Prev Up Top Next Contents
1.D Impianto ad acetilene
L'impianto di illuminazione ad acetilene e` pericoloso per due motivi.
La fiamma dell'acetilene e` una fiamma "libera" (e anche abbastanza calda),
percio` puo` provocare ustioni e bruciature, oltre a danneggiare
materiali (il pile brucia molto facilmente).
Quindi devi fare attenzione, e quando c'e` il rischio
di scottare qualcuno o danneggiare qualcosa, la spegni e usi
l'elettrico.
Il carburo e` una sostanza pericolosa.
E` irritante per occhi e per ingestione:
non sfregare gli occhi o la bocca con le dita o le mani dopo aver
maneggiato il carburo.
In caso di contatto lavare subito con abbondante acqua fredda.
Il carburo puo` provocare anche ustioni: dopo scarburato,
pulisciti accuratamente le mani prima di metterti i guanti.
Fig. 45. Acetilene
L'impianto di illuminazione a gas consiste di una bombola, per la produzione
del gas acetilene, che porti appesa alla cintura dell'imbrago o ad una
bandoliera, di un bruciatore e di un accendino.
Per appendere la bombola si usa un moschettoncino senza ghiera.
Questo deve aver comunque omologato con un adeguato carico di rottura,
in modo da poter essere utilizzato in caso di emergenza anche per la
progressione su corda. E` bene che sia in acciaio poiche` il gancio
della bombola usura il moschettone se questo e` in lega.
Il bruciatore consiste di un fornello con un ugello
(beccuccio) da cui esce il gas, un accendino piezoelettrico
(v. sotto), e una parabola riflettente.
Nei vecchi modelli era fissato sulla parte anteriore del
casco con delle viti. Nel modello piu` recente e` invece
montato ad incastro su un apposito supporto fissato al casco,
in modo da poter essere facilmente rimosso quando non serve avere
l'illuminazione a gas (per esempio durante una prospezione esterna).
Un accessorio dell'impianto a gas e` il filo nettabeccucci.
Si tratta di un piccolo "spazzolino" formato con fili di acciaio,
utilizzato per pulire il foro del beccuccio quando otturato.
Il nettabeccucci viene attaccato dietro la parabola, tramite un
filamento d'acciaio, oppure alla scatola portabatterie.
In ogni caso il filamento deve essere lungo abbastanza da raggiungere
comodamente il beccuccio sul bruciatore.
Non attaccarlo con filamenti in materiale facilmente combustibile (nylon),
perche` rischi di perdere il nettabeccucci.
Il gas acetilene prodotto nella
bombola e` convogliato al bruciatore attraverso un tubo e fuoriesce da un
beccuccio. L`acetilene
brucia con una fiamma brillante solo se viene
bene a contatto con l`ossigeno dell`aria.
A tal fine e` importante avere un beccuccio in buono stato.
Sono disponibili beccucci da 14, 21 e 28 l/h, questo significa che lasciano
passare 14, 21, e 28 litri di gas in un'ora.
I beccucci sono generalmente fatti in ceramica, con una
piccola fenditura rettangolare.
Si possono trovare anche vecchi beccucci di ottone chiusi in ceramica con
due forellini incrociati.
In entrambi i casi lo scopo e` di ottenere una fiamma piatta larga e
relativamente stabile. Il beccuccio viene fissato sul bruciatore tramite una
apposita ghiera. Per impedire che il gas esca lateralmente si mette una
guarnizione circolare (detta "O-ring"). La ghiera e` stretta affinche' la
guarnizione si dilati schiacciandosi e impedisca l'uscita laterale del gas.
Per avere una bella fiamma occorre che ci sia abbastanza
pressione nella bombola. E` poi meglio utilizzare un beccuccio con foro
piccolo (quindi beccucci da 14 l/h se possibile).
Con questi c'e` anche il vantaggio che, migliorando la resa
della illuminazione del gas, le cariche di carburo durano piu` a lungo.
Naturalmente un beccuccio piu` grosso (da 21 l/h), con una adeguata
pressione nella bombola, produce una luce "migliore", cioe` illumina di piu`.
Il tubo e` di plastica rinforzato in modo da previnire schiacciamenti che
bloccherebbero l'afflusso di gas. Esso e` collegato al bruciatore e fissato
al casco mediante un morsetto. E` poi connesso alla bombola.
Il tubo deve essere abbastanza lungo da non tirare sulla bombola, ma non
troppo lungo perche` altrimenti tende ad impigliarsi.
Regola la lunghezza del tubo, tenendo conto anche dei movimenti della
testa, percio` girando la testa da una parte e dall'altra.
Passando sulla schiena il tubo puo` dar fastidio.
Dato che il tubo si collega all'impianto sul casco sulla sinistra,
e` comodo farlo girare dietro la nuca, venire sul davanti, e
passare sotto la spalla destra.
Collegarlo poi alla bombola appesa sulla destra.
Il gas uscente dal beccuccio viene acceso con l'accendino
piezoelettrico (detto "piezo" per brevita`).
Questo e` un ingegnoso dispositivo
elettromeccanico che sfrutta le proprieta` piezoelettriche di un
cristallo di quarzo per produrre una scintilla con cui infiammare il gas.
Il piezo e` azionato ruotandolo mediante il pomello quadrato in modo che la
sua etremita` si posizioni sopra il beccuccio. Ruotando ulteriormente il
pomello si aziona un martelletto che batte sul cristallo di quarzo. Questo
colpo produce una improvvisa ed elevata differenza di potenziale
elettrostatico cioe` una tensione elettrica) alle estremita`
del cristallo, che viene trasferita ad una punta metallica all'interno
della estremita` del piezo cha sta sopra il beccuccio. Qui questa tensione
si scarica attraverso l'aria, mediante il passaggio di cariche elettriche che
ionizzano l'aria e quindi producono una piccola scintilla, la quale infiamma il
gas.
Forse non hai seguito questa spiegazione. Non e` importante! Quello che
devi tener presente e` che il piezo non funziona quando la tensione generata
battendo sul cristallo trova altre vie per scaricarsi che non attraverso la
punta metallica. Questo succede quando il piezo e` molto bagnato, oppure
quando e` infangato. Questi sono due dei motivi per cui il piezo smette di
funzionare in grotta: se succede e` sufficiente pulirlo e rimuovere il fango
dal suo interno. E` altresi' importante che le parti
meccaniche si muovano liberamente e senza sforzo. Per questo e` bene
lubrificare (con olio o grafite) di tanto in tanto il piezo.
1.D.1 Bolbola a carburo
Fig. 46. Bombola ariane
Le bombole sono svariate: la mitica Arras (ormai fuori commercio), la Fisma,
la Alp, ... , la Ariane (Figura), e la bombola Stella
[
150] [
151] [
152] [
153] .
Si basano essenzialmente tutte sul
medesimo principio: sono formate da due compartimenti: uno inferiore in cui
si mettono i sassi di carburo, uno superiore dove si mette acqua che scende,
per gravita` o per pressione,
attraverso un piccolo foro, sul carburo. Questo, a contatto
con l'acqua, attraverso una reazione chimica esotermica (cioe` che produce
calore), genera acetilene, il gas che esce nel tubo connesso all'impianto sul
casco, e calce, una polvere che resta nella parte inferiore della bombola.
La bombola deve essere riempita di carburo per due terzi, poiche` la
polvere prodotta ha maggior volume dei sassi e se ce n'e` troppa l'acqua
non diffonde bene e la presione della calce sul recipiente
la compatta e rende difficile l'operazione di scarburo [
154] .
Usa sassi di carburo di pezzatura non troppo piccola (2.5 - 5 cm)
altrimenti i sassolini piccoli si inglobano con la calce,
formando una massa eterogenea che rende difficile la diffusione
dell'acqua e l'operazione di scarburo.
Nella Ariane il carburo nella parte inferiore della bombola e` separato dal
tubo ove esce il gas da una spugna e un filtro [
80] .
La spugna e` un ammortizzatore che dovrebbe evitare il rigonfiamento
della bombola durante l'uso.
Il filtro serve ad evitare che la polvere vada ad intasare il tubo.
Nella Fisma e nella Stella questo e` ottenuto con un apposito
coperchio che copre il tubo.
Conviene mettere i sassi di carburo entro
una calza (meglio se di nylon), e lasciar perdere filtro e spugna
[
155] [
156] .
La calza ritiene abbastanza anche la polvere esausta
e facilita le operazioni di "scarburo", cioe` di rimozione della polvere
per sostituirvi nuovi pezzi di carburo. Usando calze di nylon da donna
basta sbattacchiare la calza per far uscire attraverso le maglie la polvere
di carburo, mentre i sassi restano dentro.
L'acqua scende sul carburo attraverso un forellino. Il suo passaggio e`
regolato da una vite con punta conica. Nella Fisma e nella Stella
l'acqua cade direttamente sulla spugna sopra il carburo;
nella Ariane essa passa
attraverso un distributore posto sul lato della bombola e, attraverso i fori
di questo, viene diffusa uniformemente sui sassi.
Nella parte superiore della bombola si trova un tappo per aggiungere acqua.
In tutte le bombole questo tappo risulta scomodo da impugnare,
soprattutto con le mani inguantate ed infangate.
E` bene aggiungere spesso acqua:
cio' rende lo stillicidio dell'acqua sul carburo piu' regolare. Infatti
questo e` indotto dal peso dell'acqua nella parte superiore della bombola
oltre ad essere regolato dallo stelo.
Fig. 47. Bombola Stella
Nella Fisma l'aria, che va a rimpiazzare l'acqua che scende sul carburo, entra
attraverso un forellino nel tappo dell'acqua. Nella Ariane il foro di
aereazione si trova vicino al tubo del gas ed e` protetto da una guaina:
un tubo di gomma esterno al tubo del gas e lungo circa 50 cm. Tale guaina e`
fissata alla bombola con un fermaglio a vite. In ogni caso e` molto
importante mantenere il foro di aereazione libero: se l'aria non puo' entrare
l'acqua non puo' gocciolare sul carburo e la bombola smette di funzionare.
La Stella (in Italia e` commercializzata da diversi rivenditori/produttori;
uso la denominazione di Marbach)
puo` funzionare nel modo tradizionale, come la Fisma, oppure a
pressione (figura):
il comparto dell'acqua viene chiuso completamente e un parte
di acetilene prodotto viene usato per spingere l'acqua sul carburo.
Questo e` molto apprezzabile nelle esplorazioni in ambienti molto
fangosi.
L'impiego della bombola a pressione e` tuttavia rischioso:
l'acetilene puo` esplodere (se in miscela con aria)
spontaneamente quando la pressione eccede 4 bar.
Molto piu` facile che la pressione spari via il beccuccio,
nel qual caso e` abbastanza improbabile ritrovarlo (ed e` bene
averne uno di scorta).
La bombola a pressione dovrebbe avere una valvola di
sicurezza sul tappo dell'acqua, come era per la vecchia Fisma, per
impedire che la pressione all'interno della bombola salga troppo.
Purtroppo questo non c'e`.
Percio` se la pressione sale troppo, occorre chiudere la vite di regolazione
dell'acqua e aprire il tappo dell'acqua per
far sfiatare la bombola. Non avvicinare alcuna fiamma alla bombola.
La bombola richiede una discreta manutenzione. Dopo ogni uscita devi
rimuovere la polvere esausta e il carburo rimasto e pulirla.
La filettatura che chiude le due parti deve essere accuratamente pulita e
lubrificata. Ogni tanto e` bene lubrificare anche il filetto del tappo
dell'acqua e della ghiera che tiene il beccuccio.
Per lubrificare usa la grafite di una normale matita da disegno morbida:
non tende ad impiastrarsi con il fango, come il grasso o l'olio.
Il beccuccio deve essere pulito di
frequente. E` necessario curare di tanto in tanto la pulizia del tubo del gas e
del foro di stillicidio dell'acqua. Infine, nell'Ariane, bisogna pulire da
eventuale fango la guaina che protegge la presa d'aria.
Per disincrostare completamente la bombola dalla polvere di carburo
lasciala a bagno in una soluzione con un disincostrante per lavatrici
(tipo Calfort) per una giornata.
Qualcuno consiglia di lasciare dei sassi di carburo nelle bombole di
metallo e lasciare il rubinetto dello stillicidio completamente aperto
in modo che il carburo assorba l'umidita` e la bombola non arrugginisca.
Questo metodo risulta utile ai campi, durante i quali non si
ha la possibilita` di fare sempre una accurata pulizia del materiale.
1.D.2 Bulacco del carburo
Il carburo contenuto nella bombola e` sufficiente solo per uscite
corte (poche ore). In caso di uscite piu` impegnative occorre portare
carburo di scorta per rimpiazzare la polvere di carburo esausto nella
bombola.
Il carburo di scorta si porta nella apposita sacca ricavata da una camera
d'aria (Figura). Il diametro deve essere abbastanza grande per infilarci il
sacchetto con lo scarburo. Un diemetro di 12-14 cm e` una misura ragionevole.
Dentro questa si mette anche un sacchetto di plastica per riporre le polveri
esauste quando si scarbura. Tale sacchetto viene poi riposto nella sacca
stessa per evitare che si rompa durante il trasporto. Nel trasportare il
carburo bisogna fare attenzione a che non si bagni; cio` potrebbe provocare
anche esplosioni!
Fig. 48. Bulacco del carburo
1.D.3 Scarburare
L'operazione di scarburo si rende necessaria quando e` finita
l'autonomia della bombola (dalle 6 alle 10 ore con una carica di carburo),
e la fiamma comincia a diminuire (non per mancanza d'acqua).
Chiudere completamente l'acqua un poco
prima di scarburare e lasciare che il gas residuo si esaurisca.
Poi fermarsi in un posto comodo, e scarburare [
15] :
- accendere l'impianto elettrico;
- aprire la bombola;
- svuotare la polvere esausta (scarburo)
in un contenitore per lo scarburo
(per esempio un sacchetto di plastica);
- recuperare eventuali pezzetti di carburo ancora presenti e
rimetterli nella bombola;
- aggiungere atri sassi di carburo, presi dal bulacco del
carburo;
- chiudere la bombola ed aprire un poco la vite dell'acqua;
- richiudere il bulacco del carburo e il contenitore dello
scarburo.
- quando l'acetilene funziona spegnere l'elettrico.
Lo scarburo viene riportato fuori dalla grotta.
Il contenitore dello scraburo deve essere abbastanza robusto in modo
che, trasportato nel sacco, non si laceri, ed espanda scarburo.
Se si hannosolo sacchetti di plastica, si puo` usarne uno e metterlo
nel bulacco del carburo stesso: lo scraburo rimane isolato all'interno
del sacchetto di plastica e il bulacco protegge il sacchetto.
marco corvi - Mon Aug 25 06:27:39 2008
Prev Up Top Next Contents
This work is licensed under a Creative Commons
Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Italy License.