Chi sono?

A 17 anni (nel 1981) sono partita come studente di scambio in Pennsylvania, vivendo in una famiglia come qualsiasi teenager del luogo. Un’esperienza sicuramente non sempre facile che mi ha permesso di maturare con una visione diversa dell’altro, con approccio diverso alle varie culture e ideologie: sarò sempre grata ai miei genitori per questa grandiosa opportunità che ha forgiato il mio carattere. Ho ottenuto la maturità dell’High School negli Stati Uniti e quella liceale a Bellinzona, diplomata dalla Scuola alberghiera a Coira, nel 2002 mi sono qualificata in ambito delle risorse umane; nel 2014 ho conseguito il Master Human Capital Management alla SUPSI. Mi tengo attiva con formazioni continue. Ho buone conoscenze della lingua tedesca, inglese e francese e qualcosina di spagnolo.    
Grazie alla Sezione PLR di Losone, ho iniziato la mia attività politica e avuto il privilegio di parteciparvi concretamente con due legislature in Consiglio Comunale a Losone. Il volontariato è sempre stato presente nella mia vita, sia per piccole che per grandi azioni:
per circa 40 anni ho fatto parte dell’associazione interculturale AFS che promuove la cultura attraverso lo scambio di studenti in tutto il mondo, tutto su base volontaria (anche le famiglie d’accoglienza), della quale sono stata presidente per il Ticino, per oltre un decennio.
Dal 2010 sono membro attivo dello Zonta Club di Locarno, che sostiene e promuove la dignità della condizione della donna.
Di famiglia contadina originaria di Camorino,  abito a Losone e sono sposata con Mauro Scolari.
Da oltre vent'anni sono responsabile dell'Ufficio cantonale di collocamento (URC) di Locarno

Alcuni miei momenti in foto

Come la penso

Manodopera qualificata: scarsita' e competenze La gestione e la protezione del territorio Le donne in politica e nelle funzioni dirigenziali La politica     sociale  e  politica sociale del  PLRT La scienza o la politica salveranno l'umanita? il disagio giovanile Perché sostenere la formazione continua? Una buona scuola Meno stato e meno burocrazia 
= piu' Liberta?

Meno Stato, meno burocrazia
= più libertà?

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Una buona scuola

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Perché sostenere la formazione continua? Perchè le verità scadono

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MANODOPERA QUALIFICATA:  SC​ARSITA' E COMPETENZE?

Torna alla ribalta, sempre più frequentemente, il tema della mancanza di personale nelle aziende, in vari ambiti e settori.
Specialisti in tema di competenze quali Boyatzis, Spencer&Spencer, Goleman, sottolineavano l’importanza delle competenze trasversali, anche definite competenze soft. Le competenze trasversali sono "abilità interpersonali e abilità di pensiero critico e creativo che possono essere utilizzate in tutti i campi e in tutte le fasi della vita" (Goleman).
Date per scontate le competenze specifiche di un’attività, quelle trasversali incidono al 70% fino addirittura al 80% nell’applicazione delle prime, ne fanno la differenza e determinano il successo professionale.
In un momento come questo in cui le aziende faticano a trovare collaboratori qualificati, varrebbe la pena coltivare le proprie capacità tecniche e trasversali. Quale miglior modo se non esercitandole, acquisendo esperienza sul terreno, lavorando anche fuori dal proprio contesto abituale, magari lontano da casa, perfezionando così le competenze linguistiche e la conoscenza di culture diverse. Le conoscenze culturali aiutano a sviluppare una prospettiva globale e a diventare cittadini del mondo più consapevoli e rispettosi. Nell'era globalizzata, è sempre più importante avere competenze culturali per aiutare a navigare e a comprendere il mondo intorno a noi.
L’azienda è la miglior palestra in cui applicare le proprie conoscenze professionali ed esercitare le abilità trasversali che possono essere riassunte in grandi categorie, quali competenze organizzativo-metodologiche, competenze personali (relazionali, analitiche, motivazione e orientamento al risultato, flessibilità, adattabilità, resistenza allo stress, resilienza, iniziativa, autonomia, affidabilità), quelle socio-relazionali (comunicazione, capacità di gestire conflitti, persuasione, capacità di decisione, cooperazione, teamwork, empatia), competenze gestionali e di conduzione (leadership). Molto importanti sono pure le caratteristiche personali quali l’interesse nel volersi migliorare continuamente. L’attenzione a informazioni e aggiornamenti, le esperienze di vita, professionali significative segnano l’evoluzione del collaboratore. Ad esempio, le buone competenze relazionali necessarie all’ingegnere, lo sono pure per il cameriere, per il venditore, per il consulente.
Un buon cocktail di competenze professionali e competenze trasversali consentono di conquistare posizioni e retribuzioni interessanti. Mettiamole in risalto anche nelle lettere di candidatura.


Mirella Mozzini Scolari
Corriere del Ticino del 16 gennaio 2023 e www.tio.ch/rubriche/ospite/1637562/competenze-quali-mozzini-scolari-mirella

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POLITICA SOCIALE E POLITICA SOCIALE PLR

Giovedì 27 maggio 2022 la Direttiva Cantonale, ha affrontato il tema di una visione PLR della politica sociale. Alcuni esperti hanno stimolato il Presidente Speziali e la sala, condividendo le loro analisi sugli Enti che si occupano di socialità, lavoro e integrazione in Svizzera.

Il professor Giuliano Bonoli (UNIL e IDEHAP) invita ad una maggior attenzione sul tema delle disuguaglianze sociali. Lo Stato dovrebbe prediligere interventi mirati evitando, come egli segnala da tempo in alcuni suoi studi, incentivi “ad innaffiatoio” rivelatisi insoddisfacenti. A conclusioni simili è giunto pure il Dr. Marco Salvi di Avenir Suisse e sottolinea come il PLR sulla socialità condivide con altri partiti i medesimi obiettivi, ma ha una visione diversa nelle azioni da intraprendere per raggiungerli. Entrambi incoraggiano il partito a restar fedele ai principi e alla filosofia liberali, puntando sulla responsabilizzazione individuale e lo stimolo al lavoro. In poche parole, sostenere sì, ma in cambio di controprestazioni, anziché offrire sussidi incondizionati.  Entrambi sconsigliano la politica dei redditi di base – specie se troppo alti – poiché non invitano le persone a lavorare abbastanza. Sono state espresse criticità al riguardo delle “rendite ponte”, in vigore dal prossimo 1° luglio a partire dai 60 anni d’età. La misura potrebbe incoraggiare ancor più l’esclusione di un’importante forza lavoro già dai 55 anni. Gli esperti ritengono misure progressiste liberali gli incentivi al lavoro, gli incentivi che favoriscono la partecipazione attiva delle donne al mercato del lavoro e l’eliminazione del gap salariale tra donne e uomini. Bonoli invita il PLR a dialogare maggiormente con il ceto medio-inferiore, che lavora molto, ma a cui sono offerte limitate possibilità d’ascensione sociale. Salvi consiglia piuttosto di puntare al pubblico urbano. Negli ultimi anni in Svizzera, il divario della disuguaglianza sociale non è peggiorato, contrariamente a quanto accaduto negli Stati Uniti e nei Paesi anglofoni. In una recente pubblicazione “sì alla formazione continua, purché mirata”, Salvi si è espresso a favore di bonus che stimolino il longlife learning per tutte le fasce di popolazione, affinché restino al passo con le sfide del mercato del lavoro.  Bonoli mette in guardia dalle richieste di assistenzialismo da parte dei “perdenti della globalizzazione”. Egli cita il rapporto OCSE 2002 “Making work pay”, ritiene che il lavoro debba poter offrire maggiori vantaggi rispetto al non lavorare. Salvi esprime dubbi in merito all’attuazione di una simile misura in Svizzera, a causa degli aiuti sociali divenuti troppo generosi. L’analisi sul profilo dell’elettorato del PLR ticinese del Dr. Andrea Pilotti (UNIL) offre ottimi spunti. Se da un lato si è in linea con i valori medi dei partiti ticinesi, si evince un impatto inferiore del PLR tra le persone che si ritengono insoddisfatte del proprio salario e tra i lavoratori indipendenti. Molti spunti interessanti vengono dal pubblico, in generale concorde nel voler incentivare il lavoro. Decisioni politiche che sembrano interessanti e generose, a volte si rivelano un boomerang, anziché uno stimolo al lavoro. Molti sono gli spunti su cui il PLR è chiamato a riflettere. Particolare attenzione va prestata alla formazione, alla flessibilità, alla responsabilizzazione individuale e delle imprese, al ruolo dello Stato, rispettivamente della socialità, alle misure necessarie per mantenere la pace sociale. Valorizzare il capitale umano è fondamentale per il futuro del nostro Paese, per garantire dei buoni cittadini e risolvere l’attuale scarsità dei contributi alle istituzioni sociali (AVS, casse pensioni…). In tutto questo occorre ricordarsi dei giovani, accompagnandoli nel mercato del lavoro, affinché possano collezionare esperienze di successo.

Mirella Mozzini Scolari, membra della Direttiva PLR 
https://www.plrt.ch/attualita/opinione-liberale/opinione-liberale-detail/news/politica-sociale-e-politica-sociale-plr



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Parità.  Le donne in politica e nelle funzioni dirigenziali: perché così poche?

All'articolo sul Corriere del Ticino All'inizio

LA SCIENZA O LA POLITICA SALVERANNO L'UMANITA'?

La terra nei passati milioni di anni ha avuto molti cambiamenti climatici importanti provocati da diversi eventi particolari come eruzioni di vulcani, caduta di asteroidi, inclinazione dell’asse terrestre, macchie solari. Anche negli ultimi secoli ci sono stati cambiamenti climatici minori come il periodo caldo medioevale dal 900 al 1250 circa (era stata colonizzata la Groenlandia dai vichinghi) e la piccola era glaciale tra il 1500 e il 1850. Agli inizi del 1800 nelle alpi vallesane i fedeli pregavano ancora affinché i ghiacciai si ritirassero. Dal 1850 in avanti è iniziato un cambiamento climatico non più causato da eventi naturali ma dall'uomo. Con l'inizio dell'era industriale l'uomo ha iniziato ad utilizzare il combustibile fossile come carbone, petrolio e gas. Da quando è nata la terra è la prima volta che i cambiamenti climatici sono causati, almeno in parte, dall'uomo. A partire dal termine della seconda guerra mondiale (considerato da alcuni ricercatori l'inizio dell'antropocene) con la forte immissione di CO2, ha cominciato a formarsi una cappa nell'atmosfera creando l'effetto serra. Questo farà aumentare nei prossimi decenni sensibilmente la temperatura causando lo scioglimento dei ghiacci polari e quindi l'innalzamento del mare. Si calcola che se il mare dovesse alzarsi di 1 metro, il 50 % territorio del Bangladesh, paese tra i più poveri con 170 milioni di abitanti, verrebbe innondato. Con aumenti minori del livello del mare, certe isole del Pacifico dovranno essere abbandonate già nei prossimi anni. Avremo quindi i primi «rifugiati climatici». I cambiamenti climatici porteranno anche a disintegrazioni delle strutture sociali che colpiranno i più vulnerabili. Secondo Union Refugee Agency(UNHCR )«le regioni in via di sviluppo, che sono tra le più vulnerabili dal punto di vista climatico, ospitano 84% dei rifugiati del mondo». Possiamo essere ancora positivi malgrado queste previsioni? Oggi abbiamo i mezzi scientifici per misurare, anticipare gli eventi e la scienza ci può dare gli strumenti per contrastarli. Chi prenderà o non prenderà le decisioni non saranno gli scienziati ma saranno i politici. Va da sè che, oltre a sostenere i politici che prenderanno le giuste decisioni sull'ambiente, tutti noi dovremo cambiare le nostre abitudini di vita. E questo non vuol dire peggiorarle. La sesta estinzione di massa secondo molti scienziati sarà comunque inevitabile, come pure quando il sole esaurirà il suo combustibile tra 5 miliardi di anni. Ma questa è una storia che scriveranno altri. 

Mirella Mozzini Scolari
pubblicato il 30 gennaio 2022 su www.tio.ch/rubriche/ospite/1640981/cambiamenti-scienza-quando-mare-eventi 

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La gestione e protezione del territorio

Sempre più spesso si parla di territorio e sostenibilità dell’ecosistema. La Confederazione ha invitato il Ticino a rivedere i piani regolatori e recuperare terreno non urbanizzato, in particolare nel Bellinzonese, dove la zona edificabile sembra essere sovradimensionata. Anche la Città di Locarno si pone da tempo degli interrogativi per rendersi più attrattiva e il 14 febbraio ha presentato nuove proposte di variante del piano regolatore del settore 4, i cui progetti innovativi contemplano un armonioso inserimento e recupero di diverse zone verdi e collegate tra loro in modo da creare dei percorsi naturalistici. Nella fattispecie è anche molto interessante l’idea d'introdurre una “cittadella dello sport” e di campetti poco strutturati, in modo da poter essere usati liberamente da giovani e meno giovani.
Già negli anni Novanta del secolo scorso, Adelio Scolari, in un’intervista rilasciata a Enrico Morresi, affermava che “in futuro si dovrà rifare il paesaggio e di risanare la «mal edilizia» fatta negli ultimi 30 anni”. Forse la gente si era resa conto che il territorio doveva essere gestito in modo razionale ed economico, e diceva «consumato il territorio di questo comune non c’è territorio di un altro comune, consumato il territorio di questo cantone, non c’è un altro cantone da poter utilizzare ulteriormente». Scolari riteneva pure che un’altra battaglia persa era la protezione delle rive dei laghi in particolare la riva bianca (quella striscia che viene coperta dalle acque durante le piene normali del lago). La riva bianca è demanio cantonale e quindi dovrebbe essere usufruibile da tutti i cittadini.
Sono trascorsi altri 30 anni da quella intervista.  I comuni si sono dotati di piani regolatori e il Cantone di una “Legge cantonale di applicazione della legge federale sulla pianificazione del territorio” (1990). Malgrado ciò la prolificazione anarchica delle brutte costruzioni e la cementificazione continua. Il territorio per l’agricoltura, per lo svago e anche edificabile che lasceremo alle generazioni future, è sempre più ridotto.
Negli ultimi anni la gestione del territorio è migliorata grazie alla maggiore sensibilità della gente e di parecchi politici.  La città di Locarno, ad esempio, ha pedonalizzato la Piazza Grande riportandola all’utilizzazione originale cioè luogo d’incontro (Festival del film, concerti, mercati, Locarno on Ice). Fino agli anni Novanta era un orribile e disordinato parcheggio. Altro esempio, la riva bianca sul lago Maggiore che da Mappo va fino alla foce della Verzasca, in inverno è accessibile a tutti. Durante la già citata serata informativa del 14 febbraio, abilmente moderata dal municipale Nicola Pini sono emerse informazioni confortanti: anche Locarno promette la realizzazione della passeggiata sulla riva bianca fino al delta della Maggia di Locarno.
Si può fare ancora molto? Sì, se votiamo per i politici che hanno la sensibilità per la gestione oculata del territorio.

Su TIO del 18 febbraio 2023

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Il disagio giovanile

Accanto ad esemplari testimonianze di giovani impegnati su diversi fronti (società sportive, volontariato, politica), si contrappongono altri giovani che vivono un forte disagio. Si fanno sempre più considerazioni sul fenomeno del crescente malcontento giovanile. L’adolescenza sembra iniziare prima e terminare molto più tardi, rispetto al passato. Genitori, scuole, aziende, autorità, associazioni, mondo politico, si ritrovano disorientati di fronte alle insistenti proteste esplicitate dai giovani che a volte sembrano incontrollabili.
L’adolescenza è un momento delicato, in cui si sperimenta l’insicurezza nella presa di coscienza del mondo circostante, il bisogno d’affermazione e soprattutto di riconoscimento. Riconoscimento come individuo, preso tra le proprie virtù e l’accettazione dei propri difetti. Incoraggiamento e sostegno sono fondamentali per coltivare e far crescere quel tanto di autostima, che alimenti il motore del coraggio. Coraggio, la spinta necessaria per affrontare un mondo interconnesso, globale, frenetico e soprattutto… esigente.
Importante che i giovani possano accedere a supporti adeguati come la consulenza psicologica, la famiglia e la scuola. Oggigiorno, accanto ai valori è importante promuovere attività che aiutino a sviluppare la resilienza, le competenze sociali, la capacità di gestire la miriade di informazioni che ci investono quotidianamente attraverso internet e in particolare i social. Fondamentale risulta l’acquisizione della competenza di discernimento, riflessione, selezione, che consenta di capire quali informazioni sono vere e quali sono false. O almeno far nascere il dubbio.
Sul territorio si moltiplicano enti pubblici e privati che cercano di affrontare, in vari modi, il disagio giovanile e ripensano metodi e regole. In realtà spesso i giovani si ribellano a quei vincoli che sentono troppo stretti e che molto chiedono in termini di risultati e competitività. Le aspettative degli adulti sono forse cresciute troppo? E` forse utile ripensare e ricalibrare gli strumenti basilari che si vogliono trasmettere al bambino perché possa crescere e diventare un buon cittadino, consapevole e responsabile.
È urgente che tutti questi enti e associazioni, nate per sostenere i giovani, si organizzino in rete per meglio rispondere ai nuovi bisogni della società. Gli adulti devono per primi acquisire nuove competenze, utili a meglio comprendere le molteplici e variegate difficoltà incontrate dai giovani. Comprendere per sostenere, per incoraggiare l’individuo. Ciascuno vive il disagio a modo suo. L’origine del disagio è diversa per ogni persona e le risposte non possono essere univoche.
Al mondo del lavoro sempre più giovani chiedono impieghi a tempo parziale, che gli consentano una maggior libertà nel gestire il tempo libero. Vi sono ora giovani che richiedono posti d’apprendistato a tempo parziale. Alla politica il compito di valutare bisogni e possibilità. Ai giovani adulti la responsabilità di capire qual è il proprio fabbisogno per lo standard di vita che si prefiggono.
Ogni epoca ha attraversato e superato le proprie sfide: queste sono le sfide attuali, che apriranno nuove finestre e nuove opportunità verso il futuro.

Una versione abbreviata a 1800 caratteri è stata pubblicata sulla "Regione" di venerdì 3 marzo 2023

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