anche dal punto di vista tecnico degli strumenti di valutazione dei progetti infrastrutturali, si sono affermate delle metodologie di valutazione delle opere che hanno teso a superare sia la vecchia logica della valutazione di costi e benefici degli investimenti, sia quella più recente della valutazione di impatto ambientale dell’opera, per integrarli in una visione nuova di appraisal delle proposte di nuovi investimenti per strade e infrastrutture di trasporto, basati sul confronto di alternative e la gradazione delle priorità, in relazione ad un insieme di criteri di valutazione non solo trasportistici, in particolare su: accessibilità, sicurezza, economia, ambiente, integrazione dell’opera con le politiche praticate nell’area (DETR 1998).

Tab 1. Criteri per la valutazione dei progetti stradali (da DETR UK, 1998)
Criteri di valutazione Sottocriteri
Impatto ambientale 1 - Rumore
  - Qualità locale dell’aria 
  - Paesaggio
  - Biodiversità
  - Eredità 
  - Acqua
Sicurezza (nessuno)
Economia - Tempi di spostamento e Costi di gestione
  - Affidabilità nei tempi di viaggio
  - Costo del sistema
  - Capacità di rigenerazione
Accessibilità  - Accesso al trasporto pubblico
  - segregazione sociale
  - Pedoni e utenza debole
Integrazione (nessuno)
1 L’impatto ambientale include anche dati sull’emissione aggiuntiva di CO2

4. Le politiche urbanistiche Anche dal punto di vista delle politiche urbanistiche, le esperienze più significative, come la legge francese 95-101, hanno imposto all’attenzione del pianificatore il rischio costituito dalle grandi infrastrutture di trasporto come detrattore ambientale per il territorio attraversato, ma anche le loro potenzialità come occasione urbanistica per la qualificazione dell’intorno urbano e per la strutturazione del sistema insediativo.  Infatti, la recente legge francese inserita nel codice dell’urbanistica ha imposto per tutte le strade di grande comunicazione un limite di inedificabilità nel tratto extraurbano, per una fascia dai 75 ai 100 metri a destra e sinistra dell’asse stradale, a meno che, a livello locale, non si adotti un idoneo strumento attuativo di pianificazione per lo sviluppo urbanistico della fascia interessata dall’infrastruttura, in grado di giustificare la necessità dell’edificazione e che affronti i temi strategici ad essa connessi. E tali temi sono identificati dalla legge francese nella valutazione degli effetti nocivi della strada, della sicurezza, della qualità architettonica,  di quella urbanistica, del paesaggio nell’intorno attraversato (CERTU 1997). Legata alle incombenze imposte dalla legge intorno ai grandi assi stradali, si è così sviluppata in Francia una interessante riflessione sul ruolo strategico, strutturante dell’urbanizzazione, di sostegno dei grandi flussi di traffico e di qualificazione dell’intorno urbano, che possono svolgere i grandi boulevards urbains, quando questi sono concepiti in relazione alle diverse funzioni urbane che vi si svolgono e in relazione con le tipologie edilizie e fondiarie delle proprietà prospicienti (CERTU, 1998).

5. Sostenibilità e New Urbanism  In America come in Europa, il movimento del New Urbanism ha posto al centro dell’attenzione del pianificatore la necessità di ridurre il traffico sulle strade e il tasso di crescita della mobilità indotta da modelli insediativi e di uso del suolo non sostenibili. I Principi di Ahwahnee, 1994 hanno da una parte richiamato i contenuti di una “nuova Carta di Atene” dell’urbanistica sostenibile delle comunità locali e regionali, dall’altra hanno indicato la necessità dell’integrazione tra sistemi insediativi, infrastrutture di trasporto, destinazioni d’uso e mix funzionale, finalizzati alla riduzione della necessità degli spostamenti e del consumo delle risorse, alla valorizzazione delle risorse locali e dell’ambiente esistenti.  Le stesse indicazioni, di contenimento della mobilità, di integrazione tra trasporti e politiche urbanistiche, di valutazione della sostenibilità e compatibilità degli interventi, sono enunciate in Europa nei documenti programmatici del governo inglese (DETR-UK, Planning Policy Guidance 13. Transport).

6. Ridurre il traffico stradale  Sempre meno centrali nella valutazione dei grandi progetti di infrastrutture di trasporto paiono le aspettative di spinta allo sviluppo e di volano per la crescita economica del territorio che nel passato erano attribuiti alla realizzazione delle infrastrutture, e più precise e decise si fanno le indicazioni per una riduzione del traffico e per una limitazione della realizzazione di nuove infrastrutture, da vagliare comunque con un’attenta valutazione delle compatibilità, della sostenibilità e dell’integrazione. In Gran Bretagna la legge per riduzione del traffico stradale (Road Traffic Reduction Act 1997) ha imposto alle autorità locali la predisposizione di un piano per la riduzione del traffico con l’individuazione di obiettivi, strategie, criteri, misure e politiche di piano per raggiungere gli obiettivi. Tra le priorità dichiarate c’è quella di ridurre al minimo la costruzione di nuove strade e di un miglior uso delle strade esistenti.

7. La valutazione preventiva degli impatti, e la necessità di prevedere politiche integrate e compatibili nei settori dei trasporti e dell’uso del suolo sono enunciati nei confronti del progetto dell’infrastruttura come già osservato  al punto 3, sia in Gran Bretagna (Guidance on the New Approach to Appraisal of Road Investments Proposals, DETR 1998), sia, seppur con approccio differente, in Francia (Il Plan d’Occupation du Sol della fascia a ridosso dell’infrastruttura, previsto dalla legge francese 95/101). Ma una valutazione preventiva degli impatti e una progettazione integrata va fatta anche nei confronti dei grandi interventi e dei nuovi progetti di sviluppo, per i quali si richiede una valutazione dell’impatto che essi avranno sul sistema della mobilità (i Transport Impact Assessments, in Gran Bretagna ). Inoltre raccomandazioni vengono date per una progettazione integrata dei grandi interventi ed una scelta del mix funzionale tali da ridurre la necessità degli spostamenti, da garantire l’accessibilità con modalità alternative all’auto, da migliorare l’integrazione sociale dei nuovi interventi (Guidelines for the Design of the Interchanges, DETR 1994, Places Streets and Movement: a Companion Guide  to Design, DETR s.d.). Il progetto degli interventi dovrà  influenzare in maniera sostenibile il sistema della mobilità e dei trasporti e limitare la dipendenza dall’auto.

 8. Nuovi standard massimi per i parcheggi  All’interno delle politiche urbanistiche che influenzano i trasporti, raccomandazioni a livello nazionale hanno portato in Gran Bretagna, alla revisione della dotazione di standard di parcheggi per i nuovi interventi, spostando lo standard dal concetto di minimo richiesto a quello di  massimo consentito. Gli standard adottati sono finalizzati nei grandi progetti alla riduzione della dipendenza dall’auto e a promuovere delle scelte di trasporto sostenibili, pur presentando un dimensionamento realistico, già in  gran parte collaudato, a cui le attività economiche e gli utenti possono adattarsi senza traumi (tab.  2).
Ai nuovi standard sui parcheggi si accompagna la determinazione della soglia a cui si applica la normativa sull’obbligo della predisposizione di studi di impatto sui trasporti indotti dai grandi progetti (Transport Impact Assessment).


Tab. 2 Standard massimi di parcheggio in Gran Bretagna (da DETR-UK 1999)

 
Uso Standard nazionale massimi per parcheggi: 1 posto macchina per m2 di superficie lorda di pavimento, quando non diversamente indicato Soglia al di sopra della quale si applica lo standard 1
Vendita dettaglio alimentari 1 spazio per 18-20 m2 1.000 m2
Vendita non alimentari 1 spazio per 20-22 m2 1.000 m2
Cinema e sale congressi 1 spazio ogni 5 posti seduti 1.000 m2
D2 comprese att. ricreative 1 spazio per 22-25 m2 1.000 m2
B1 compresi uffici 1 spazio per 35 m2 2.500 m2
Ospedali Da approfondire, ma come indicazione generale:

1 spazio per ogni 4 dipendenti +

1 spazio per 3 visitatori quotidiani

2.500 m2
Scuole superiori e 

università

Da approfondire, ma come indicazione generale:

1 spazio per ogni 2 dipendenti 

(nessun parcheggio per gli studenti deve essere previsto in questo calcolo)

2.500 m2
Stadi e attr. sportive 1 spazio per 20-22 m2 1.500 posti seduti
  1. Queste stesse soglie sono il limite al di sopra del quale è richiesto per i progetti e i nuovi interventi una valutazione preventiva dell’impatto dell’intervento sul sistema della mobilità e della sosta nell’area, i TIA, Transport Impact Assessments. (In precedenza si parlava di Traffic Impact Assessments). In aggiunta a queste tipologie il TIA è richiesto anche per le seguenti tipologie e soglie di intervento:

  2. B2 Industria,   per 5.000 m2 di superficie lorda di pavimento
    B8 Grande distribuzione e magazzini ,  per 10.000 m2 di superficie lorda d pavimento
    Residenza di espansione,  per 100 unità immobiliari.

9. Anche in Italia ci si sta muovendo nella stessa direzione della sostenibilità, della integrazione tra politiche di trasporto e politiche urbanistiche, della valutazione degli impatti sulla mobilità indotti dai grandi interventi, anche se non si è ancora accolta nella normativa una specifica indicazione per la riduzione del traffico e politiche per la moderazione, con l’adozione di norme tecniche e di leggi specifiche.
Come indicatori di questa nuova sensibilità posso citare esperienze a livello locale come alcuni nuovi PUT e Regolamento viari, quali quelli del Comune di Padova 1998 e Comune di Segrate 1999 che introducono norme per la valutazione preventiva degli impatti sul traffico dei grandi interventi e una regolamentazione degli interventi di moderazione del traffico; ugualmente si possono segnalare a livello regionale, strumenti quale la recente Legge Regionale lombarda 20/1999 che introduce lo studio di Impatto ambientale anche per strade di tipo C, D, E. (Archivio Normative WebStrade su CD ROM, 1999-2000).

Indicazioni e raccomandazioni della ricerca
10. Ci sono ostacoli sempre più pronunciati alla realizzazione di nuove infrastrutture in ambiente urbanizzato, con manifestazioni di forte conflittualità sociale legati alle problematiche ambientali, paesaggistiche, di sicurezza e di compatibilità con il tessuto esistente e agli alti costi di realizzazione dell’opera compatibile. Pratiche di partecipazione sociale, di valutazione degli impatti e di soluzione dei conflitti debbono entrare nella gestione ordinaria della progettazione delle infrastrutture per la mobilità.
11.   Si impone spesso la necessità sempre più marcata di operare sulla trasformazione, ammodernamento delle infrastrutture esistenti piuttosto che la realizzazione di nuove infrastrutture. Si fa attenzione, in particolare, ai temi della sicurezza, della moderazione del traffico, dell’impatto ambientale e della qualificazione morfologica dell’ambiente urbano attraversato. Strumenti preventivi, come la Valutazione di impatto sul  Traffico e l’Ambiente dei grandi interventi, il controllo progettuale con strumenti normativi come il Regolamento viario, politiche urbanistiche e di moderazione, tra cui anche una revisione degli standard per i parcheggi, vanno in questa direzione.
12. Alla luce delle migliori esperienze europee, si impone la necessità di un adeguamento della normativa nazionale e locale nella direzione della sostenibilità, della integrazione tra politiche dei trasporti e politiche urbanistiche, della riduzione e della moderazione del traffico. Sono improcrastinabili  un  ammodernamento della normativa italiana di riferimento e la predisposizione di una adeguata manualistica per il progetto a sostegno dell’azione locale, oltre che la disponibilità di risorse adeguate. In particolare quella che si è dimostrata efficace in altri paesi europei ha assunto spesso la forma di raccomandazioni, direttive, ma anche di politiche di promozione di esperienze pilota, cataloghi di idee selezione di casi studio e progetti esemplari, accompagnate da idonee misure di sostegno all’azione dell’ente locale e di promozione della partecipazione dei cittadini.

Prodotti della ricerca
13. Sono prodotti concreti della ricerca MURST, immediatamente utilizzabili nella pratica professionale o riferimento per la gestione dei problemi locali, strumenti quali: raccomandazioni per la redazione dei piani  urbani del traffico e suggerimenti normativi a livello regionale e locale, in particolare, un Regolamento Viario tipo, l’Archivio Normative per il progetto di strade su CD ROM, una prima selezione di progetti esemplari. Essi sono i risultati materiali della ricerca, intesi come strumenti di sostegno a questa azione di aggiornamento e modernizzazione dell’apparato tecnico per il progetto.  Un sito web dedicato al tema del progetto di strade, come catalogo dei materiali prodotti e dei risultati della ricerca stessa, ed un bollettino elettronico diffuso in migliaia di copie con mailing list  indirizzata a tecnici, responsabili e persone interessate, costituiscono un ulteriore veicolo di diffusione e comunicazione all’esterno dei risultati di ricerca.   (www.geocities.com/Athens/Agora/5311)
 



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A cura di G. Di Giampietro – DST, Politecnico di Milano
Ultimo aggiornamento  1-2000



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