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L’alfabeto del signor Morse

 

Samuel Finley Breese Morse
Uso pratico del Morse
Mezzi trasmissivi
Velocità del Morse
Metodi per imparare il Morse
Tabella a memoria
Tabella delle parole simili
Il dito sul grafo
Musica
    Roger Rabbit
Il metodo di Koch
Programmi utili


Come dicevo, ogni scout del mondo ha sentito parlare dell’alfabeto Morse, e magari ne conosce qualche lettera. Come si impara il Morse in modo EFFICACE? E chi era questo famoso signor Morse?

Samuel Finley Breese Morse

Il nostro signor Morse nacque nel 1791 vicino a Boston. Figlio di un pastore, si dimostrò uno studente mediocre a Yale, dove si mostrava interessato solo dalle letture sulle novità tecnologiche del tempo e dalla pittura, che inizialmente finì col preferire. Fra lo sconforto dei familiari, infatti, si recò a studiare arte in Inghilterra. Dopodiché si stabilì a New York diventando un artista abbastanza apprezzato.

Ma la passione per la tecnologia si farà presto risentire…
Pare che nel 1832, tornando in America dopo un altro periodo di studi in Europa, sentì parlare sulla nave degli sviluppi di una nuova tecnica, l’elettromagnetismo. Sembra che questo abbia riacceso il suo sopito interesse per le tecnologie, e che si dedicò subito a un prototipo di “telescrivente”, che, usando un elettromagnete, doveva segnare un tratto su un nastro di carta ogni volta che si premeva un interruttore. La penna veniva abbassata dall’elettromagnete, e la carta veniva fatta scorrere dal meccanismo di una sveglia. Nella figura si può vedere un esemplare del 1849, con tanto di chiave per caricare il meccanismo di trascinamento della carta.

Brevettato nel 1837, questo “prodigio tecnologico” non incontrò inizialmente che lo scetticismo generale; ma, trovati autonomamente i fondi al Congresso, Morse riuscì a far costruire la prima linea telegrafica sperimentale che collegasse Baltimora con Washington, e, il 24 Maggio1844, avvenne la prima trasmissione, la famosa citazione biblica “What hath God wrought?” (Numeri, 23.23 "... che cosa Dio ha compiuto").

 

La famosa “striscia”…

In seguito, il telegrafo si associò alle linee ferroviarie allora in costruzione, fino a coprire quasi interamente il territorio americano (e a coprire di soldi il nostro eroe…).

Per altre e più approfondite notizie, consiglio i link:

 

http://memory.loc.gov/ammem/atthtml/mrshome.html
http://www.morsehistoricsite.org/morse/morse.html
http://www.webstationone.com/fecha/morse.htm
http://knight.city.ba.k12.md.us/faculty/ss/samuelmorse.htm
http://www.rod.beavon.clara.net/samuel.htm
http://www.150.si.edu/150trav/remember/r819.htm

  

C’è da dire che inizialmente l’alfabeto era leggermente diverso da quello attuale. Le lettere C, O, R, Y, Z, per esempio, contenevano degli spazi che le rendevano piuttosto difficili da trasmettere e interpretare correttamente. Inoltre, non esistevano caratteri accentati. Questo alfabeto “americano” fu in uso, almeno negli USA, fino agli anni ’20, per essere definitivamente sostituito con quello modificato nel 1851 alla Conferenza di Berlino, concepito per avere tutte lettere senza spazi all’interno e soprattutto comprendente anche caratteri accentati, cosa molto importante in Europa.

E finalmente, ecco allegato il sospirato codice con il corrispondente codice originale. Ma, ovviamente, ce l’avevate già…

Codici Morse

Originale

Internazionale

A . _ . _
B _ . . . _ . . .
C . .    . _ . _ .
D _ . . _ . .
E . .
F . _ . . . _ .
G _ _ . _ _ .
H . . . . . . . .
I . . . .
J _ . _ . . _ _ _
K _ . _ _ . _
L _____ . _ . .
M _ _ _ _
N _ . _ .
O .   . _ _ _
P . . . . . . _ _ .
Q . . _ . _ _ . _
R . .   . . _ .
S . . . . . .
T _ _
U . . _ . . _
V . . . _ . . . _
W . _ _ . _ _
X . _ . . _ . . _
Y . .   . . _ . _
Z . . . . _ _ . .
1 . _ _ . . _ _ _ _
2 . . _ . . . . _ _ _
3 . . . _ . . . . _ _
4 . . . . _ . . . . _
5 _ _ _ . . . . . .
6 . . . . . . _ . . . .
7 _ _ . . _ _ . . .
8 _ . . . . _ _ _ . .
9 _ . . _ _ _ _ _ .
0 ______ _ _ _ _ _


Uso pratico del Morse

 

L’alfabeto è stato inventato un un’epoca in cui il modo principale per trasmettere erano i SIMBOLI (come le bandiere, da mettere in varie posizioni o da scegliere fra colori corrispondenti a una lettera o numero). L’idea di usare un metodo BINARIO, ovvero dotato di due soli “simboli” (tasto premuto – tasto rilasciato), è oggi universalmente usata, ma era per i tempi piuttosto innovativa, o meglio, era innovativo trovare qualche uso “pratico” alla matematica binaria.

 

Proprio per questo, ogni volta che abbiamo qualcosa che può essere solo acceso o spento, è utile conoscere un codice per poter trasmettere con questo mezzo. Esistono oggi migliaia di codici binari, come per esempio il codice ASCII che descrive con 8 “bit” tutte le lettere e i simboli di cui possiamo aver bisogno, ed è noto a chiunque abbia un computer. Se avete in mano una pila, o uno specchio, o una rudimentale radiotrasmittente senza microfono ma con un tasto che la accende e la spegne, potete certamente scegliere di comunicare con il codice ASCII, se preferite. Io preferisco il Morse. In fondo è più pratico.

 

A fronte del perfetto adattamento a trasmettere con mezzi di fortuna, il Morse ha lo svantaggio di permettere velocità di segnalazione molto ridotte. Quante lettere al minuto sapete trasmettere, voi? I più veloci operatori arrivano intorno a 100-120! Velocissimo, eh? Beh, per trasmettere questa pagina, questi “draghi” ci metterebbero circa un’ora. Senza immagini, ovviamente.

Ufficialmente oggi il Morse sta andando in disuso, perchè sostituito da tecnologie molto più moderne, e soprattutto dall’abbondanza di metodi alternativi (se mi si scarica il telefonino, ci sono le cabine; se su una nave si rompe una radio, ce n’è sempre una di riserva, impermeabile, antiesplosione, satellitare, proprio per le emergenze…). Fino al 1999, almeno, era obbligatorio conoscere il Morse per poter navigare; oggi non lo è più.

Il Morse è usato però nei radiofari, oggetti che trasmettono molto lentamente il loro identificativo di 4 lettere e servono solo come guida alla navigazione, soprattutto degli aerei commerciali. Comunque, si mantiene la “raccomandazione generica” di saper interpretare e trasmettere in Morse, per poter raccogliere eventuali messaggi di emergenza.

Una interessante applicazione del Morse si ha nel campo della comunicazione per i disabili. All'indirizzo http://www.uwec.edu/ce/Morse2000.htm si trova il sito di Morse 2000, uno dei progetti in corso per lo studio delle possibilità del Morse come mezzo di comunicazione, anche verso macchine (si studia, per esempio, come sostituire la tastiera del computer con un tasto, per chi non possa muovere le braccia)

Tantissimi radioamatori, inoltre, coltivano il Morse con passione, perché, nonostante la scarsa velocità permessa, consente di realizzare collegamenti usando basse potenze, occupando pochissimo “spazio” (occupazione di banda radio), e risulta molto più facile da riconoscere e interpretare anche in presenza di fortissime interferenze rispetto agli altri metodi di trasmissione in “fonia” (che trasmettono cioè la voce dell’operatore)

  

Velocità del Morse

Come si calcola la velocità di trasmissione del Morse?

Il metodo da utilizzare è il metodo Farnsworth. Questo metodo calcola quanto ci vuole per trasmettere la parola PARIS in Morse. Le regole da usare:

  • La lunghezza del punto è la lunghezza base
  • Una linea dura tre punti
  • Fra due segnali (punto o linea) di una stessa lettera ci va uno spazio lungo come un punto
  • Fra due lettere ci va lo spazio di una linea, ovvero di tre punti
  • Fra due parole ci va uno spazio pari a sette punti

Pertanto, facendo i conti, per trasmettere con continuità la parola PARIS, serve un tempo pari a 50 punti (spazio fra lettere compreso). Che combinazione, eh?

Quindi, quando si trova una velocità di trasmissione di 5 WPM ( 5 Word Per Minute, parole al minuto) in realtà si suppone di voler trasmettere 5 volte al minuto la parola PARIS.

Assurdo? No, in realtà questo significa una cosa ben precisa: che un minuto va diviso in 5x50= 250 punti.

Rifacendo i conti, 5 WPM vuol dire che un punto deve durare 60secondi/250= 0.24 secondi, una linea dura 3x0.24= 0.72 secondi, e che fra una parola e l'altra vanno lasciati 7x0.24= 1.68 secondi.

Allo sesso modo, 10 WPM significa che un punto dura 0.12 secondi, in 20 WPM dura 0.06 secondi, e così via.

Questo non significa che si trasmette con un cronometro preciso al centesimo; quando si trasmette a mano è ovvio che si fa un po' una media, si va a occhio. Quando invece a trasmettere è un radiofaro, o un programma per allenamento, allora le durate sono esattamente quelle.

A volte si trasmette con due velocità diverse, soprattutto durante gli allenamenti. Si chiede cioè, per esempio, di usare la velocità 20 WPM per i segnali, e 10 WPM per gli spazi. Questo vorrà semplicemente dire che i "suoni" dureranno 0.06 e 0.18 secondi per punto e linea, mentre gli spazi fra i segnali dureranno come un "punto" trasmesso a 10 WPM, cioè 0.12 secondi; fra letera e lettera ci saranno 0.36 secondi invece che 0.18, e fra parola e parola ce ne saranno 0.84 invece che 0.42.
Staccare meglio le lettere aiuta ad abituarsi alle alte velocità, pur avendo le lettere ben "scandite".

 

Mezzi trasmissivi


Come trasmettiamo in Morse? Già detto: con ogni cosa che può essere solo accesa o spenta, o fare solo un tipo di suono o stare zitta.

  • Pila
  • Fischietto
  • Specchio (con il sole)
  • Rudimentali trasmettitori radio (che si possono costruire con mezzi di emergenza, CREDETEMI)
  • Due bandiere (una orizzontale-punto, dueorizzontali-linea)
  • Una bandiera (orizzontale-linea, verticale-punto, o viceversa)
  • Un cavo e due o più tasti (vedi “Un tasto da allenamento”)

 

A voi il compito di suggerire altri modi per comunicare in Morse… Ricchi premi per i più originali!

 

Metodi per imparare correttamente il Morse

 

Ebbene, siamo al punto critico. Come si impara il Morse?

Ogni “autore” cita il proprio metodo. Ne esistono tantissimi, tutti più o meno efficaci. Eccone alcuni.

 

Il metodo peggiore è quello di imparare a memoria l’alfabeto, in modo da saperlo ripetere in ordine alfabetico, per poi dimenticarlo dopo aver preso la “patacchina”. Assolutamente inutile.

Soprattutto, dopo aver imparato l’alfabeto in prima elementare, ce ne avete messo prima di poter dire che sapevate scrivere! Si è trattato di esercitarsi. Se si vuole imparare qualcosa, l’unico modo è esercitarsi, provare e riprovare; e, soprattutto, avere occasione di usare con continuità ciò che si è imparato.

 

Esistono metodi che associano alle lettere una parola, la cui pronuncia ricorda la musicalità del suono associato alla lettera. La vocale O corrisponde alle LINEE, mentre le A, I, E ed U ai PUNTI. Se volete provare, ecco una tabella di lettere e parole. Che sappia, ne esistono altre, ma ho trovato solo questa…

 

Un metodo che ho scovato suggerisce di usare il grafico seguente, che dovrebbe aiutare nella ricezione. Se il primo segnale arrivato è un punto, si usa il grafico di sinistra, altrimenti quello di destra. Ad ogni segnale si sposta il dito in alto se è un punto, in basso se è linea. Finita la lettera il dito si viene a trovare sulla lettera trasmessa.

C’è chi lo usa. Vedete voi.

 

Qualcuno (soprattutto i radioamatori) suggerisce di concentrarsi sulla “musicalità” delle lettere e delle intere allocuzioni. Per allocuzioni intendo quelle serie di lettere che hanno un loro significato, come per esempio :

73 (saluti) TiiiiTiiiiTiTiTi TiTiTiTiiiiTiiii

AR (fine messaggio) TiTiiii TiTiiiiiTi

SK (Passo e chiudo) TiTiTi TiiiiiTiTiiiii

… e via dicendo.

A riprova di tutto ciò, eccovi una curiosità. Alcune volte, alla fine del QSO (la "chiacchierata" via radio) i radioamatori si salutano con il non convenzionale segnale
ESE
al quale si risponde
EE

Orbene, questo vi ha lasciato molto meno che sconvolti, immagino. Ma proviamo a sentire come "suonano" queste parole... MA SI! E' PROPRIO LUI! E' ROGER RABBIT!

"Ammazza la vecchia..." (ESE)
"Col flit!" (EE)

 

Ormai un “grafista” (un operatore in Morse, come si denominano a volte) riconosce una chiamata AAAA, un AR, un SK, solo dal suono che fa di per sé. Un suono, un significato.

Se ci pensate, questo modo di abbreviare e codificare è qualcosa di non molto diverso dalle sgrammaticature e dalle abbreviazioni degli SMS. Ke dite, NN V sembra?

 

I radioamatori usano molto anche il codice Q, dove le parole sono formate da tre lettere e iniziano con la Q, come

QSL -> Ho ricevuto il vostro messaggio

QRV -> Siete pronti?

QRQ -> Trasmettete più velocemente

QRS -> Trasmettete più lentamente

In tal modo, appena si sente TiiiTiiiTiTiii (Q) l’operatore rizza l’orecchio e sa che, con ogni probabilità, le due lettere che seguono formeranno una parola il cui significato complesso permette di risparmiare molto tempo nella trasmissione. Del resto, la Q è così poco frequente nei messaggi comuni… che possiamo permetterci di usarla come parte di un codice.

Trovate informazioni sul codice Q alle pagine, per esempio,

http://www.kb2nsx.org/qsig.html
http://www.purchon.co.uk/radio/qcodes.html
http://www.qsl.net/sars/q-code.htm

 

Lo stesso SOS, in realtà, non è, come vuole la leggenda, l’acronimo di “Save Our Souls”; è piuttosto un suono all’udire il quale ogni operatore balza sulla sedia; è un puro suono, senza nemmeno spazi fra una lettera e l’altra. Scriverlo SOS è solo una comodità.

 

TiTiTiTiiiTiiiTiiiTiTiTi

 

Per imparare ad ascoltare il Morse, molti radioamatori si sottopongono ad estenuanti sedute di ascolto di cassette registrate con gruppi di lettere, per imparare a riconoscerle dal “suono” che fanno.Per esempio,

C-> TiiiiTiTiiiiTi,   I->TiTi, A->TiTiiii, O->TiiiiTiiiiTiiii ,

CIAO -> TiiiiTiTiiiiTi TiTi TiTiiii TiiiiTiiiiTiiii.

 

Se a qualcuno interessa posso procurare una di queste cassette, dovrei averne ancora una in giro col relativo libretto, basta che mi scriviate.

 Tuttavia, si rischia di imparare a memoria i gruppi di lettere, e di trovarsi comunque in difficoltà quando si riceve un messaggio “vero”.

 

Secondo alcuni, il metodo migliore in assoluto è il METODO DI KOCH.

Ludwig Koch, famoso psicologo tedesco, sviluppò negli anni ’30 un metodo di apprendimento basato sui riflessi. In un certo senso è molto simile al metodo dei radioamatori, cioè si basa comunque sul riconoscere una lettera “dal suono che fa”, ma puntando su un effetto mentale che si chiama riflesso.

 

Secondo Koch, tutti i metodi normali per apprendere gli alfabeti si basano sul fatto di crearsi una “tabella” in memoria. Ogni volta che si riceve una lettera, se si è imparata a memoria la tabella dell’alfabeto Morse, il cervello la scorre fino a ritrovare la lettera corrispondente al simbolo ricevuto. La cosa funziona, ma solo se si ricevono segnali lenti. Oltre una certa velocità il cervello non ha il tempo di “cercare” nella tabella quale sia la traduzione simbolo(suono) -> lettera. Inoltre è un metodo molto stancante.

Si deve trovare un modo per fare sì che la traduzione simbolo -> significato sia immediata, basata su un riflesso.

Per esempio, è ormai un riflesso il fatto che voi parliate e capiate ciò che vi viene detto, senza dover associare ad ogni singola parola un significato, o peggio dobbiate scegliere fra vari significati che ogni parola può avere, per TUTTE le parole che sentite.

Ed è un riflesso il fatto che voi scriviate, senza dover andare a ripassare ogni volta l’alfabeto. Lo stesso con le moltiplicazioni a mente senza tabelline, con i segnali stradali, e via dicendo.

 

La tecnica è la seguente.

Serve un programma per PC in grado di trasmettere in Morse attraverso la scheda audio o l’altoparlante del PC. Si chiede quindi a questo programma di trasmettere una serie casuale di DUE sole lettere, a velocità relativamente alta, per un minuto o più. Il metodo originale in realtà consiglia sessioni da 5 minuti o più.
Voi sapete quindi che verranno trasmesse solo la D e la H; dovete segnare su un foglio quelle che pensate essere D e quelle che pensate essere H. Alla fine, confrontate la “vostra” sfilza di D e H con quella trasmessa effettivamente dal programma.

Se avete centrato almeno il 90% delle lettere, potete ben dire di saper riconoscere la D e la H. E, da qui in poi, dovreste conoscerle per sempre. Altrimenti, fate un altro “giro”.

Si ripete il tutto con altre coppie di lettere, senza esagerare e senza necessariamente far passare tutte le lettere dell’alfabeto.

Il passo successivo è trasmettere sequenze di TRE lettere a vostra scelta. Anche qui, alla fine, se avete imbroccato almeno il 90% delle lettere, potete cambiare terna.

Progressivamente, si dovrebbe abituare il nostro cervello a “reagire d’istinto” ai suoni e ad associarli per riflesso alle lettere.

 

Dopo una lunga ricerca ho selezionato due programmi che possono essere utili per imparare il Morse...

Il primo è un programma superspecializzato, fatto espressamente per sperimentare il metodo di Koch, e pertanto particolarmente efficace in tal senso. Si chiama, guarda caso, "Koch", ed è opera del radioamatore ed ex-scout inglese Ray Goff, il cui identificativo radio è G4FON.

Il secondo è sempre opera di un radioamatore, Gabriel Rivat, F6DQM, francese stavolta. Il programma si chiama CWPlayer, ed è un programma di uso più generale, che permette di provare vari metodi (metodo della musicalità, metodo di Koch...).

Ringrazio naturalmente i due radioamatori, per avere messo a disposizione gratuitamente i loro programmi, e vi invito a visitare le loro home pages, dove potrebbero trovarsi versioni aggiornate dei programmi.

Per scaricare i programmi dal nostro sito:

Koch (1MB)

CWPlayer (380 KB)

  

… E questo è tutto!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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