Alle cinque di giovedì 12 aprile siamo partiti dal Centro giovanile, dopo 10 ore di viaggio siamo arrivati alla meta tanto attesa: Taizè(Francia).Taizè, è,per chi non lo sapesse, una piccola estensione ,nei pressi di Cluny, ove una congregazione religiosa di Frere, ospita ragazzi di tutte le confessioni Cristiane (Cattolici,Protestanti,Anglicani…)da ovunque essi provengano, e offre momenti di scambio religioso-culturale, preghiere , meditazioni,lavori di manutenzione delle strutture ... ,il tutto all’insegna della cooperazione, della fratellanza, dell’accoglienza,della condivisione, dell’essenzialità e della semplicità. A Taizè incontri persone provenienti da tutta Europa (e non solo!): gesti e sorrisi sono una lingua di facile e veloce comprensione per tutti. Questa “comunità” è formata da gente che ride, gioca, prega lavora e mangia insieme, in un clima di fraternità e di gioia.La Chiesa è un luogo di incontro dove tutti si recano per pregare e riflettere almeno tre volte al giorno.Immaginate un centinaio di persone che attendono seduti o sdraiati per terra sulla mouquette, nella penombra, in silenzio. Ad un tratto si alzano le pareti che separano le stanze, che compongono l’immensa Chiesa, e si presentano davanti molti altri che attendono l’inizio della preghiera.Guardi le facce degli altri giovani, c’è né per ogni gusto!Eppure, in quella chiesa aleggia un clima mai avvertito…tutti quelle migliaia di briosi ragazzi si raccolgono in un silenzio meditativo incredibile…(è difficile spiegare con le sole parole , perciò: “Provare per credere!”),Improvvisamente il silenzio è interrotto da una dolce melodia e tutti cominciano a cantare lasciandosi trasportare dalla musica, composta principalmente da canoni in ogni lingua, molto orecchiabili e soprattutto melodiosi.Il tempo della preghiera passa senza accorgersene,può sembrare impensabile se si pensa che molte volte nelle nostre chiese in un’ora di messa si guarda l’orologio due , tre volte!

Terminata la preghiera, la chiesa si svuota e la vita fuori dall’imponente edificio ricomincia.Ognuno ha un compito nell’arco della giornata.Per esempio il nostro clan era indaffarato al lavaggio piatti…per la bellezza di 5000 persone! Senza contare che per maggior igiene il detersivo utilizzato era lisciva, fatto di soda caustica…lascio a voi immaginare come ci si sono spellate le mani!Nonostante ciò era uno dei momenti di maggior scambio,di divertimento e (… qualche intraprendente è riuscito pure a cuccare !) .Purtroppo quattro giorni non bastano per ambientarsi. La voglia di tornare a casa era tanta, ma dentro di noi avvertivamo già la mancanza della comunità che ci aveva accolto per un breve periodo, ma molto intenso.