SESTO RAGIONAMENTO

PER UNA RICOMPOSIZIONE AUTENTICA

 

La critica progettuale non si pone come analisi di scontro o paragone o mediazione della società o dell'oggetto criticato, ma come superamento che risolva in una condizione nuova, di habitat possibile, le ineluttabilità del passato.

La proposta fa dire che:

Il solco, il diaframma, che limita l'esistente mercificato alla progettazione globale, è la condizione tensiva

che comportandosi come semiconduttore, permette il passaggio del riscattato.

Così il bene d'uso riscattato dal valore di scambio e quella parte dell'umano possibile riscattato dall'uomo-ditta, accedono alla progettazione senza riammettere il passaggio inverso... alla corruttiva realtà del mercato.

L'orientamento, perché non sia labile ed empiricamente manipolabile, necessita di un progetto totale ad alta definizione, arricchito nei particolari (via via sempre più) dal concorso della tecnologia attuale e delle capacità progettuali umane, in modo tale da proporsi come riferimento che trasudi nelle micro progettualità "tensive".

L’umanità esposta si porrà il progetto locale e globale in maniera organica e partendo dalla tecnologia attuale svilupperà la più idonea e ne creerà delle nuove appellandosi alla ricerca.

Pur non negando l’esistenzialità, non possiamo abbandonarci all’integrazione totale della società del Capitale, dobbiamo proporci l’immaginazione progettuale di una società più godibile.

L’immanenza del Capitale sull’individuo, produce un involucro reificato, che soffoca l’animalità dell’umano, esaltandone la sua mercificazione. L’essere umano, che per condizioni oggettive subisce un trauma sociale (disgregazione familiare, licenziamento, rivolta, rivendicazione...), rompe questo guscio e si espone indifeso alla delusione ed alla ferocia dell’esistente portandosi, se non si ritrae nell’integrazione, alla follia*-vedi anticritica (che va intesa come superamento biologico del dolore) o al suicidio** (**v. Pavese, Cesarano, P. Levi - oppure vedi anticritica).

Proviamo a vivere dimenticando le regole del Capitale, cioè senza comprare o vendere, niente bollette o pigioni, niente lavoro salariato e, ci troveremo ben presto nelle condizioni di desolazione completa, il sociale ci costringerà ad un isolamento totale fino a ridurci all’indigenza fisico-psichica (vedi anticritica), e se in noi sarà ancora forte l’orgoglio, non ci rimarrà che la dignità del suicidio* (provare per credere...; vedi anticritica). Stando a ciò non rimane che la morte reificata, la follia o la morte autentica* (vedi anticritica).

Dato che non attendiamo una salvazione Deica e manco la catastrofe totale della società, dove poi risorgere, poniamo qui le basi di un tentativo ragionato.

Separando la parte di noi reificata per l’esistenzialità da quella umana che coltiveremo, l’attimo di tensione che porta a quella follia sollecitata da questa società lo dilateremo fino a collocarlo stabilmente, occupando i tempi di accumulazione superflua (che vanno oltre all’esistente) o i tempi di disoccupazione forzosa del Capitale o i tempi di consumismo indefesso.

In sostanza si tratta di investire il meglio delle nostre energie, delle nostre potenzialità, della nostra creatività, altrove; negarle il più possibile alla follia del capitale.

Instaurando la tensione come elemento che permette l’esposizione della parte di noi liberata ad altri, perché sia riconosciuta, incontrata, goduta, in modo di permettere ad altri di esporsi, senza diffidenza, fino ad affermarsi consapevolmente, il resto è una dinamica di organicità fra essere tensivi che sviluppano tempi e spazi sempre maggiori.

Qui poniamo attraverso la Tensione, la QUARTA DIVARICAZIONE RADICALE DI POSIZIONE contro l’apologia integrativa e l’apologia di annichilimento (follia, droga, suicidio, religione...).

La tensione, prodotta da fatti oggettivi traumatici, che individualmente, per la propria storia vissuta hanno prodotto distacco dalla forma organizzativa sociale, si presenta come "impotenza" a risolversi in un contingente esistente. Quindi l’uomo, essendosi trovato sempre in queste condizioni, ha dovuto o ripercorrere la strada integrativa, auto-reprimendosi, oppure è sfociato in uno slegamento totale, come individualità avulsa dal reale, percorrendo la triste strada che lo porta a "chiudersi in sé stesso", perché spera di trovare in sé stesso il compimento della totalità del sociale. Se, invece, la tensione ha assunto una presenza costante, come scelta individuale e collettiva, può svolgere una triplice funzione:

  • — 1) Limita il processo integrativo.

    — 2) Permette l’esposizione di una parte dell’umano non reificato.

  • — 3) Evita lo slegamento dal sociale.

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    Note finali:

    [*] Nella società del Capitale l'avere e l'essere, come problematiche, devono essere inquadrati sotto una ed una sola lettura:

    chi non ha: non è.

    Pertanto, cercare di collegare alla nostra riflessione personaggi o teorie (Fromm, Freud ecc.) è fuorviante, riduttivo e, soprattutto, un tentativo mistificatorio antiscientifico.

    Le finalità e le funzioni del libro sono molteplici e per evitare sintesi affrettate possiamo partire dai due elementi fondamentali di Tensione che ha un compito propositivo.

    Quali sono queste proposte?

    Le proposte sono sostanzialmente due:

    1) Una revisione critica della storia, delle ideologie e delle relative conseguenze alla luce del determinismo economico. Si propone un metodo di analisi, anche didattico ed una presa di distanza dal vecchio.

    2) La proposta pratica emerge nel "Preludio progettuale" e nell'ultimo capitolo: la costruzione di un organismo internazionale che chiami a raccolta energie e cervelli e, soprattutto, svolga un ruolo di indirizzo.

    Detto questo la domanda legittima, per chi non conosce il libro, è:

    Va bene la parte sulla revisione critica del passato, mettiamo anche che vada bene il metodo d'analisi proposto, ma la proposta concreta, questo organismo internazionale in cosa consiste? Cosa farebbe? Si può "assaggiare" qualche esempio delle sue iniziative?

    La risposta è

    Innanzitutto bisogna sapere che il progetto proposto non riguarda qualcosa di monotematico e settoriale.

    Si deve anche sapere che si sta traducendo Tensione in inglese, tedesco, francese, spagnolo e giapponese - per adesso.

    È già in fase di elaborazione lo statuto di una fondazione internazionale che si occuperà principalmente di Ricerca Scientifica, Diritti SOCIALI e Legittima Difesa.

    Cosa si intende per ricerca scientifica.

    Il fine della fondazione è quello di lottare affinché la ricerca scientifica, in tutti i campi, resti al servizio dell'uomo e non del mercato (vedi clonazione, fabbricazione di virus, biotecnologie finalizzate al processo accumulativo di pochi danneggiando i più..., nuove tecnologie, energia e sicurezza, automazione e società, agricoltura ed alimentazione). Un manifesto internazionale promosso dalla fondazione chiamerà a raccolta scienziati e ricercatori, premi Nobel ecc. Invitando questi signori a sottoscrivere un manifesto di dissociazione dal mercato e stilando una lista di proscrizione dei corrotti. Creazione di spazi di sperimentazione diversi controllati dalla fondazione.

    Diritti umani intesi nella loro completezza, quindi: Diritti Sociali.

    Si tratta di andare oltre e quindi di superare i limiti di organizzazioni come Amnesty International o altri organismi monotematici e settoriali.

    Il diritto umano non è identificato con la legalità fittizia o semplicemente col mercato al servizio di alcuni o col diritto ad esercitare l'usura. Qui si esamina il problema in termini sociali: se un paese è conosciuto come democratico, ha uno o più parlamenti, consente la pratica di cento religioni, non attua la pena di morte e poi si caratterizza per lo stragismo, per larghi strati sociali ridotti alla fame o alla sopravvivenza... per esempio, non rispetta i diritti umani! Il diritto umano è quindi inteso come diritto alla vita contrapposto alla legalità fittizia di anglosassone memoria.

    Immaginatevi un'organizzazione come Amnesty che investe le sue energie per occuparsi di sfruttamento, che interferisce nelle vicende sindacali o politiche di alcuni paesi ecc. o che difende quelli che Amnesty non può difendere (Caso Mandela, di alcuni esponenti dell'ANC ecc.)

    Ecologia ecc. LEGITTIMA DIFESA

    Tensione contiene un capitolo sul problema: "Quello che gli ecologisti di tutto il mondo non vi diranno mai".

    Un organismo che in sostanza mette in discussione gli assetti economici vigenti deve quindi caratterizzarsi anche in campo ecologico. Sarebbe assurdo denunciare una compagnia che inquina l'ambiente e poi difendere la legalità produttrice di mostri in cui quella compagnia ha sempre operato.

    Visto sotto questa prospettiva anche l'occuparsi di problematiche ambientali acquisisce un significato sì radicale ma anche propositivo ed autentico.

    Quindi non lotta contro gli allevamenti di lombrichi o pulcini, ma lotta contro gli allevamenti umani.

    Non lotta fanatica contro la vivisezione ma vigilanza contro il mercato dei feti e degli organi umani.

    Non semplici denuncie fittizie di violazioni della legalità ma controllo ed interferenza nei giochi di potere.

    Denuncia, sì, del fatto, del danno prodotto alla collettività ma anche denuncia degli interessi economici e mafiosi che hanno prodotto il danno.

    Gli strumenti, la formula organizzativa o associazionistica, le modalità di finanziamento attuate dalla fondazione possono ricordare quelli adoperati da altre strutture già esistenti che sono, però, monotematiche e settoriali oppure svendute o addomesticate.

    Le finalità, viste anche sotto l'aspetto qualitativo, sono difficili da paragonare ma sicuramente molto, molto, ma molto più interessanti di quanto è stato prodotto fino ad oggi.

    Se i promotori, i due autori del libro (Tensione è un preludio progettuale che consente al lettore di schierarsi pro o contro) risultano essere per loro stessa ammissione (vedi note biografiche e motivazioni) dei comunisti, anche se sganciati da qualsiasi organizzazione attualmente esistente, non reduci da sconfitte ideologico generazionali, questo fatto non può più costituire oggetto di riserve o resistenze psicologiche se avete letto o se recepirete il messaggio di fondo del libro.