Dolmen e Menhir di Puglia

 

L’architettura megalitica pugliese conta complessivamente un centinaio di monumenti tra dolmen e menhir, tenendo conto non solo dei monumenti giunti a noi integri ma anche di quelli di cui sono rimasti dei frammenti residui.

I monumenti megalitici in Puglia sono distribuiti in maniera eterogenea, con una maggiore concentrazione in determinate zone.

Si va, infatti, dall’isolato e problematico menhir di Canne, ai dolmen di Bisceglie, ai menhir di Bitonto, per arrivare ai dolmen di Taranto e all’alta concentrazione di dolmen e menhir della penisola salentina, dove, dodici sorgono in una lunga fila, quasi da Nord a Sud.

 

DOLMEN

Negli ultimi anni ne sono stati riconosciuti di nuovi, quali i dolmen di Gioia del Colle in località in Masseria del Porto, il menhir di Sammichele di Bari, i Dolmen di Maglie, il dolmen di Racale e una tomba a carattere dolmenico a Rutigliano.

 

Dolmen di Fasano (Br)

 

 

 

 

 

Molte sono ancora  le cose da chiarire circa l'origine dei dolmen  ed è  un problema di per sé la presenza stessa dei megaliti in Puglia, assente nel resto dell’Italia continentale. Procedendo dal Medio-Oriente all’Europa di Spagna, Francia e Inghilterra, la Puglia e le isole costituiscono proprio la continuità del fenomeno.

 

 

                                                                                                               Dolmen di Statte(Ta)

 

 

 

 

In generale i dolmen pugliesi vengono riferiti all’età del Bronzo e partono dal III-II millennio ed  in alcuni casi rappresentano fenomeni di ristagno culturale. Alcuni  hanno restituito scheletri, ma molti altri sono stati depredati nel tempo.

La maggior parte presentano l’orientamento preferenziale Est-Ovest, con l’apertura rivolta a Est; non mancano però, come nel caso di Gioia del Colle, dolmen orientati Nord-Sud con l’apertura rivolta a S. Ancora vi sono dolmen che non sembrano avere una orientamento particolare o significativo, ed è ciò che si riscontra specialmente per quei dolmen che nel corso del tempo hanno subito delle manomissioni e delle sistemazioni che hanno mutato il loro aspetto originario.

 

MENHIR

Il problema dei menhir non è meno complesso. Essi, come nel resto dell’Europa, hanno subito anche in Puglia un processo di cristianizzazione notevole, venendo trasformati, specie nel Salento, in Osanna o colonne "de lu Sanna".

Menhir di Mercadante-Cassano Murge (Ba)

 

 

 

 

 

Moltissimi quindi sono i menhir che portano incisioni a forma di croce e  la forma, che insieme all’orientamento rimane per ora l’unico elemento caratterizzante, non è sempre sufficiente a distinguere i menhir preistorici da quelli storici o rifatti in epoca successiva alla loro costruzione.

 

Buona parte dei menhir è orientata con facce più larghe in modo da guardare verso Est e verso Ovest; parte invece se ne discosta da pochi a una ventina di gradi. Tipologicamente i menhir sono simili tra loro, specie quelli salentini a forma geometrica con spigoli in origine vivi e successivamente smussati e facce ben squadrate. Più informi i menhir nella terra di Bari, quali quello di Canne, quelli di Casamassima, quelli tra Sovereto e Bitonto.

 

Giulia  Ferola

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