testo di Cesare Della Pietà
foto di Stefano Unterthiner
estratti dall'articolo della rivista Airone n°266 giugno 2003
Ormai ne restano al massimo 1.500-2.000 individui.
La popolazione più consistente è concentrata nella
riserva di Jozani, nel sud di Zanzibar, creata nel 1960 per
tutelare l'ultimo lembo consistente di foresta primaria e
la sua biodiversità.
Un gruppo è stato trasferito nella
vicina isola di Pemba, ma resta una presenza minima.
I colobi vivono in bande formate da maschi adulti, femmine
con i piccoli e adolescenti non ancora espulsi dal gruppo di origine.
Il rapporto tra i sessi è di 1,5-3 femmine per un maschio,
e una rigida gerarchia regola l'accesso al cibo e gli accoppiamenti,
riservati ai maschi dominanti.
Quanto alla dimensione dei gruppi, varia a seconda delle condizioni ambientali.
Una ricercatrice della Duke University della North Carolina,
Kirstin Seix, per cinque anni ha raccolto e confrontato i dati
relativi ai colobi che vivono all'interno della foresta di Jozani e a quelli che frequentano la shamba che si estende a sud della foresta (il termine indica un'estensione di terreno agricolo dove coltivazioni vere e proprie - fagioli, pomodori, cassava - si alternano a gruppi di alberi da frutto utilizzati per il consumo diretto dei contadini o per la vendita sui mercati: mango, mandorlo indiano, palma da cocco...).
Anche se i colobi in genere non mangiano direttamente i frutti, ma piuttosto foglie e germogli (e talvolta i frutti non ancora maturi), il danno per i contadini è sensibile e la frizione con i primati saccheggiatori inevitabile.
Ora, Kirstin Seix ha constatato che, mentre in foresta i gruppi sono più piccoli e dispersi (la media è di 24 membri), quelli che frequentano le coltivazioni sono più numerosi (in media 32) e utilizzano territori più limitati. E sono anche più prolifici.
La maggiore disponibilità di cibo e la sua migliore distribuzione sul territorio compenserebbero dunque il disturbo per la presenza dei contadini e del bestiame al pascolo e spingerebbero i colobi di Zanzibar a trasferisi nelle zone coltivate. Ma allora, perché solo la shamba a sud di Jozani vede una loro consistente presenza, mentre nelle altre campagne dell'isola si incontrano solo pochi gruppi sparuti?
La risposta è proprio lì, nella foresta.
La shamba, in sostanza, è un Eldorado che attira i colobi promettendo cibo più abbondante e più facile, ma chiede in cambio un tributo maggiore di stress. Anche la natalità più elevata – ha constatato Kirstin Seix - serve a compensare una mortalità infantile anch'essa più elevata. La foresta, insomma, è il serbatoio che alimenta i gruppi della shamba; e ne colma i vuoti.
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