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Pierre Bourdieu

 
Pierre Bourdieu - teorie | biografia | fonti

(Denguin 1 agosto 1930 - -Paris 23 gennaio 2002)

sociologo della discordia

Critico di ogni forma consolidata di potere sociale, di ogni establishment, ancora negli anni '60, oggi vede realizzate molte sue visioni allora considerate azzardate.  

Utilizza gli strumenti di indagine sociale in modo non direttamente finalizzato alla produzione e al mercato. 

Nel 1993 in  Misère du mond (una cinquantina di lunghe interviste-racconti) illumina la vita quotidiana di impiegati, funzionari, interinali, persone "normali" che la società aveva poi escluso o sconfitto, non per loro colpa.

Molto seguito dai giovani.  Marco Cantori (Cento-FE) ha svolto una tesi (Univ. FE) su "Dalla tradizione alla televisione - costruzione e riproduzione  sociale dei corpi di genere"  avvalendosi dell'impianto di ricerca di Bourdieu.

Anche attraverso una discussione con Robbe-Grlllet,  Deleuze, Foucault anticipa il concetto di "intellettuale collettivo": si tratta d cumulare sapere, nella società di massa, attraverso un lavoro di analisi da parte degli intellettuali, p.e. producendo testi fatti poi circolare in modo da condividerli all'interno di larghi strati di studiosi. In un'intervista a Philippe Mangeot sulla rivista francese  Vancarme (riprodotta sul "Manifesto" il 27.1.02) riprende Leibniz giovane ("Io voglio integrare"- riferito agli scolastici e a Pascal, Cartesio) per legittimare il suo ricorrere a Weber, Marx, Durkheim. "Studio la socializzazione, l'apprendimento, l'incorporazione .. il diventare-corpo del sociale. Il corpo, mentre si socialalizza, si storicizza. E io rendevo oggettivo quello che è stato incorporato, quindi naturalizzato. De-naturalizzo, e di conseguenza io libero". Questo lavoro consente di rendere possibili alcuni usi clinici della sociologia, una "socio-analitica". Parallelamente Foucault proponeva una "politica dei corpo" "Ma l'avversario era lo steso, per me e per lui: lo spiritualismo personalista". Aveva individuato anche le contraddizione poste dalla globalizzazione, e si appellava al valore dei "soggetti sovversivi", quelli che sono tra i due fronti, che stanno male perché vivono sulla loro pelle le contraddizioni: e per questo si appellava anche a coloro che - dentro la globalizzazione -sono in ruoli vitali e sentono sulle loro spalle l'impossibilità di reggere contraddizioni strutturali.

La strada della ricerca estesa sul campo, già presa da scrittori come Charles Dickens (America) e da Jack London, non ha per ora molto seguito da noi. Invece l'America prosegue  p. e. con la giornalista di Harper's Barbara Ehrenreich( Ehrenreich 2002), che ha passato qualche mese come lavoratrice"flessibile"indirizzata dalle varie agenzie (dopo test di routine, da quelli su pc a quelli delle orine): cameriera di ristorante a Key West, Fl. (l lavoro è in massa portato avanti dall'immigrazione esteuropea),  doppio lavoro a Portland, Maine: nell'impresa di pulizie The Maids (motto: "sistema ginocchioni", video di preparazione "adesso io sono l'aspirapolvere", conoscere la tecnica pulizia cessi distinguendo tra le varie determinazioni escrementali: colate, grumi, schizzi) a 6,65 dollari, e come "sgombratavoli" nella mensa dell'ospizio-reparto Alzheimer (7 dollari); infine a Minneapolis, Minnesota nella più grande catena di supermercati, la WalMart (825m dipendenti nel '98): sistemare gli scaffali di notte; con la mansione specifica di "ricollocare nel giusto scaffale la merce abbandonata dai clienti nei vari reparti": il tutto non le consente di coprire spese di pernottamento, di cibo e vestiario.

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Ehrenreich 2002  Barbara Ehrenreich, Una paga da fame, come (non) si arriva a fine mese nel paese più ricco del mondo, MI:Feltrinelli 2002, p. 164

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