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8.A Ipotermia
Questa sezione e` tratta in larga parte da un articolo di Rick Curtis,
direttore del Outdoor Action Program [
639] .
Note addizionali vengono da [
640] [
641] [
642] .
Questo materiale puo` essere liberamente distribuito
a scopo educativo e non-profit.
Se incluso in pubblicazioni, scritte o elettroniche, si deve citare
l'autore. L'uso commerciale di questo articolo e` proibito senza
espresso consenso dell'autore. Copyright (c) 1995 Rick Curtis,
Outdoor Action Program, Princeton University.
E-mail
[email protected]
I fattori che portano al raffreddamento sono la temperatura bassa,
la presenza di acqua (anche la sudorazione), e il movimento d'aria
(correnti d'aria) e di acqua.
Fattori che determinano la perdita di calore, sono la costituzione corporea,
e il vestiario. Inoltre l'organismo umano attua meccanismi naturali
di reazione alla perdita di calore:
tremori, vasocostrizione degli organi periferici (appendici, pelle,
tessuti muscolari) cioe` limitazione dell'afflusso
sanguineo, con quindi minor raffreddamento degli organi interni,
in particolare cuore, polmoni, e cervello),
La capacita` di resistere dipende
dallo stato di salute dell'individio e dalle riserve alimentari.
8.A.1 La temperatura corporea
Il calore e` sia richiesto che prodotto a livello callulare.
L'ambiente agisce come un fattore di riscaldamento o di raffreddamento
sul corpo. Il corpo deve essere in grado di generare calore,
ritenere calore, e dissipare calore a seconda dell'attivita` fisica
e della temperatura ambiente.
La temperatura corporea e` una misura del metabolismo, cioe` del
livello generale di attivita` chimica all'interno del corpo.
L'ippotalamo e` il principale centro del cervello per la regolazione
della temperatura corporea. E` sensibile a cambiamenti della temperatura
del sangue di 0.5 gradi, e reagisce a impulsi nervosi che gli
arrivano da nervi terminanti nella pelle.
La temperatura ottimale per le reazioni chimiche nel corpo e` di
37 gradi. Oltre 40.5 gradi molti enzimi corporei si denaturano e le reazioni
chimiche non possono aver luogo, per cui si muore.
Sotto i 37 gradi le reazioni chimiche sono rallentate, con varie
complicazioni che possono portare alla morte.
La temperatura interna e` la temperatura che e` essenziale al ritmo
metabolico globale del corpo. La temepratura periferica non e` critica.
Il corpo umano disperde calore in quattro modi
- conduzione, per esempio per contatto diretto con le pareti o il
suolo freddo, oppure per immersione in acqua;
- convezione, per esempio in presenza di corrente d'aria o nei pressi di una
cascata, dove il calore diffuso e` allontanato dal movimento
di aria e/o acqua;
- irragiamento: ogni corpo disperde calore calore per irraggiamento
elettromagnetico; il telo termico riflettente serve appunto a limitare
questa dispersione;
- evaporazione e respirazione (se l'aria espirata e` piu` calda di quella
inspirata).
Il corpo regola la temperatura a seconda della necessita` di
disperdere calore o ritenerlo.
- Vasodilazione - aumento del flusso periferico di sangue,
e della perdita di calore (quando la temperatura ambiente e`
inferiore alla temperatura corporea).
Alla massima vasodilatazione, il flusso cutaneo di sangue puo` arrivare
a 3000 ml/min (il flusso medio e` di 300-500 ml.min).
- Vasoconstrizione - riduzione del flusso sanguineo alla periferia,
e riduzione della perdita di calore.
La massima vasocostrizione puo` ridurre il flusso cutaneo a 30 ml/min.
- Sudorazione - raffredda il corpo attraverso raffreddamento
evaporativo
- Tremori - generano calore tramite le reazioni chimiche richieste
per l'attivita` muscolare.
Tremori visibili possono (al massimo) arrivare a produrre
500 Kcal/h (6-12 contrazioni muscolari al secondo),
in genere producono 70 Kcal/h [640] .
Questo effetto e` pero` limitato ad alcune ore a causa
dell'esaurimento delle riserve muscolari di glucosio e dell'instaurarsi
della fatica.
- Aumento/Riduzione dell'attivita` causa un corrispondente
aumento/riduzione nella produzione di calore.
- Risposte comportamentali - mettere o togliere vestiti
risulta in una regolazione del calore.
8.A.2 Ipotermia
L'ipotermia e` "una diminuzione della temperatura interna corporea
ad un livello al quale le normali funzioni muscolari e cerebrali
sono impossibilitate" (da Medicine for Mountaineering).
Condizioni che portano all'ipotermia sono
temperature rigide, vestiario ed equipaggiamento inadeguato,
umidita`, fatica ed esaurimento fisico, disidratazione, scarsa
assimilazione di cibo [
643] .
Cause concorrenti sono l'ignoranza del pericolo di ipotermia, e
l'assimilazione di sostanze inadatte (per esempio alcoolici, che
sono vasodilatatori).
La miglior difesa e` la prevenzione. Dunque,
- isolamento (vestiario appropriato) per ridurre le perdite di calore,
soprattutto alla testa e al collo (che contribuiscono per il 75% delle
dispersioni), e al torace.
Portare n cambio di vestiario se si prevede che la grotta sara` molto
bagnata.
- evitare situazioni che potrebbero causare condizioni di ipoteria:
evitare di bagnarsi (per quanto possibile). Se ci si bagna, non restare
in grotta (se e` fredda) ma uscire.
- alimentazione e idratazione (cioe` bere).
Evitare alcohol, caffe`, tabacco.
La temperatura di ipotermia e` in genere sotto gli 0°C.
Tuttavia si puo` avere ipotermia anche a temperature molto maggiori
con particolari condizioni climatiche (vento e pioggia battente, uragano).
Si distiguono tre categorie di ipotermia,
- acuta, causata da una improvvisa veloce esposizione al freddo
(caduta in acqua gelida);
- sub-acuta, causata da una esposizione prolungata a temperature
fredde;
- cronica, causata da una continua esposizione a condizioni rigide.
Segni e sintomi dell'ipotermia sono
- difficolta` a muoversi, rigidita` muscolare, visione anormale
- tremori, crampi, colorito cutaneo chiaro,
- difficolta` a parlare, lamentele sul freddo,
- ottusita` dei sensi e di pensiero. stanchezza.
Con
leggera ipotermia (temperatura interna fino a 35.5 gradi) si hanno
tremori involontari, vasocostrizione periferica, e impossibilta` a fare
azioni motorie complesse (arrampicare). Si riesce comunque a parlare e
camminare.
I tremori sono la risposta dell'organismo al raffreddamento; iniziano
quando la tempertaura corporea scende sotto i 37°C.
Con una
moderata ipotermia (temperatura interna fino a 34 gradi) si ha
riduzione della coscienza
(la diminuzione di 1°C della temperatura corporea corrisponde ad una
diminuzione di 6-7% dell'apporto di sangue al cervello),
perdita della coordinazione motoria fine
(in particolare nelle mani) a causa di ridotta circolazione periferica,
parlata disarticolata, tremori violenti, e comportamento irrazionale.
In caso di
severa ipotermia (temperatura interna fino a 30 gradi, con
possibilita` di morte) i tremori cominciano a succedersi in ondate, violente,
con pause, sempre piu` lunghe finche` cessano del tutto, poiche` il
calore prodoto dall'uso del glicogeno muscolare non e` sufficiente
a controbilanciare la caduta continua di temperatura interna, e il corpo
smette di tremare per conservare glucosio
(si interrompono quando il livello di glocosio nel sangue scende sotto
45 mg/dl).
Il soggetto cade a terra, non puo` camminare, si raggomitola in posizione
fetale, per conservare calore. Si ha rigidita` muscolare: la
circolazione periferica e` ridotta e l'acido lattico e la CO
2 si
accumulano nei muscoli. Sintomi di severa ipotermia sono
pallore cutaneo, dilatazione delle pupille, riduzione del polso.
A 32°C il corpo cerca di entrare in ibernazine, chiudendo tutta
la circolazione corporea, e riducendo il ritmo della respirazione e il
battito cardiaco.
A 30°C il corpo e` nello stato di "congelamento
metabolico" e il soggetto sembra morto, ma e` ancora vivo.
All'insorgere della morte da ipotermia si ha uno stato di semicoscienza.
Il respiro diventa erratico e debole, e si sviluppa una aritmia
cardiaca in cui ogni shock improvviso puo` portare a
fibrillazione ventricolare. Quando il cuore si ferma si ha la morte.
8.A.2.1 Valutazione del grado di ipotermia
- Se i tremori possono essere fermati volontariamente si tratta
di leggera ipotermia.
Se non possono essere fermati volontariamente l'ipotermia
e` moderata o severa;
- Un soggetto in ipotermia non e` in grado di rispondere ad una domanda
che richieda un ragionamento (per esempio, contare indietro a partire
da 100 a 0 a passi di 9).
- L'assenza di polso radiale indica una temperatura interna inferiore a
32-30 gradi;
- Se la persona e` rannicchiata in posizione fetale, e stendendogli gli
arti questi ritornano indietro, la persona e' viva;
- il passaggio da leggera a moderata ipotermia presenta sintomi di
letargia, diminuzione del polso, diminuzione della respirazione,
aumento del tono muscolare, diminuzione dello stato di coscienza.
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Temperatura interna
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Segni e sintomi
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Leggera Ipotermia
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37 - 36°C
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Normale, tremori possono iniziare
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36 - 35°C
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Sensazione di freddo, pelle d'oca, incapacita` di azioni complesse con
le mani, tremori leggeri o intensi, perdita di sensibilita`
nelle mani.
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Moderata Ipotermia
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35 - 34°C
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Tremori intensi, scoordinamento muscolare apparente, movimenti lenti ed
elaborati, difficolta` a camminare, leggera confusione mentale.
Usare test di sobrieta`: capacita` di camminare 10 metri diritto.
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34 - 32°C
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Persistono i tremori violenti, difficolta` a parlare, pensare, inizio di
amnesia, imprecisione dei movimenti muscolari, incapacita` nell'uso
delle mani, inciampamenti frequenti, segni di depressione.
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Severa Ipotermia
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32 - 30°C
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I tremori si fermano, la cute esposta diventa blue e gonfia,
coordinamento muscolare molto povero, incapacita` di camminare,
comportamento incoerente/irrazionale, ma puo` essere capace di mantenere
la posizione e una apparenza di coscienza.
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30 - 28°C
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Rigidita` muscolare, semicoscienza, stupore, perdita di percezione
degli altri, riduzione del polso e della respirazione, possibili
fibrillazioni cardiache
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28 - 25.5°C
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Incoscienza, battito e respirazione irregolari, il polso non e`
rilevabile
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25.5 - 24°C
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Edema Polmonare, arresto cardiaco e respiratorio, morte.
La morte puo` sopravvenire prima che sia raggiunta questa temperatura.
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8.A.2.2 Trattamenti per l'ipotermia
Il recupero dall'ipotermia puo` essere fatto con il riscaldamento attivo
oppure quello passivo. Nel primo caso si riscaldano pelle ed arti della
persona ipotermica (riscaldamento periferico) oppure si scaldano gli organi
interni (ma questo richiede strutture cliniche).
Nel secondo si isola il paziente e si lascia che il corpo si riscaldi da
solo. Va bene solo se e` riesce a tremare, ed e` comunque un metodo
molto lento, adatto solo in caso di ipotermia molto leggera.
Il recupero puo` essere fatto in grotta solo in caso di leggera
e molto moderata ipotermia. In altri casi si chiama il soccorso
e ci si limita a prevenire ulteriori perdite di calore.
I principi di base per riscaldare una persona vittima di ipotermia sono
di conservare il calore che essa ha e rimpiazzare i fluidi corporei che
sta bruciando per generare quel calore.
Se la persona trema, essa ha la capacita` di riscaldarsi ad un
ritmo di 2 gradi all'ora.
Disporre la persona ipotermica in un luogo riparato da correnti
d'aria e dall'acqua. In caso di moderata/severa ipotermia
farlo sdraiare, per mantenere l'afflusso
sanguineo al cervello (anche durante il trasporto cercare di tenerlo
sdraiato).
Coprire con vestiti (possibilmente asciutti), isolare dal suolo.
Fare una copertura d'emergenza con il telo termico e scaldare
l'interno con la fiamma del fornelletto.
Le complicazioni che possono insorgere sono
- la ricaduta di temperatura, quando il sangue dalla periferia fredda
ritorna all'interno;
- lo shock da riscaldamento: e` associata alla ipovolemia dovuta
alla vasodilatazione (conseguente al riscaldamento), se il paziente
e` disidratato.
- fibrillazione ventricolare.
E` essenziale tenere una persona ipotermica adeguatamente idratata e
nutrita. Carboidrati sono velocemente assimilabili; sono i migliori
per piccole dosi energetiche. Le proteine sono utilizzate lentamente.
I grassi sono piu` energetici, ma vengono utilizzati lentamenete e
richiedono piu` energia ed acqua per essere bruciati, percio` comportano
una perdita di fluidi.
Ipotermia
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Ridurre le perdite di calore
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Somministrazione cibi e bevande
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Da evitare
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Scaldare
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Leggera - Moderata
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Ulteriori strati di vestiario, vestiti asciutti,
stare al riparo e aumentare l'attivita` fisica
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Liquidi caldi, zuccherini; snacks con proteine e carboidrati
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Alcohol (vasodilatatore - accresce le perdite di calore periferiche),
Caffeina (diuretico - causa perdita d'acqua),
Tabacco/nicotina (vasoconstrittore, accresce il rischio di
coneglamento)
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Con fonti di calore esterne (fuoco), contatto corporeo,
in un sacco a pelo, con vestiti asciutti, con una persona normotermica
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Severa
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Coperta ipotermica.
L'idea e` di fornire una protezione a isolamento totale al paziente.
Per quanto freddo il paziente puo` ancora riscaldarsi dall'interno
piu` efficientemente che dall'esterno.
Assicurarsi che il paziente e` asciutto, ed ha uno strato di
polipropilene per minimizzare la sudorazione cutanea.
La persona deve essere protetta da ogni umidita` ambientale
Usare alcuni sacchi a pelo, coperte di lana, vestiti di lana, etc. per
creare un minimo di 10 cm di isolamento tutt'intorno al paziente.
Si puo` usare anche il telo termico per ridurre le perdite per radiazione
e avvolgere il tutto in plastica se occorre proteggere da vento e acqua.
Se uno e` veramente ipotermico non metterlo in un sacco a pelo
con una persona normotermica.
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Acqua calda zuccherata - Deve essere tenuto idratato.
In persone con severa ipotermia
lo stomaco non digerisce cibo solido, ma puo` assorbire acqua zuccherata.
Somministrare una soluzione diluita di acqua e zucchero ogni 15 minuti.
Non dare soluzioni troppo concentrate: non sarebbero assorbite.
Inoltre la persona dovra` urinare a causa della diuresi da freddo.
La vasocostrizione crea una piu` grande pressione nel sangue. I reni
rimuovono l'eccesso di liquido per ridurre la pressione.
Una vescica piena e` fonte di perdita di calore addizionale, percio`
urinare serve a conservare il calore.
Dovra` essere aiutato a urinare.
Aprire la protezione ipotermica per quanto basta, e poi richiuderla.
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Fonti di calore possono essere applicate per transferire calore alle
arterie principali - al collo per la carotide, alle ascelle per le
brachiali, al ventre per le femorali, alle palme delle mani per gli
archi arteriali.
Pacchi di riscaldatori chimici forniscono calore a 42 gradi per 6-10
ore. Bottiglie di acqua calda, rocce calde, asciugamani
Per una persona severamente ipotermica, la respirazione a bombola
puo` fornire piu` ossigeno e calore interno.
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8.A.2.3 Ricaduta
E` una situazione in cui la termperatura interna decresce durante il
riscaldamento. Cio` e` causato dalla dilatazione dei vasi periferici negli
arti quando vengono riscaldati.
Tale dilatazione manda il sangue molto freddo che stagnava nei vasi
periferici all'interno, diminuendo ulteriormente la temperatura interna
e puo` condurre alla morte.
Inoltre tale sangue e` molto acetico e cio` puo` portare a morte per aritmia
cardiaca. Le ricadute possono essere evitate non riscaldando la
periferia: riscaldate solo la parte interna !
Non esporre una persona severamente ipotermica a calore estremo.
8.A.2.4 Stimolazione cardiaca e Ipotermia
Una persona con severa ipotermia ha tutti i segni di morte clinica:
freddo, pelle bluastra, pupille fisse e dilatate, polso non discernibile,
respiro non discernibile, comatosa e non-rispondente ad alcun stimolo,
rigidita` muscolare.
Ma puo` essere ancora viva, in una scatola di ghiaccio metabolica,
e puo` essere riportata in vita.
Una vittima d'iportermia non e` mai fredda e morta, solamente calda e morta.
Durante l'ipotermia il cuore e` ipereccitabile e la stimolazione
meccanica (come massaggio cardiaco, movimento, o ricaduta)
puo` comportare fibrillazione ventricolare e morte.
Pertanto ogni azione che possa sollecitare il cuore deve essere
vagliata accuratamente.
Il massaggio cardiaco puo` essere fatto solo se il polso e`
completamente assente.
Il ritmo cardiaco puo` essere 2-3 battiti/minuto con una respirazione
ogni 30 secondi. Effettuare compressione cardiaca in tali condizioni
puo` indurre aritmia. Controllare il polso carotoideo per un lungo periodo
(fino ad un minuto) per assicurarsi che c'e` almeno un debole battito
cardiaco. Anche se batte lentamente, il cuore distribuisce il sangue
efficacemente. La compressione cardica esterna ha una efficacia del 20-30% .
Percio`, con la ridotta richiesta, il corpo puo` essere in grado di
soddisfare l'esigenza circolatoria con 2-3 battiti al minuto.
Si dovra` continuare con il massaggio durante il riscaldamento della persona.
La ventilazione puo` essere interrotta ma la respirazione puo` continuare.
La richiesta di ossigeno del corpo e` cosi` ridotta con l'ipotermia che
il corpo puo` sopravvivere per qualche tempo usando solo l'ossigeno che
ha gia` in esso. Se la ventilazione e` interrotta, la ventilazione
artificiale puo` essere iniziata per accrescere l'ossigeno disponibile.
In aggiunta soffiare aria calda nei polmini puo` aiutare al riscaldamento
interno.
Procedura di massaggio cardiaco
- controllare il polso radiale, tra 33 e 30 gradi esso sparisce;
- controllare il polso carotoideo - aspettare almeno un minuto per
battito molto lento;
- se c'e` polso ma non respiro (o lento respiro) eseguire respirazione
artificiale (che apporta anche calore);
- se non c'e` battito cardiaco iniziare il massaggio ed essere preparati a
continuarlo anche per 3 ore e mezza;
- iniziare il riscaldamento attivo.
8.A.3 Congelamento
Il congelamento risulta dalla prolungata esposizione al freddo.
Quanto piu` fa freddo
tanto piu` velocemente si ha congelamento. Esso inizia nei tessuti
quando la temperatura interna raggiunge i 10 gradi.
Tessuti che sono congelati sotto -5°C hanno poche probabilita`
di sopravvivere al riscaldamento.
La temperatura dei tessuti al freddo e` regolata da due fattori, la
temperatura esterna e il flusso di calore interno.
Tutte le ingiurie del freddo descritte sono intimamente connesse al grado
della circolazione periferica. Quando questa viene ridotta per prevenire
eccessive perdite di calore all'interno, queste condizioni sono
piu` probabili.
Al fine di evitare congelamento e altri malanni cauasati dal freddo
occorre controllarsi l'un l'altro faccia, guancie, orecchie per segnali
di congelamento, autocontrollarsi per aree fredde, piedi bagnati,
insensibilita` o anestesia.
Nel caso ti accorgi di avere un principio di congelamento,
fermati e riscalda l'area affetta (a meno che facendo cosi` incorri in un
grande rischio).
Fattori che influenzano le ingiurie dal freddo
- bassa temperaura ambientale;
- fattore vento - diminuisce il tempo di congelamento in modo drammatico;
- umidita` - la pelle bagnate congela piu` facilmente di quella asciutta;
- vestiario termoisolante;
- contatto con metalli o liquidi superfreddi;
- pelle esposta;
- vasodilatazione;
- vasoconstrizione;
- precedenti ingiurie del freddo;
- indumenti troppo stretti;
- pressione locale su una parte del corpo;
- posizione non rilassata;
- costituzione corporea. In generale le donne sopportano meglio il freddo
degli uomini (per la presenza di maggior grasso sottocutaneo);
- condizioni di salute (diabete) e assimilazione di medicine;
- stato di disidratazione;
- assimilazione di cibi calorici;
- assimilazione alcool (vasodilatatore);
- assimilazione di caffeina, nicotina (vasocostrittori);
Vasodilatazione indotta dal freddo.
Quando una mano o un piede viene raffreddato a 15 gradi, si ha una
massima vasocostrizione e minimo flusso sanguineo.
Se il raffreddamento continua fino a 10 gradi, la vasocostrizione viene
interrotta da periodi di vasodilatazione, con una crescita del flusso
di sangue e calore. Questa risposta avviene in cicli di 5-10 minuti.
Una esposizione prolungata aumenta questa risposta e offre un certo grado di
acclimatazione (per es. gli eskimo hanno forti risposte con brevi
intervalli).
8.A.3.1 Congelamento dei tessuti
Quando i tessuti cominciano a congelare, cristalli di ghiaccio si formano
entro le cellule. Congelando il liquido intracellulare, quello extracellulare
penetra nelle cellule e si ha un aumento di sali all'esterno delle cellule.
Le cellule possono rompersi a causa dell'aumento di liquido e/o per i
cristalli di ghiaccio. Non strofinare i tessuti: causa rottura
dei cellule per danneggiamento dovuto ai cristalli di ghiaccio.
Quando il ghiaccio fonde c'e` un afflusso di sali nei tessuti che causa
un ulteriore danneggiamento della membrana cellulare.
I tessuti non possono congelare se la temperatura e` sopra 0 gradi.
Deve scendere sotto -2 gradi a causa dai sali discolti.
La regioni piu` periferiche e quelle con maggior rapporto superficie/volume
sono quelle piu` suscettibili di congelamento (orecchie, naso, dita).
Il congelamento viene classificato in quattro gradi simili a quelli
delle bruciature.
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Primo grado: freddo
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Secondo grado: leggero raffreddamento
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Terzo grado: congelamento superficiale
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Quarto grado: congelamento profondo
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Sensazione
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Dolore
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Possibile sensibilita`
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Assenza di sensibilita`
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Assenza di sensibilita`
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Sensibilita`
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Normale o poco meno.
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Assenza di sensibilta`
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Assente. Possibile anestesia locale
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Assente.
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Sensazione al tatto
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Normale
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Lo strato superficiale e` duro ma il tessuto
profondo e` soffice.
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Soffice
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Duro
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Colore
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Rossore. L'area puo` essere pallida
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Pelle bianca, cerea
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Pelle bianca e legnosa
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Bianco
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La circulazione e` ridotta per prevenire perdite di calore
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Congelamento degli strati superficiali dei tessuti.
Generalmente reversibile. Principalmente colpisce guancie, lobi degli
orecchi, naso, dita. Possibile formazione di vesciche.
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Coinvolge tutti gli strati cutanei.
Necrosi (morte di tessuti).
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Puo` includere congelamento di muscoli e ossa.
Sviluppo di cancrena, puo` richiedere amputazione.
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Trattamento
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Riscaldare l'area gentilmente, in genere soffiando aria calda, o
con contatto con un corpo caldo. Non strofinare per non danneggiare
il tessuto colpito che puo` avere cristalli di ghiaccio nelle cellule.
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Puo` essere riscaldato se l'area coinvolta e` piccola.
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E` molto difficile riscaldare nuovamente l'appendice senza causare danni.
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Il congelamento superficiale in genere coinvolge la distruzione di strati
cutanei con risultato di vesciche e piccola perdita di tessuti.
Le vesciche si formano dal fluido cellulare rilasciato in seguito a rottura
cellulare;
Quando avviene il congelamento c'e` solitamente poco o niente dolore.
L'area colpita diviene dura e insensibile.
Quando la parte colpita viene riscaldata diventa arrossata, gonfia e dolorante.
Vesciche si possono sviluppare e edema puo` aver luogo uno o
due giorni dopo. Lo sviluppo di necrosi della pelle o cancrena avviene
nei giorni seguenti.
La persistenza di freddo e insensibilita` nell'area intorno alla parte
rossa e gonfia e` frequentemente un sintomo di sviluppo di cancrena.
La delimitazione della parte affetta da cancrena puo` richiede fino a
trenta giorni.
8.A.3.2 Trattamento del congelamento
Il trattamento del congelamento di una parte del corpo
consiste nel riscaldamento in acqua a 40-44°C (questa temperatura
appare calda al tatto) per circa 20 minuti
(Principles of Surgery, Schwartz et. al.).
Acqua piu` calda puo` provocare danni: controllare con un termometro.
Il riscaldamento e` completo quando la parte
e` morbida ed ha ripreso colore e sensibilta`.
Interrompere il bagno caldo quando la parte e` scongelata.
Rimuovere i vestiti stretti.
Evitare di sfregare l'area affetta e non esporla a temperature superiori.
Il sollevamento dell'area affetta aiuta a diminuire il rigonfiamento
(meno apporto di sangue).
Un ambiente sterile e` utile per evitare il pericolo di infezioni.
La profilassi del tetano e` consigliata.
Ci si puo` aspettare problemi neuro-muscolari a lungo termine: dolori
ricorrenti, cambiamenti di temperatura, e sensibilita` al freddo.
Non usare fonti di calore secco: non puo` mantenere bene la
temperatura costante a 40-43 gradi, e puo` causare scottature ai tessuti.
Una volta riscaldata la parte colpita deve essere avvolta in garza sterile
e protetta dai movimenti e dal freddo.
Dopo che e` stata riscaldata la parte colpita non puo` essere
usata. E` essenziale impedire che ricongeli.
Il ricongelamento dopo riscaldamento causa profondi danni tessutali
con la possibilta` di perdita dei tessuti.
Se non si puo` garantire che i tessuti resteranno caldi, non
riscaldarli.
Una volta che il tessuto e` congelato il danno maggiore e` fatto.
Tenerlo congelato non causa ulteriore danno significativo.
Se la persona e` ipotermica e congelata, il primo intervento deve
essere mirato al riscaldamento dell'interno. Non riscaldare le parti
congelate finche` la temperatura interna non raggiunge 35.5 gradi.
Niente alcool: la vasodilatazione puo` accrescere l'ammontare di fluidi
Niente fumo: la nicotina come vasocostrittore puo` aumentare le
possibilita` di congelamento.
Evitare di toccare metalli con la pelle: l'umidita` cutanea puo`
congelare a contatto col metallo.
8.A.4 Piede da trincea
Questo e` simile a vesciche da freddo. E` causato da una prolungata esposizione
dei piedi a freddo, umidita`, con inattivita`.
Puo` aver luogo anche a temperature di 15 gradi, se i piedi sono costantemente
bagnati. Puo` succedere coi piedi umidi in inverno, ma non solo (per es.
in kayak). Il meccanismo e` il seguente:
i piedi bagnati perdono calore 25 volte piu` velocemente che asciutti, percio`
il corpo usa la vasocostrizione per ridurre la circolazione periferica nei
piedi. I tessuti cutanei cominciano a morire per mancanza di ossigeno,
nutrienti, e per accumulo di tossine. La pelle inizialmente e` arrossata
con insensibilita`, dolore pungente, e irritazione. Poi diventa pallida
e chiazzata, e finalmente color porpora scuro, grigia o blu.
I tessuti affetti in genere muoiono e vengono via.
Nei casi severi puo` coinvolgere dita, tallone, o l'intero piede.
Se la circolazione e` impedita per piu` di 6 ore c'e` danneggiamento
permanente ai tessuti; se per piu` di 24 ore la vittima puo` perdere
il piede. Il piede-da-trincea causa un danno permanenete al sistema
circolatorio rendendo la persona prona a ingiurie da freddo nell'area.
Un simile fenomeno puo` capitare alle mani se tenute bagnate per
lunghi periodi. Il danno al sistema circolatorio e` noto come
fenomeno di Reynaud.
Il trattamento del piede-da-trincea
include lavare bene e asciugare i piedi, riscaldarli leggermente,
e tenerli sollevati. Dato che il tessuto non e` gelato come in un
congelamento severo, camminare e` dannoso. La persona deve essere
traspostata (in barella). Dolore e irritazione sono comuni.
Usare antidolorifici.
La prevenzione e` il miglior metodo.
Mantenere i piedi asciutti, con appropriate calzature.
Controllare spesso che i piedi non siano umidi. Possibilmente asciugarli
e mettere delle calze asciutte. E` utile anche asciugare all'aria,
e massaggiare periodicamente. Non dormire con le calze bagnate.
Attenzione che calze strette impediscono la circolazione periferica.
Polvere antiperspirante con idrossido di alluminio aiuta a limitare la
sudorazione (non ci sono controindicazioni confermate anche se certi studi
sembrano mostrare una relazione fra l'alluminio nel corpo e la malattia di
Alzheimers).
8.A.5 Vesciche da freddo
Sono causate da ripetute esposizioni della pelle nuda a temperature sotto
9.5 gradi, in particolare guancie e orecchie, e dita. I sintomi sono
arrossamento e irritazione dell'area affetta.
Donne e bambini sono piu` suscettibili.
L'esposizione al freddo causa danni al sistema capillare periferico,
questo danno e` permanente e arrossamento e irritazione ritornano con
l'esposizione.
8.A.6 Ingiurie all'occhio
8.A.6.1 Congelamento della Cornea
E` causato da tener gli occhi forzatamente aperti durante forte vento senza
gli occhiali chiusi. Il trattamento e` un rapido riscaldamento molto
controllato, per es. ponendo una mano calda sopra l'occhio chiuso.
Dopo essere stato riscaldato l'occhio deve restare completament coperto
per 24-48 ore.
8.A.6.2 Congelamento delle palpebre
Mettere una mano sull'occhio fino a che il ghiaccio fonde e si puo`
aprire l'occhio
8.A.6.3 Cecita` da neve
E` una scottatura solare dell'occhio.
La prevenzione consiste in buoni occhiali da sole con barriere laterali
o occhiali chiusi.
La protezione dell'occhio dal sole e` necessaria anche con cielo nuvoloso
se si e` sulla neve.
Cecita` puo` accadere in una tempesta di neve se la copertura di nuvole
e` sottile.
Sintomi: ha luogo 8-12 ore dopo l'esposizione e
gli occhi si sentono asciutti e irritati, come se pieni di sabbia.
Muoverli o sbattere le palpebre diventa molto doloroso,
la luce fa male agli occhi, le palpebre possono esser gonfie, gli occhi
arrossati.
Per il trattamento applicare compresse fredde e stare in ambiente scuro.
Non strofinare.
BIBLIOGRAFIA
- Hypothermia: Causes, Effects, and Prevention, Robert Pozos,
David Born, New Century, 1982.
- Management of Wilderness and Environmental Emergencies,
Paul Auerbach, Edward Geehr, Macmillan, 1983.
- Medicine for Mountaineering, James Wilkerson, The Mountaineers,
1992.
- Hypothermia - Death by Exposure, William Forgey, ICS, 1985.
- Hypothermia, Frostbite, and other Cold Injuries, James
Wilkerson, Cameron Bangs, John Hayward, The Mountaineers, 1986
- Medicine for the Backcountry, Buck Tilton and Frank Hubbell,
ICS Books, 1994.
8.A.7 Vestiario
Vestiti di polipropilene e goretex sono un ausilio per mantenere il corpo
asciutto e caldo.
L'azione asciugante del polipropilene e` eccezzionale.
Combinato con una giacca leggera in goretex, permette di fare attivita`
fisica in clima rigido senza la necessita` di uno spesso strato di vestiti.
Se non e` troppo freddo, una sola maglietta di polipropilene sotto una
felpa dovrebbe essere sufficiente per il busto. Per le gambe polipropilene
e lycra dovrebbero essere abbastanza.
Se e` freddo, goretex o nylon aiutano a diminuire l'effetto vento.
Usare uno strato interno di polipropilene, una maglietta a maniche lunghe
opzionale intermedia, e una giacca antivento ingoretex o nylon.
Per le gambe una calzamaglia di polipropilene sotto i pantaloni.
Per quando e` molto freddo ci sono sovrapantaloni di goretex o nylon.
Goretex e` preferibile, perche` e` un tessuto traspirante, ed e`
piu` confortevole del nylon. Il nylon non e` traspirante percio`
contribuisce all'eccesso di sudorazione.
Un berretto di lana o pile aiuta a tener calda la testa.
I guanti sono essenziali.
E` importante tener in conto il fattore vento quando si fa attivita`
fisica all'aperto.
Il movimento veloce contribuisce al fattore vento (pero` questo lo possiamo
ignorare, dato che in montagna non ci si muove tanto veloci).
Non dimenticare che anche se non si sente subito lo stimolo della sete
il nostro corpo abbisogna di rimpiazzare i liquidi persi, percio` e`
importante bere.
La protezione della pelle e` pure importante: proteggersi dal sole e
usare creme idratanti per evitare che la pelle diventi troppo secca.
8.A.8 Fattori Vento
Tabella dei fattori vento: temperature efficace in funzione della velocita del
vento e della temperatura dell'aria ferma
Vento Temperatura(C)
(km/h) 4.5 4 3.5 0 -4 -9.5 -12 -15 -18 -20.5 -23 -26 -29 -32 -34.5
-----------------------------------------------------------------------------
8: 2 -1 -4 -7 -10 -13 -16 -19 -22 -25 -28 -31 -34.5 -37 -40
16: -3 -7 -10.5 -14 -17 -21 -24.5 -28 -32 -35 -38 -42 -45.5 -49 -53
24: -7 -10.5 -14.5 -18 -22 -25.5 -29.5 -33 -37 -41 -45 -49 -53 -57 -61
32: -9 -13 -17 -21 -25 -29 -33 -37 -41 -45.5 -49.5 -53 -58 -62 -65.5
40: -10.5 -14.5 -19 -23 -27 -32 -35.6 -40 -44 -48 -53 -57 -61 -65 -69
48: -12 -15.5 -20 -24 -29 -33 -37 -42 -46 -50.5 -54.5 -59 -63 -68 -72
54: -12 -17 -21 -25.5 -30 -34.5 -38 -43 -47 -52 -56 -61 -65 -69.5 -74
64: -13 -17 -22 -26 -30.5 -35 -39.5 -44 -48 -53 -57 -62 -66 -70.5 -75
Tabella dei fattori vento: temperature efficace in funzione della temperatura
della aria ferma e della velocita` del vento (in km/ora)
Temp(C) Vento (Km/hour)
8 16 24 32 40 48 56 64
-----------------------------------------------------------------
10 8.8 4.5 2.2 0.0 -1.1 -2.2 -2.7 -3.3
4.5 2.8 -2.7 -5.5 -7.8 -8.9 -10.5 -11.7 -12.2
-1 -2.8 -8.9 -12.8 -15.5 -17.8 -18.9 -20.0 -21.1
-7 -8.9 -15.5 -20.5 -23.3 -25.0 -27.8 -28.9 -29.4
-12 -14.4 -22.8 -27.8 -31.7 -33.9 -36.1 -37.2 -38.3
-18 -20.5 -29.4 -37.8 -39.4 -42.2 -44.4 -45.0 -89.2
-23 -26.1 -36.1 -42.8 -47.2 -50.5 -52.8 -55.0 -56.1
-29 -32.2 -43.3 -50.0 -55.0 -58.9 -61.7 -63.3 -65.0
-34.5 -37.8 -50.0 -57.8 -63.3 -66.1 -70.0 -72.2 -74.4
marco corvi - Mon Aug 25 12:22:01 2008
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