Ivan Illich

 
Vienna 4 settembre 1926 - Brema  2 dicembre 2002 Teologo della liberazione, teorico della "pedagogia per gli oppressi"

Biografia

Da padre croato e cattolico (proprietario terriero nell'isola dalmata di Brazza) , e da madre ebrea sefardita,  lascia l'Austria a causa delle leggi razziali e si stabilisce a Firenze.
Dal 1943 a Roma all'Università' Gregoriana, sacerdote nel 1951, ottiene di lavorare in una parrocchia di immigrati portoricani. Collabora con Jacques Maritain, sostituendolo temporaneamente nelle lezioni a Princeton su S. Tommaso d'Aquino. Nel 1956 prorettore all'Università' Cattolica di Portorico. Monsignore a 33 anni, nel 1960 lascia l'isola  per scontri con la gerarchia cattolica. Nel 1961 mette in piedi, in Messico a Cuernavaca, il Centro Interculturale di Documentazione (Cidoc) per preparare i preti alle missioni  in America latina, specialmente dopo un esplicito invito del papa a che almeno uno su dieci dei religiosi nordamericani si mettessero al servizio della parte sud del continente. Partendo da un'ispirazione non marxista ma cristiana, diventò molto
efficace nel combattere la politica colonialista del modello americano/occidentale di società. Dopo la morte del cardinale di New York Spellmann che l'aveva sempre incoraggiato,  nel 1968 fu chiamato a Roma davanti al Sant'Uffizio per un processo da cui uscì prosciolto, ma da allora Illich recise ogni legame fra il Cidoc e la Chiesa.
Nel gennaio 1969 Illich rinunciò unilateralmente a tutti i suoi titoli ecclesiastici (ma e' rimasto fino alla fine nell'elenco dei sacerdoti incardinati nella diocesi di New York).
Un cancro alla faccia gli ha tormentato il trigemino per quasi vent'anni ma è morto in pochi secondi, probabilmente di un arresto cardiaco, con accanto le carte del lavoro che stava ultimando. Pochi minuti prima di morire ha fatto nel silenzio  l'ultimo "tiro" d'oppio - usando una pipa come gli aveva insegnato un maestro persiano (COMINA 2002).

Le pratiche che hanno accompagnato l'agire umano originario (lavoro, salute, differenza uomo-donna, educazione) si sono trasformate in rituali che danno vita a credenze: le relative istituzioni (sistema del lavoro, scuola, sanità) spiegano oggi alle persone cosa significa non aver lavoro, non avere salute, non avere cultura, e trasformano l'arte di vivere in una dipendenza dai grandi rituali di propaganda. Si è passati dalla "conspiratio" (il "mescolare il proprio fiato" per riconoscersi come persone irripetibili, tipico del protocristianesimo) "comunicazione" standardizzata. (LA CECIA 2002).

La salute, da stato positivo sentito internamente dal soggetto, da arte di vivere (cioè soffrire e gioire) è stata trasformata in "sanità" industrializzata e gestita quantitativamente con la teoria statistica delle decisioni. Il soggetto non è persona individua, ma "profilo" all'interno di un quadro determinato di possibili percorsi "terapeutici". Il suo grado di libertà è in funzione della quantità di percorsi di profilo predefiniti.  I "profili" non possono "fare faccia", affrontare, le organizzazioni che definiscono complessivamente cos'è la salute. 
La Chiesa, istituzionalizzando l'amore, ha portato allo sviluppo della logica maschile-binaria della quantificazione (anche nel peccato, nel "valore", nella "salute", nei "bisogni"). La storia della chiesa è storia della modernità,  storia della corruzione  rispetto alla comunità evangelica (Corruptio optimi pessima). Il "mysterium iniquitatis" della modernità prende le mosse proprio dalla trasformazione in imprese sociali di vocazioni profondamente personali, votate alla fraternità e alla sequela di Gesù.

Opere (sintetizzo da Foglio Centro Pace 2002)

Il primo libro di Illich - fine degli anni '60 -  riguarda la Chiesa nel processo di trasformazione della società moderna (The Church, change and development).
Il secondo, del 1970, intitolato Celebration of Awareness (Celebrazione della consapevolezza: un appello alla rivoluzione istituzionale), e' contro le certezze delle istituzioni che imprigionano sentimenti e immaginazione .
Nel 1971, con Descolarizzare la società (MI:Mondadori), pone la tesi che la scuola produce la paralisi dell'apprendimento e danneggia i ragazzi, educandoli a diventare meri funzionari della macchina sociale moderna:  il sistema educativo occidentale va al collasso sotto il peso della burocrazia, dei dati e del culto del professionalismo. Combatte i diplomi, i certificati, le lauree, insieme all'istituzionalizzazione dell'imparare. Affermava che un adulto sarebbe in grado di apprendere i contenuti di dodici anni di scuola in uno o due anni.
Del 1973 e' La Convivialità, (MI:Mondadori)  il testo fondamentale dell'ecologia politica, in cui si dimostra che l'origine di ogni inquinamento industriale sta nei divieti e ostacoli alle culture solidaristiche e comunitarie di uso della natura che contengono la chiave per un percorso di liberazione.
Energia ed Equita', 1974, si concentra sull'analisi del sistema dei trasporti e vi si dimostra come elevate quantità di energia degradino le relazioni umane con la stessa ineluttabilità con cui inquinano la natura.
Nemesi Medica: l'espropriazione della salute, (MI:Mondadori1976) esamina i danni alla salute prodotti dalla crescita dell'organizzazione sanitaria, uno degli aspetti della nocività dello sviluppo industriale. Il sistema medico della società moderna non e' solo produttore di danni alla salute con terapie spesso menomanti, ma anche con la medicalizzazione della vita come sostituzione dei necessari provvedimenti politici per rendere l'ambiente salubre.
Per una storia dei bisogni, 1978, (MI:Mondadori) descrive la modernizzazione della miseria, cioè l'organizzazione dell'impotenza del cittadino ad agire autonomamente per la crescente dipendenza da merci e servizi industriali la cui necessità e' imposta da una casta di esperti.
Ancora del 1978 e' Il diritto a una disoccupazione creativa in cui si dimostrano le ambiguità storiche su cui si fonda la moderna identificazione del lavoro col lavoro salariato. Solo distruggendo questo tabù si potranno creare le condizioni per una piena occupazione.
Lavoro Ombra, 1981, (I:Mondadori) sviluppa ancora il tema della formazione della scarsità attraverso la distruzione delle comunanze, su cui, nel loro aspetto di lavoro domestico femminile, si riposa il lavoro salariato, trasformandole appunto nella propria ombra sfruttata.
In Genere e Sesso, 1982, la scomparsa del genere maschile e femminile e l'invasione dei rapporti fra uomo e donna da parte del sesso e' dimostrata come la decisiva condizione dell'ascesa di un modo di vivere dipendente da merci prodotte industrialmente.
H2O e le acque dell'oblio,1984, dimostra storicamente come l'acqua, da sostanza inesauribile che alimentava il corpo insieme allo spirito e all'immaginazione, e' divenuta una formula inquinata di chimica industriale, dalla cui depurazione dipende la sopravvivenza umana.
Nello specchio del passato, 1992, svela le radici storiche dei luoghi comuni della modernità dimostrando la loro inconsistenza; Conversazioni con Ivan Illich (a c. D. Cayley, 1992) ripercorre il suo itinerario di vita.
L'ultimo libro, Nella vigna del testo, 1993, è uno straordinario commento al Didascalicon di Ugone di S. Vittore sul passaggio dalla lettura monastica a quella scolastica.


Altre opere:

(Negli ultimi anni stava preparando l'edizione completa delle sue opere).


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COMINA 2002 Francesco Comina, contributo su Illich ([email protected]) in Foglio di approfondimento Centro di ricerca per la pace di Viterbo  [email protected], 2002, 438 (7 dicembre 2002)

Foglio Centro Pace 2002 , contributo su Illich in Foglio di approfondimento Centro di ricerca per la pace di Viterbo  [email protected], 2002, 447 (16 dicembre 2002)

LA CECIA 2002  Fanco La Cecia, Illich, abitare l'utopia, in "L'Unità", 2002, 4 dicembre.

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