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1.B Corde

1.B.1 Corde


Corde Edelrid
Fig. 31. Corde Edelrid
In speleologia (come in alpinismo) si usano corde di tipo kernmantel, con una strutture portante interna, detta anima, formata da trefoli intrecciati, e una struttura di esterna, detta calza, che forma il rivestimento. Questo tipo di corda e` stato inventato da Ederlid nel 1951 [113] . Le caratteristiche di una corda dipendono, non tanto dal materiale (nylon 6), ma soprattutto da come vengono costruite. Le fibre di nylon vengono raggruppate e avvolte in filamenti. Quindi i filamenti sono avvolti (raramente intrecciati) in trefoli. L'entita` dell'avvolgimento, la densita` delle fibre, la quantita` di filamenti per trefolo, il modo di comporli, la tensione delle fibre durante l'assemblaggio, il modo di costruzione dell'anima e quello della calza, sono tutte variabili che influenzano le caratteristiche finali della corda [114] [115] .
Differentemente dall'alpinismo per cui si usano corde dinamiche atte ad assorbire cadute con fattore di caduta 2 (v. dopo), in speleologia le corde devono assorbire un fattore di caduta uno, dato che si procede verso il basso, quindi si usano corde meno elastiche, dette appunto statiche [63] [116] [117] [118] [119] [120] [121] [122] [123] [124] [125] [126] [127] [128] [129] [130] [15] [70] .
Al contrario di quelle dinamiche, le corde statiche hanno la calza perlopiu` bianca con alcuni trefoli colorati, la cui disposizione e colore identifica il tipo della corda e dipende dal fabbricante. Per esempio le corde Edelrid si distinguono per diametro in base al disegno sulla calza (v. figura a destra; per le Beal vedi figura a sinistra):


Corde Beal
Fig. 32. Corde Beal
Le corde sono formate da una struttura interna, detta anima, formata da trefoli intrecciati in versi opposti (in modo da evitare la torsione della corda durante l'allungamento), contenuta entro una calza, detta anche camicia, che serve anche da protezione dell'anima. Ogni trefolo ha una resistenza di circa 130 Kgp. La calza ha uno spessore di circa 1-2 mm e contribuisce alla resistenza della corda per circa il 30E` formata da maglie piatte intrecciate in modo da non produrre torsione durante l'allungamento.
Le corde sono fatte di poliamidi (nylon, perlon) e poliesteri (tergal, dacron, trevira). Altre fibre usate sono polipropileni, aramidi (kevlar) e HMPE (polietileni ad elavato modulo: dyneema, spectra). Il polipropilene e` galleggiante ed assorbe molto poco l'acqua. Ha pero` minor resistenza del nylon. Gli HMPE sono molto resistenti, ma estremamente poco elastici e tendono a scivolare su se stessi (cioe` i nodi non "chiudono"). Anche gli aramidi sono molto resistenti, anche ad abrasioni, e poco elastici. Le loro fibre tendono a tagliare le una le altre, ed hanno la stessa tendenza a scivolare su se stessi come gli HMPE. Entrambi sono poco adatti per gli impieghi speleologici; se usati, bloccare con cucitura il capo libero dei nodi. Per confronto il cordino kevlar diam. 5.5 ha una resistenza sui nodi di 18.2 KN, circa una volta e mezzo di quello di nylon diam. 7, e 15.2 KN sugli spigoli, circa il doppio del nylon diam. 7.
I poliamidi sono attacati dagli acidi, i poliesteri dai composti basici.
Fibra Densita` Punto di fusione
( °C )
Resistenza
(coparativa)
Elasticita`
(comparativa)
Assorbimento
d'acqua
Poliamidi 1.14 230 4 10 4.5%
Poliesteri 1.38 260 5 7 0.5%
Polipropileni 0.91 175 2 10 0.4%
Aramidi 1.44 500 10 2 6.0%
Polietileni HD ... ... ... ... ...%

Struttura di un filamento di nylon
Fig. 33. Struttura di un filamento di nylon
Principalmente si usa nylon 6.6 (oppure 6) [131] . Questo materiale fonde a 260°C (il nylon 6 a circa 215°C ed e` quindi meno affidabile). Il punto di fusione e` importante perche` le corde spesso si rompono per surriscaldamento per attriti. Il nylon inizia a degenerare (diventando piu` morbido) a temperature superiori a 90°C. Questo effetto e` piu` marcato oltre i 120°C. La temperatura massima raggiungibile dal discensore durante una veloce discesa (60 cm/s) bruscamente frenata (su corda asciutta) arriva a 80-130°C. Il poliestere e` attaccato tanto dagli acidi forti che da quelli deboli. Il nylon viene attaccato dagli acidi forti (per esempio, acido delle batterie, acido muriatico) e altri agenti ossidanti (candeggianti). Anche se e` resistente a quelli deboli (saponi, ammorbidenti, oli, aceto, acetone, benzina, cherosene) [132] , questi danneggiano gli additivi utilizzati per proteggere il nylon. Nel dubbio, meglio tener le corde lontane da acidi, oli, detersivi, e anche sostanze alimentarii.
Proprieta` Nylon 6 Nylon 6/6
Densita` [g/cm3] 1.12 - 1.14 1.09 - 1.14
T glass [C] 47 - 57 35 - 78
T softening [C] 200 243
T melting [C] 210 - 223 255 - 280
Yield stress [MPa] 40 - 90 60 - 98
Yield strain [%] 16 - 7 18 - 4.5
Allungamento [%] 260 - 70 250 - 46
Tensile modulus [MPa] 1300 - 3500 1700 - 3300
Assorbimento d'acqua [%] 10 8.5
Il nylon e` un poliamide (polimero a catena con gruppi CO-NH regolarmente spaziati). E` stato scoperto dal gruppo di ricerca di Carothers presso DuPont nel 1935. Presentato tre anni dopo, e` stato messo in commercio nel 1940. E` caratterizzato dai tipi di unita` strutturali e dal numero di unita` per molecola (grado di polimerizzazione) [133] . L'unita` strutturale viene contraddistinta dal numero di atomi di carbonio nella diamina e nell'acido bicarbossilico, per cui per esempio si parla di naylon 66 (si pronuncia "sei-sei") con H2N(CH2)6NH2 e HOOC(CH2)4COOH. Il nylon 6 ha una sola unita` strutturale H2N(CH2)4COOH.
Le caratteristiche dei polimeri sono l'orientazione preferenziale delle molecole (anisotropia) e la cristallinita` (organizzazione delle molecole con quelle vicine). La resistenza e` legata alle catene che collegano assieme zone cristalline attraverso le zone amorfe. In tali zone le catene possono essere di tre tipi: interrotte, richiuse su se stesse, colleganti le due zone cristalline. Queste ultime sono responsabili della proprieta` meccaniche del filo. Al crescere della tensione queste catene si elongano nella zona amorfa finche` quelle piu` corte si spezzano e la tensione viene sostenuta da quelle di lunghezza intermedia (che sono in numero superiore). Quando cedono anche queste si ha un effetto di rottura repentina [134] .

Nylon 6 e nylon 6/6
Fig. 34. Nylon 6 e nylon 6/6
Le corde devono essere provviste sulle estremita` di etichette indicanti la lunghezza, l'anno di acquisto, e un codice per il registro delle corde (tenuto scrupolosamente dal magazziniere). In tale registro vengono annotati i dati delle corde: tipo, produttore, data di acquisto, e la storia di utilizzo, in particolare arresti di cadute e altri danneggamenti subiti. L'etichettatura deve essere posta su entrambe le estremita`, e fissata con una guaina termo restringente.
Le caratteristiche di una corda sono

Corde: elasticita`
Fig. 35. Corde: elasticita`
Le corde statiche hanno indice di elasticita` minore di E = 0.05 1/KN. L'elasticita` descrive l'allungamento percentuale di una corda in funzione della tensione che le si applica; si misura in 1/kilonewton, poiche` le forze si misurano in kilonewton. Una elasticita` E=0.05 1/KN denota una corda che subisce un allungamento del 4% quando ci si appende uno speleologo (che pesi 80 Kg), cioe` circa un metro su un pozzo da venti. Le corde dinamiche hanno indice di elasticita` circa doppio, percio` si allungano anche del doppio. In pratica le corde statiche hanno elasticita` compresa fra 1.5 e 4le dimaniche fra 6 e 10Esistono anche corde statiche con limitatore di elasticita` all'interno dell'anima, per le quali E=0.01 1/KN. Queste corde sono comunque sicure perche` in caso di caduta il limitatore di elasticita` si rompe e la corda si comporta come una normale corda speleo statica.
Le corde soggette a trazione si allungano assorbendo e dissipando energia (area tratteggiata in figura). Le corde assorbono energia (in modo reversibile) per elasticita`. In prima approssimazione l'allungamento e` proporzionale alla lunghezza della corda ed alla forza (peso) applicata: A = E L F. Questa relazione definisce il coefficiente di elasticita` E.
In realta` nelle corde l'elasticita` e` di tre tipi: strutturale (della corda e dei trefoli), propria delle fibre di nylon, di compressione (nei nodi). Percio` la curva di F in funzione di A non e` una retta ma ha una forma leggermente parabolica: inizialmente la corda risulta piu` elastica. In ogni caso l'energia assorbita elasticamente viene restituita quando viene tolta la trazione.
L'elasticita` di rottura e` l'allungamento della corda alla rottura. Per le corde dinamiche e` circa 50per le statiche e` circa 25
La capacita` di assorbire cadute e` legata alla capacita` di assorbire energia. Indicativamente una corda puo` assorbire al massimo circa 800 J/m [70] . L'energia viene assorbita (irreversibilmente) anche per plasticita`, cioe` per deformazioni della corda: snervamento, rottura e scorrimento delle fibre, deformazione della struttura della corda, strizione dei nodi, e scorrimento della corda su un ancoraggio. Infine l'energia viene assorbita e dissipata per attriti che portano a riscaldare la corda. Gli attriti sono interni, tra fibre, trefoli, calza, ma anche causati da materiali intrusi (argilla e microcristalli), oppure esterni (con gli attrezzi, gli ancoraggi, e la roccia). Quindi la curva di scarico (che descrive come la corda restituisce l'energia) non coincide con quella di trazione. Questo e` tanto piu` vero quanto piu` intensa e` la forza applicata alla corda come nel caso di cadute.
Dato che la corda deve essere in grado di sostenere cadute, piu` che di elasticita` si dovrebbe parlare di deformablita`, cioe` di quanto la corda e` in grado di assorbire energia. Questa proprieta` dipende dal materiale e dalla struttura della corda, oltre che da come essa viene utilizzata.
Per le corde dinamiche i requisiti di omologazione richiedono la resistenza ad almeno cinque cadute con FC=2. Per le statiche non ci sono requisiti specifici, pero` le corde in commercio resistono ad almeno due cadute con FC=1.
Altrettanto importante e` la forza massima di frenaggio (detta anche forza di arresto, o "choc"), cioe` la forza massima che si esercita sullo speleologo (di peso medio 80 Kg) che cada con FC=1. Questa non deve eccedere 12 KN (cioe` circa 15 volte il peso della persona), altrimenti si rischiano danneggiamenti alla struttura corporea. La forza di frenaggio viene misurata con il test di caduta. Si lascia cadere un peso di 80 Kg con FC=1 e si misura la tensione sulla corda con un dinamometro.
La rottura di una corda in assenza di nodi avviene per cedimento (per snervamento) di uno o piu` fili elementari. Questo innesca una reazione a catena dato che la trazione viene ad esser sopportata da meno fili. Quindi la corda "salta". Fenomeni di fusione delle fibre sono una conseguenza (causati dalle alte velocita di scorrimento) in tale processo, non una causa. Il cedimento iniziale puo` essere indotto da imperfezioni strutturali o da materiale intruso. Comunque avviene a carichi prossimi a quello di rottura. Piccole lesioni repentine su una corda sotto carico, possono indurre rottura improvvisa. Se durante la ridistribuzione dello sforzo, quello istantaneo sui fili vicini alla lesione risulta superiore alla loro resistenza questi si spezzano. Si ha cosi` un effetto a cascata che rompe la corda [135] .
Se la corda ha un nodo, essa si rompe in generale all'inizio del nodo. Infatti qui si ha maggior attrito causato da micro scorrimenti della corda compressa (dal carico) fra le spire del nodo. Le fibre di trefoli e calza fondono per il calore sviluppato. Questo dipende dalla velocita` di scorrimento (quindi dalla forza di arresto), dal coefficiente di attrito, dalla pressione sull'area interessata, e dalla conducibilita` termica (che aiuta dissipando calore).
L'avvolgimento della corda attorno a spigoli con raggi di curvatura ridotti riduce il carico di rottura ("effetto spigolo"). Quindi non si deve attacare la corda direttamente alla piastra. L'effetto spigolo e` rilevante anche per cordini e fettuccie. La fettuccia risente piu` dei cordini di tale effetto, probabilmente a causa dello schiacciamento delle fibre.
La staticita' cioe` la inelasticita` delle corde e` importante per aumentare l'efficacia della progressione in risalita, oltre che a ridurre quel noioso movimento su-e-giu`! Inoltre le corde statiche sopportano meglio (cioe` si rovinano meno) l'azione degli attrezzi da discesa e risalita. Durante la progressione la corda riceve sollecitazioni dell'ordine di 50-100 Kgp. In risalita si arriva fino a punte massime di 120-200 Kgp. In discesa i valori massimi sono di 200-400 Kgp.
La flessibilita` di una corda e` la proprieta` di piegarsi. Viene misurata col test del nodo. Si esegue un nodo semplice sulla corda. Quindi si appende un peso di 10 Kg per un minuto, poi gradualmente si riduce il peso. Quando si arriva ad un kilogrammo si misura il diametro del nodo. La corda e` abbastanza flessibile se questo e` inferiore al diametro della corda stessa. Maggiore e` la flessibilita`, migliore e` l'annodabilita` della corda. Tuttavia questo e` ottenuto stringendo meno la calza sull'anima; percio` la calza scivola e tende ad usurarsi piu` facilmente [4] .
La bonta` di una corda si misura dunque dalla capacita` di assorbire energia senza subire deformazioni gravi e permanenti. Si misura anche da come essa mantiene questa capacita` nel tempo a con l'uso.
Le corde si accorciano con i lavaggi e le asciugature ripetute (circa 4Le corde si riducono in lunghezza trazionandole durante il normale uso speleologico. L'accorciamento e` pari a circa 13% (11% nel primo anno).
Assorbimento d'acqua. Una corda assorbe acqua. In genere una corda da speleologia bagnata pesa il 35% in piu` [4] . L'assorbimento d'acqua viene valutato mettendo un pezzo di corda in una bacinella contenente acqua e misurando il tempo che impiega ad andare a fondo. L'assorbimento fisico e` reversibile: l'acqua si posiziona negli spazi fra le fibre e si fissa con legami fisici superficiali (coesione) sui filamenti. E` quindi proporzionale al volume della corda (sezione per lunghezza) e dipende dal tipo di corda. Questo tipo di assorbimento non pregiudica le proprieta` meccaniche della corda, ed e` utile per raffreddare la corda durante la discesa col discensore.
Una corda nuova assorbe acqua anche a causa della affinita` tra nylon e acqua. Questo assorbimento e` irreversibile e provoca un accorciamento del 2 - 5Percio` le corde nuove, prima di essere utilizzate in grotta dovrebbero essere "preparate" dal magazziniere, per evitare che si accorcino notevolmente dopo le prima uscite. Si mette a bagno la corda per una notte nell'acqua. Il giorno dopo si traziona la corda: basta essere in due, con una carrucola. Mentre uno sale verso la carrucola con gli attrezzi da risalita, l'altro gli da` corda col discensore. Tutto cio` ha il duplice vantaggio di mettere la corda sotto una trazione pari al peso dello speleo che sale, a di far fare a questi un po` di esercizio, che non puo` fargli che bene! La preparazione aiuta a stringere la calza, evita lo slittamenteo della calza sulla anima, e restringe le maglie riducendo l'infiltrazione di materiali intrusi (argilla).
L'acqua (e l'umidita`) che entra all'interno dei filamenti e si posiziona nella parte amorfa della struttura polimerica della macromolecola condizionandone le proprieta` e indebolisce la corda. Gli effetti sono plasticizzazione (con riduzione della elasticita` con conseguente incremento della forza di arresto, e della resistenza meccanica) e degradazione igrotermica (idrolisi delle catene polimeriche, rottura dei legami idrogeno). Abbassa la temperatura di transizione vetrosa (detta Glass Temperature), in corrispondenza della quale si ha transizione della parte amorfa da stato rigido a comportamento plastico, quindi una maggiore deformabilita` della catena polimerica [136] .
acqua per 100 g di nylon (g) Tg (°C)
0 46.5
4.40 14.3
6.00 6.2
9.50 -13.4
La quantita` di acqua che puo` essere adsorbita e` indipendente dalla temperatura, ma la velocita` di assorbimento cresce al crescere della temperatura (a 25°C si arriva alla saturazione in circa tre mesi).
La resistenza alla rottura e` ridotta, a causa dell'acqua assorbita all'interno delle molecole, del 10% circa, e la capacita` di assorbire cadute viene ridotta fino al 50% Una volta asciugata, la corda non ritorna del tutto al valore originale della resistenza [136] . La permanenza prolungata (parecchi anni) in grotta puo` ridurre la resistenza tanto che la corda si rompe con l'impiego normale.
Anche il ghiaccio riduce la resistenza delle corde, seppur in grado minore che l'acqua. Nelle corde ghiacciate la forza di arresto risulta inferiore [70] .
Il carico di rottura delle corde diminuisce nei primi due o tre anni (circa 20-25% nel primo anno), poi si stabilizza. Questa diminuzione non e` dovuta tanto all'invecchiamento delle fibre (depolimerizzazione del nylon, che comporta una riduzione del 10% all'anno) quanto piuttosto alla usura, che provoca la perdita di coesione fra esse. Anche per le fettuccie si ha una analoga riduzione del carico di rottura.
Aumenta la plasticita` della corda, per cui aumenta apparentemente anche il coefficiente di deformabilita`, cioe` la capacita` di arrestare una caduta. Questo e` pero` un effetto relativo, perche` il carico di rottura diminuisce. In caso di caduta, la corda assorbe energia per plasticita`, piu` che per elasticita` e attriti, quindi ogni arresto di caduta rende la corda sempre piu` "rigida". Approssimativamente dopo n cadute l'elasticita` risulta E(n) = Eo e-h n; all'incirca si dimezza ad ogni caduta.
In ogni caso, non si deve mai usare una corda che abbia sostenuto anche un solo arresto di caduta. A seguito di questo una corda puo` riportare lesioni interne non visibili pertanto non puo` piu` essere utilizzata per la progressione verticale (pozzi, traversi, etc.).
Usura. Le cause di usura delle corde sono:
Lo stiramento causato dalle puleggie del discensore ha un effetto doppio rispetto alla compressione dei cricchetti degli attrezzi da risalita. Infatti in discesa la corda deve assorbire e dissipare l'energia (potenziale) ceduta dallo speleologo che scende. In risalita, questa energia potenziale e` fornita dallo speleologo stesso che "pedala", e la corda viene coinvolta in uno scambio energetico molto minore.
Con un uso normale, una corda si usura, ma mantiene le sue capacita` di arrestare una caduta, quindi fornisce l'adeguata sicurezza. Questa viene meno se l'armo non e` ben fatto e la corda sfrega contro la roccia. L'abrasione dovuta allo sfregamento contro la roccia indotto dal movimento durante discese e risalite e` il vero distruttore delle corde da speleologia. Nell'abrasione delle corde sulla roccia intervengono molti fattori: Da tener presente che le microlesioni nella calza diventano discontinuita` che tendono ad accrescersi, cioe` punti di preferenziale danneggiamento: una volta iniziata la lesione questa procede sempre piu` in fretta.
La resistenza alla abrasione si misura col test PLF. Si fa passare la corda su uno spigolo vivo a 90°di roccia e si appende un peso. L'altro estremo e` collegato ad un disco che gira ed impone un movimento alternato alla corda. Si misura il numero di va e vieni necessari per la rottura.
L'acqua puo` arrivare a spezzare una corda, sbattendola ripetutamente contro la roccia. Questo e` piu` probabile vicino ai punti di attacco, dove risulta sempre lo stesso punto della corda a sbattere. Anche lo sfregamento sugli ancoraggi puo` arrivare a rovinare una corda. Questo pero` introduce un discorso a parte, sugli armi permanenti e sulla loro manutenzione. Pertanto, lasciare la corda di un armo permanente (risalita) in posizioni che la tengano fuori dalla eventuale traiettoria dell'acqua (pensare non solo al regime di secca). Per esempio attaccandola ad un masso o ad una asperita` della parete.
Infine bisogna evitare inutili sollecitazioni alle corde: fare dunque attenzione a non calpestarle e a non colpirle con sassi.
L'invecchiamento naturale ha un effetto ridotto rispetto alle cause d'usura del normale uso. Una corda puo` essere preservata "integra" se mantenuta in luogo fresco asciutto e buio [137] . In ogni caso la vita media del nylon e` di circa dieci anni, dopo di che` le fibre decadono abbastanza velocemente. Una corda piu` vecchia e` inaffidabile.
Le corde semi-statiche fabbricate prima del 1997 hanno un filo colorato all'interno dell'anima indicante l'anno di fabbricazione, secondo la tabella seguente (gli stessi colori sono usati anche per le corde dinamiche, e la tabella contiene anche quelli per gli anni successivi). Dal 1998 in poi le corde semi-statiche hanno l'anno di fabbricazione impresso su un nastro posizionato in mezzo all'anima.
1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989
arancio viola rosso verde blue nero giallo rosa
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997
viola rosso blue arancio verde nero blue viola
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
grigio rosa nero marrone rosso arancio giallo verde
2006 2007 2008 2009        
blue viola grigio rosa        
La pulizia e una buona manutenzione sono necessarie, per prolungare la vita delle corde e mantenerne la flessibilita`, e per controllarne lo stato di affidabilita` prima di portarle in grotta. Il lavaggio accurato (tanta acqua e spazzola morbida) serve a togliere i micricristalli di argilla dalla calza e dall'interno della corda. Anche l'acqua calcarea deposita all'interno della corda microcristalli di calcite evaporando [138] ; percio` lavare le corde (e anche l'attrezzatura personale) subito dopo l'uscita in grotta. Evitare assolutamente l'utilizzo di detersivi (e ammorbidenti) contenenti cloro. Nel dubbio meglio non usare detersivi. Dopo un buon prelavaggio con spazzola per togliore la maggior parte dell'argilla, la corda puo` essere ulteriormente lavata in lavatrice (30 °, no detergenti), posta in un sacco di tela, o almeno con i capi legati uno all'altro (tieni conto pero` che la lavatrice non durera` a lungo).
Le corde devono essere tenute in un posto fresco, scuro e asciutto. Non devono essere avvolte a bobina o insaccate strettamente: la corda puo` risultare indebolita localmente se tenuta annodata a lungo [139] . L'effetto di questo stress residuo e` importante sole quando la corda viene disannodata; quindi non c'e` problema quando si fa un nodo su una corda (longe) per non disfarlo piu`. Dovrebbere essere riposte su scaffali o appese su supporti di plastica (mai di metalli)
Il carico di rottura di una corda, cioe` la resistenza, dipende principalmente dal tipo di fibre di cui e` fatta, e dal diametro. Come si vede dalla tabella riportata sotto esso e` abbastanza alto (>18 KN) pero` bisogna tener presenta che si riduce nel punto in cui la corda forma il nodo con cui viene attaccata all'armo. Questa diminuzione e` causata dalle spire del nodo che stringono la corda e la bloccano. La pressione sulle fibre riduce la temperatura critica cui il nylon diventa morbido, e percio` ha minor resistenza [4] . In genere questa riduzione e` di circa 30% , ma puo` arrivare anche a oltre il 50% [138] . Questo "effetto nodo" ha minor incidenza sulle corde usate, ma cio` e` solo un effetto relativo: le corde usate hanno un carico di rottura inferiore. Infatti sono piu` rigide e meno elastiche, quindi si forma minor pressione fra le spire del nodo. Inoltre le corde usate sono piu` plastiche e dissipano meno energia per attrito interno.
Queste tabelle riportano i requisiti normativi per corde (EN 1891, EN 892) e fettuccie. La rigidita` di una corda e` il rapporto fra il diametro della corda all'interno di un nodo e il suo diametro normale. La corde di tipo "A" sono destinate ai lavori in altezza, alla speleologia e al soccorso. Quelle di tipo "B" sono piu` deboli e destinate solo alla discesa per soccorso.
  Corde Semi-statiche Corde Dinamiche
Tipo A (≥10 mm) Tipo B (≤9.5 mm) Singola Doppia Twin
N. cadute sostenibili (dopo una caduta FC=0.3) 5 FC=1 (100 Kg) 5 FC=1 (80 Kg) 5 FC=2 (80 Kg) 5 FC=2 (55 Kg) 12 FC=2 (80 Kg)
Resistenza statica minima (a trazione lenta) [KN] 22 18      
Resistenza statica minima con nodo a otto (per tre minuti) [KN] 15 12      
Forza d'arresto massima [KN] 6 FC=0.3 (100 Kg) 6 FC=0.3 (80 Kg) 12 FC=1.77 (80 Kg) 8 FC=1.77 (55 Kg) 12 FC=1.77 (80 Kg)
Allungamento massimo percentuale (passando la tensione da 50 a 150 Kg) 5 5 8 (1 capo) 10 (1 capo) 8 (2 capi)
Scivolamento massimo calza [mm] 10 * Diametro - 180 15 40 40 40
Percentuale di massa della guaina 30 - 50 30 - 50 <50 <50 <50
Rigidita` <1.2 <1.2 <1.1 <1.1 <1.1
Marcaggio interno interno esterno esterno esterno
  Cordicelle Fettuccie
Diametro [mm] 4 5 6 7 8  
Resistenza [KN] 3.2 5.0 7.2 9.8 12.8 22
La seguente tabella riporta valori indicativi dei carichi di rottura e di altri dati di alcuni tipi di corde usate in speleologia. Per completezza includiamo anche i dati sulle fettuccie e alcune corde dinamiche (da usare per la longe). Ricordiamo che i dati si riferiscono al carico di rottura statico. In condizioni dinamiche il carico di rottura cresce con la velocita` di applicazione dello sforzo (vale circa 1.2-1.3 volte il carico statico). Per le corde dinamiche si usa la forza di arresto che e` la forza trasmessa agli altri elementi dell'ancoraggio (nodo, moschettone, etc.) ed alla persona in caso di caduta con fattore 2. Dalla tabella si possono ricavare
Corda Carico di rottura (Kg) Forza d'arresto Resistenza con nodi a otto (Kg) Allungamento perc. (con 100 Kg) Peso (gr/m) asciutto/bagnato
Beal 8 mm 1800 N.A. 4.2% 41
Ederlid 9 mm 2410 1600 4.5% 51
Beal 9 mm 1900 1350 2.4% 51
Expe 9 mm 2490 1600 3.2% 53
Expe 9.9 mm con limitatore 2400   0.7% 60
Ederlid 10 mm 2830 2000 4.0% 65 / 74
Beal 10 mm 2400 1700 3.0% 62 / 90
Expe 10 mm 2750 1600 2.0% 68
Mammut 10 mm 3000 2000 1.6% 67 / 90
Dinamica 8 mm     12% 39
Dinamica 9 mm 490 (con 55 Kg) [<800 con 55 Kg]   10% 49
Dinamica 10 mm 680 (con 80 Kg) [<1200 con 80 Kg]   9.4% 62
Fettuccia 20 mm nastro 1000      
Fettuccia 20 mm tubolare 1100 950    
Fettuccia 26 mm nastro o tubolare 1500 1000    

1.B.2 Cordini

I cordini, con diametro da 3 a 8 mm, sono utilizzati per fare nodi autobloccanti e per comporre anelli di cordino da usare negli armi. Sono di nylon come le corde ed hanno una struttura simile, con una anima avvolta da una calza. La resistenza (per quelli di nylon) e` all'incirca F = D2 20 dN/mm2, dove D e` il diametro [70] . Cordini e fettuccie hanno caratteristiche strutturali diverse dalle corde, e non sono fatti per assorbire energia. Sono meno deformabili e piu` rigidi.

1.B.3 Fettuccie

Le fettuccie, al contrario delle corde, non hanno una anima portante protetta da una calza esterna, ma solo la struttura esterna, percio` sono piu` facilmente soggette a lesioni per usura, e la parte lesionata tende ad estendersi e la fettccia si spezza come un foglio di carta.
Le fettuccie devono avere dei fili di colore diverso indicanti il grado di tenuta: 5 KN per ogni filo. Usare solo fettuccie con almeno tre fili (quindi con resistenza superione a 15 KN).
La resistenza delle fettuccie e` determinata dalle fibre longitudinali (orditura), mentre quelle trasversali (trama) servono a stabilizzare la struttura [138] . Senza nodi le fettuccie si rompono per snervamento delle fibre. Anche per le fettuccie la resistenza sul nodo e` ridotta di circa il 30% rispetto a quella nominale. Una fettuccia doppia su moschettone ha una resistenza pari al 140% del valore nominale. Su un anello (da 6 mm) la resistenza e` circa uguale al valore nominale. Su una placca (4 mm) e` ridotta all'80In queste tre situazioni si ha fusione delle fibre per attriti sugli ancoraggi, dovuta ad una concentrazione degli sforzi (e quindi attriti maggiori) per le pieghe. Ne risulta che le longe di fettuccia singola con nodi non sono adeguate. Tuttalpiu` usare un anello di fettuccia.

marco corvi - Tue Nov 20 18:47:56 2007
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