Arnold Gehlen
Filosofo tedesco che deriva da Dilthey e dal suo maestro Scheler un primo atteggiamento idealista (da destra hegeliana) e l'inquadramento nella militanza nazista. Successivamente si orienta verso gli studi antropologici ove percorre strade autonome che tendono al superamento del dualismo mente-corpo attraverso uno studio del rapporto istinto-comportamento-produzione ideativa
bibliografia Gehlen
Sulla teoria della posizione e del sapere posizionale, tesi di laurea (1927)
Spirito reale e spirito irreale (1930) tema per la libera docenza in filosofia
Lo Stato e la filosofia, (1934), prolusione cattedra filosofia univ. di Lipsia
Von Wesen der Erfahrung (1936); tr. it.: Della natura
dell'esperienza, in A. G., Antropologia
filosofica e teoria dell'azione, cura e presentazione di E.Mazzarella,
prefazione di K.S.Rehberg, trad. it. di G.Auletta, Guida, Napoli, 1989.
Die
Resultate Schopenhauers (1938); tr. it: A. G., I
risultati di Schopenhauer, in A. G., Antropologia
filosofica e teoria dell'azione, op. cit.
Der
Mensch. Seine Natur und seine Stellung in der Welt (1940), Wiesbaden 1978;
trad. it: A. Gehlen, L'Uomo. La sua natura
e il suo posto nel mondo, introduzione di K.S.Rehberg, trad. a cura di
C.Mainoldi, Milano, Feltrinelli, 1983. Riprende
arricchisce la tesi herderiana sulla penuria
ambientale dell'uomo, sui caratteri suoi cronicamente "infantili". E'
il libro della svolta, nel senso che a partire dagli anni '40 privilegia la
sociologia e la ricerca rispetto alle teoria filosofica che aveva caratterizzato
gli anni di formazione e di assalto al potere universitario attraverso la
tessera del partito nazista (era diventato il responsabile della Società
Tedesca di Filosofia). Le sue tesi divergono da quelle ufficiali di Rosenberg
che esaltano la "bestia bionda" tedesca come superiore alle altre
razze.
Una
immagine dell'Uomo (1941), trad. it. in A. G., Antropologia
filosofica e teoria dell'azione, op. cit.
V.Pareto
e la sua "scienza nuova" (1941), trad. it. in A. G., Antropologia
filosofica e teoria dell'azione, op. cit.
Per
la sistematica dell'antropologia (1942), trad. it. in A. G., Antropologia
filosofica e teoria dell'azione, op. cit.
Forme
e destini della ratio (1943), trad. it. in A. G., Antropologia
filosofica e teoria dell'azione, op. cit.
Su
alcune categorie del comportamento liberato, in particolare di quello estetico (1950),
in G.Carchia — R.Salizzoni, Estetica e
Antropologia, Torino, Rosenberg & Tellier, 1980, pp. 135-147.
Lo
stato attuale della ricerca antropologica (1951), trad. it. in A. G., Antropologia
filosofica e teoria dell'azione, op. cit.
L'immagine
dell'Uomo alla luce dell'antropologia moderna (1952), trad. it. in A. G., Antropologia filosofica e teoria dell'azione, op. cit.
Urmensch
und Spätkultur [Uomo
primitivo e tarda cultura] . Philosophische Ergebnisse und Aussagen (1956); trad. it.: A. Gehlen, Le origini dell'Uomo e la tarda cultura, prefazione di R.Màdera,
trad. it. di E.Tetamo, Milano, Il Saggiatore, 1994. Propose - con la sua "teoria delle istituzioni", la sociologia
come necessario freno alla tradizione contro la dispersione dei saperi e la
disgregazione sociale che travolgono l'Uomo contemporaneo
Per
la storia dell'antropologia (1957), trad. it. in A. G., Antropologia
filosofica e teoria dell'azione, op. cit.
Die
Seele im technischen Zeitalter [La psiche nell'età della tecnica] (1957); trad. it.:
A. Gehlen, L'Uomo nell'era della tecnica,
prefazione di A.Negri, trad. it. A.Burger Cori, Milano, Sugarco, 1984.
L'immagine
dell'Uomo nell'antropologia moderna (1958), trad. it. in A. G., Antropologia
filosofica e teoria dell'azione, op. cit.
Sulla nascita della libertà dall'estraneazione (1960), trad. it. in A. G., Antropologia filosofica e teoria dell'azione, op. cit.
Zeit-Bilder [immagini del tempo] (1960)
Della cristallizzazione culturale (1961), in p. Prini, Il mondo di domani, Roma, Abete, 1964, pp. 489-494.
Un
modello antropologico (1968), trad. it. in A. G., Antropologia
filosofica e teoria dell'azione, op. cit.
Antropologia filosofica e ricerca sul comportamento (1968), trad. it. in A. G., Antropologia filosofica e teoria dell'azione, op. cit.
Progressi
nella ricerca sugli istinti
nel caso dell'Uomo (1970), trad. it. in A. G., Antropologia filosofica e teoria dell'azione, op. cit.
Antropologia
filosofica (1971), trad. it. in A. G., Antropologia
filosofica e teoria dell'azione, op. cit.
Breve bibliografia degli
scritti più significativi su Gehlen pubblicati in Italia:
F.G. Di Paola, La
teoria sociale di A. Gehlen, Milano, Angeli, 1984.
U. Fadini, Antropologia
"negativa" e teoria delle istituzioni in A. Gehlen, in
"Cultura e scuola", n.82, 1982, pp. 119-128.
U.Fadini, La
misura dell'istituzione e la sua crisi. Note su A. Gehlen, in
"Intersezioni", n.2, 1982.
U. Fadini, Le
ragioni del sistema tra Gehlen e Luhmann, in "aut aut", 197-198,
1983.
U. Fadini, Le
peripezie dell'umano: la composizione dell'io in A. Gehlen, in
"Paradigmi", n.5, 1984.
U. Fadini, Il
corpo imprevisto. Filosofia, Antropologia e Tecnica in A. Gehlen, Milano,
Angeli, 1988.
U. Fadini, Antropologia
filosofica, in La Filosofia,
diretta da p. Rossi, vol.I, Le filosofie
speciali, Torino. UTET, 1995.
U. Galimberti, Psiche
e techne, l'Uomo nell'età della tecnica, Milano, Feltrinelli, 1999.
J. Habermas, Antropologia (1958), trad. it. in AA.VV., "Enciclopedia Feltrinelli —Fischer, Milano, Feltrinelli, 1966.
J. Habermas, voce
Antropologia
(1958)
in
AA.VV., "Filosofia
- Enciclopedia Feltrinelli —Fischer, Milano, Feltrinelli, 1966
W. Lepenies, Antropologia
filosofica e critica sociale. Sulla controversia Gehlen-Habermas, in
W.Lepenies — H.Nolte, Critica
dell'antropologia (1971), trad. it. L.Sosio, Milano, Feltrinelli, 1978, pp.
79-106.
W. Lepenies, Melanchonie
und Gesellschaft (1969); trad. it.: W.Lepenies, Melanconia
e società, Napoli, Guida, 1985.
E. Mazzarella, Presentazione,
in A. Gehlen, Antropologia filosofica e
teoria dell'azione, op. cit.
A. Negri, A.
Gehlen: antropologia elementare e psicologia sociale, prefazione ad A.
Gehlen, L'Uomo nell'era della tecnica, op. cit., trad. cit., 1984.
M.T. Pansera, L'Uomo
progetto della natura. L'antropologia filosofica di A. Gehlen, prefazione di
V.Cappelletti, Roma, Studium, 1990.
G. Poggi — C.
Ryan, Arnold Gehlen e i presupposti
antropologici della teoria volontaristica dell'azione sociale, in
"Rassegna italiana di sociologia", 3, 1967, pp. 353-382.
K.S. Rehberg, Die
"elementare" Anthropologie Arnold Gehlens, introduzione a A.
Gehlen, Der Mensch. Seine Natur und seine Stellung in der Welt, Wiesbaden
1978; trad. it: K.S.Rehberg, L'
"Antropologia
elementare" di A. Gehlen, in A. Gehlen, L'Uomo. La sua natura e il suo posto nel mondo, op. cit.
K.S.Rehberg, Prefazione,
trad. it. in A. G., Antropologia
filosofica e teoria dell'azione, op. cit.
Per una
bibliografia sistematica di A. Gehlen e degli scritti critici sull'Autore si
vedano: F.G. Di Paola, La teoria sociale
di A. Gehlen, Milano, Angeli, 1984, Riferimenti
bibliografici, pp. 159-163: pp. 156-158;
U. Fadini, Il
corpo imprevisto. Filosofia, Antropologia e Tecnica in A. Gehlen, Milano,
Angeli, 1988, Nota bibliografica, pp. 269-270;
M.T. Pansera, L'Uomo
progetto della natura. L'antropologia filosofica di A. Gehlen, Roma, Studium,
1990, note dalla 1 alla 6
dell'Introduzione, pp. 42-45.
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lessico di Gehlen
ontologico:
riferentesi alla totalità dell'essere (metafisica)
ontico:
riferentesi insieme all'esistenza e all'essenza
azione: fenomeno-chiave decisivo per la comprensione dell'uomo, in un'ottica di superamento del dualismo mente.corpo (G. confessa di esser stato influenzato nell'uso di tale concetto dal testo di Hanna Arendt Vita activa (1940) oltre che dal pragmatismo di Dewey.).
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indirizzo di uno
studioso interessato all'approfondimento bibliografico:
[email protected]
(lug.2001)
(28 maggio 2002) Luigi Napolitano - lamentando che non ho
citato la fonte nel riprodurre le sue ricerche su Gehlen (la bibliografia?) - mi
scrive che la parte più affascinante degli studi filosofici è sicuramente il
lavoro di ricerca. Gehlen gli è decisamente "capitato" tra le mani:
"Stavo leggendo alcune cose marginali riguardo alla considerazione della
Tecnica, ed il titolo dell'opera di Gehlen "Die Seele im technischen
Zeitalter" mi incuriosì." Scopre così un discorso di larghe
vedute, e nello steso tempo legato alla prassi, su quella che sembra, da
Heidegger a Galimberti, essere diventata la metafora moderna del Maligno.
Passò quindi a leggere "Der Mensch. Seine Natur und seine Stellung
in der Welt": la prefazione del Rehberg gli chiarisce come G. sia stato un
uomo capace di scrivere una pietra miliare dell'antropologia filosofica negli
anni del nazismo, senza raccomandare i propri auspici a Rosenberg.
"Credo che la lettura di questo autore mi abbia consentito di fare degli
esperimenti: ho messo alla prova la mia libertà di pensiero nelle opinioni che
non condividevo ed in quelle che finivano per convincermi; ho esplorato con
Gehlen il crinale della "verità" scientifica e di quella
filosofica; infine ho visto all'opera uno degli ultimi esempi di pensiero serio".