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10.6 Metodi di raccolta
La prima cosa da fare per studiare le specie biologiche ipogee
e` di andare a cercarle e raccogliere note rulla loro presenza,
ed osservazioni su di esse.
10.6.1 Macrofotografia
La macrofotografia e` uno strumento per la documentazione.
Essa consente di ottenere immagini fortemente ingrandite degli
esemplari, e rirenderlo vivo nel suo ambiente naturale
[
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In particolare e` possibile documentare le posture tipiche dell'animale
(attegiamenti di difesa, copula, predazione, etc.).
10.6.2 Raccolta
La raccolta [
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948]
di campioni animali puo` avere gravi conseguenze
per l'ecosistema della grotta.
Per questo bisogne limitare al minimo il numero di esemplari raccolti.
In particolare evitare il collezzionismo, e raccogliere solo animali
quando si prevede di inviarli allo specialista del relativo gruppo
faunistico, per lo studio.
Gli animali possono essere comunque fotografati, e studiati anche
senza raccoglierli indiscriminatamente.
Fig. 404. Aspiratore
Gli animali possono essere raccolti
- con le dita o con l'ausilio di pinzette molli (per gli esemplari
piu` grossi, vermi e lumachine),
- con un pennellino bagnato per insetti piccoli che non corrono o saltano
(collemboli)
- con la paletta, per la raccolta di terriccio di detriti.
Si raccoglie un po` di terriccio e lo si mette in un sacchetto di iuta.
A casa lo si lava e filtra (con una calza di nylon), e si tiene
il residuo galleggiante e quello che affonda. Si ripete lavaggio e filtraggio
finche` non resta che del ghiaino, che si butta via.
Controllando il residuo al microsopio 4x o 5x si osservano gli
aminaletti presenti. A maggior ingrandimenti si puo` avere la
fortuna di osservare anche protozoi (amoeba) [???];
- con l'aspiratore, per gli animali molto piccoli (ditteri,
cavallette, ragni). Si tratta di
una boccetta trasparente, chiusa da un tappo
con due tubicini: uno, provvisto di una reticella, attraverso il quale
si aspira, l'altro utilizzato per aspirare l'animaletto entro la
boccetta. Catturare un esemplare alla volta, perche` si possono
molestare e dannegiare (specialmente se c'e` un predatore);
- mettendo esche, formate da cibi vari (carne, pesce, formaggio forte, e
frutta marcescente).
Le esche attirano sia le specie che se ne cibano, sia quelle che
predano su di esse. Prima arrivano i ditteri, poi crostacei, catopidi,
diplopidi, ragni, etc.
Coprite per meta` le esche con ciotoli, e per meta` con sassolini, per
permettere agli artropodi piu` piccoli di sfuggire ai predatori.
- col selettore di Berlese per animali
molto piccoli. Si tratta di un imbuto dal diametro di circa 20 cm, con un
retino a maglie di 1-2 mm sul fondo. Si pone una provetta con alcool
etilico a 70°sotto l'imbuto e si mette un campione di suolo
dentro l'imbuto. Quindi si pone una fonte di calore (una lampada) a circa
20 centimetri sopra l'imbuto. Questa asciuga la porzione di suolo raccolto
a partire dagli strati superiori e gli insetti migrano verso il basso
per sfuggire alla riduzione della umidita`. In tal modo cadono sotto
l'imbuto nella provetta;
- con le trappole,
posizionate per una durata determinata.
L'uso delle trappole e` controverso: danno esemplari morti (annegati)
e "cotti" nell'aceto, se lasciate indeterminatamente
possono distruggere una intera popolazione biotica.
Dovrebbereo essere utilizzate solo come estremo rimedio per evidenziare
la presenza di una popolazione biotica, e l'uso dovrebbe essere
costantemente minitorato e supervisionato.
Devono essere comunque controllate di frequente e
sempre rimosse alla fine della raccolta.
Si tratta di vaschette con coperchio (tipo barattoli di
yogurt o vaschette del formaggio). Vengono piazzate interrate, contenenti uno
strato di sale coperto da aceto di vino; l'aceto attira gli insetti,
il sale serve per conservarli. Nel coperchio vengono praticati
dei fori del diametro di alcuni millimetri. Attorno alle trappole si
costruisce una "montagnetta" per permettere agli insetti di arrampicarsi
e raggiungerne la sommita`. Le trappole sono lasciate in loco per alcuni
giorni. Si prelevano gli animaletti caduti nelle trappole filtrandone il
contenuto con un colino, o con una retina da confetti.
Fig. 405. Trappola
La lista della attrezzatura per la raccolta di esemplari e` lunghissima.
Ricordo solo alcune cose,
- carta igienica, per asciugare;
- aspiratore, pinzette, pennello, paletta;
- bottiglino con alcool a 70°;
- bottiglino con segatura inumidita di acqua ed etere acetico;
- retini e setacci;
- lente, notes, matite ed etichette;
- spruzzatore;
- esche varie;
- scatolette rigide, e altri bottiglini;
- termometro e igrometro.
10.6.3 Conservazione
Per conservare gli animaletti si usa alcool etilico a 70°, oppure
una miscela di 8 parti di alcool, 1 di glicerina e 1 di acido acetico
(per gli artropodi a tegumenti molto sclerificati, come i coleotteri).
Per ogni esemplare raccolto occorre annotare il posto e la data di
raccolta, il nome del raccoglitore, parametri fisici (temperatura e
umidita`), la presenza di altre specie, la presenza di detriti organici,
e le abitudini dell'esemplare (stava sulla parete, sotto una pietra,
in acqua, etc.).
E` bene preparare prima i contenutori con le etichette numerate.
Oppure inserire una targhetta (pezzo di carta scritto a matita)
con questi dati nel contenitore.
I coleotteri vengono messi in bottigliette con segatura
inumidita con acqua ed etere.
Non deve essere di conifere e deve essere setacciata a dimensione di 2 mm,
altrimenti il pulviscolo va a riempire peli e pubescenze degli esemplari.
Lista materiale per conservazione di insetti:
- cartoncini appositi;
- spilli da entomologia;
- colla idonea;
- ... .
Disporre ben ordinato l'esemplare sul cartoncino.
Proteggere da altri insetti mentre la colla asciuga, altrimenti questi
depositano uova, le cui larve brucano l'insetto morto.
Cartellinare, cioe mettere un cartellino: occorre essere meticolosi,
precisi, e copiosamente dettagliati.
marco corvi - Mon Nov 19 11:34:13 2007
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