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6.A Strumentazione
6.A.1 Altimetro
Fig. 218. Altimetro
L'altimetro [
507] [
508] [
509]
misura la pressione atmosferica assoluta, mediante una
camera ad espansione. Le variazioni di pressione producono
variazioni di volume di questa che vengono convertite in movimenti
di un ago su una scala opportunamente graduata.
Questa scala riporta la quota, in metri o in piedi, e la pressione,
in cm (o pollici) di mercurio o in milliBar (hPa).
La pressione atmosferica varia con la quota. Fino a circa 500 m (slm)
decresce di circa 0.125 mb/m; oltre i 500 m (slm) il gradiente tende a
diminuire, e intorno a 5500 m (slm) e` circa la meta` (0.062 mb/m).
A questa quota la pressione e` circa la meta` di quella a livello del mare.
La pressione atmosferica e` condizinata dalle condizioni
meteorologiche e dall'ora (a causa delle maree atmosferiche e del
riscaldamento solare). Nell'arco della giornata si hanno due massimi,
verso le 10 e le 22, e due minimi, verso le 4 e le 16. La massima maggiore
e` quella delle 10, la minima minore e` quella della 16.
quota [m] |
pressione [mm Hg]
|
0 |
1013.25
|
100 |
1002.5
|
200 |
988.1
|
500 |
953.1
|
1000 |
899.3
|
1500 |
844.9
|
2000 |
796.2
|
2500 |
747.0
|
3000 |
700.5
|
3500 |
658.9
|
5000 |
541.9
|
L'altimetro ha la scala di pressione distribuita su piu` giri (in genere
tre):
- una scala interna (blue), da 735 a 830 mbar;
- una intermedia (aracione), da 830 a 935 mbar;
- e una esterna (rossa), da 935 a 1050 mbar.
In base al colore un indicatore segna la scala di pressione da usare, e la
cifra delle migliaia di metri della quota.
Per la quota c'e` una scala ancor piu` esterna e regolabile, che
viene ruotata quando si tara l'altimetro.
In corrispondenza dello "0" questa scala riporta un simbolo grafico
formato da due archi, vicini a destra e allargati a sinistra.
Questo viene usato per evidenziare variazioni di pressione quando si
usa l'altimetro come barometro.
Se la freccia si sposta a destra la pressione sta` diminuendo; se si
sposta a sinistra sta` salendo.
Gli errori che possono inficiare la trasformazione della misura di
pressione in valore di quota sono
- variazione della accelerazione di gravita` con la latitudine
(circa 1 % tra equatore e poli) e/o con la quota (0.03 % ).
Dato che gli altimetri sono calibrati per una latitudine intermedia
(45 °) questo e` trascurabile.
- errori dovuti alla composizione dell'aria (contenuto di vapore).
Questo e` importante.
- la temperatura di utilizzo inferiore alla temperatura di calibrazione
comporta una lettura di quota superiore. Un buon altimetro e`
compensato per variazioni di temperatura.
- variazioni di pressione atmosferica. Nelle belle giornate la pressione
atmosferica (a livello del mare) puo` oscillare di 10-20 m, ma in
occasione di perturbazioni puo` variare di parecchie decine di metri.
- errore di localizzazione del posto di calibrazione (dipende dalla
accuratezza della carta e/o del dato).
Fig. 219. Altimetro (2)
Gli altimetri debbono essere ricalibrati frequentemente: ogni volta
che si arriva ad un punto di quota nota.
In tal modo si compensano le variazioni climatiche e si ha pure una
stima del loro andamento: se l'altimetro indica una quota inferiore
la pressione atmosferica sta` aumentando. Viceversa se l'altimetro
indica una quota maggiore la pressione sta` diminuendo.
Il cuore dell'altimetro e` una capsula aneroide in cui si e` fatto
un vuoto molto spinto. Consiste di sue membrane di lega di rame
e berillio temperata.
Le due membrane sono saldate sotto vuoto con una tecnica a fascio
di elettroni a formare la capsula.
I movimenti delle faccie della capsula sono amplificati (circa 860 volte)
da un meccanismo meccanico ad alta precisione.
Infine lo strumento deve essere calibrato per indicare la quota e
compensato per le variazioni di temperatura.
Ci sono altimetri con scala da 0 a 6000 m, o con scala da 0 a 9000 m.
La risoluzione arriva a 10 metri, nei migliori modelli.
La pressione misurata varia da 735 a 1050 hPa.
Variazioni di temperatura comprese fra -20°C e +40
sono compensate dallo strumento.
L'altimetro pesa circa 90 grammi.
E` uno strumento delicato e deve essere protetto dagli urti.
Tabella atmosfera standard
|
Quota (m) |
Pressione (mbar)
|
0 |
1013
|
1000 |
899
|
2000 |
795
|
5000 |
537
|
6.A.2 Binocoli
I binocoli sono caratterizzati da una sigla, tipo 8x25:
"8x" rappresenta l'ingrandimento (8 volte in questo esempio);
"25" e` il diametro in mm della lente frontale (obiettivo).
Le caratteristiche importanti in un binocolo sono [
510] [
511]
[
512]
- Ingrandimento, I. I binocoli con ingrandimento fino a 9x sono indicati
per uso comune. Oltre i 12x ci vuole un supporto (cavalletto) poiche`
il movimento delle mani rende l'immagine troppo instabile.
- Diametro dell'obiettivo (pupilla di entrata), D.
Piu` e` grande piu` luce entra e piu` l'immagine risulta nitida.
Pero` aumenta anche il peso dei binocoli. Il valore massimo consigliato e`
50 mm.
- Pupilla di uscita. E` data dal rapporto fra il diametro dell'obiettivo
e l'ingrandimento, D/I.
Dato che la pupilla umana si espande fino a circa 7 mm
in condizioni di ridotta luminosita`, un valore alto della pupilla di uscita
(intorno a 7 mm) e` indice di un binocolo luminoso, che cioe` permette di
vedere meglio in condizioni di scarsa visibilita` (crepuscolo).
- Luminosita`. E` la radice quadrata del prodotto I D.
Piu` e` elevata e maggiori dettagli sono distinguibili in condizioni di
bassa illuminazione.
- Angolo di campo, F. Sono i metri di campo ad un km di distanza.
1 grado corrisponde a circa 17.5 m. Piu` e` grande piu` e` facile
seguire un oggetto in movimento. Maggiore l'ingrandimento, piu`
ristretto e` il campo visivo, e piu` difficile e` tenere il binocolo
"fermo".
- Lenti. Le lenti devono avere una bassissima attenuazione
della luce visibile. Con la tecnica multistrato si arriva a 0.2La visione precisa e brillante dipende molto dalla qualita` delle
parti ottiche.
Nei binocoli le lenti sono trattate per filtrare infrarosso ed ultravioletto
(che sono dannosi per gli occhi). Le saldature delle lenti devono essere
perfette per evitare rifrazioni, ed il materiale saldante deve avere le
stesse caratteristiche delle lenti. Guardando una lampada al neon
riflessa nella lenti se appare ambra, o violetto o azzurro, le lenti
sono trattate. Se e` bianca non lo sono.
Ci sono due tipi di qualita` delle lenti Bak-4 e Bk-7. La prima e`
migliore perche` piu` lucida e trasparente.
- I prismi devono avere un elevato indice di rifrazione.
Ci sono due sistemi prismatici. Il sistema di porro lascia passare piu`
luce ma richiede un binocolo piu` grosso e pesante. Quello a tetto
e` piu` compatto ed e` usato in binocoli leggeri e piccoli.
- Il trattamento antiriflesso consiste in uno o piu` sottili strati
polimerizzati di fluoruro di magnesio applicati a lenti e/o prismi.
Esso limita la luce parassita all'interno del binocolo e rende
l'immagine piu` nitida.
- Resistenza all'umidita` e all'acqua. Il binocolo deve esser riempito
d'azoto all'interno per prevenire la formazione di condensa.
- Leggerezza. Dimensioni compatte e dotato di astuccio protettivo.
Un modello da 250 gr e` facilmente portabile;
uno da 500 gr non sempre.
- Dotato di paraocchi in gomma, rovesciabile e anatomico.
Serve a evitare infiltrazioni di luce laterale durante l'osservazione
- Regolazione della distanza interpupillare.
La distanza interpupillare e` regolata muovendo i due tubi.
Ci deve essere un cerchio graduato riportante il valore della distanza,
per facilitare le regolazioni successive.
- Messa a fuoco e regolazione della diottria.
Nei binocoli piu` comuni c'e` una ghiera centrale per la
messa a fuoco, e l'oculare destro e` regolabile per la diottria.
Prima si mette a fuoco l'immagine guardando con il solo occhio sinistro.
Poi si chiude il sinistro e si guarda col destro regolando la diottria
finche` l'immagine e` a fuoco.
Dopodiche` la diottria resta regolata per la persona, e basta regolare
solo la messa a fuoco a seconda della distanza cui si guarda.
- Facilita` di impugnatura e presa antiscivolo.
La tecnica di osservazione e` di guardare muovendo lo sguarda in modo
lento e costante da sinistra a destra e dall'alto in basso.
I difetti da controllare nella scelta sono,
- distorsioni. Guardando una struttura con lineee orizzontali e verticali,
il binocolo distorce se le linee appaiono incurvate ai bordi.
- aberrazioni cromatiche. Appaiono come figure colorate attorno ai bordi di
un edificio stagliato contro il cielo.
- curvatura di campo. E` la difficolta di mettere a fuoco tutte le parti di
una grosso oggetto piano (una facciata di un edificio).
- allineamento. La mancanza di allineamento dei due elementi ottici
porta alla formazione di doppie immagini con difficolta` di visione e
affaticamento della vista. Questo difetto puo` comparire in seguito ad
una caduta o un urto.
Importante: non guardare mai una sorgente di luce intensa col
binocolo. Si rischia di danneggiare gravemente la vista.
6.A.3 GPS
Fig. 220. GPS
Il GPS (Global Positioning System)
[
513] [
514]
[
515] [
516] [
517] [
518] [
519] [
520]
e` un ricevitore satellitare
in grado di stimare la propria posizione sulla superficie terrestre
in base ai segnali che riceve da quattro o piu` satelliti
orbitanti intorno alla terra.
I modelli multiplexing ricevono i segnali alternando fra i satelliti
in modo ciclico sui migliori.
I modelli multicanale ricevono i segnali simultaneamente
dai diversi satelliti sui differenti canali
e sono piu` affidabili [
521] .
Il GPS riceve continuamente i segnali dai satelliti nel suo campo
visivo, ma usa solo i quattro migliori segnali per stimare la
posizione.
Il peso e le dimensioni variano con il modello;
sono fattori da tener in conto per il trasporto.
Altri fattori rilevanti sono la precisione, la possibilita` di rappresentare
le coordinate in diversi sistemi di riferimento (in particolare quello
relativo alle carte in uso), la visualizzazione dei dati in unita` m e km,
l'impermeabilita`, la possibilita` di memorizzare punti, l'interfacciabilita`
con il PC, e la possibilita` di alimentazione esterna [
522] .
Il GPS riceve le informazioni di coordinate spazio (posizione) temporali
dei satelliti.
La posizione viene calcolata a partire da queste informazioni
misurando la distanza fra lo strumento e i satelliti in base al ritardo
temporale nella ricezione.
Il tempo e` espresso in GPS time e convertito in
UTC (Universal Time Coordinated).
Il GPS calcola la posizione in un sistema di riferimento posizionato
nel centro della terra.
I dati vengono poi mostrati secondo il sistema geografico selezionato.
Le coordinate spaziali sono espresse in latitudine-longitudine
nel sistema WGS84 (World Geodetic System 1984) e possono essere
per convenienza trasformate in un altro sistema di reticolo geografico.
E` importante quindi impostare la
resa dei dati secondo il sistema geografico della propria carta
[
372] .
Per esempio, UTM (Universal Tranverse Mercator) e` abbastanza diffuso.
Ci possono essere momenti in cui non ci sono abbastanza satelliti
nel campo visivo con un segnale adeguato.
Questo succede specialmente nelle zone montagnose in fondo alle valli.
Di solito basta aspettare una ventina di minuti.
Problemi di ricezione si possono avere quando lo strumento e` diretto
perlopiu` verso nord, perche` ci sono meno satelliti.
Questo puo` succedere dietro una parete rocciosa esposta a nord.
I GPS hanno il vantaggio che funzionano anche in caso di nebbia, non
risentono di anomalie magnetiche.
Possono fornire la posizione in coordinate geografiche che possono
essere riportate su una carta con reticolo chilometrico.
Oppure possono essere utilizzati per definire la posizione rispetto
ad un punto di riferimento (impostato precedentemente): in tal modo
lo strumento indica distanza e azimuth.
E` anche possibile memorizzare per punti un percorso effettuato oppure
una "rotta" da seguire (dando punti caratteristici).
E` utile avere un GPS con bussola magnetica incorporata, in modo da
ottenere la direzione anche da fermo (altrimenti esso la determina
in modo incremetale in basa al movimento).
6.A.3.1 Accuratezza
L'accuratezza delle misure e` di 22 m orizzontale, 27.7 m verticale, e
200 ns nel tempo. Questi sono errori al 95% di accuratezza (cioe` 2 sigma).
Da notare che produttori di ricevitori possono fornire l'errore usando
altri parametri (che solitamente fanno apparire lo strumento migliore di
quel che e`): 1 sigma (65% accuratezza), CEP (circular error probable), cioe`
il raggio del cerchio con il 50% delle misure, e SEP (stesso per la sfera).
L'accuratezza dipende da vari fattori il principale
dei quali e` il ritardo indotto dall'attraversamento della ionosfera.
La precisione del valore calcolato deve poi essere motiplicata
per la PDOP (Position Dilution of Precision) che rappresenta la
accuratezza con cui viene stimata l'intersezione delle rette
congiungenti il ricevitore e i satelliti. Essa e`
proporzionale all'inverso del volume della
piramide con i satelliti ai vertici della base e il GPS al vertice.
I segnali erano
appositamente disturbati per motivi militari, in modo che
ricevitori di uso civile avevano solo una precisione di circa 100 m
(e 150 m in altezza).
Dal 2 maggio 2000 questo disturbo, chiamato "Selective
Availability" (SA) e` stato rimosso.
Rimangono tuttavia altre cause di errore (segnali riflessi da superfici
lucide come laghetti o rocce bagnate, impiego di
una singola banda per uso civile, effetti della ionosfera) e di
rumore (copertura arborea, antenne, tralicci e cavi di alta tensione).
Tra le cause di errore ricordiamo
- rumore nel segnale (1 m);
- rumore nel ricevitore (1 m);
- orologio del satellite non ancora corretto dal centro di controllo
(1-2 m);
- approssimazioni delle efemeri (2-3 m);
- ritardo causato dalla troposfera (parte bassa dell'atmosfera, fino a 8-13
Km) (3-6 m);
- ritardo della ionosfera pari a rirca 70 ns. Il modello contenuto
nei NAV lo riduce a circa meta` (10 m);
- riflessioni su superfici vicine al ricevitore (0.5 m);
- errori di conversione da WGS 84 ad un altro datum (2-9 m in orizzontale
e 3-15 m in verticale);
- errori grossolani per cause umane o di computer al centro di controllo
(1 m - 100 Km);
- uso di un datum incorretto (1 m - 100 m);
- ricevitore con errori software o hardware (ogni dimensione).
Gli errori dei ritardi causati da ionosfera e troposfera, possono essere
ridotti ulteriormente, mediante processamento con software basato
su modelli piu` sofisticati. La National Geospace-Intelligence Agency
(NGA) distribuisce pubblicamente modelli delle efemeri accurati
al decimetro.
6.A.3.2 La tecnologia del GPS NavStar
Il GPS e` un sistemza per la localizzazione spazio-temporale costituito
da un insieme di satelliti (denominati space vehicle, SV), un insieme di
centri di controllo, di cui il principale e` la base militare
Scheiver Air Force Base in Colorado, USA, e i ricevitori individuali
di uso militare o civile.
Il sistema e` pianificato per permettere ricezioni al suolo da satelliti
con una elevazione di 5°o superiori, tenendo conto
delle perdita di potenza nel passaggio dell'atmosfera.
Il sistema di coordinate utilizzato e` riferito alla terra, cioe` ha la
terra al centro e fissa (si chiama ECEF XYZ, earth centered - earth fixed).
Il tempo e` il GPS time in cui vengono contate le settimana a partire
dalle ore 00:00:00 del 6 gennaio 1980, e i secondi della settimana.
La settimana inizia alle ore 00:00:00 di domenica. Dato che le settimane
sono misurate con 10 bit ogni 19 anni e mezzo circa il loro conto
ricomincia da zero (questo si chiama "rollover").
La scansione dei secondi e` in sintonia col UTC entro il microsecondo,
tuttavia il GPS non ha aggiustamenti di secondi e quindi si trova in
avanti rispetto a UTC di alcuni secondi (13 a maggio 2001).
I parametri di conversione fra GPS e UTC sono contenuti nei dati di navigazione
inviati dai satelliti ai ricevitori.
I satelliti sono piu` di 24 distribuiti su sei orbite equispaziate di
60°e inclinate di 55°sul piano equatoriale, in modo
che da ogni punto della terra sono visibili almeno cinque satelliti
(solitamente tra 5 e 8). Il loro periodo orbitale e` di 12 ore circa, e
passano sopra lo stesso punto della terra ogni 23h 56' circa.
L'altezza dell'orbita e` di 11000 miglia circa.
Ogni satellite e` dotato di quattro orologi atomici, due al rubidio
e due al cesio, che scandiscono il tempo GPS con l'accuratezza del
millisecondo.
Le stazioni di controllo monitorano le orbite dei satelliti, calcolano le
loro posizioni orbitali (efemeri)
e le correzioni agli orologi. Questi dati sono poi inviati ai satelliti
i quali regolano i propri orologi e inseriscono le efemeri
nel messaggio inviato ai ricevitori.
I satelliti trasmettono su due (prossimamente tre) frequenze,
multiple di 10.23 MHz (questi valori sono quelli rilevati da un osservatore
sulla terra; sul satellite sono corretti per compensare effetti relativistici
pari a circa df/f = -4.5 10-10),
|
frequenza (MHz)
|
ampiezza di banda (MHz)
|
multiplo di 10.23 MHz
|
codici
|
L1 |
1575.42 |
20.46 |
154 |
P, C/A
|
L2 |
1227.60 |
20.46 |
120 |
P
|
L5 |
1176.45 |
24 |
115 |
I5, Q5
|
Fig. 221. GPS: generazione dei segnali
Ogni portante e` modulata in fase da uno o due segnali pseudocasuali
(pseudo random noise, PRN) che codificano le informazioni.
L1 ha due componenti in quadratura di fase, una con il segnale codice P
("precision", con i dati principali di navigazione) e la seconda
ritardata di 90°con il segnale codice C/A ("coarse acquisition",
da usare per acquisire il codice P).
L2 ha una sola componente il cui codice, P o C/A, e` selezionabile dal centro
di controllo. Puo` anche portare il solo codice P senza dati di navigazione.
L5 e` una nuova portante
ed ha un codice contenente i dati I5 in fase, e uno Q5 in quadratura
(in ritardo di 90°).
Il codice P puo` essere criptato (codice Y) per inibire la ricezione non
autorizzata.
La ricezione del segnale su piu` portanti e` usata per misurare il
ritardo di fase nel passaggio delle onde radio
attraverso la ionosfera, con gli strumenti di precisione.
Fig. 222. GPS: esempio PRN
La generazione del PRN e` fatta con una addizione (modulo 2, cioe` OR
esclusivo) e degli shift sui registri (v. figura).
I segnali P hanno una frequenza di 10.23 MHz e una durata di sette giorni.
Sono ottenuti combinando due sequenze, lunghe piu` di 15 milioni di campioni.
La prima, denominata X1 si ripete ogni 1.5 s, cioe` una epoca X1 dura
un secondo e mezzo.
La seconda, X2, ha un ritardo rispetto alla prima.
Ognuna di queste e` a sua volta la somma di due generatori a 12 registri,
a 10.23 MHz. Per esempio X1 e` la combinazione di X1A e X1B.
Un'epoca dura 3750 cicli di X1A, ognuno lungo 4092. Quindi un'epoca e` lunga
15345000 che, a 10.23 MHz, fa giusto un secondo e mezzo.
I polinomi e i valori iniziali dei registri dei generatori sono riportati
nella tabella sotto.
X1A ha un ciclo di 4095 ma e` accorciato a 4092 trascurando gli ultimi tre
valori. Per X1B si trascurano gli ultimi due valori. Inoltre esso e`
bloccato alla fine del ciclo 3749 per 343 valori mentre X1A completa il suo
ciclo 3750.
La partenza di X2 e` ritardata in modo che il suo periodo e` piu` lungo
di 37 valori di quello di X1. X1 e X2 sono sincronizzati all'inizio della
settimana.
I segnali PRN per C/A hanno una frequenza di 1.023 MHz e vengono ripetuti
ogni ms (1023 bits). Il codice del PRN differisce tra i vari satelliti
e serve al ricevitore per identificare i satelliti. Ci sono oltre 4000
codici, ma solo 74 sono dedicati al GPS, di questi 32 coppie per i
satelliti e 5 coppie riservate per altri usi (trasmettitori terrestri).
Il codice C/A usa la
combinazione due generatori, G1 e G2, entrambi di lunghezza 10, differenti per
i polinomi e le uscite (v. tabella sotto),
di cui il secondo in ritardo sul primo.
Questi generatori sono sincronizzati sulle epoche X1 del segnale P.
Il secondo generatore e` caratteristico del satellite: si differenzia da
satellite a satellite per il polinomio, le uscite, e il ritardo.
Questo permette al ricevitore di distinguere fra i vari satelliti.
Generatore
|
Polinomio
|
Valori iniziali
|
G1
|
0, 3, 10
|
1111 1111 11
|
G2
|
0, 2, 3, 6, 8, 9, 10
|
1111 1111 11
|
X1A
|
0, 6, 8, 11, 12
|
0010 0100 1000
|
X1B
|
0, 1, 2, 5, 8, 9, 10, 11, 12
|
0101 0101 0100
|
X2A
|
0, 1, 3, 4, 5, 7, 8, 9, 10, 11, 12
|
1001 0010 0101
|
X2B
|
0, 2, 3, 4, 8, 9, 12
|
0101 0101 0100
|
I dati di navigazione (NAV) ha una frequenza di 50 Hz (50 bits/s).
Consistono di cinque frame da 300 bits (276 di dati e 24 di codici
per correzione di errore, basati su controlli di parita`), per un totale di
1500 bits. Ogni frame dura sei secondi per cui un intero messaggio richiede
30 s.
Il primo frame contiene dati per le correzioni temporali.
Il secondo e il terzo frame contengono i dati delle efemeri.
Gli ultimi due contengono differenti pagine di dati satellitari, e ci
vogliono 25 messaggi NAV per riceverle tutte (12 min. e mezzo).
Sono codificati sui segnali P e C/A di L1 e L2.
Ogni frame inizia con una sequenza di controllo (8 bit di preambolo), seguita
da 24 bit di dati, e 6 di parita`. Poi viene il numero dei secondi
della settimana.
Dato che un frame impiega 6 s (ed e` allineato sulla quarta epoca
del segnale X1 del codice P) per il numero dei secondi vengono
trasmessi solo i 17 bit piu` significativi.
Seguono poi gli altri dati specifici del frame.
Fig. 223. GPS: esempio Codifica I5
Nel canale L5 i
PRN delle portanti I5 e Q5 sono ottenuti componendo due sequenze
pseudocasuali, XA di 8190 bit (con polinomio [0,9,10,12,13]),
e XB di 8191 bits (con polinomio [0,1,3,4,6,7,8,11,13]).
I dati NAV sono codificati sulla portante I5 con
modulazione di fase: i 50 bps vengono codificati con un convolutore a
mezzo campione (ogni bit genera due campioni in uscita) risultando in
100 simboli per secondo. Questi sono poi codificati con un codificatore
Neuman Huffman a 10 bit a 1 KHz e composti sul segnale I5 (v. figura).
Il segnale Q5 e` composto con l'uscita di un codificatore NH a 20 bit
e 1 KHz. I due segnali I5 a Q5 sono poi usati per modulare in fase
la portante L5 (un bit 0 non cambia la fase, un bit 1 la cambia di 180
gradi).
C'e` un ritardo fra la generazione dei segnali a bordo del satellite e
la loro emissione sull'antenna. Questo ritardo viene specifiato nei dati
di navigazione. Ricevitori sia basati su una singola frequenza che su
piu` frequenze devono compensare questo ritardo.
In ogni caso i segnali emessi dal satellite sono sincronizzati entro i
3 ns.
I dati NAV contengono anche un modello della ionosfera che permette di
ridurre al 50% l'errore indotto, nei ricevitori basati su una sola
frequenza. Infine i dati hanno la differenza fra i tempi GPS e UTC
ed altri parametri che caratterizzano il satellite, come per
esempio la differenza fra il tempo del satellite e il tempo GPS.
Fig. 224. GPS: determinazione posizione
Un ricevitore si sintonizza su un particolare satellite generando il relativo
codice PRN di C/A e correlandolo sul segnale ricevuto.
I segnali degli altri satelliti vengono azzerati perche` hanno un diverso
PRN e non si correlano. A questo punto il ricevitore segue la fase del segnale
portante (phase locking) e legge il messaggio rilevandone le modulazioni
a 50 Hz.
Il tempo di arrivo (TOA) e` il tempo di inizio del codice, quando si ha
massima correlazione. Esso rappresenta la pseudo distanza poiche` deve
essere compensato dei vari errori e delle differenza di sincronizzazione
fra ricevitore e satellite.
Le efemeri sono usati per calcolare la posizione del satellite nel sistema
ECEF XYZ, a in base al TOA (compensato per il ritardo causato dalla
ionosfera e troposfera ed effetti relativistici) la sfera su cui si trova il
ricevitore.
Utilizzando i dati di quattro satelliti il ricevitore e` in grado di
compensare la differenza di sincronizzazione del proprio orologio.
Per esempio nel piano basterebbero tre satelliti per correggere l'errore
di sincrinizzazione (v. figura); se il ricevitore non e` sincronizzato,
le intersezioni dei cerchi non coincidono, ma sono i vertici di un
triangolo. L'effettiva posizione e`, approssimativamente,
l'intersezione delle bisettrici
degli angoli del triangolo. Questa figura spiega anche l'origine della
GDOP (Geometric Dilution of Precision), o PDOP: l'accuratezza delle
posizioni dei vertici e` tanto migliore quanto piu` i satelliti sono a
novanta gradi rispetto al ricevitore.
Anche la stima dei tempi e` affetta dal GDOP. Il calcolo del GDOP richiede
la trasformazione matriciale dal sistema ECEF al sistema Nord-Est-Verticale
della covarianze (cioe` degli errori).
Le coordinate ECEF XYZ sono quindi convertite in WGS84.
I ricevitori possono poi trasformare queste in altri sistemi di riferimento
(chiamati "datum": per esempio ED 1950, European Datum 1950, o ROME 1940)
memorizzati al loro interno.
Le formule di conversione fra coordinate ECEF XYZ e geodetiche
(latitudine, longitudine, quota) sono
F = arctan( [ Z + e'*e' b sin(t)^3 ] / [ P - e*e a cos(t)^3 ]
L = arctan2( Y, X )
P = \sqrt{ X*X + Y*Y }
H = ( P / cos(F) ) - N(F)
t = arctan( Z a / P b )
e'*e' = ( a*a - b*b ) / ( b*b )
e*e = ( a*a - b*b ) / ( a*a )
N(F) = a ( 1 - e*e sin(F)^2 )\sup{-1/2}
dove
F,
L, e
H
sono la latitudine geodetica, la longitudine
geodetica e l'altezza sopra l'ellissoide.
a e` il semiasse
maggiore dell'ellissoide (raggio equatoriale) e
b quello minore
(raggio polare).
e e` l'eccentricita` e
N(F) e` il raggio di
curvatura lungo la verticale.
La trasformazione inversa e`
X = ( N + H ) cos(F) cos(L)
Y = ( N + H ) cos(F) sin(L)
Z = [ N ( 1 - e^2 ) + H ] sin(F)
I ricevitori hanno una uscita digitale per i dati in formato NMEA-0183
(National Marine Electric Association). Sono in formato ASCII a 4800 baud.
Anche se i livelli di segnale non sono proprio come RS-232 (quelli della
porta seriale del computer) di solito van bene per la porta seriale.
Ci vogliono pero` programmi capaci di leggere questi dati, per
esempio vedi
ftp://sundae.triumf.ca/pub/peter/index.html
.
Molti produttori di ricevitori GPS usano protocolli proprietari, di
molti dei quali le specifiche non sono pubbliche.
Molti dati GPS sono disponibili in internet, tanto che e` possibile
fare GPS differenziale, utilizzando questi dati.
I dati GPS sono distribuiti in un formato indipendente dal ricevitore
(detto RINEX). Il formato dei dati delle efemeri e` detto SP-3.
Ci sono diversi progetti Open Source dedicati al GPS
[
523] .
6.A.3.3 Links
marco corvi - Thu Mar 20 19:07:12 2008
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