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San Giorgio e lo scautismo

Il 23 Aprile è il giorno dedicato a San Giorgio, patrono di tutti gli scout nel mondo. La sua bandiera è la croce rossa su fondo bianco (come quella dell’Inghilterra) e il suo emblema è il cavaliere che uccide il drago.

Per quale motivo Baden Powell scelse San Giorgio come patrono dello scoutismo?
Molto probabilmente perchè le caratteristiche del Santo, leggendario uomo d’armi ed eroe, dovrebbero essere d’esempio per tutti gli scout:

  • Responsabilità
  • Senso del dovere
  • Devozione al proprio compito
  • Cuore coraggioso
  • Animo nobile
  • Dedizione nell’aiuto del prossimo

Con l’aiuto di autorevoli fonti, cerchiamo di saperne di più.

San Giorgio il martire

Giorgio, il cui sepolcro è a Lidda (Lod) presso Tel Aviv in Israele, venne onorato, almeno dal IV secolo, come martire di Cristo in ogni parte della Chiesa. La tradizione popolare lo raffigura come il cavaliere che affronta il drago, simbolo della fede intrepida che trionfa sulla forza del maligno. La sua memoria è celebrata in questo giorno anche nei riti siro e bizantino. (Mess. Rom.)

Figlio del persiano Geronzio, ufficiale dell’esercito Romano, e della cappadoce Policronia, viene educato religiosamente fino al suo ingresso nell’esercito.

Secondo la leggenda più diffusa, che ispirò lo stesso B.P., Giorgio diventò cristiano, decise di lasciare l’esercito, e si mise in viaggio verso il palazzo dell’Imperatore Diocleziano, per pregarlo di porre fine alla persecuzione dei Cristiani. Nel suo viaggio a cavallo attraverso Silene (l’attuale Libia), trovò una delle città infestata da un drago che viveva sul fondo di un lago. Questa creatura poteva essere calmata solo fornendogli sacrifici umani, e ogni giorno uno degli abitanti era scelto a sorte e sacrificato.
La stessa figlia del Re della città, Cleolinda, fu scelta per essere sacrificata nel giorno in cui Giorgio arrivò. Si affrettò a correre in suo aiuto, anche se la sua sola arma era una lancia. Con estremo coraggio caricò col suo cavallo, sapendo che aveva una sola possibilità per colpire il drago. Riuscì, e salvò la vita della principessa e l’intera città.

Secondo le fonti ufficiali, che sono i racconti e le cronache dei Santi del tempo, il suo martirio avviene sotto Diocleziano imperatore dei Romani, o forse sotto Daciano (o Daziano) imperatore dei Persiani. Presentatosi di fronte all’imperatore, si confessa Cristiano, e rifiuta di sacrificare agli idoli pagani. Da qui iniziano numerosi racconti relativi al suo supplizio, la cui indomita sopportazione avrebbe convinto molti (fra cui la moglie dell’imperatore) alla conversione.

La leggenda della fanciulla liberata dal drago sorge successivamente, apparentemente al tempo delle Crociate, forse da un errore nell’interpretazione di un dipinto rappresentante probabilmente l’imperatore Costantino nell’atto di schiacciare il dragone, simbolo del male (vedi per esempio l’Apocalisse di San Giovanni).
La devozione e la fantasia popolare avrebbe coltivato e accresciuto la leggenda; passando poi per l’Egitto, dove il Santo ebbe dedicate molte chiese, l’”equivoco” fu aumentato dalla presenza sul luogo di immagini come quella, oggi conservata al Louvre, raffigurante il dio Horu, purificatore del Nilo, cavaliere dalla testa di falco, in uniforme romana, in atto di trafiggere un coccodrillo tra le zampe del cavallo.

Secondo alcune versioni della leggenda, il Santo cavaliere non uccise il drago, ma lo rese innocuo sguainando la spada. Cleolinda avrebbe poi portato il drago al guinzaglio in città, dove il cavaliere avrebbe annunciato la potenza di Dio nei confronti del male e convinto così gli abitanti alla conversione.

L’anno del martirio viene fissato al 284 DC, o fra il 249 e il 251 DC secondo altre fonti. Se invece si ipotizza il martirio sotto Daciano e non Diocleziano, l’anno proposto sarebbe il 303.
Daciano, fra le altre cose, sarebbe stato tanto feroce nei confronti dei Cristiani da meritarsi l’appellativo di “Drago degli abissi”, e quindi potrebbe essere questa un'altra spiegazione per la leggenda del drago.

La Chiesa d'Oriente lo chiama "il grande martire" (megalo-martire) e ogni calendario cristiano l'ha incluso nell'elenco dei santi. S. Giorgio, oltre ad avere dato il nome a città e a paesi, è stato proclamato patrono di città come Genova, di intere regioni spagnole, del Portogallo, della Lituania e dell'Inghilterra, la patria di Baden-Powell. A questo proposito, si noti l’estrema somiglianza fra lo stendardo del Santo e la bandiera dell’Inghilterra.

Per approfondimenti, consiglio di seguire per esempio il link:

http://www.santiebeati.it/schede/s26850.htm .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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