Le note blu

copertina dell'edizione Rizzoli 1980
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Ripubblicato a puntate su Annabella poco dopo la scomparsa dell`autrice, era accompagnato da una rievocazione della figlia Nicoletta, di cui questo � un breve estratto:

Sono passati dieci anni dall`ultima volta che ho riletto "Le note blu".
Me lo ricordavo, eppure ho pianto moltissimo. E anche riso molto, naturalmente.
Se l`avessi detto a mia madre, se ne sarebbe come al solito stupita: non prendeva molto sul serio i suoi primi romanzi, anche se li amava ancora, segretamente.
Era affezionata ai personaggi (quasi tutti presi dal vero: Renzo delle Note blu potrebbe essere uno dei suoi fratelli, che come lui erano alti, laconici e accaniti giocatori di rugby), ma trovava che le storie fossero troppo chiuse in certi clich�, obbligatori in quegli anni.
Lei ne ha demoliti molti: quello della ragazza perduta, diversa, "cattiva", ad esempio; qui Tannie � descritta con evidente simpatia, si � portati a mettersi subito dalla sua parte, a giustificarla.
Ma c`era un clich� che lei diceva di odiare, e da cui non si era liberata mai: quello che lei definiva il raggio di sole, la necessit� di un lieto fine anche per una vicenda tragica come quella di Renzo.
[...]
Nelle Note blu il raggio di sole si chiama Mariolina ed � talmente buffa, insicura, confusionaria e disperatamente innamorata che � impossibile non amarla.
Del resto il senso dell`umorismo e una certa apparente leggerezza sono sempre stati una caratteristica di tutta la nostra famiglia, e in particolare di mia madre, che ci ha insegnato che non c`� coraggio pi� grande dell`allegria.


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